Sommario Esecutivo
Il 3 settembre 2025, l’economia ungherese si presenta come un panorama complesso e in evoluzione, caratterizzato da una significativa divergenza di prospettive tra le istituzioni nazionali e internazionali. Mentre la Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una visione relativamente ottimistica della crescita trainata dalla domanda interna, le proiezioni della Commissione Europea (CE) e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) sono più caute, citando rischi esterni legati a potenziali guerre tariffarie e all’integrazione nelle catene di valore globali. Parallelamente, le fragilità fiscali rimangono un’area di preoccupazione, con un deficit di bilancio e un debito pubblico elevati che limitano la flessibilità politica a medio termine.
Sul fronte microeconomico e aziendale, la giornata è segnata da sviluppi di rilievo. La decisione di Bosch di delocalizzare parte della sua produzione dalla Germania all’Ungheria segnala la crescente attrattiva del Paese come hub industriale. Nel settore agricolo, una significativa acquisizione da parte di Louis Dreyfus Co. sottolinea l’importanza strategica dell’Ungheria nella filiera europea di cereali e semi oleosi. Al contempo, le aziende ungheresi si trovano di fronte a nuove sfide normative, in particolare l’implementazione della direttiva NIS2 dell’UE, che impone severi standard di cybersecurity con elevate responsabilità e sanzioni.
Il governo continua a perseguire una strategia economica a due velocità: da un lato, implementa politiche per alleviare i costi per i consumatori, come l’abolizione delle commissioni per le vignette autostradali; dall’altro, investe in progetti infrastrutturali su larga scala, come l’ampliamento dell’autostrada M1, per consolidare la posizione dell’Ungheria come nodo logistico. In politica estera, il Paese rafforza i suoi legami economici con la Cina, che si conferma il principale investitore nel primo semestre del 2025, un’azione che, pur apportando capitali significativi, espone l’Ungheria a rischi geopolitici in un contesto di tensioni globali.
PODCAST IN ITALIANO
1. Ambiente Macroeconomico e Fiscale
1.1 Un Conflitto di Proiezioni: Le Prospettive Economiche per il 2025
Le previsioni sull’economia ungherese per il 2025 presentano un notevole divario tra le principali istituzioni finanziarie, riflettendo visioni contrastanti dei motori della crescita e dei rischi sottostanti. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) offre la prospettiva più ottimistica, prevedendo una crescita del prodotto interno lordo (PIL) tra l’1,9% e il 2,9% per l’anno in corso.1 Questa proiezione si basa sulla robustezza della domanda interna, sostenuta dalla crescita del salario reale e da recenti agevolazioni fiscali, nonché sull’atteso completamento di importanti investimenti industriali entro la fine dell’anno.1
Al contrario, le istituzioni internazionali presentano un quadro più cauto. La Commissione Europea (CE) proietta una crescita del PIL notevolmente inferiore, pari allo 0,8%, con un’inflazione prevista al 4,1%.2 L’EBRD si posiziona in una via di mezzo, stimando una crescita del PIL dell’1,5%, pur avendo recentemente rivisto al ribasso la sua previsione di 0,5 punti percentuali.4 Il divario di previsioni, che si estende per oltre due punti percentuali sulla crescita del PIL, non è un semplice scostamento statistico, ma riflette differenze fondamentali nelle analisi. Mentre la MNB si concentra sul potenziale di espansione interna, la CE e l’EBRD pongono maggiore enfasi sui rischi esterni. Le loro proiezioni più caute sono legate al potenziale impatto delle tariffe commerciali e delle incertezze geopolitiche sulle catene di valore globali, che hanno un’influenza sproporzionata sull’economia ungherese, fortemente orientata all’export, specialmente verso la Germania.3
Le previsioni sull’inflazione mostrano anch’esse una discrepanza. L’MNB prevede un intervallo più alto, tra il 4,5% e il 5,1%, sottolineando le pressioni persistenti sui prezzi, in particolare nel settore dei servizi.1 La CE, pur riconoscendo che la domanda interna e l’aumento dei prezzi alimentari manterranno l’inflazione a un livello elevato nel 2025, prevede una cifra leggermente inferiore al 4,1%.2 Questo panorama di proiezioni contrastanti evidenzia la complessità dell’ambiente economico ungherese e suggerisce che la traiettoria del Paese dipenderà in gran parte dall’interazione tra i successi della politica interna e l’esposizione a fattori macroeconomici esterni.
