Riepilogo delle Notizie Economiche Ungheresi: 8 Luglio 2025

L’8 luglio 2025, il panorama economico ungherese si è delineato attraverso una combinazione di notizie fiscali positive, persistenti sfide inflazionistiche e una complessa relazione con l’Unione Europea. I dati chiave rilasciati in questa giornata hanno evidenziato un sorprendente surplus di bilancio nel mese di giugno, che ha contribuito a ridurre il deficit del primo semestre.1 Tuttavia, l’inflazione, in particolare per quanto riguarda i prezzi dei generi alimentari, è rimasta una preoccupazione significativa, con l’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) che ha riportato un aumento del 4,6% su base annua a giugno.3 La riunione del Consiglio per gli Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) dell’UE ha affrontato gli obiettivi fiscali dell’Ungheria e le più ampie questioni relative allo stato di diritto, adottando raccomandazioni specifiche per paese.5 A livello locale, sono emerse notizie sull’aumento dei prezzi del diesel, sulle elevate tendenze degli affitti a Budapest e sull’introduzione di nuovi schemi di prestito per l’acquisto di abitazioni.2

La compresenza di un surplus di bilancio a breve termine con un’inflazione elevata e il continuo scrutinio fiscale e sullo stato di diritto da parte dell’UE suggerisce una gestione economica complessa e potenzialmente volatile. Il surplus potrebbe rappresentare un sollievo fiscale temporaneo, ma non annulla le questioni strutturali più profonde e le pressioni esterne che l’economia ungherese si trova ad affrontare. Sebbene il surplus di giugno sia un dato positivo, le sue cause sottostanti, come le entrate derivanti dalle imposte sulle società e i pagamenti di dividendi da parte di aziende statali 1, potrebbero essere eventi isolati o limitati, piuttosto che indicativi di un consolidamento fiscale fondamentale. La persistenza dell’inflazione e le continue dispute con l’UE indicano che le sfide economiche del governo sono tutt’altro che risolte. Questo crea una narrazione di segnali contrastanti, dove i guadagni fiscali a breve termine sono oscurati da problemi macroeconomici e di governance più profondi e irrisolti, con potenziali ripercussioni sulla stabilità a lungo termine e sulla fiducia degli investitori.

PODCAST IN ITALIANO

Panorama Macroeconomico

Pressioni Inflazionistiche e Posizione della Banca Centrale

L’Indice dei Prezzi al Consumo (IPC) dell’Ungheria ha registrato un aumento del 4,6% su base annua a giugno 2025, secondo i dati pubblicati l’8 luglio 2025 dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH).3 Su base mensile, i prezzi sono aumentati di un modesto 0,1% rispetto a maggio.3 Questo dato è stato percepito come leggermente superiore alle aspettative degli analisti.2

I prezzi dei generi alimentari hanno rappresentato il principale motore inflazionistico, registrando un’impennata del 6,2% su base annua.3 Articoli specifici che hanno subito forti aumenti includono uova (+26%), farina (+24,4%), olio commestibile (+22,2%), caffè (+20,3%), cioccolato e cacao (+19,6%), e succhi di frutta e verdura (+14,1%).3 Al contrario, alcune categorie alimentari hanno visto cali significativi dei prezzi, come la margarina (-31,2%), i prodotti lattiero-caseari (-7,2%) e la carne di maiale (-2,0%).3

I prezzi dei servizi sono aumentati del 5,4% su base annua, con incrementi notevoli nei servizi postali (+11,3%), servizi per la cura della persona (+10,1%), riparazioni e manutenzione domestica (+9,8%) e affitti (+9,4%).3 Il costo di elettricità, gas e altri combustibili è salito dell’8,6% su base annua, principalmente a causa di un aumento del 18,4% dei prezzi del gas naturale e manifatturiero.3

Gli analisti economici hanno attribuito l’aumento dell’inflazione a giugno in parte a tendenze stagionali, notando che l’aumento dei prezzi di frutta e verdura è stato inaspettato per un mese in cui solitamente diventano più economici.4 Il Ministero dell’Economia Nazionale ha ribadito il suo impegno a proteggere le famiglie e i pensionati ungheresi, citando gli sforzi in corso per combattere gli “aumenti ingiustificati dei prezzi”. Queste misure includono tetti ai margini di vendita al dettaglio su 30 prodotti alimentari essenziali e, da maggio, su prodotti per la casa e per la cura personale, che avrebbero portato a cali medi dei prezzi del 20-26% nelle categorie interessate. Sono stati evidenziati anche tetti volontari ai prezzi concordati con banche, assicuratori e fornitori di telecomunicazioni, oltre a un rollback dei prezzi su prodotti farmaceutici selezionati entrato in vigore il 1° luglio.4

