I. Sintesi Esecutiva
Il 30 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso, caratterizzato da segnali di cauta ripresa affiancati da persistenti vulnerabilità. Sebbene i dati sul PIL del secondo trimestre 2025 abbiano mostrato una modesta espansione, consentendo al paese di evitare per poco una recessione tecnica, l’ottimismo per l’intero anno è temperato da previsioni al ribasso e da un clima di fiducia aziendale in deterioramento. La narrazione economica attuale si snoda tra gli sforzi di stimolo guidati dal governo e un settore privato che affronta una bassa fiducia e venti contrari esterni.
PODCAST IN ITALIANO
Le principali conclusioni dalle notizie economiche del 30 luglio 2025 includono:
- Andamento del PIL: Il secondo trimestre del 2025 ha visto il PIL ungherese crescere dello 0,2% su base annua e di un più robusto 0,4% su base trimestrale. Questo dato ha superato alcune previsioni e ha permesso di evitare una recessione tecnica.1 La crescita è stata trainata principalmente dal settore dei servizi e da un rafforzamento dei consumi interni, supportati da misure governative.1
- Prospettive Riviste: Nonostante i dati positivi del secondo trimestre, sia il governo ungherese sia i principali analisti economici hanno significativamente rivisto al ribasso le loro previsioni di crescita del PIL per l’intero 2025, indicando una ripresa fragile e significative sfide attese nella seconda metà dell’anno.5
- Pressioni sulla Politica Fiscale: Il governo continua a implementare politiche fiscali espansive, inclusi tagli fiscali e un significativo sostegno statale a investimenti strategici.1 Tuttavia, questa strategia è sotto crescente esame a causa di deficit di bilancio persistentemente elevati e dei costi di servizio del debito più alti all’interno dell’Unione Europea, sollevando preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale a lungo termine.9
- Sentimento Aziendale e Investimenti: Gli indicatori microeconomici rivelano una tendenza preoccupante di calo della fiducia aziendale, aumento dei licenziamenti e una previsione di terzo anno consecutivo di calo degli investimenti fissi.5 Questo contrasta con gli sforzi del governo per stimolare l’economia, suggerendo una disconnessione tra le intenzioni politiche e la realtà del settore privato sul campo.
- Politica Monetaria: La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una posizione di politica monetaria stabile e restrittiva, dando priorità alla stabilità dei prezzi in un contesto di inflazione in calo ma ancora elevata.6 Questo approccio cauto riflette le continue preoccupazioni sui rischi pro-inflazionistici.
- Sfide Esterne e Settoriali: La debole domanda da parte dei principali partner commerciali, in particolare la Germania, continua a frenare la performance delle esportazioni.1 A livello nazionale, il settore agricolo è gravemente colpito da condizioni di siccità in peggioramento, contribuendo sia a un freno al PIL sia a una pressione al rialzo sui prezzi alimentari.1
II. Performance Macroeconomica: Analisi del PIL del Q2 2025
Dati Ufficiali del PIL del Q2 2025
Il 30 luglio 2025, l’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) ha pubblicato i dati preliminari che mostrano una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) dell’Ungheria dello 0,2% su base annua nel secondo trimestre del 2025, secondo i dati destagionalizzati e corretti per il calendario.1 I dati grezzi hanno indicato un aumento dello 0,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.4
Un dato cruciale è che, su base trimestrale, il PIL è cresciuto dello 0,4% rispetto al primo trimestre, superando le previsioni degli analisti che si attestavano allo 0,2% e permettendo all’Ungheria di evitare per un soffio una recessione tecnica.1 Questo risultato è stato una notizia di rilievo su Portfolio.hu.3 Per la prima metà del 2025, il PIL complessivo è rimasto invariato in termini grezzi ed è stato inferiore dello 0,1% se destagionalizzato, rispetto allo stesso periodo del 2024.1 Ciò indica che, nonostante il rimbalzo del Q2, la prima metà dell’anno ha mostrato una crescita aggregata minima o negativa.
Analisi dei Fattori di Crescita e di Freno
I motori principali della crescita nel secondo trimestre sono stati il settore dei servizi, in particolare l’informazione e la comunicazione.4 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha attribuito questo spostamento positivo al rafforzamento dei consumi interni e a una ripresa dell’attività di investimento.1 Le misure governative, tra cui tagli fiscali, aumenti salariali settoriali e programmi di sostegno familiare ampliati, sono state evidenziate come fattori chiave nel sostenere la spesa delle famiglie e, di conseguenza, i consumi interni.1 Anche settori resilienti come il turismo e il commercio al dettaglio hanno contribuito a sostenere l’attività economica.1
Al contrario, i settori industriale e agricolo hanno pesato significativamente sulla performance complessiva, rallentando il ritmo di espansione.4 I venti contrari esterni, in particolare la debole domanda dalla Germania, hanno continuato a frenare la crescita, insieme all’impatto della siccità sulla produzione agricola.1
Confronto con le Previsioni e l’Evitamento della Recessione
La crescita trimestrale dello 0,4% nel Q2 è stata una sorpresa positiva, superando l’aumento più modesto dello 0,2% che gli analisti avevano previsto.1 Questo risultato è stato fondamentale per impedire all’Ungheria di entrare in una recessione tecnica, tipicamente definita come due trimestri consecutivi di crescita negativa.