1.2 Posizione Fiscale Sovrana e Sostenibilità del Debito
La posizione fiscale dell’Ungheria rimane un’area di notevole attenzione, con rischi che si accumulano a medio termine. La Commissione Europea prevede che il deficit di bilancio si ridurrà leggermente al 4,6% del PIL nel 2025, dopo il 4,9% del 2024.2 Tuttavia, questa contrazione si scontra con una crescita prevista della spesa pubblica del 6,1% nel 2025, un tasso che supera il limite massimo raccomandato dal Consiglio dell’UE.3 Questo aumento è guidato in particolare dalla rapida crescita della spesa per i salari pubblici e per le spese di funzionamento.3
Il rapporto debito-PIL dovrebbe continuare a salire, raggiungendo il 74,5% nel 2025, prima di un leggero calo nel 2026.2 L’aumento del debito è accompagnato da rendimenti elevati sui titoli di stato. I rendimenti sui titoli decennali ungheresi si attestano al 7%, un livello che riflette le preoccupazioni degli investitori per l’inflazione persistente e la sostenibilità fiscale.3 Conseguentemente, i costi per il servizio del debito pubblico ungherese sono tra i più alti dell’UE, con un tasso di interesse implicito sul debito governativo vicino al 6% nel 2025.3 Questa combinazione di debito in aumento e costi di servizio elevati riduce la flessibilità del governo e potrebbe richiedere future misure di consolidamento fiscale. Tale situazione di rischio non è passata inosservata: già nell’aprile del 2025, S&P aveva rivisto l’outlook economico dell’Ungheria a negativo, citando i rischi fiscali ed esterni.5 La decisione del governo di rivedere al rialzo l’obiettivo di deficit per il 2026 dal 2,9% al 3,7% del PIL conferma inoltre le persistenti pressioni fiscali.3
2. Dinamiche Aziendali, degli Investimenti e del Settore
2.1 Investimenti Diretti Esteri (IDE) e Delocalizzazione Industriale Strategica
Una delle notizie aziendali più significative del 3 settembre riguarda la decisione del gigante tedesco dell’ingegneria e dell’elettronica Bosch di delocalizzare parte della sua produzione dalla Germania ai suoi stabilimenti in Ungheria, in particolare a Miskolc e Hatvan.6 Questo spostamento di attività manifatturiere include la produzione di alternatori per auto di lusso e di utensili elettrici a batteria.7 Il trasferimento richiederà l’assunzione di 400 nuovi dipendenti per il solo stabilimento di Miskolc.7 Questa mossa è strategica per Bosch, poiché l’azienda mira a ottimizzare il layout di produzione per ridurre la complessità e i costi, consentendo al contempo un’ulteriore crescita.8
Questo sviluppo si inserisce in un contesto più ampio di crescente attrattiva dell’Ungheria per gli investimenti esteri. Secondo il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó, l’Ungheria sta attraversando un “periodo record di cooperazione” con la Cina.9 Le aziende cinesi sono state i maggiori investitori in Ungheria nella prima metà del 2025, e l’anno precedente il Paese ha attirato il 31% di tutti gli investimenti cinesi in Europa.9 La combinazione di un’azienda tedesca che delocalizza la produzione e di un afflusso record di investimenti cinesi indica che l’Ungheria si sta posizionando con successo come un hub strategico nel riallineamento delle catene di approvvigionamento globali. Il Paese attrae capitali sia dai tradizionali partner europei, che cercano efficienza e riduzione dei costi, sia dai nuovi partner orientali, che lo vedono come un “gateway economico” verso l’Europa.9
2.2 Fusioni e Acquisizioni (M&A) Strategiche in Settori Chiave
Sul fronte delle fusioni e acquisizioni, una transazione di rilievo ha avuto un impatto sul settore agricolo ungherese. La Louis Dreyfus Co. (LDC), una delle maggiori aziende di agribusiness al mondo, ha annunciato il completamento della sua acquisizione delle ex attività di cereali e semi oleosi di Viterra in Ungheria e Polonia da Bunge Global SA.11
L’operazione in Ungheria comprende l’acquisizione di un impianto di frantumazione e raffinazione multi-seme all’avanguardia a Foktő, che è uno dei più grandi impianti di frantumazione di semi di girasole in Europa.11 LDC ha anche acquisito tre siti di stoccaggio e logistica di cereali e semi oleosi a Debrecen, Gyomaendrőd e Berettyóújfalu, con una capacità di stoccaggio combinata di circa 150.000 tonnellate, oltre a un team commerciale e di approvvigionamento a Budapest.11 L’acquisizione è una mossa strategica per LDC, mirata a rafforzare la sua presenza nell’Unione Europea, a espandere le sue attività nel mercato globale in crescita dei semi di girasole e a sviluppare l’approvvigionamento di cereali lungo il Danubio.11 La transazione consolida la posizione dell’Ungheria come un attore chiave nella filiera agricola europea, sottolineando l’importanza delle sue infrastrutture logistiche e della sua produzione agricola per gli operatori globali.