La continua elevata inflazione alimentare su base annua (6,2%), nonostante i tetti ai margini di vendita al dettaglio imposti dal governo su 30 prodotti alimentari essenziali 4, suggerisce che questi controlli potrebbero avere un impatto limitato sulle dinamiche complessive dei prezzi alimentari. Sebbene il Ministero affermi cali dei prezzi del 20-26% nelle categorie

interessate 4, il dato complessivo dell’inflazione alimentare indica che gli aumenti dei prezzi in articoli non soggetti a tetto o in altre parti della catena di approvvigionamento sono ancora significativi. Questo si allinea con un’analisi precedente di Portfolio.hu (risalente ad aprile 2025) che suggeriva come i controlli sui prezzi offrano solo un sollievo a breve termine e possano creare distorsioni di mercato se non accompagnati da misure più ampie volte a migliorare la competitività.7 Se l’inflazione alimentare complessiva rimane elevata, ciò implica che le “categorie interessate” rappresentano una piccola porzione del paniere alimentare, o che gli aumenti dei prezzi avvengono altrove nella catena di approvvigionamento alimentare (ad esempio, prezzi alla produzione, articoli non soggetti a tetto), o che i cali di prezzo dichiarati sono insufficienti a contrastare altre forze inflazionistiche. Ciò suggerisce che la politica di controllo dei prezzi, pur fornendo un sollievo mirato, non è una panacea per il problema più ampio dell’inflazione alimentare.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB), nel suo Rapporto sull’Inflazione pubblicato il 1° luglio, prevede di raggiungere il suo obiettivo di inflazione del 3% solo all’inizio del 2027. L’MNB proietta tassi di inflazione annuali medi del 4,7% per il 2025, 3,7% per il 2026 e 3,0% per il 2027. La banca centrale continua a mantenere una politica monetaria rigorosa, mantenendo il tasso di interesse di base stabile al 6,5% da settembre, al fine di ancorare le aspettative inflazionistiche.8 Sebbene gli analisti economici indichino tendenze stagionali per l’aumento dell’inflazione di giugno, in particolare per frutta e verdura 4, la previsione a lungo termine della Banca Nazionale Ungherese di raggiungere l’obiettivo di inflazione del 3% solo all’inizio del 2027 8 indica che la banca centrale percepisce problemi più fondamentali e strutturali in gioco. Ciò suggerisce che l’attuale inflazione non è solo un fenomeno stagionale transitorio, ma una sfida economica più profonda, potenzialmente guidata da pressioni sottostanti nel settore dei servizi e nella dinamica dei prezzi dei beni industriali 8, che richiede un’attenzione politica sostenuta e potenzialmente più stringente al di là degli interventi a breve termine. Se le prospettive a lungo termine dell’MNB sono così caute, ciò implica che l’inflazione è considerata più di un semplice fenomeno stagionale. La menzione dei servizi e dei beni industriali suggerisce una base inflazionistica più ampia che i soli fattori stagionali non possono spiegare. Questo indica che la banca centrale ritiene che siano in gioco fattori strutturali più persistenti, che richiedono un periodo più lungo di politica monetaria restrittiva e potenzialmente riforme più complete per raggiungere la stabilità dei prezzi.

Tabella 1: Dati CPI Ungheria – Giugno 2025: Categorie Chiave

Categoria/ArticoloVariazione Anno su Anno (%)Variazione Mese su Mese (%)Note
IPC Complessivo+4.6+0.1Leggermente superiore alle aspettative degli analisti 2
Prezzi Alimentari+6.2+0.1Principale motore inflazionistico 3
Uova+26.0-1.8
Farina+24.4
Olio commestibile+22.2-2.4
Caffè+20.3
Cioccolato e cacao+19.6-1.0
Succhi di frutta e verdura+14.1
Margarina-31.2-1.2
Prodotti lattiero-caseari-7.2
Carne di maiale-2.0
Servizi+5.4+0.6
Servizi postali+11.3
Servizi per la cura persona+10.1
Riparazioni/manutenzione casa+9.8
Affitto+9.4
Elettricità, Gas e altri combustibili+8.6+0.7
Gas naturale e manifatturiero+18.4+1.4
Carburanti per motori-1.0+0.5

