Ungheria 2018: multa a Jobbik per cartelloni anti-governo

Il partito di estrema destra è stato multato dall’Ente Nazionale dei Revisori dei Conti (ASZ) per 1,29 milioni di dollari per i cartelloni anti-governo della campagna lanciata la scorsa primavera che accusa la coalizione al potere di “rubare”. Lo slogan che ha campeggiato sulle teste degli ungheresi alcuni mesi fa è infatti “Voi lavorate, loro rubano” seguito da una frase legata a temi diversi, ad esempio “per questo le pensioni sono basse”.

La scalata di Jobbik era già iniziata prima del 2010, quando la formazione guidata da Gabór Vóna vestiva ancora panni nazionalisti. Con l’ingresso in Parlamento, avvenuto proprio nel 2010 che consacrava Viktor Orbán primo ministro con maggioranza assoluta, Jobbik ha ampliato il suo consenso nel corso degli anni. Un graduale cambiamento di volto, con toni e programmi ammorbiditi, lo ha traghettato verso le elezioni 2018. Adesso si presenta come seconda forza del Paese e organizza manifestazioni contro il governo raccogliendo partecipanti dai disaffezionati alla politica e dagli ex elettori del semi-decaduto MSZP, il partito socialista.
Se la multa per i manifesti ammonta a 331,66 milioni di fiorini, i sussidi che lo stato eroga allo Jobbik ogni anno sono pari a 475,8 milioni, il Revisore dei Conti Statale ASZ obietta che anche tali entrate dovrebbero essere tagliate. Inevitabili le polemiche, rafforzate dal fatto che il vertice di ASZ, Laszlo Domokos, è un ex della Fidesz.

Aggiornamento: il 9 gennaio Jobbik ha diramato un comunicato in cui sostiene che il rapporto finanziario pubblicato dalla Corte dei Conti relativo al partito per gli anni 2015 e 2016 è “per la maggior parte una copia esatta della bozza di risoluzione emessa il 6 dicembre 2017”. Nel mese appena trascorso, aggiunge Jobbik “la Corte dei Conti non è riuscita ad identificare alcuna nuova informazione o circostanza a sostegno delle sue affermazioni”. 

Claudia Leporatti 

Redazione Economia.hu

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