Olimpiadi 2024, Budapest si ritira

Budapest ritirerà la candidatura per le Olimpiadi del 2024. La decisione è stata presa dal primo ministro Viktor Orbán insieme al sindaco di Budapest István Tarlós e al ginnasta Zsolt Borkai, presidente del comitato olimpico ungherese. Niente Referendum, dunque, dopo che la petizione “Nolimpia” ha portato a casa oltre 266mila firme. 

In un comunicato diramato nella tarda serata di ieri il governo “raccomanda il ritiro dalla candidatura di Budapest”. “Solo quelle città dove sono emerse questioni sul consenso e questo è stato mantenuto  – si legge nella nota –  possono mostrare un’offerta di successo per ospitare le Olimpiadi. Oggi questo è ancora il caso per Parigi e Los Angeles. Dal momento che a Budapest la necessaria unità si è disintegrata è adesso inconcepibile che la città possa costruire un’offerta olimpionica di successo.”
Mercoledì il governo aveva dichiarato che “I giochi Olimpici sono una questione di importanza nazionale per Budapest e per l’Ungheria. Da tempo è stato riconosciuto che per promuovere questioni di importanza nazionale serve  il consenso. Questa approvazione al momento della candidatura esisteva tra la leadership del Paese e i partiti politici e fu espresso nella decisione a maggioranza del 92% dall’Assemblea Generale del Consiglio Cittadino di Budapest nonché dall’80% dell’Assemblea Nazionale. Negli ultimi mesi, tuttavia, questa unità è venuta meno e le Olimpiadi sono diventate una questione politica di partito.” Non manca l’allusione è a partiti di opposizione “che si sono tirati indietro dal loro precedente impegno”. L’opposizione ha infatti partecipato, anche se in misura minore, alla raccolta firma contro la candidatura di Budapest. Una candidatura che a tutti gli effetti si è trasformata in una questione di politica interna. 
Adesso sarà interessante vedere come si evolverà Momentum, il movimento giovanile promotore della petizione, che mira a candidarsi nel 2018. 
Nel 2015 furono 5 le città a candidarsi per i giochi del 2024: Parigi, Roma, Budapest, Amburgo e Boston. Quest’ultima si ritirò in seguito quasi subito così come candidato americano le subentrò Los Angeles. Il ritiro di Amburgo avvenne nello stesso anno per effetto del referendum cittadino contrario alle Olimpiadi, mentre nel 2016 è Roma a tirarsi indietro, lasciando la triade Parigi, Budapest e Los Angeles. Una triade che adesso vede ritirarsi il rivale meno avvantaggiato e meno equipaggiato per una manifestazione di tali dimensioni. Una Budapest che si metterà comunque alla prova con i Mondiali di Nuoto di quest’anno, ma deve aspettare per il sogno olimpico.

Redazione Economia.hu

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