2.3 Conformità Normativa e l’Evoluzione del Paesaggio Aziendale
Il panorama aziendale ungherese è in profonda trasformazione a causa della piena implementazione della direttiva NIS2 dell’UE, recepita nel diritto nazionale con l’Atto XXIII del 2023.12 Questa direttiva introduce standard più severi per la sicurezza informatica e la gestione dei rischi per un’ampia gamma di aziende nei settori ad “alta criticità” (come energia, trasporti e sanità) e in “altri settori critici” (come la produzione e i servizi digitali).12
Le aziende rientranti nell’ambito di applicazione della norma sono tenute a rispettare una serie di obblighi rigorosi. In primo luogo, devono auto-valutare la loro posizione e registrarsi presso l’Autorità di Vigilanza per le Attività Regolamentate (SZTFH).12 Successivamente, devono condurre una valutazione del rischio basata sulla sicurezza delle informazioni, implementare misure di gestione del rischio e sviluppare piani dettagliati di gestione degli incidenti.12 La conformità deve essere dimostrata tramite una certificazione, con audit obbligatori almeno ogni due anni.14 La direttiva introduce poteri di esecuzione più rigorosi, comprese sanzioni amministrative significative. Le aziende in settori ad alta criticità possono incorrere in multe fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato annuo globale, a seconda di quale cifra sia più alta.12 Un cambiamento cruciale è la responsabilità personale per i membri dei consigli di amministrazione.13
La NIS2 non riguarda solo le grandi imprese direttamente interessate. Il suo impatto si sta già propagando alle piccole e medie imprese (PMI) che operano nelle loro catene di fornitura.14 Le grandi aziende, infatti, richiedono sempre più spesso che i loro partner rispettino gli standard di sicurezza informatica come prerequisito contrattuale. Ciò significa che la conformità alla NIS2 sta diventando un requisito non ufficiale ma essenziale per molte aziende ungheresi che aspirano a mantenere il loro posto in filiere economiche chiave.
