Sembra che la produzione cinematografica ungherese stia vivendo un momento positivo e non solo grazie alle produzioni hollywoodiane che hanno scelto l’Ungheria per girare lavori come “Spy” di Paul Feig (con Jude Law e Melissa McCarthy) e, il mese prossimo, “Lazarus” di Lionsgate (con Olivia Wilde). Lo slancio arriva anche dall’approvazione da parte della Commissione Europea per l’aumento dell’incentivo alla produzione cinematografica, che dovrebbe passare dall’attuale 20 al 25%, con la possibilità di arrivare al 30% se il film viene girato anche in un’altra località europea.
C’è inoltre il buon successo di alcuni titoli presentati in varie occasioni anche al pubblico straniero. Secondo Variety.com il business del cinema ungherese sta vivendo una “rinascita”, partita forse con la vittoria del Crystal Globe al Karlovy Vary da parte di Janos Szasz con “The Notebook” (“Il Quaderno”), film ispirato al romanzo di Agota Kristof “Triologia della città di K.” Il portale internazionale ha intervistato in Repubblica Ceca Ágnes Havas, responsabile del Fondo Nazionale Ungherese Film, durante il festival di Karlovy, che si sta tenendo in questi giorni e dove sono proiettate per intero 3 produzioni ungheresi. A Karlovy Vary saranno mostrati inoltri i trailer di 10 altre pellicole che saranno completate entro il 2014, periodo in cui secondo la Havas saranno girati in Ungheria diversi altri film. In autunno il Parlamento voterà l’aumento dell’incentivo e, ricorda la Havas, un altro segnale positivo è dato dal ritorno dell’Hungarian Film Week, a metà ottobre, dopo una pausa di un anno voluta dal presidente dell’Associazione ungherese Filmmakers come segnale per denunciare la crisi del settore e la corruzione interna al sistema (la vicenda ha riguardato direttamente il Fondo Nazionale Film, creato dal governo Orbán nel maggio 2011 e affidato al produttore hollywoodiano Andy Vajna, nominato Commissario per l’Industria Cinematografica Ungherese). Adesso il responsabile del Fondo Nazionale Ungherese Film lancia segnali incoraggianti, ma sottolinea anche come il fondo stia preparando una campagna di marketing per incoraggiare il pubblico magiaro a guardare più film locali al cinema, utilizzando lo slogan “Siediti accanto a me e guarda un film ungherese”.
Nella foto: un fotogramma girato a Budapest della commedia “For Some Inexplicable Reason”, debutto alla regia del 34enne Gabor Reisz, che è anche autore della sceneggiatura. Il film narra la storia di Áron, 29enne disoccupato e un po’ “nerd”, ancora prigioniero dei complessi adolescenziali e succube della madre. Áron non sa spiegarsi perché, ma ha la perenne sensazione che la sua vita conti sempre meno di quelle degli altri, che invece hanno l’aria di avere delle esistenze molto importanti. Quando la fidanzata lo tradisce decide di dare una scossa alla propria vita e di partire per il Portogallo, per qualche ragione inspiegabile…Definito”una finestra sulla Budapest contemporanea”, il film si propone di reagire alle attuali agonie espresse da chi vive in Ungheria, ma anche di “mostrare la gente di Budapest in modo del tutto documentaristico – ha detto Reisz – per riflettere sulle vite e i problemi della classe media locale. Nonostante l’approccio da documentario, la storia è puramente di fantasia e ricca di scene tratte dalla vita comune”.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu