INTERVISTA: Caloni Trasporti, in Ungheria per investire, non per delocalizzare 

Nicola Caloni, Presidente e Amministratore Delegato di Caloni Trasporti, racconta a economia.hu la scelta di investire in Ungheria, dove l’importante azienda logistica italiana sta per inaugurare la sua prima filiale all’estero. Fondata in Brianza nel 1939, quella di Caloni è una realtà che, forte di 13 filiali dirette e oltre 60 centri di distribuzione, mette in moto un giro d’affari da 30 milioni di euro all’anno gestendo oltre mezzo milione di spedizioni (645mila nel solo 2017).

La cittadina ungherese di Nagykanizsa sarà il primo avamposto Caloni fuori dai confini italiani e rappresenterà il primo passo verso un’espansione più consolidata sul territorio magiaro. La città, ubicata nei pressi del confine sloveno, farà da stazione di interscambio nella linea distributiva che collegherà quotidianamente la nostra rete italiana (con partenza da Padova) e l’Ungheria (con arrivo a Budapest). Questo permetterà, da un lato, alle spedizioni che partono dall’Italia di essere consegnate in tutta l’Ungheria entro 48-72 ore, dall’altro, a tutte le spedizioni in partenza dall’Ungheria di essere distribuite sul territorio italiano già a partire dal giorno successivo al ritiro.

Parliamo di un’espansione, non di una delocalizzazione. Ci racconta come siete arrivati a questo passo?

E’ stata una scelta presa a tavolino, frutto naturale dell’evoluzione della nostra attività, che è partita dal Nord Italia per ampliarsi su tutto il territorio nazionale e successivamente in Europa. Attualmente operiamo sul continente attraverso forme di partnership che ci permettono di offrire un servizio completo, ma non flessibile e adattabile alle specifiche esigenze del cliente. Per questo motivo abbiamo deciso di ampliare la nostra strategia aziendale e di essere presenti all’estero tramite delle nostre filiali dirette. Il tutto partendo dalla scelta di un Paese pilota per il progetto. Dopo una lunga analisi abbiamo escluso mercati troppo maturi come Inghilterra e Germania e trovato più a Est il candidato ideale. Grazie a molti sopralluoghi e incontri abbiamo individuato nell’Ungheria la meta giusta per il nostro insediamento fuori confine.

Cosa vi ha convinto a scegliere proprio l’Ungheria?

Oltre alla stabilità economica, abbiamo scoperto un Paese molto evoluto nella sua identità, dalle tradizioni importanti e, come detto, caratterizzato da un’economia i cui indici sono vicini a quelli occidentali. La classe media si sta sviluppando e la domanda cresce in vari settori; e come sappiamo quando l’economia è brillante, porta con sé inevitabilmente dei miglioramenti per l’intero sistema. Ci ha stupito molto, inoltre, la mentalità. Un mix tra la forma di pensiero organizzativa austro-ungarica e quella latina, sicuramente più frizzante e fantasiosa.

Quali sono stati i primi passi per entrare nel Paese?

Per questo progetto ho voluto verificare in prima persona la realtà. Ho iniziato a fare frequenti viaggi: non tutto si vede su Internet, occorre anche girare e parlare con quante più persone possibile, documentarsi a fondo. Ho visitato diverse città e zone, oltre alla capitale, inclusa quella campagna che caratterizza la maggior parte del territorio. Mi piace questo Paese, è orgoglioso e si avverte un forte senso di riscatto a causa delle numerose occupazioni che ha subito nella storia. Vi ho trovato inoltre un alto grado di specializzazione, manodopera capace e istruita, qualità insomma.

Intende applicare gli stipendi standard ungheresi?

Riconosciamo ad ognuno dei nostri collaboratori la giusta retribuzione in relazione all’impegno dimostrato e alle competenze. In generale i Paesi dell’Est sono considerati come località in cui ricercare risparmio e delocalizzare la propria struttura. Il nostro approccio invece è completamente diverso: vogliamo sviluppare una rete distributiva in Ungheria per proporre i nostri servizi, cercando un guadagno, non un risparmio. Per noi il mercato ungherese non rappresenta un’alternativa a quello italiano ma un ampliamento delle nostre strategie. La nostra cultura prevede la valorizzazione dell’individuo e quello che cerchiamo non è manovalanza a basso costo, ci interessa il valore che possiamo creare tramite un gruppo compatto e gratificato. 

Come pensate che possa incidere sulla vostra attività la mentalità ungherese che ci ha descritto poco fa?

In modo molto marcato. Caloni Trasporti fornisce un servizio. Per noi il valore della persona è imprescindibile. Occorre un organico che capisca la cultura, un’impresa che investa non per sfruttare, ma per creare valore. Ci serve pertanto un personale dotato di senso di squadra, che si senta motivato e parte di un progetto e pensiamo che, garantendo retribuzioni adeguate, non avremo difficoltà a trovarlo.

La posizione geografica è congeniale alle vostre attività?

L’Ungheria è più vicina di quello che si pensi soprattutto per chi come noi è abituato a gestire tratte di oltre 1500 km. Certo, esistono delle differenze, come la moneta per esempio, ma ciò non costituisce un problema così rilevante. Per un’azienda di trasporti come la nostra è strategico collocarsi in una regione che, come l’Ungheria, possa far da tramite verso altre Nazioni. La sua posizione, infatti, consente un facile accesso ai Paesi del Centro Est, il che rappresenta per Caloni una buona base per futuri sviluppi.

Che tipo di servizi intendete strutturare, in Ungheria?

Entriamo con il lancio di un servizio che ad oggi non esiste su questo mercato. Un trasporto definito e regolare, quotidiano, tra Italia e Ungheria e viceversa. Concretamente due autisti partiranno in entrambe le direzioni e si incroceranno presso una stazione di interscambio (a Nagykanizsa) per effettuare il riposo previsto per legge.  A fronte di questo stop obbligatorio la merce non si fermerà. Infatti autisti a inizio turno la prenderanno in carico assicurando un collegamento tra i due paesi veloce e senza interruzioni. Garantiremo ai nostri clienti prezzi certi stipulando listini personalizzati calcolati sulla base delle loro specifiche esigenze.

Una volta consolidato questo nuovo servizio, che siamo certi troverà un riscontro positivo sul mercato, avvieremo un piano di investimenti quinquennale già concordato con le istituzioni magiare. 

Intervista di Claudia Leporatti

Redazione Economia.hu

 

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