Categoria | Requisiti Chiave | Sanzioni e Responsabilità |
Entità Essenziali | Valutazione del rischio, gestione degli incidenti, continuità aziendale, sicurezza della catena di approvvigionamento, audit regolari.12 | Multe fino a 10 milioni di euro o 2% del fatturato globale (se superiore).12 Responsabilità personale per i dirigenti.13 |
Entità Importanti | Obblighi simili alle entità essenziali, con un regime di sanzioni diverso.12 | Multe fino a 7 milioni di euro o 1,4% del fatturato globale (se superiore).12 |
PMI Indirettamente Interessate | Non direttamente soggette, ma i partner delle grandi aziende richiedono la conformità agli standard di sicurezza informatica.14 | Rischio di esclusione dalle catene di fornitura e di perdita di opportunità commerciali.14 |
2.4 Imprese Locali e Cambiamenti di Mercato
In un contesto di cambiamenti più ampi, le imprese locali e le dinamiche di mercato mostrano sviluppi interessanti. SAP Ungheria ha annunciato la nomina di Péter Hidvégi a nuovo Amministratore Delegato, a partire dal 1° ottobre 2025, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’azienda sul mercato locale.15 Hidvégi porta con sé oltre 20 anni di esperienza nel settore tecnologico e della consulenza, avendo ricoperto ruoli di leadership e lavorato con importanti clienti ungheresi.15
A livello di comportamenti dei consumatori, un titolo di Portfolio.hu del 3 settembre ha segnalato una “spiacevole sorpresa durante l’alta stagione turistica”.6 Il giornale ha notato che un numero inferiore di ungheresi ha trascorso le proprie vacanze nel Paese.6 Sebbene i dettagli non siano disponibili, questa tendenza potrebbe indicare un cambiamento nelle preferenze di spesa o una maggiore cautela economica tra i consumatori. Altre notizie di rilievo includono l’individuazione di un giro internazionale di fatture false, con sequestri per circa 40 milioni di euro, un’operazione che ha coinvolto anche l’Ungheria.17 Altri titoli importanti ma con articoli non accessibili includono un’analisi del Fondo Monetario Internazionale (FMI) sui rischi per il deficit e il debito ungherese e una discussione su come le imprese locali possano competere con il gigante cinese dell’e-commerce Temu.14
3. Infrastrutture e Iniziative di Politica Pubblica
3.1 Sviluppo di Infrastrutture Strategiche
L’Ungheria ha avviato il suo più grande progetto di espansione autostradale, un’iniziativa che riflette il suo impegno a rafforzare la sua posizione di hub logistico in Europa. Il 1° settembre è iniziata l’espansione dell’autostrada M1, un corridoio chiave che collega Budapest al confine austriaco.21 Il progetto prevede l’ampliamento di un tratto di 78 km a tre corsie, con l’aggiunta di una corsia “smart” per alleviare la congestione.21 I lavori, gestiti dalla Hungarian Concession Infrastructure Development Company (MKIF), dovrebbero essere completati in più fasi, con il tratto iniziale previsto per la fine di agosto 2028 e il resto un anno dopo.21 Questo progetto è fondamentale per facilitare il commercio, in particolare con la Germania, principale partner commerciale dell’Ungheria, e per attrarre ulteriori investimenti nel settore manifatturiero e delle batterie, settori in crescita nel Paese.4
3.2 Riforme Politiche Orientate al Consumatore
Il governo ungherese ha introdotto una riforma che tocca direttamente i consumatori, abolendo le commissioni per l’acquisto di vignette autostradali. A partire dal 1° settembre 2025, non possono più essere applicati costi aggiuntivi, né dai rivenditori fisici né da quelli online.23 La decisione, basata sull’Atto LVI del 2025, garantisce un prezzo uniforme e regolamentato dal governo per tutti i conducenti.24 La politica mira a rendere il processo di acquisto più conveniente ed economico, e si prevede che incoraggerà un maggior numero di persone a utilizzare le autostrade e a passare agli acquisti online. Questo cambiamento è un chiaro esempio della strategia del governo di attuare misure mirate per alleviare il costo della vita, promuovendo al contempo un’agenda di digitalizzazione più ampia per i servizi pubblici.24
4. Relazioni Geopolitiche e Commerciali
4.1 Rafforzamento dei Legami: La Cooperazione Economica Ungherese-Cinese
Le relazioni economiche tra Ungheria e Cina sono in un “periodo record di cooperazione”, secondo le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Péter Szijjártó.9 I dati confermano questa affermazione: le aziende cinesi sono state i maggiori investitori in Ungheria nella prima metà del 2025. Il commercio bilaterale è cresciuto del 5%, e i lavori per la costruzione della ferrovia Budapest-Belgrado dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno.9 Questa politica, che l’Ungheria definisce come un “incontro tra est e ovest” 9, si pone in contrasto con le crescenti tensioni geopolitiche globali, evidenziate anche dalle preoccupazioni espresse da personalità statunitensi sulla dipendenza economica dalla Cina.6
L’Ungheria, pur beneficiando di un notevole afflusso di capitali, espone la sua economia a rischi significativi. Se una guerra commerciale, o un conflitto tariffario tra gli Stati Uniti e la Cina, dovesse intensificarsi, l’alta integrazione dell’Ungheria nelle catene di valore globali la renderebbe vulnerabile a un “effetto paralizzante” sulle decisioni di investimento, come sottolineato dall’EBRD.3 Questo crea una contraddizione strategica: la ricerca di indipendenza attraverso la diversificazione dei partner commerciali potrebbe, in realtà, accrescere la vulnerabilità economica di fronte a un conflitto geopolitico maggiore.