Politica Fiscale e Performance di Bilancio

Il bilancio ungherese ha registrato un sorprendente surplus di 27,4 miliardi di fiorini (80,62 milioni di dollari) a giugno 2025.1 Questo risultato mensile positivo è stato sostenuto principalmente da solide entrate fiscali dalle imprese e pagamenti di dividendi da diverse società statali, tra cui Szerencsejatek Zrt. e Corvinus Zrt..1 Questo surplus di giugno ha contribuito a ridurre il deficit di bilancio dell’Ungheria per i primi sei mesi dell’anno a 2,77 trilioni di fiorini, una leggera riduzione rispetto al deficit di 2,8 trilioni di fiorini riportato alla fine di maggio.1

Nonostante questa performance mensile positiva, i rapporti suggeriscono che la spesa pubblica complessiva è in aumento, indicando un potenziale rischio che il governo possa mancare i suoi obiettivi di bilancio annuali, portando a un deficit superiore al previsto per l’anno.9 Un decreto governativo, annunciato la settimana precedente, ha imposto a tutte le entità economiche di proprietà statale al 100% di attuare misure di riduzione dei costi, mirando specificamente a una riduzione del 5% dei costi del personale del 2024 per il 2025. Tuttavia, l’8 luglio 2025, è stato annunciato che quattro ulteriori società statali sono state esentate da queste misure di austerità: Paks II. Atomerőmű Zrt., Finatom Nonprofit Kft., Hunatom Zrt. e PIP Közép-Duna Menti Térségfejlesztési Nonprofit Kft..2 Questo porta il numero totale di società esentate a 25.10

Il surplus di bilancio di giugno, sebbene positivo in superficie, sembra essere guidato da iniezioni di entrate specifiche, potenzialmente una tantum (imposte sulle società, dividendi da società statali), piuttosto che da un miglioramento generalizzato della salute fiscale sottostante.1 Questo solleva interrogativi sulla sostenibilità di questa tendenza positiva, soprattutto se confrontata con le previsioni di deficit costantemente più elevate dell’MNB per il 2025 e il 2026 8 e con i rapporti sull’aumento della spesa pubblica.9 Ciò indica una dipendenza da flussi di entrate specifici piuttosto che da un consolidamento fiscale complessivo. Un surplus basato su fonti di reddito specifiche, potenzialmente non ricorrenti (come grandi pagamenti di dividendi), non indica necessariamente un cambiamento fondamentale nella traiettoria fiscale. Se le tendenze di spesa sottostanti sono in aumento e la banca centrale prevede deficit elevati continui, il surplus di giugno potrebbe essere un’anomalia piuttosto che un segno di miglioramento fiscale sostenibile. Ciò implica che la strategia fiscale del governo potrebbe essere reattiva o opportunistica piuttosto che strutturalmente solida, portando potenzialmente a future sfide fiscali.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB), nel suo rapporto del 1° luglio, prevede che il deficit di bilancio dell’Ungheria per il 2025 si attesterà tra il 4,1% e il 4,4% del PIL, superando significativamente il limite di Maastricht del 3%. Questa previsione dell’MNB è anche leggermente superiore alla stima più recente del Ministero dell’Economia, pari al 4,1%. Per il 2026, l’MNB si aspetta solo una modesta riduzione, con il deficit che scenderà tra il 3,7% e il 4% del PIL, ponendo comunque il rischio di mancare gli obiettivi ufficiali.8 Il debito pubblico lordo dell’Ungheria era pari al 73,5% del PIL alla fine del 2024 ed è aumentato al 75,5% alla fine del primo trimestre del 2025.8

Il pacchetto fiscale estivo del 2025, promulgato il 19 giugno 2025, ha formalmente integrato le imposte sugli extraprofitti e introdotto nuove esenzioni fiscali per le madri. L’unico aumento fiscale all’interno di questo pacchetto ha riguardato l’imposta al dettaglio, mentre sono state introdotte diverse misure di sgravio per l’imposta sul reddito delle società, comprese regole più favorevoli per il trasferimento di beni e maggiori agevolazioni per le attività di ricerca e sviluppo e per gli aumenti di personale per le piccole imprese.11