Tuttavia, nonostante questa performance del Q2, le prospettive economiche generali per il 2025 sono state significativamente riviste al ribasso. Il governo ha drasticamente ridotto la sua previsione di crescita del PIL per il 2025 a solo l’1%, una riduzione sostanziale rispetto alla precedente proiezione rivista del 2,5% e una netta diminuzione rispetto alla previsione iniziale del 3,4%.5 Allo stesso modo, Erste Group ha rivisto la sua previsione per il 2025 al ribasso, portandola allo 0,8%.6 FocusEconomics prevede che la crescita del PIL ungherese nel 2025 sarà tra le più deboli nell’Europa Centrale e Orientale (CEE).7 Il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha riconosciuto che l’economia potrebbe aver stagnato nel Q2 e si prevede che crescerà significativamente meno del previsto nella seconda metà dell’anno, a seguito di una contrazione nel Q1 che aveva alimentato i timori di una doppia recessione.5 Il fiorino si è anche indebolito rispetto all’euro a seguito di questi annunci.5
La crescita del PIL nel secondo trimestre, sebbene tecnicamente positiva, appare insufficiente a compensare una performance del primo trimestre più debole del previsto e le continue sfide previste per la seconda metà dell’anno. La ripresa è fragile, e le questioni strutturali sottostanti, come la debole domanda esterna dalla Germania, le difficoltà agricole e il calo della fiducia aziendale, sembrano avere un’influenza maggiore sulle prospettive annuali rispetto al modesto rimbalzo di un singolo trimestre. La narrazione di una “recessione evitata”, sebbene politicamente favorevole, potrebbe rappresentare un sollievo a breve termine piuttosto che un segno definitivo di una ripresa robusta o sostenibile, indicando che l’economia rimane su un percorso precario e vulnerabile a ulteriori shock o debolezze strutturali non affrontate.
Vi è una discordanza tra le narrazioni sugli investimenti e i consumi. Il Ministero dell’Economia Nazionale attribuisce la crescita del Q2 a un “rafforzamento dei consumi interni e una ripresa dell’attività di investimento”.1 Tuttavia, i dati precedenti del Q1 indicavano che la crescita della spesa delle famiglie era
diminuita 7 e l’investimento totale era
diminuito significativamente del 10,3% su base annua.7 Inoltre, le prospettive più ampie suggeriscono che gli investimenti fissi sono previsti in calo per il
terzo anno consecutivo nel 2025.7 Ciò suggerisce una potenziale disconnessione tra la narrazione ottimistica del governo per il Q2 e le tendenze più amggiori e persistenti osservate nell’economia. La “ripresa dell’attività di investimento” nel Q2 potrebbe essere un rimbalzo molto specifico (forse legato a progetti sostenuti dallo stato, come si vede in 8), piuttosto che un miglioramento diffuso nel settore privato. Sebbene le misure governative mirino a sostenere i consumi e gli investimenti, il sentimento generale del settore privato e i modelli di spesa effettivi potrebbero non essere ancora allineati con questa valutazione ottimistica, portando a prospettive annuali più deboli. Questa divergenza potrebbe indicare che lo stimolo governativo sostiene principalmente aree specifiche, ma una ripresa più ampia e autosufficiente del settore privato non si sta ancora concretizzando.
Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Q2 2025 e Proiezioni)
Indicatore | Valore | Fonte / Periodo | Note |
Crescita PIL (Q2 2025 YoY) | 0.2% | KSH, 30 Luglio 2025 1 | Destagionalizzato e corretto per il calendario |
Crescita PIL (Q2 2025 QoQ) | 0.4% | KSH, 30 Luglio 2025 1 | Evitato recessione tecnica; sopra le previsioni |
Crescita PIL (H1 2025 YoY) | 0.0% (grezzo), -0.1% (aggiustato) | KSH, 30 Luglio 2025 1 | Stagnazione nella prima metà dell’anno |
Previsione PIL Annuale (Governo 2025) | 1.0% | Márton Nagy 5 | Drastico declassamento da 3.4% iniziale |
Previsione PIL Annuale (Erste Group 2025) | 0.8% | Erste Group, 25 Luglio 2025 6 | Prospettive peggiorate |
Previsione PIL Annuale (FocusEconomics 2025) | Tra le più deboli in CEE | FocusEconomics 7 | – |
Tasso di Inflazione (Giugno 2025 YoY) | 4.6% | Erste Group, 25 Luglio 2025 6 | Core inflation 4.4%, sopra il target MNB |
Tasso di Inflazione HICP (Febbraio 2025) | 5.7% | Commissione Europea, Autunno 2024 9 | Inflazione in rialzo dopo calo nel 2024 |
Tasso di Riferimento MNB (22 Luglio 2025) | 6.50% | MNB 6 | Stabile dal Q3 2024; politica restrittiva |
Deficit di Bilancio (Stima 2024) | 4.8% del PIL | Banca Centrale 9 | Superiore al target governativo del 4.5% |
Deficit di Bilancio (Proiezione 2025) | 4.1% del PIL (target governo), 4.6% (EC) | Márton Nagy, EC 5 | Critico per evitare declassamento rating |
Debito Pubblico/PIL (2024) | 73.6% | Commissione Europea 9 | Aumento dovuto a deficit, svalutazione forint, acquisizione aeroporto |
Bilancia Commerciale (Giugno 2025) | €739M | Trading Economics 2 | Diminuzione da €1100.0M del mese precedente |
III. Politica Fiscale e Panorama delle Finanze Pubbliche
Stato Attuale del Deficit di Bilancio e del Debito Pubblico
Il deficit di bilancio per il 2024 è stato stimato al 4,8% del PIL, una riduzione rispetto al 6,7% del 2023, ma comunque leggermente superiore all’obiettivo del governo del 4,5%.9 Guardando al futuro, le Previsioni d’Autunno 2024 della Commissione Europea hanno proiettato che il deficit rimarrà elevato al 4,6% del PIL nel 2025 e al 4,1% nel 2026.9 Nonostante queste proiezioni, il Ministro dell’Economia Márton Nagy ha ribadito l’impegno del governo a raggiungere il suo obiettivo rivisto di deficit di bilancio del 4,1% del PIL per il 2025.5 Questo obiettivo è considerato cruciale per evitare un declassamento del rating creditizio.5
Il rapporto debito pubblico/PIL è aumentato al 73,6% nel 2024. Questo aumento è stato attribuito al grande deficit, a una rivalutazione del debito denominato in valuta a causa dell’indebolimento del fiorino e all’acquisizione dell’aeroporto di Budapest.9 Deficit di bilancio elevati e una minore crescita del PIL nominale dovrebbero limitare la riduzione del debito nel medio termine.9 L’Ungheria affronta i costi di servizio del debito più alti nell’UE, con il tasso di interesse implicito sul debito pubblico previsto vicino al 6% nel 2025-26. Il fabbisogno finanziario lordo è ammontato a circa il 16% del PIL in media nel 2023-2024 e si prevede che rimarrà intorno al 14% del PIL nel 2025.9
Misure Fiscali e Iniziative di Spesa del Governo
Il Ministero dell’Economia Nazionale ha esplicitamente citato misure governative, inclusi tagli fiscali, aumenti salariali settoriali e programmi di sostegno familiare ampliati, come fattori chiave nel sostenere la spesa delle famiglie e contribuire alla crescita del PIL nel Q2.1 Ulteriori mosse fiscali espansive sono state riportate il 30 luglio 2025, con Portfolio.hu che titolava “Il governo ungherese annuncia ulteriori tagli fiscali – ma da dove verranno i soldi?” 3, indicando continui sforzi per stimolare l’economia attraverso una riduzione degli oneri fiscali.
Lo stato continua a fornire un sostegno sostanziale agli investimenti strategici. Un esempio notevole è il sostegno statale di 6 miliardi di HUF per un programma di investimento di 21 miliardi di HUF presso Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines a Tápiószele. Questo investimento mira a raddoppiare la capacità di produzione di trasformatori entro due anni e a creare 300 posti di lavoro.8 Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio Péter Szijjártó ha sottolineato che il governo ha fornito 590 miliardi di HUF in sostegno per un totale di 2,4 trilioni di HUF in grandi investimenti da parte di aziende ungheresi negli ultimi 11 anni.8 La spesa sociale rimane una priorità, con i dati Eurostat che indicano che lo stato ungherese spende un terzo in più rispetto alla media UE per i benefici familiari.10
Sfide e Sostenibilità degli Obiettivi Fiscali
La Commissione Europea ha avvertito che i recenti annunci politici rischiano di spingere il deficit più in alto rispetto a quanto precedentemente previsto.9 È stato emesso un “severo avvertimento” secondo cui i “piani attuali” dell’Ungheria sono “insostenibili”, con un’agenzia di rating del credito che avrebbe espresso una “visione cupa”.10 Questo sottolinea le preoccupazioni esterne sulla sostenibilità a lungo termine delle attuali politiche fiscali. La Commissione UE sottolinea che “sarebbero necessarie misure fiscali permanenti, sia sul lato delle entrate che delle spese, per garantire il raggiungimento degli obiettivi fiscali” nel 2025 e oltre. Sebbene l’Ungheria si impegni a un percorso di crescita della spesa netta (ad esempio, non superando il 4,3% nel 2025), il governo non ha specificato misure politiche concrete per raggiungere questi obiettivi.9
La politica fiscale ungherese sta affrontando una delicata situazione di equilibrio. Il governo sta chiaramente adottando politiche fiscali altamente espansive, inclusi tagli fiscali, aumenti salariali, programmi di sostegno familiare e sussidi statali significativi per gli investimenti.1 Queste misure sono intese a stimolare la domanda interna e settori specifici. Tuttavia, tali azioni si verificano in un contesto di deficit di bilancio persistentemente elevati e dei costi di servizio del debito più alti nell’UE.9 Gli avvertimenti esterni riguardo a “piani insostenibili” e una “visione cupa” da parte delle agenzie di rating 10 evidenziano una tensione critica. Questo indica una scelta strategica del governo di dare priorità allo stimolo economico a breve termine, forse in vista delle prossime elezioni 5, anche a rischio di esacerbare le vulnerabilità fiscali a lungo termine. La domanda posta da Portfolio.hu, “da dove verranno i soldi?” 3, non è meramente retorica, ma indica l’urgente necessità di riforme strutturali concrete sul lato delle entrate o delle spese che attualmente mancano.9 Il mancato indirizzo di questi squilibri fiscali sottostanti potrebbe portare a un aumento dei costi di indebitamento, a un’ulteriore svalutazione della valuta o persino a declassamenti del rating creditizio, potenzialmente annullando i benefici dello stimolo nel medio-lungo termine.