4.2 Posizioni Diplomatiche e Politiche sulle Sanzioni dell’UE
L’Ungheria continua a esercitare la sua influenza all’interno dell’Unione Europea, in particolare in relazione alla politica delle sanzioni. Il 3 settembre, l’Ungheria e la Slovacchia hanno rinnovato la loro richiesta di revocare il congelamento dei beni e i divieti di visto imposti a sei uomini d’affari russi.25 Poiché l’estensione delle sanzioni richiede l’unanimità tra gli stati membri, la posizione di Ungheria e Slovacchia rappresenta un punto di attrito diplomatico e un’indicazione della loro volontà di discostarsi dalla linea politica comune dell’UE quando lo ritengono opportuno.25
5. Analisi Conclusiva e Prospettive
5.1 Sintesi delle Osservazioni Chiave
L’analisi dei dati disponibili per il 3 settembre 2025 rivela che l’economia ungherese si trova a un bivio. Sul piano interno, mostra una resilienza incoraggiante, alimentata da una solida domanda dei consumatori e da politiche governative proattive che incentivano gli investimenti e la digitalizzazione. La capacità di attrarre investimenti stranieri significativi, sia dalla Germania che dalla Cina, suggerisce che l’Ungheria si sta affermando come un partner strategico in un mondo in cui le catene di approvvigionamento si stanno ridefinendo.
Tuttavia, queste dinamiche positive sono controbilanciate da notevoli vulnerabilità esterne e fiscali. La divergenza di proiezioni tra le istituzioni finanziarie segnala una profonda incertezza sulle prospettive economiche, in particolare a causa dell’esposizione a potenziali tariffe commerciali globali. La traiettoria del debito pubblico e gli elevati costi per il suo servizio rappresentano una significativa limitazione a medio termine alla flessibilità fiscale del governo. L’implementazione della direttiva NIS2, pur essenziale per la sicurezza, aggiunge anche una complessità normativa e un rischio di non conformità per le imprese. L’approccio diplomatico unico dell’Ungheria, pur garantendo investimenti, la espone a potenziali shock derivanti da tensioni geopolitiche internazionali.
5.2 Rischi e Opportunità Chiave
Rischi:
- Instabilità Fiscale: Il continuo aumento del debito pubblico e gli alti costi di finanziamento mettono a rischio la stabilità fiscale a lungo termine e potrebbero limitare la capacità del governo di attuare politiche economiche di sostegno.
- Esposizione Geopolitica: La profonda integrazione dell’Ungheria nelle catene di valore globali e la sua crescente dipendenza dagli investimenti cinesi la rendono particolarmente vulnerabile a un’escalation di guerre tariffarie o a un conflitto geopolitico tra le principali potenze economiche.
- Pressioni Inflazionistiche Persistenti: Nonostante la riduzione complessiva dell’inflazione, le pressioni sui prezzi sottostanti, specialmente nel settore dei servizi, rimangono un fattore di rischio che potrebbe erodere il potere d’acquisto e rallentare la crescita dei consumi.
Opportunità:
- Hub di IDE: La capacità dell’Ungheria di attrarre investimenti strategici sia da Est che da Ovest la posiziona come un potenziale beneficiario della delocalizzazione e della diversificazione delle catene di approvvigionamento globali.
- Vantaggio Infrastrutturale: Gli investimenti in progetti infrastrutturali su larga scala, come l’ampliamento dell’autostrada M1, migliorano la connettività del Paese e rafforzano la sua posizione come hub logistico regionale.
- Politiche Flessibili: Le politiche governative mirate, che combinano riforme orientate al consumatore con il sostegno agli investimenti a lungo termine, offrono un quadro stabile per navigare le attuali sfide economiche.