La decisione del governo di esentare 25 società statali, comprese entità energetiche chiave come Paks II, dalle misure obbligatorie di riduzione dei costi del personale 2 contraddice direttamente la sua più ampia direttiva di austerità per le imprese statali. Ciò suggerisce una priorità strategica di alcuni settori (ad esempio, sicurezza energetica, grandi progetti infrastrutturali) ed entità considerate critiche per gli interessi nazionali, potenzialmente a scapito di una disciplina fiscale più ampia e uniforme nel settore pubblico. Questa applicazione selettiva dell’austerità potrebbe portare a un onere ineguale e sollevare interrogativi sulla trasparenza e l’equità nella gestione fiscale. Questo indica che il governo è disposto a deviare dai suoi obiettivi fiscali dichiarati per specifici obiettivi politici o strategici, come l’avanzamento del progetto nucleare Paks II. Questo approccio può minare la credibilità degli sforzi di austerità più ampi e suggerire che la politica fiscale è fortemente influenzata da priorità non economiche.

Tabella 2: Indicatori Fiscali Ungheresi – Giugno 2025

Indicatore FiscaleValoreFonte/Periodo
Saldo di Bilancio Giugno 2025Surplus di 27,4 miliardi di HUF (80,62 milioni di USD)Ministero dell’Economia 1
Deficit di Bilancio Primo Semestre 20252,77 trilioni di HUFMinistero dell’Economia 1
Previsione Deficit MNB 20254,1% – 4,4% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8
Previsione Deficit MNB 20263,7% – 4,0% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8
Debito Pubblico Lordo Fine 202473,5% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8
Debito Pubblico Lordo Fine Q1 202575,5% del PILBanca Nazionale Ungherese (MNB) 8

Relazioni con l’UE e Governance Economica

Il Consiglio per gli Affari Economici e Finanziari (ECOFIN) dell’UE si è riunito l’8 luglio 2025, con un punto all’ordine del giorno primario riguardante l’approvazione delle raccomandazioni specifiche per paese (CSR) integrate nell’ambito del Semestre Europeo 2025.6 Il Consiglio ha adottato le sue raccomandazioni annuali, anche per l’Ungheria. Queste raccomandazioni, basate sulle proposte della Commissione Europea, hanno esortato l’Ungheria a rafforzare il suo quadro anticorruzione, aumentare la spesa per la difesa (con un’esenzione temporanea dalle rigide regole fiscali concessa all’Ungheria e ad altri 15 Stati membri a questo scopo), porre fine al suo deficit di bilancio eccessivo, eliminare i tetti ai prezzi, migliorare la sostenibilità del sistema pensionistico, eliminare gradualmente i combustibili fossili, migliorare la ritenzione idrica e la gestione dei rifiuti e accelerare l’attuazione del piano di ripresa.5

L’Ungheria, insieme a Francia, Italia, Malta, Polonia e Slovacchia, è attualmente soggetta a una Procedura per Deficit Eccessivo (PDE). Tuttavia, la Commissione ha stabilito che “non sono necessarie ulteriori misure nell’ambito della PDE per questi paesi in questa fase” 6, implicando una tregua condizionale probabilmente legata agli impegni di aggiustamento fiscale. Nonostante questo sollievo temporaneo sui passi della PDE, l’Ungheria continua a sperimentare squilibri macroeconomici, con le sue vulnerabilità che rimangono rilevanti.6

Un punto significativo di contesa rimane il parziale congelamento dei fondi UE per l’Ungheria a causa di preoccupazioni legate alla Carta dei diritti fondamentali dell’UE.5 A rafforzare ulteriormente questo aspetto, il commissario UE per la giustizia, l’8 luglio 2025, ha lamentato pubblicamente gli standard democratici in Ungheria, sollevando preoccupazioni sul finanziamento dei partiti, la sorveglianza segreta, il pluralismo dei media, l’uso eccessivo dei poteri di emergenza del governo e la pressione su giudici e membri della società civile.13 Sebbene gli stipendi dei giudici siano aumentati, è stato notato che ciò è avvenuto senza un’adeguata considerazione degli standard europei.13