Si osserva una divergenza tra gli investimenti strategici diretti dallo stato e un più ampio calo degli investimenti nel settore privato. Il 30 luglio, si sono visti esempi concreti di significativo sostegno statale per investimenti su larga scala come Ganz Electric 8 e Egis Pharmaceuticals 10, insieme a notizie di miliardi di investimenti cinesi.13 Questi sono presentati come sviluppi positivi per la creazione di posti di lavoro e l’aumento della capacità produttiva. Tuttavia, si prevede che l’investimento fisso complessivo in Ungheria diminuirà per il terzo anno consecutivo nel 2025, una tendenza unica e preoccupante all’interno della regione CEE, attribuita alla bassa fiducia aziendale e all’incertezza economica.7 Ciò suggerisce l’emergere di un ambiente di investimento a “due velocità”. Mentre lo stato sta attivamente dirigendo capitali e attirando investimenti diretti esteri in progetti e settori strategici specifici (ad esempio, manifatturiero, farmaceutico, potenzialmente difesa), questi sforzi non sono sufficienti a contrastare una più ampia e pervasiva riluttanza tra gli investitori privati nazionali. Il calo della fiducia aziendale complessiva 5 indica che il clima generale degli investimenti è sfavorevole, forse a causa di fattori come la prevedibilità delle politiche, gli oneri normativi o le prospettive macroeconomiche più ampie. Il ruolo del governo sta diventando più prominente nel guidare gli investimenti, potenzialmente spiazzando le iniziative private o compensando la loro assenza, piuttosto che favorire una ripresa degli investimenti veramente diffusa e autosufficiente in tutta l’economia.
IV. Politica Monetaria e Prospettive di Inflazione
Tendenze e Dati Recenti sull’Inflazione
L’inflazione si è attestata al 4,6% su base annua a giugno 2025, con l’inflazione core al 4,4% su base annua. Entrambi i dati sono rimasti al di sopra dell’intervallo obiettivo della Banca Nazionale Ungherese (MNB), nonostante un’economia generalmente stagnante.6 Dati precedenti avevano mostrato che l’inflazione complessiva era diminuita significativamente dal picco del 17,0% nel 2023 al 3,7% nel 2024, poiché l’impatto dei precedenti aumenti dei prezzi dell’energia e degli alimentari e delle strozzature della catena di approvvigionamento si era dissipato. Tuttavia, l’inflazione ha registrato un rimbalzo, con l’inflazione armonizzata (HICP) che ha raggiunto il 5,7% a febbraio 2025.9 Le proiezioni suggeriscono che l’indice dell’inflazione complessiva a 12 mesi dovrebbe oscillare tra il 4% e il 5% nella seconda metà del 2025.6
Tasso di Riferimento e Posizione della Banca Nazionale Ungherese (MNB)
Il 22 luglio 2025, la MNB ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50%, un livello che è rimasto stabile dal terzo trimestre del 2024.6 La posizione generale della politica monetaria della MNB è descritta come restrittiva, con una forte attenzione ai rischi pro-inflazionistici e all’ambiente di rischio globale.6 Mantenere un tasso di interesse reale positivo rimane una parte fondamentale della strategia di comunicazione della MNB, in particolare date le elevate aspettative inflazionistiche delle famiglie.6 La MNB ha anche annunciato una riduzione tecnica del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche. Tuttavia, questa è stata chiarita come una misura proattiva per la gestione della liquidità del sistema bancario piuttosto che un’indicazione di un allentamento della politica monetaria.11
Fattori che Influenzano la Disinflazione e le Pressioni Persistenti
