La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha espresso
interesse nell’acquisto della Bálna (Balena), l’edificio in vetro lungo il Danubio inaugurato nel 2013 e in buona parte ancora sfitto, ma caro al partito al governo, che ne ha fatto un centro simbolico per gli eventi della Fidesz.
Secondo il Népszabadság, l’operazione dipende dal prezzo e non è esclusa la possibilità che Budapest indica invece un bando pubblico. La MNB ha confermato la notizia e aggiunto che potrebbe fondare un centro per l’istruzione all’interno della struttura. adiacente all’Università Corvinus, comprendente una scuola di economia post-laurea. Al momento sono inoccupati oltre 5mila metri quadrati del complesso da 13664 metri quadri noto anche come CET (da cetaceo appunto).
IERI, OGGI E DOMANI
La struttura riunisce elementi di passato, presente e futuro. Collegata ad un palazzo storico in mattoni e ad un altro in cemento, dall’architettura tipica del secolo scorso, deve il nome di “Balena” alla forma del corpo principale, composta da conchiglie triangolari di vetro e metallo disegnata dall’architetto Kas Oosterhuis. Gli interni in acciaio, alluminio e vetro, ma anche mattoni e superfici dai colori pastello, riflettono la luce del sole creando un’atmosfera suggestiva e sorprendente, complice la vicinanza del fiume e il panorama su alcuni dei monumenti principali della città.
Il sotterraneo
Il piano “meno uno” della Bálna, oggi ancora chiuso, è sotto protezione per il suo valore storico ed è gestito dal Direttorato Comunale per il Mercato, le cui intenzioni, almeno nel 2013, sono di aprirlo al pubblico come un’area “unica che potrà servire come interessante ed emozionante attrazione per i cittadini di Budapest come per i turisti. Il piano sarà dedicato all’antiquariato, ai prodotti alimentari organici e alla nutrizione consapevole”. Si tratta di una superficie di 1200 metri quadrati collegata tramite un ingresso di 870 metri quadrati al parcheggio sotterraneo e a quello dei bus, che ha una capacità di 20-25 vetture. Secondo il progetto originario questo piano vedrà la presenza di mercatini pubblici di articoli vari per collezionisti e turisti in cerca di ricordi autentici dell’Ungheria, oltre che di negozi per chi sceglie un alimentazione salutare e cibi biologici che costituirà un completamento del vicino Nagycsarnok. Al momento l’idea giace incompiuta, ma sembrano esserci segnali di un possibile suo recupero e messa in atto.
Claudia Leporatti
Redazione Economia.hu