Fattori esterni, come l’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, rappresentano l’80% del recente aumento dei prezzi al consumo in Ungheria, ha detto la Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) nel suo ultimo rapporto trimestrale sull’inflazione.
La banca centrale ha notato che le attuali previsioni di mercato auspicano aggiustamenti nei prezzi delle materie prime nel 2022, “quindi il ruolo dei fattori esterni dovrebbe diminuire nel medio termine”.
La MNB ha detto nel rapporto che l’inflazione ha raggiunto un picco a novembre al 7,4%, e si prevede che “scenda gradualmente” a partire da dicembre, poiché gli sviluppi a breve termine dell’inflazione sono determinati dall’impatto della base e dagli effetti fiscali, da un tetto ai prezzi del carburante per veicoli e dall’entità del repricing all’inizio dell’anno.
L’inflazione dovrebbe tornare nella fascia di tolleranza del 2-4% della banca centrale nel quarto trimestre del 2022, prima di raggiungere l’obiettivo di “stabilità dei prezzi” a medio termine del 3% nella prima metà del 2023.
Fonti: BBJ; MNB | Fonti Immagini: TradingEconomics; Pexels
ARTICOLI RECENTI
- Ungheria, 20 gennaio 2025: economia tra sfide energetiche, investimenti per la classe media e continue revisioni di bilancio
- Economia ungherese al bivio: crescita incerta, crisi immobiliare e sfide strategiche nel 2025
- 16 gennaio. L’economia ungherese tra sfide e opportunità: crescita incerta, acquisizioni strategiche e adeguamenti tariffari nel 2025
- 15 gennaio 2025: investimenti, innovazione e sfide per l’economia ungherese tra prestiti, ricostruzioni e settori in trasformazione
- 14 gennaio 2025: nuove politiche fiscali, inflazione crescente e innovazioni digitali segnano il panorama europeo e globale