I fattori che supportano la disinflazione includono la stabilità del fiorino, un allentamento della tensione nel mercato del lavoro e un rallentamento dei deflussi salariali, con quest’ultimo che dovrebbe influire principalmente sulla moderazione dell’inflazione dei servizi di mercato.6 Al contrario, le pressioni inflazionistiche persistenti derivano dall’aumento della domanda e dalla forte crescita dei salari.9 Inoltre, le condizioni meteorologiche sfavorevoli di quest’anno, in particolare la siccità in peggioramento che causa significative perdite di raccolto 1, rappresentano continuamente un rischio al rialzo per l’andamento dei prezzi alimentari.6
La MNB sta adottando una posizione monetaria cauta nonostante le persistenti pressioni inflazionistiche, privilegiando la stabilità rispetto allo stimolo immediato della crescita. Nonostante la modesta crescita del PIL nel Q2 e la generale stagnazione dell’economia 6, la MNB ha mantenuto un tasso di riferimento stabile e restrittivo al 6,50%.6 Questa decisione è stata presa anche se l’inflazione è diminuita dal suo picco, ma rimane al di sopra dell’obiettivo.6 L’attenzione della MNB rimane sui “rischi pro-inflazionistici” 6, alimentati da fattori come la forte crescita dei salari e l’aumento della domanda 9, nonché dalla siccità agricola che influisce sui prezzi alimentari.6 Ciò indica un forte impegno da parte della MNB per la stabilità dei prezzi, anche se ciò significa non stimolare attivamente un’economia fragile. La banca centrale sembra essere cauta sul fatto che le politiche fiscali espansive del governo (tagli fiscali, aumenti salariali, sostegno familiare) possano riaccendere le pressioni inflazionistiche, rendendo così necessaria una posizione monetaria più restrittiva per contrastarle. La menzione di un “cauto allentamento monetario a fine anno” 6 suggerisce che eventuali futuri tagli dei tassi saranno altamente condizionati da una disinflazione sostenuta e da prospettive economiche più stabili, piuttosto che una mossa proattiva per stimolare la crescita. Ciò crea una tensione politica in cui la politica fiscale è espansiva, ma la politica monetaria rimane restrittiva, limitando potenzialmente l’efficacia complessiva dello stimolo governativo.
V. Sviluppi Microeconomici e Locali
Sentimento Aziendale e Clima degli Investimenti
L’indice di crescita delle grandi imprese K&H è sceso a meno 6 punti, portando alla valutazione che “le prospettive delle aziende ungheresi diventano sempre più cupe”.10 Ciò indica un significativo deterioramento della fiducia aziendale tra le grandi imprese. Secondo il rapporto del 24 luglio dell’Istituto di Ricerca Economica GKI, la fiducia aziendale complessiva è al livello più basso degli ultimi quasi cinque anni 5, riflettendo un pessimismo diffuso nella comunità imprenditoriale. Si prevede che gli investimenti fissi in Ungheria registreranno il terzo calo consecutivo nel 2025, una tendenza unica nella regione CEE. Questo persistente declino è attribuito a rigidi controlli fiscali, bassa fiducia aziendale e incertezza economica pervasiva.7
Notizie Chiave su Aziende e Settori
- Manifatturiero/Energia: Un significativo investimento locale riguarda Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines. Lo stato sosterrà il suo programma di investimento di 21 miliardi di HUF a Tápiószele con 6 miliardi di HUF, con l’obiettivo di raddoppiare la capacità di produzione di trasformatori entro due anni e creare 300 posti di lavoro.8
- Farmaceutico: L’azienda farmaceutica di proprietà francese Egis sta pianificando un investimento sostanziale in Ungheria. In particolare, Egis Pharmaceuticals Zrt sta espandendo le capacità del suo stabilimento di Körmend con un investimento di 14,5 miliardi di HUF.10
- Tecnologia/Telecomunicazioni: Il 30 luglio 2025, è stato riportato che la 4iG ungherese, una delle principali aziende tecnologiche, acquisirà HeliControl 3, indicando un consolidamento o un’espansione nel settore tecnologico.
- Aviazione: La compagnia aerea ungherese Wizz Air starebbe tagliando voli e rimodellando la sua strategia 13, suggerendo aggiustamenti nel settore aereo in un contesto di dinamiche di mercato.
