Fitch declassa il rating dell’Ungheria a ‘BBB-‘ con outlook stabile
Il 6 dicembre 2024, la Fitch Ratings ha declassato il rating sovrano dell’Ungheria da ‘BBB’ a ‘BBB-‘, mantenendo un outlook stabile. Questo posiziona il paese all’ultimo livello della categoria “investment grade”. La decisione riflette preoccupazioni riguardo alla crescita economica più debole del previsto, all’elevato debito pubblico e alle politiche fiscali considerate non ortodosse. Il governo ungherese ha espresso disappunto per la decisione, sottolineando gli sforzi in corso per stimolare l’economia e migliorare la sostenibilità fiscale.
Moldova dichiara lo stato di emergenza energetico per possibili interruzioni del gas russo
Il 6 dicembre 2024, il primo ministro moldavo Dorin Recean ha richiesto le dimissioni del ministro dell’Energia Victor Parlicov e di due alti funzionari del settore energetico, citando l’incapacità di garantire forniture di gas stabili. Recean ha annunciato l’intenzione di chiedere al parlamento la dichiarazione dello stato di emergenza nel settore energetico, in risposta alla possibile interruzione del transito del gas russo attraverso l’Ucraina, il cui accordo scade il 31 dicembre. La regione separatista della Transnistria, sostenuta dalla Russia, dipende fortemente dal gas russo per alimentare la centrale elettrica che fornisce energia anche alla capitale Chisinau.
Szijjártó inaugura nuova fabbrica automobilistica a Maklár, rafforzando l’industria ungherese
Il 6 dicembre 2024, il ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha partecipato all’inaugurazione di una nuova fabbrica automobilistica a Maklár, sottolineando l’importanza dell’industria automobilistica ungherese nel contesto della transizione globale verso la mobilità elettrica. Ha evidenziato che l’Ungheria è sulla buona strada per diventare uno dei vincitori di questa nuova era dell’industria automobilistica, grazie agli investimenti significativi di aziende leader come Mercedes-Benz, che sta attualmente realizzando progetti per un valore di 600 miliardi di fiorini nel paese. Questi sviluppi non solo aumenteranno la capacità produttiva, ma creeranno anche migliaia di nuovi posti di lavoro e promuoveranno l’adozione di tecnologie moderne, rafforzando ulteriormente l’economia ungherese.
Capacità solare dell’Ungheria raddoppiata, raggiungendo 7.351 MW
Il 6 dicembre 2024, l’Ungheria ha raggiunto una capacità totale di energia solare installata di 7.351 megawatt, raddoppiando i livelli registrati all’inizio del 2022. Questo incremento è stato trainato sia da impianti industriali, che contribuiscono con circa 4.000 megawatt, sia da installazioni domestiche, che apportano circa 2.630 megawatt. Nei primi dieci mesi del 2024, sono stati aggiunti oltre 1.300 megawatt di nuova capacità solare, proseguendo una tendenza di crescita significativa osservata negli anni precedenti. Questi sviluppi posizionano l’Ungheria come uno dei principali attori nella transizione energetica in Europa centrale, con l’obiettivo di raggiungere una produzione di elettricità priva di emissioni di carbonio al 90% entro il 2030.
Prezzi del caffè in aumento a Szeged, con tazzine a 700 fiorini
Il 6 dicembre 2024, i prezzi del caffè in Ungheria hanno registrato un aumento significativo, con il costo di una tazzina che ha raggiunto i 700 fiorini (circa 1,80 euro) in alcune caffetterie di Szeged. Questo incremento è attribuito a fattori globali, tra cui condizioni climatiche avverse nei principali paesi produttori come Brasile e Vietnam, che hanno ridotto l’offerta e aumentato i costi delle materie prime. Inoltre, l’aumento dei costi energetici e delle spese operative ha contribuito all’incremento dei prezzi al consumo. I proprietari dei caffè locali esprimono preoccupazione per l’impatto sui clienti abituali e temono una diminuzione della domanda. Alcuni stanno valutando strategie per mantenere i prezzi accessibili, come l’offerta di promozioni o l’introduzione di miscele alternative più economiche. Tuttavia, con l’aumento dei costi lungo l’intera filiera, è probabile che i consumatori debbano abituarsi a prezzi più elevati per il loro caffè quotidiano.
Rosatom segnala possibili aumenti di costo e ritardi per il progetto Paks II
Il 6 dicembre 2024, Alekszandr Merten, vicepresidente senior di Atomstroyexport, una sussidiaria di Rosatom, ha dichiarato che il progetto Paks II potrebbe subire ulteriori aumenti di costo a causa dell’inflazione, delle interruzioni nelle catene di approvvigionamento e dell’aumento dei prezzi dei materiali da costruzione. Inoltre, ha sottolineato che la fornitura del sistema di controllo automatizzato dell’impianto, inizialmente affidata a Siemens Energy, potrebbe essere riassegnata a partner francesi o russi se Siemens non dovesse rispettare gli impegni. Merten ha anche indicato che i nuovi reattori potrebbero entrare in funzione nei primi anni del 2030.
Governo ungherese collabora con fondi immobiliari per sviluppare alloggi a prezzi accessibili
Il 6 dicembre 2024, il governo ungherese ha annunciato un piano per collaborare con fondi immobiliari nazionali, fornendo finanziamenti tra 20 e 30 miliardi di fiorini ciascuno, con l’obiettivo di sviluppare abitazioni a prezzi accessibili, appartamenti in affitto e alloggi per studenti. Tuttavia, esperti del settore avvertono che tali misure potrebbero involontariamente portare a un aumento dei prezzi degli immobili, riducendo l’efficacia del sostegno previsto. Sottolineano l’importanza di adottare un approccio che promuova la proprietà tra gli affittuari, suggerendo che i fondi disponibili potrebbero non essere sufficienti a stimolare significativamente il mercato o a ridurre i canoni di locazione. Inoltre, evidenziano che, senza un’attenta pianificazione, gli sforzi per migliorare l’accessibilità abitativa potrebbero essere vanificati dall’aumento dei prezzi nel mercato immobiliare.