5.3 Raccomandazioni
- Per le Imprese: Le aziende che operano in Ungheria, in particolare quelle nei settori ad alta criticità, dovrebbero dare priorità assoluta alla conformità alla direttiva NIS2, investendo nella gestione del rischio informatico e nei protocolli di sicurezza. Le imprese che fanno parte delle catene di approvvigionamento di grandi aziende dovrebbero anticipare la necessità di conformarsi agli standard di sicurezza informatica richiesti dai loro partner. Si raccomanda inoltre di effettuare una pianificazione degli scenari per valutare la vulnerabilità a potenziali tariffe commerciali e a shock geopolitici.
- Per gli Investitori: Dato il divario nelle previsioni, si raccomanda agli investitori di adottare una visione sfumata, monitorando sia i dati sulla domanda interna che quelli sul commercio estero. Il rendimento elevato dei titoli di stato ungheresi può rappresentare un’opportunità, ma deve essere ponderato rispetto ai rischi fiscali a medio termine del Paese e alle potenziali implicazioni del debito.
FONTI
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- EBRD forecasts Hungary’s GDP will grow by 1.5% in 2025 and 2.7% in 2026, accessed September 3, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ebrd-forecasts-hungary-s-gdp-will-grow-by-1-5-in-2025-and-2-7-in-2026
- Outlook economico dell’Ungheria rivisto al negativo da S&P per rischi fiscali ed esterni, accessed September 3, 2025, https://it.investing.com/news/world-news/outlook-economico-dellungheria-rivisto-al-negativo-da-sp-per-rischi-fiscali-ed-esterni-93CH-2777502
- Donald Trump Jr: We want to do a lot of good business with our friendly allies – Portfolio.hu, accessed September 3, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250425/donald-trump-jr-we-want-to-do-a-lot-of-good-business-with-our-friendly-allies-757309
- German engineering Bosch to relocate production to Hungary in August. – bne IntelliNews, accessed September 3, 2025, https://www.intellinews.com/german-engineering-bosch-to-relocate-production-to-hungary-in-august-271138097/?archive=intellinews
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- New Managing Director Appointed at SAP Hungary – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/business/people/appointments/new-managing-director-appointed-at-sap-hungary/
- Tag “Hidvégi Péter” – Trade magazin, accessed September 3, 2025, https://trademagazin.hu/en/tag/hidvegi-peter/
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- GdiF RAVENNA: OPERAZIONE “GHOST CREDITS”. SCOPERTO GIRO INTERNAZIONALE DI FATTURE FALSE DI OLTRE 2 MILIARDI DI EURO PER FRODARE L’IVA. SEQUESTRI PER CIRCA 40 MILIONI DI EURO – Agenparl.eu, accessed September 3, 2025, https://agenparl.eu/2025/09/03/gdif-ravenna-operazione-ghost-credits-scoperto-giro-internazionale-di-fatture-false-di-oltre-2-miliardi-di-euro-per-frodare-liva-sequestri-per-circa-40-milioni-di-euro/
- accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/en/business/20250903/chinese-giant-in-hungarian-e-commerce-how-can-local-businesses-compete-with-temu-783490
- accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250903/imf-analysis-identifies-risks-to-hungarys-deficit-and-debt-trajectory-783489
- M1 Expansion Starts – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/business/industry/transport/m1-expansion-starts/
- Expansion of Hungary’s M1 motorway to start on September 1, accessed September 3, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/expansion-of-hungary-s-m1-motorway-to-start-on-september-1
- Hungary Scraps Convenience Fees for Motorway Vignettes – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/business/industry/transport/hungary-scraps-convenience-fees-for-motorway-vignettes/
- There will be no convenience fee for purchasing Hungarian highway vignettes, accessed September 3, 2025, https://www.hungary-vignette.eu/en/news/there-will-be-no-convenience-fee-for-purchasing-hungarian-highway-vignettes
- Ungheria e Slovacchia chiedono la rimozione di alcuni oligarchi russi dalla lista delle sanzioni dell’UE – Gazeta Express, accessed September 3, 2025, https://www.gazetaexpress.com/it/Ungheria-e-Slovacchia-chiedono-la-rimozione-di-diversi-oligarchi-russi-dalla-lista-delle-sanzioni-dell%27UE/