- Settore Finanziario: I risultati finanziari di Raiffeisen per il 30 luglio 2025 sono stati notati come “rassicuranti senza questa voce” (riferendosi ai danni russi), indicando stabilità in un segmento del settore bancario.3
- Agricoltura: Una questione locale critica è il “peggioramento della siccità che causa significative perdite di raccolto per tre importanti colture agricole in Ungheria”. Un istituto di ricerca avverte che il settore agricolo ungherese deve prepararsi a condizioni simili a lungo termine.10 Ciò incide direttamente sulla produzione agricola, che sta già pesando sulla performance complessiva del PIL 1, e rappresenta un rischio al rialzo per i prezzi alimentari.6
Dinamiche del Mercato del Lavoro
Rapporti recenti indicano una tendenza preoccupante di “licenziamenti in aumento in Ungheria” e una diminuzione complessiva dell'”Occupazione”.10 Ciò suggerisce un irrigidimento del mercato del lavoro dal punto di vista del datore di lavoro. Nonostante questi sviluppi, il governo rimane impegnato a mantenere un “slancio salariale al rialzo” 5, il che potrebbe creare tensione tra le pressioni sui costi aziendali e la politica governativa. Sebbene un rapporto precedente (aggiornato al 30 aprile 2025) menzionasse un tasso di occupazione del 75,1% e di disoccupazione del 4,4% nel 2024 senza variazioni significative previste per il 2025 14, il rapporto più recente del 25 luglio 2025 sui licenziamenti in aumento 10 indica un potenziale cambiamento o un deterioramento localizzato nel mercato del lavoro non catturato dalle proiezioni più ampie precedenti.
Impatto di Fattori Locali/Infrastrutture
Una significativa interruzione locale è la chiusura prevista per quattro settimane della stazione ferroviaria di Budapest Keleti 10, che senza dubbio avrà un impatto sul trasporto locale, sul turismo e sulla logistica aziendale nella capitale. Al contrario, sono accennati futuri sviluppi infrastrutturali, con un ministro che annuncia la possibilità di nuovi ponti a Budapest e una revisione della ferrovia suburbana.10 DailyNewsHungary.com riporta che “l’Ungheria batte l’Occidente: la Cina riversa miliardi a Budapest mentre i collegamenti aerei e i posti di lavoro aumentano” 13, indicando significativi investimenti diretti esteri dalla Cina specificamente mirati a Budapest e che contribuiscono alla creazione di posti di lavoro locali e all’attività economica.
Si osserva una divergenza tra la crescita trainata dal governo e il pessimismo del settore privato, creando un’economia a due velocità. Da un lato, il governo sta attivamente promuovendo e finanziando investimenti su larga scala (Ganz Electric, Egis, investimenti cinesi) 8, con l’obiettivo di creare posti di lavoro e stimolare settori specifici. Dall’altro lato, indicatori più ampi del sentimento mostrano la fiducia aziendale ai minimi da cinque anni, l’indice K&H è negativo e stanno emergendo notizie di crescenti licenziamenti.5 Anche gli investimenti fissi complessivi sono in calo.7 Ciò suggerisce l’emergere di un’economia “a due velocità” in Ungheria. Mentre il governo sta cercando di rilanciare la crescita attraverso progetti strategici, spesso sostenuti dallo stato, e mantenendo lo slancio salariale, il settore privato generale sembra lottare con la bassa fiducia e sta riducendo gli investimenti e l’occupazione. Ciò indica che gli interventi del governo potrebbero creare sacche isolate di attività e crescita, piuttosto che favorire una ripresa economica diffusa e autosufficiente guidata dall’impresa privata. La narrazione di “l’Ungheria batte l’Occidente” riguardo agli investimenti cinesi 13 potrebbe anche essere una contro-narrazione strategica al pessimismo aziendale interno, evidenziando fonti alternative di dinamismo economico.
La vulnerabilità agricola e il suo effetto a catena macroeconomico rivelano l’impatto del clima sull’economia centrale. La siccità in peggioramento sta causando significative perdite di raccolto per le principali colture agricole.10 Ciò incide direttamente sul settore agricolo, già identificato come un freno alla performance complessiva del PIL.1 Inoltre, questa sofferenza agricola rappresenta un “rischio al rialzo per l’andamento dei prezzi alimentari” 6, contribuendo alla persistenza dell’inflazione elevata.9 Ciò evidenzia una vulnerabilità significativa e crescente dell’economia ungherese ai fattori climatici, in particolare nel suo vitale settore agricolo. L’impatto diretto sul PIL (produzione ridotta) e l’impatto indiretto sull’inflazione (attraverso prezzi alimentari più elevati) dimostrano come una questione ambientale micro-livello e localizzata possa avere conseguenze macroeconomiche sostanziali, complicando sia la crescita economica sia gli sforzi della banca centrale per raggiungere la stabilità dei prezzi. Segnala anche una sfida strutturale a lungo termine per il settore agricolo di adattarsi alle mutevoli condizioni climatiche, il che potrebbe richiedere investimenti e cambiamenti politici significativi.