La decisione dell’UE di attivare la “clausola di salvaguardia nazionale” per la spesa per la difesa 6 e di non intraprendere “ulteriori passi” sulla procedura per deficit eccessivo dell’Ungheria 6 potrebbe apparire come un ammorbidimento della posizione dell’UE. Tuttavia, se osservata insieme al continuo congelamento di ingenti fondi UE a causa di persistenti preoccupazioni sullo stato di diritto 5 e all’elenco completo delle raccomandazioni specifiche per paese 5, essa indica una flessibilità strategica e condizionale. La concessione sulla spesa per la difesa è probabilmente una risposta pragmatica all’attuale clima geopolitico, ma comporta chiare aspettative per riforme fiscali e strutturali più ampie, in particolare quelle legate ai diritti fondamentali e alla competitività. La forte retorica politica del governo ungherese 5 suggerisce una profonda resistenza a queste raccomandazioni, preannunciando continue frizioni e potenziali ritardi nell’accesso a fondi cruciali per la ripresa e la resilienza. L’UE non sta semplicemente allentando la pressione; sta spostando la sua leva. Concedendo un certo margine di manovra fiscale (soprattutto per la difesa, una priorità europea condivisa), potrebbe tentare di creare spazio affinché l’Ungheria affronti altre aree più controverse, come lo stato di diritto e le riforme strutturali. Tuttavia, il rifiuto pubblico di queste raccomandazioni da parte del governo ungherese indica che i disaccordi fondamentali persistono, suggerendo che il percorso verso il pieno accesso ai fondi UE e una relazione economica più armoniosa rimane irto di ostacoli politici.

Il ministro ungherese per gli Affari dell’UE, Bóka János, ha criticato aspramente le raccomandazioni dell’UE, interpretandole come un tentativo di “Bruxelles” di dettare la politica economica dell’Ungheria. Ha specificamente evidenziato le richieste di eliminare i tagli ai prezzi delle utenze, i tassi di interesse e i tetti ai margini, le tasse sugli extraprofitti e i sussidi per il diesel agli agricoltori. Ha considerato ciò come uno sforzo per controllare l’Ungheria attraverso un “governo fantoccio” e ha promesso di respingere queste richieste per proteggere le famiglie ungheresi.5

Il collegamento esplicito e ripetuto tra le preoccupazioni dell’UE riguardo agli standard democratici e allo stato di diritto 13 e il blocco dei fondi UE 5 sottolinea che per l’Ungheria le questioni di governance non sono meramente politiche ma hanno conseguenze economiche dirette e tangibili. Questa dinamica influenza non solo l’accesso del paese a risorse finanziarie critiche, ma anche la sua attrattiva complessiva per gli investitori stranieri e la sua stabilità economica a lungo termine. L’UE sta effettivamente utilizzando meccanismi finanziari per spingere a riforme di governance interna, rendendola un fattore economico critico e non tradizionale. Questo significa che la valutazione delle prospettive economiche dell’Ungheria richiede di guardare oltre gli indicatori macroeconomici tradizionali per includere la governance e la qualità istituzionale, poiché questi fattori influiscono direttamente sui flussi finanziari e sulla prevedibilità dell’ambiente commerciale. Ciò rende la relazione politica con l’UE una variabile economica critica.

In un contesto UE più ampio, la riunione ECOFIN ha anche discusso l’obiettivo dell’UE di raggiungere un accordo commerciale con gli Stati Uniti prima della scadenza del 1° agosto per i dazi, poiché le prospettive economiche dell’UE sono “offuscate dall’incertezza” a causa di queste tensioni commerciali.15

Tabella 3: Raccomandazioni Chiave dell’UE e Stato dell’Ungheria (8 Luglio 2025)

