Economia ungherese al 14 marzo 2025: il fiorino si rafforza, proroga UE sulle emissioni, rincari nel settore dolciario, crescita dell’energia solare e premi per il design spaziale

L’Unione Europea concede una proroga ai produttori automobilistici per ridurre le emissioni di CO2.
La Commissione Europea ha deciso di posticipare di tre anni l’inasprimento delle quote di emissione di CO₂ per i produttori automobilistici europei, offrendo loro un periodo di respiro. Tuttavia, le sfide per l’industria automobilistica rimangono significative, poiché l’UE mira a una mobilità sostenibile che prevede l’eliminazione graduale dei veicoli a benzina e diesel. Secondo il Green Deal europeo, l’obiettivo è ridurre del 55% le emissioni di CO₂ entro il 2030 e raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Questo implica che, a partire dal 2035, saranno consentite solo le vendite di veicoli a emissioni zero, principalmente elettrici. Tuttavia, esperti e produttori europei ritengono che una transizione esclusivamente elettrica sia forzata e che l’industria sia in svantaggio rispetto ai concorrenti asiatici, in particolare cinesi, che hanno un vantaggio tecnologico. Per affrontare questa situazione, sono in fase di sviluppo soluzioni alternative come i carburanti sintetici e l’idrogeno, che potrebbero permettere ai motori a combustione interna di rimanere sul mercato in una forma più ecologica. La recente decisione della Commissione indica un cambiamento verso un approccio più pragmatico, che tiene conto sia delle esigenze economiche che di quelle dei consumatori nella transizione verso una mobilità a emissioni zero.

L’industria dolciaria ungherese affronta sfide tra aumenti dei prezzi e carenza di manodopera.
Negli ultimi anni, l’industria dolciaria ungherese ha dovuto fronteggiare una serie di sfide economiche che hanno influenzato sia i produttori che i consumatori. Eventi globali come la pandemia da COVID-19, le tensioni geopolitiche e l’inflazione hanno contribuito a un aumento significativo dei costi delle materie prime e dell’energia. Ad esempio, il prezzo del cacao è aumentato drasticamente, così come quelli del burro e della panna, raddoppiando rispetto agli anni precedenti. Di conseguenza, il costo di una fetta di torta è passato da 1.000 a circa 1.500 fiorini, mentre una pallina di gelato costa ora in media tra 550 e 600 fiorini. Oltre all’aumento dei prezzi, le pasticcerie devono affrontare una crescente carenza di manodopera qualificata. Questo problema è accentuato dalla difficoltà nel reperire personale adeguatamente formato, mettendo a rischio la qualità e la sostenibilità del settore. Inoltre, l’accesso limitato ai finanziamenti e ai sussidi governativi rende difficile per le piccole e medie imprese mantenere la competitività sul mercato. Nonostante queste difficoltà, l’industria dolciaria ungherese continua a vantare eccellenze riconosciute a livello internazionale, come campioni mondiali nella produzione di gelato, dimostrando resilienza e dedizione alla qualità.

Il fiorino ungherese si rafforza: l’euro scende sotto i 400 fiorini.
Il fiorino ungherese ha mostrato una significativa ripresa nel mercato valutario, chiudendo la settimana con l’euro scambiato a 398,92 fiorini, in calo rispetto ai 399,82 fiorini registrati venerdì mattina. Anche il dollaro statunitense e il franco svizzero hanno subito una diminuzione nei confronti del fiorino, con il dollaro passato da 368,54 a 366,46 fiorini e il franco da 417,09 a 414,30 fiorini. Dall’inizio di marzo, il fiorino si è apprezzato dell’1,1% rispetto all’euro, del 5,7% rispetto al dollaro e del 3,7% rispetto al franco svizzero. Considerando l’inizio dell’anno, l’apprezzamento è stato del 3,1% contro l’euro, del 7,8% contro il dollaro e del 5,4% contro il franco. All’inizio di marzo, l’euro era scambiato sopra i 400 fiorini, ma la valuta ungherese ha recuperato terreno, portando il cambio sotto questa soglia.

Premiati studenti universitari e grafici nel concorso HUSAT Mission Patch.
La 4iG Űr- és Védelmi Technológiák Zrt. ha annunciato i vincitori del concorso HUSAT Mission Patch, volto a creare l’emblema della missione del programma satellitare HUSAT. Sono pervenute 170 proposte suddivise in due categorie: 84 da studenti universitari e 86 da professionisti nel campo del design grafico e del design industriale. I criteri di valutazione includevano creatività, realizzazione estetica e coerenza con il programma HUSAT. Nella categoria studenti universitari, la vincitrice è stata Erzsébet Bátorfalvi, mentre tra i professionisti ha prevalso Attila Kántor; entrambi hanno ricevuto un premio di 1 milione di fiorini lordi. Sono stati assegnati anche quattro premi speciali per approcci innovativi e soluzioni grafiche creative: Fanni Molnár e Máté Négyessy tra gli studenti, László Csonka e Marcell Mezriczky tra i professionisti. Il programma HUSAT prevede il lancio e l’operatività di un satellite in orbita geostazionaria (HUGEO) e otto in orbita terrestre bassa (HULEO) entro il 2032.

Lo sviluppo delle capacità di stoccaggio energetico è fondamentale per l’Ungheria.
Nel 2024, il consumo di energia elettrica in Ungheria è aumentato del 3,3%, raggiungendo 48.166 GWh, segnando una ripresa dopo due anni di calo. La produzione interna di elettricità è cresciuta del 5,3%, riducendo la dipendenza dalle importazioni al 22,3%, il livello più basso dal 2012. L’energia nucleare rimane la principale fonte energetica con una quota del 42,8%, mentre le energie rinnovabili hanno raggiunto il 31,1%, in aumento rispetto al 26,3% del 2023. In particolare, l’energia solare ha registrato una crescita del 30%, diventando la seconda fonte energetica più significativa del paese, superando il gas naturale. Le installazioni solari domestiche contribuiscono ora all’8% del mix energetico nazionale.​
Con l’espansione delle energie rinnovabili, soprattutto dell’energia solare, diventa essenziale sviluppare capacità di stoccaggio energetico per garantire la stabilità della rete. Entro febbraio 2025, la capacità degli accumulatori collegati ai principali sistemi è aumentata a 61,3 MW, quasi triplicando rispetto ai 21,8 MW del 2023. Nel quadro del programma “Napenergia Plusz”, oltre 7.400 famiglie hanno completato l’installazione di sistemi solari, integrati da accumulatori con una capacità totale di 69 MWh. Gli obiettivi a lungo termine prevedono di raggiungere una capacità di stoccaggio energetico di 500-600 MW entro il 2026 e 1 GW entro il 2030.​
Secondo Péter Fenyvesi, CEO di Trustify, l’espansione delle capacità di stoccaggio non è solo cruciale per la stabilità della rete, ma anche per l’efficienza economica. Un efficace sistema di stoccaggio consente all’energia verde di essere disponibile quando necessario, garantendo operazioni sostenibili e finanziariamente vantaggiose. In futuro, oltre agli accumulatori, si prevede un crescente interesse verso altre tecnologie di stoccaggio che possano assicurare una fornitura energetica flessibile nel lungo periodo.

spot_img

Articoli recenti

Altri articoli che potrebbero interessare

Instagram

Articoli più recenti