Tabella 2: Attività Economiche e Investimenti Locali Notevoli (30 Luglio 2025)
Azienda/Progetto | Settore | Valore Investimento | Sostegno Statale | Impatto Chiave |
Ganz Transformers and Electrical Rotating Machines | Manifatturiero (Energia) | HUF 21 miliardi | HUF 6 miliardi 8 | Raddoppio capacità produzione trasformatori, 300 nuovi posti di lavoro 8 |
Egis Pharmaceuticals Zrt | Farmaceutico | HUF 14.5 miliardi | Non specificato | Espansione capacità stabilimento di Körmend 10 |
4iG (Acquisizione HeliControl) | Tecnologia/Telecomunicazioni | Non specificato | Non specificato | Consolidamento/espansione nel settore tecnologico 3 |
Investimenti Cinesi a Budapest | Infrastrutture, Vari | Miliardi di dollari | Non specificato | Nuovi collegamenti aerei, creazione di posti di lavoro 13 |
Wizz Air | Aviazione | Non specificato | Non specificato | Tagli voli, rimodellamento strategia 13 |
Chiusura Stazione Budapest Keleti | Infrastrutture (Trasporti) | Non applicabile | Non applicabile | Impatto su trasporti locali, turismo, logistica per 4 settimane 10 |
VI. Influenze Economiche Esterne e Commercio
Impatto delle Condizioni Economiche Globali sull’Ungheria
I venti contrari esterni, in particolare la debole domanda dalla Germania, sono stati esplicitamente citati come un fattore che ha frenato la crescita dell’Ungheria nel Q2.1 Ciò evidenzia la significativa interconnessione economica dell’Ungheria con i suoi partner commerciali dell’Europa occidentale. Le prospettive di crescita riviste per il 2025 di Erste Group sottolineano ulteriormente l’impatto di “aumentate incertezze, in parte derivanti da rischi tariffari” e l'”assenza di miglioramento della domanda esterna” come ragioni per l’attesa attività di esportazione stagnante.6 FocusEconomics ha anche indicato “crescenti sfide globali” e “ulteriori ritardi nelle nuove capacità di esportazione” come fattori che contribuiscono al loro declassamento delle prospettive per il 2026-2027.7 Uno sviluppo notevole è il rapporto secondo cui “l’Ungheria batte l’Occidente: la Cina riversa miliardi a Budapest mentre i collegamenti aerei e i posti di lavoro aumentano” 13, suggerendo un pivot strategico verso partner economici non tradizionali e significativi investimenti diretti esteri dalla Cina.
Ultimi Dati sulla Bilancia Commerciale
La bilancia commerciale per giugno 2025, rilasciata il 30 luglio, ha mostrato un surplus di €739 milioni, il che rappresenta una notevole diminuzione rispetto ai €1100,0 milioni del mese precedente.2 Ciò indica un indebolimento della performance commerciale mensile dell’Ungheria. Nel primo trimestre del 2025, il commercio netto ha continuato a sottrarre valore al PIL complessivo per il terzo trimestre consecutivo.7 Le esportazioni di beni e servizi sono diminuite dello 0,4% su base annua nel Q1, mentre le importazioni sono rimbalzate dello 0,1%.7
Sviluppi del Conto Corrente
Nonostante alcune sfide commerciali, i rischi di finanziamento esterno sono stati mitigati da sviluppi favorevoli nei termini di scambio e da un calo degli investimenti, che hanno collettivamente contribuito a un aumento del surplus delle partite correnti.9 Ciò suggerisce che, sebbene il commercio di beni possa essere in difficoltà, altre componenti delle partite correnti (ad esempio, servizi, trasferimenti) o migliori termini di scambio stanno fornendo un cuscinetto.
Si osserva uno spostamento delle dipendenze esterne e delle vulnerabilità commerciali, con una diversificazione in atto nonostante le debolezze tradizionali. L’economia ungherese è chiaramente influenzata dalla debole domanda dalla Germania 1, un importante partner commerciale tradizionale, che contribuisce alla stagnazione delle esportazioni. Contemporaneamente, si registra un significativo afflusso di investimenti cinesi (“la Cina riversa miliardi a Budapest”).13 La bilancia commerciale di giugno 2025 ha mostrato una notevole diminuzione rispetto al mese precedente 2, e il commercio netto ha rappresentato un freno al PIL per tre trimestri consecutivi.7 Ciò indica un cambiamento strategico nelle relazioni economiche esterne dell’Ungheria, potenzialmente volto a diversificare la dipendenza eccessiva dalla domanda dell’Europa occidentale, in particolare dalla Germania, attirando attivamente investimenti significativi da fonti non UE come la Cina. Tuttavia, il contributo complessivo negativo del commercio netto al PIL e il recente calo della bilancia commerciale mensile suggeriscono che questa diversificazione o i nuovi investimenti non si sono ancora tradotti in una robusta ripresa trainata dalle esportazioni. Sebbene il surplus delle partite correnti sia migliorato grazie ad altri fattori 9, l’indebolimento del commercio di beni rimane una preoccupazione per una piccola economia aperta fortemente dipendente dalle esportazioni. Ciò implica che l’Ungheria sta attivamente cercando nuovi motori di crescita e partenariati per compensare le debolezze nelle sue relazioni economiche tradizionali.