Raccomandazione Chiave dell’UEStato/Azione dell’UngheriaProcedure/Preoccupazioni UE Correlate
Rafforzare il quadro anticorruzioneSfide persistenti, fondi UE parzialmente congelati 5Preoccupazioni sullo stato di diritto 13
Aumentare la spesa per la difesaEsenzione temporanea dalle regole fiscali rigorose concessa 5Clausola di salvaguardia nazionale attivata 6
Porre fine al deficit di bilancio eccessivoNessun ulteriore passo nella PDE in questa fase; deficit previsto >3% PIL 6Procedura per Deficit Eccessivo (PDE) 6
Eliminare i tetti ai prezziGoverno si oppone, li considera protezione famiglie 5Riforme strutturali 5
Migliorare la sostenibilità del sistema pensionisticoRaccomandato dall’UE 5Riforme strutturali 5
Eliminare gradualmente i combustibili fossiliRaccomandato dall’UE 5Transizione energetica 5
Migliorare la ritenzione idrica e la gestione dei rifiutiRaccomandato dall’UE 5Sostenibilità ambientale 5
Accelerare l’attuazione del piano di ripresaRaccomandato dall’UE 5Recovery and Resilience Facility (RRF) 6
Squilibri macroeconomiciLe vulnerabilità rimangono rilevanti 6Procedura per squilibri macroeconomici 6

Sviluppi Microeconomici e Locali

Economia Domestica e Tendenze dei Consumi

L’8 luglio 2025, è stato annunciato che il prezzo del diesel subirà un ulteriore aumento in Ungheria, con effetto da mercoledì (9 luglio 2025).2 Questo segue recenti aggiustamenti dei prezzi del carburante, sebbene l’entità specifica di questo aumento non sia stata dettagliata negli estratti disponibili. L’affitto medio a Budapest ha raggiunto i 280.000 HUF 2, indicando una continua pressione al rialzo sui costi abitativi nella capitale.

È stato introdotto un nuovo schema di prestito al 3%, progettato per fornire un sostegno significativo agli acquirenti di case in Ungheria.2 Questa iniziativa arriva in un momento in cui l’erogazione di mutui è al suo apice 16, riflettendo l’attuale ambiente di prestito. Un rapporto dell’8 luglio ha evidenziato l’esistenza di un “divario salariale” in Ungheria con “gravi conseguenze”, indicando significative differenze di reddito e ricchezza tra i segmenti ricchi e poveri della popolazione.2 Il capo dell’Autorità Nazionale per il Commercio e la Protezione dei Consumatori (NKFH) ha presentato una valutazione dei primi sei mesi di attività dell’organismo di vigilanza 17, suggerendo un ruolo attivo nel monitorare le pratiche di mercato e proteggere i consumatori, probabilmente in risposta alle continue pressioni inflazionistiche e agli aumenti dei prezzi.

La combinazione dell’aumento dei prezzi del diesel 2, degli affitti elevati e potenzialmente in aumento a Budapest 2, e del riconosciuto “divario salariale” 2 suggerisce che le famiglie ungheresi, in particolare quelle a reddito basso e medio, continuano a subire significative pressioni sul costo della vita. Sebbene le iniziative governative come il nuovo schema di prestito al 3% e l’aumento dei benefici fiscali per le famiglie 2 mirino a fornire un sollievo mirato, il loro impatto complessivo sul benessere finanziario generale delle famiglie potrebbe essere parzialmente compensato da queste pervasive tendenze inflazionistiche e di disuguaglianza. L’aumento dei costi dei beni e servizi essenziali (carburante, alloggio) colpirà in modo sproporzionato le famiglie a basso reddito, esacerbando il divario salariale esistente. Sebbene le misure di sostegno mirate del governo siano positive, la loro efficacia complessiva nell’alleviare la tensione finanziaria generale per tutte le famiglie deve essere valutata criticamente. I benefici potrebbero essere concentrati tra gruppi specifici (ad esempio, famiglie con figli, coloro che sono idonei per nuovi prestiti), mentre gli aumenti più ampi del costo della vita continuano a colpire una popolazione più ampia.

A partire dal 1° luglio 2025, l’importo del beneficio fiscale per le famiglie è stato raddoppiato, con un ulteriore raddoppio previsto per il 1° gennaio 2026. Le modifiche all’ammissibilità per gli assegni familiari per i cittadini stranieri sono entrate in vigore anche dal 1° gennaio 2025, restringendo l’ambito.18 Dal 1° gennaio 2025, il 50% dell’assegno SZÉP Card (un popolare beneficio accessorio) può ora essere utilizzato per la ristrutturazione abitativa, ampliandone l’utilità per le famiglie.18

Tabella 4: Indicatori Microeconomici Chiave e Impatto sulle Famiglie (8 Luglio 2025)

IndicatoreDettaglioImpatto/Nota
Prezzo DieselAumento previsto da mercoledìAumento dei costi di trasporto per le famiglie 2
Affitto Medio Budapest280.000 HUFPressione al rialzo sui costi abitativi nella capitale 2
Nuovo Schema di Prestito3% per acquirenti di caseSostegno significativo in un periodo di picco dei mutui 2
Beneficio Fiscale FamigliaRaddoppiato dal 1° luglio 2025, ulteriore raddoppio il 1° gennaio 2026Sostegno mirato alle famiglie 18
Assegno SZÉP Card50% utilizzabile per ristrutturazione abitativa dal 1° gennaio 2025Maggiore flessibilità per le famiglie 18
Divario Salariale“Conseguenze gravi” tra ricchi e poveriIndica disuguaglianze di reddito e ricchezza 2

Ambiente Commerciale e Notizie Settoriali

A seguito di un decreto governativo della settimana precedente che imponeva alle società interamente statali di risparmiare almeno il 5% dei loro costi del personale del 2024 nel 2025, l’8 luglio 2025 è stato annunciato che quattro ulteriori società statali sono state esentate da queste misure di riduzione dei costi: Paks II. Atomerőmű Zrt., Finatom Nonprofit Kft., Hunatom Zrt. e PIP Közép-Duna Menti Térségfejlesztési Nonprofit Kft..2 Questo porta il numero totale di società esentate a 25.10

Il capo dell’Autorità Nazionale per il Commercio e la Protezione dei Consumatori (NKFH) ha valutato i primi sei mesi di attività dell’organismo di vigilanza l’8 luglio 2025 17, indicando una continua supervisione normativa nel settore commerciale, probabilmente concentrandosi su pratiche commerciali eque e protezione dei consumatori in mezzo alle pressioni inflazionistiche.

Il rapporto della Banca Nazionale Ungherese (MNB) (pubblicato il 1° luglio) ha evidenziato deboli investimenti aziendali e una domanda in calo per i servizi alle imprese 8, suggerendo venti contrari per alcune imprese nazionali. Tuttavia, il rapporto MNB ha anche previsto che importanti sviluppi industriali, come l’apertura delle fabbriche CATL, BMW e BYD nella seconda metà del 2025, dovrebbero dare un impulso significativo all’economia, aggiungendo 0,8 punti percentuali alla crescita del PIL nel 2026.8

Il contrasto tra l’osservazione della Banca Nazionale Ungherese di deboli investimenti aziendali attuali e la diminuzione della domanda di servizi alle imprese 8 e la significativa crescita del PIL prevista dall’apertura di importanti fabbriche a capitale straniero (CATL, BMW, BYD) alla fine del 2025 8 evidenzia un “ambiente commerciale a doppia velocità” in Ungheria. Ciò suggerisce che, mentre gli investimenti diretti esteri (IDE) su larga scala sono previsti come motori chiave della futura crescita macroeconomica, il settore aziendale nazionale, in particolare le PMI e i fornitori di servizi, potrebbe affrontare continue sfide. L’economia non sta performando in modo uniforme. Mentre grandi progetti industriali, spesso di proprietà straniera, sono destinati a fornire un impulso sostanziale, il clima generale degli investimenti aziendali nazionali appare sottotono. Ciò implica che i benefici degli IDE potrebbero non essere distribuiti equamente in tutta l’economia e che le imprese nazionali potrebbero ancora essere alle prese con sfide come l’inflazione elevata, le pressioni sul mercato del lavoro (anche se in attenuazione 8) o una domanda complessiva più debole per i loro servizi.

Il pacchetto fiscale estivo del 2025, promulgato il 19 giugno 2025, ha introdotto diverse misure di sgravio per l’imposta sul reddito delle società, comprese regole più favorevoli per il trasferimento di beni e maggiori agevolazioni per le attività di ricerca e sviluppo e per gli aumenti di personale per le piccole imprese. Al contrario, l’imposta al dettaglio è stata l’unica imposta aumentata all’interno di questo pacchetto.11 Sebbene non direttamente dall’8 luglio, notizie del 4 luglio 2025 indicavano che il governo sta preparando rigide normative per i pozzi d’acqua a causa della scarsità idrica 7, il che potrebbe avere un impatto sui settori agricolo e industriale dipendenti dalle risorse idriche.