VII. Conclusione e Prospettive
Sintesi del Quadro Economico Complessivo per l’Ungheria al 30 Luglio 2025
Il 30 luglio 2025, l’economia ungherese sta navigando in un panorama complesso e in qualche modo contraddittorio. I dati del PIL del Q2 hanno fornito un segnale positivo molto necessario, prevenendo una recessione tecnica e mostrando resilienza nel settore dei servizi e nei consumi interni, in parte alimentati da iniziative governative. Tuttavia, questa modesta ripresa è oscurata da un consenso più ampio tra gli analisti e persino il governo stesso riguardo a una traiettoria di crescita annuale significativamente più debole per il 2025. L’economia sembra intrappolata tra lo stimolo fiscale proattivo del governo e gli investimenti strategici volti a incrementare l’attività, e un senso pervasivo di bassa fiducia aziendale, diminuzione degli investimenti privati e aumento dei licenziamenti.
Conclusioni Chiave Riguardo all’Equilibrio tra Ripresa e Sfide in Corso
La ripresa, sebbene positiva nel Q2, è fragile e sembra dipendere fortemente dai consumi interni e dal settore dei servizi, con le misure governative che svolgono un ruolo significativo, seppur fiscalmente costoso. Il settore agricolo affronta gravi sfide dovute alla siccità, che incidono sia sulla produzione che sull’inflazione. I settori industriali tradizionali sono in difficoltà e gli investimenti privati complessivi si stanno contraendo. La sostenibilità fiscale rimane una preoccupazione importante, con deficit elevati e costi di servizio del debito che sollevano segnali di allarme da parte degli osservatori esterni. La politica monetaria rimane cauta, dando priorità al controllo dell’inflazione rispetto a uno stimolo aggressivo della crescita, creando una tensione politica con la posizione fiscale espansiva del governo. La domanda esterna, in particolare dalla Germania, continua a rappresentare un freno, spingendo l’Ungheria a cercare nuove partnership economiche, in particolare con la Cina.
Breve Prospettiva Futura Basata sulle Tendenze Attuali e sui Piani Governativi
Le prospettive per il resto del 2025 rimangono impegnative. Sebbene il rimbalzo del Q2 offra un barlume di speranza, è insufficiente a modificare le previsioni di crescita annuale complessivamente pessimistiche. La domanda esterna rimarrà probabilmente contenuta, e il sentimento aziendale interno richiederà una significativa inversione di tendenza per stimolare investimenti privati più ampi. L’impegno continuo del governo per la spesa pre-elettorale e gli sforzi per attrarre investimenti diretti esteri (specialmente da fonti non UE) potrebbero fornire un certo sostegno nel 2026, potenzialmente favorendo una graduale ripresa degli investimenti e delle esportazioni. Tuttavia, per una ripresa veramente sostenibile e robusta, riforme strutturali fondamentali, in particolare sul fronte fiscale per garantire la stabilità a lungo termine e ridurre gli oneri del servizio del debito, appaiono sempre più necessarie. La tensione tra le iniziative di crescita a breve termine e la prudenza fiscale a lungo termine definirà il percorso economico dell’Ungheria nei prossimi mesi e anni.
FONTI
- Hungary’s GDP up 0.2 pct YoY in Q2 – China.org, accessed July 30, 2025, http://www.china.org.cn/world/Off_the_Wire/2025-07/30/content_118003898.shtml
- Hungary Calendar – Trading Economics, accessed July 30, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/calendar
- Economy – Portfolio.hu, accessed July 30, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy?page=1693
- Hungary’s GDP Grows 0.2% in Q2 2025, Services Drive Modest Expansion, accessed July 30, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-gdp-grows-0-2-in-q2-2025-services-drive-modest-expansion/
- Hungary slashes growth forecast as economy stumbles ahead of high-stakes election, accessed July 30, 2025, https://caliber.az/en/post/hungary-slashes-growth-forecast-as-economy-stumbles-ahead-of-high-stakes-election
- Economy Hungary – Analyses and Forecasts | Erste Group Bank AG, accessed July 30, 2025, https://www.erstegroup.com/en/research/country/hungary
- Hungary GDP Q1 2025 – FocusEconomics, accessed July 30, 2025, https://www.focus-economics.com/countries/hungary/news/gdp/hungary-national-accounts-03-06-2025-economy-stalls-in-q1-2025/
- State Supports Ganz Electric Investment With HUF 6 bln – Budapest Business Journal, accessed July 30, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/state-supports-ganz-electric-investment-with-huf-6-bln/
- 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 30, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
- Economy – Portfolio.hu, accessed July 30, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
- News del 22 luglio 2025 – YouTube, accessed July 30, 2025, https://www.youtube.com/shorts/l6gmlA1CKD4
- english.news.cn, accessed July 30, 2025, https://english.news.cn/europe/20250730/eb87578917064a03856724c4324d1529/c.html#:~:text=BUDAPEST%2C%20July%2030%20(Xinhua),Office%20(KSH)%20on%20Tuesday.
- Daily News Hungary, accessed July 30, 2025, https://dailynewshungary.com/
- Quadro macroeconomico (UNGHERIA) – aggiornato al 30/04/2025 – infoMercatiEsteri, accessed July 30, 2025, https://www.infomercatiesteri.it/quadro_macroeconomico.php?id_paesi=97