L’esenzione selettiva di 25 società statali dalle misure obbligatorie di riduzione dei costi 2, in particolare quelle in settori strategici come l’energia nucleare, suggerisce una continua forte influenza statale e un intervento diretto nell’economia. Questo approccio, pur potendo salvaguardare progetti nazionali critici, potrebbe portare a distorsioni di mercato creando un campo di gioco iniquo tra le entità sostenute dallo Stato e le aziende private, potenzialmente ostacolando la competitività e l’efficienza complessiva del mercato. Ciò indica che il governo è disposto a ignorare l’austerità fiscale generale per specifiche priorità strategiche o politiche. Sebbene ciò possa essere considerato necessario per lo sviluppo nazionale (ad esempio, l’indipendenza energetica con Paks II), significa anche che queste società esentate operano secondo regole fiscali diverse rispetto al resto del settore pubblico o privato. Ciò può portare a un’allocazione errata delle risorse, a incentivi ridotti per l’efficienza per le entità esentate e a creare un campo di gioco non equo, con potenziali ripercussioni sulla competitività dell’ambiente commerciale più ampio.

Tabella 5: Società a Partecipazione Statale Esentate dalle Misure di Taglio dei Costi (8 Luglio 2025)

Società (Nuove Esenzioni)Settore/Note
Paks II. Atomerőmű Zrt.Energia nucleare, progetto strategico 10
Finatom Nonprofit Kft.Energia nucleare 10
Hunatom Zrt.Energia nucleare 10
PIP Közép-Duna Menti Térségfejlesztési Nonprofit Kft.Sviluppo regionale 10
Totale Società Esentate25
Tipo di EsenzioneTaglio del 5% dei costi del personale (2024 per il 2025)

Contesto Ampio e Prospettive

Le prospettive economiche europee più ampie, come discusso alla riunione ECOFIN dell’8 luglio 2025, sono “offuscate dall’incertezza”, in particolare a causa delle continue tensioni commerciali con gli Stati Uniti e degli sforzi per scongiurare i dazi entro la scadenza del 1° agosto.15 Questa incertezza esterna costituisce un contesto significativo per la performance economica dell’Ungheria, data la sua dipendenza dal commercio.

Il rapporto sullo stato di diritto dell’UE continua a evidenziare preoccupazioni riguardo agli standard democratici dell’Ungheria, inclusi problemi relativi al pluralismo dei media, al finanziamento dei partiti e all’uso dei poteri di emergenza del governo.13 Queste persistenti preoccupazioni sono un fattore cruciale che influenza l’accesso dell’Ungheria ai fondi UE e il sentimento generale degli investitori.

La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una prospettiva economica cauta, prevedendo una crescita del PIL drasticamente ridotta allo 0,8% per il 2025 (rispetto a una precedente previsione del 2,4%), con una modesta ripresa al 2,8% nel 2026. L’MNB non prevede la stabilità dell’inflazione prima del 2027.8 Al contrario, il Ministero dell’Economia Nazionale offre una visione più ottimistica a breve termine, prevedendo che la crescita del PIL dell’Ungheria supererà il 3% nella seconda metà del 2025, trainata da una robusta spesa dei consumatori e dall’impatto previsto di importanti sviluppi industriali.8 La significativa divergenza nelle previsioni di crescita del PIL tra la Banca Nazionale Ungherese (0,8% per il 2025) e il Ministero dell’Economia Nazionale (>3% per il secondo semestre 2025) 8 suggerisce valutazioni divergenti della resilienza dell’economia e dell’impatto delle politiche attuali. Ciò potrebbe indicare una tensione tra una valutazione più indipendente e conservatrice della banca centrale (incentrata su questioni strutturali sottostanti e persistenza dell’inflazione) e una proiezione governativa più ottimistica (che enfatizza gli IDE previsti e la spesa dei consumatori). Questa divergenza complica una comprensione unificata della traiettoria economica dell’Ungheria e segnala potenziali futuri dibattiti politici. Una differenza così marcata nelle prospettive da parte di due istituzioni economiche chiave suggerisce disaccordi fondamentali sulla salute e sulle future direzioni dell’economia. L’MNB, tipicamente focalizzata sulla stabilità dei prezzi e sulla prudenza finanziaria, sembra evidenziare le debolezze strutturali e le persistenti pressioni inflazionistiche. Il Ministero, spesso allineato con la politica governativa, potrebbe enfatizzare i potenziali benefici degli investimenti recenti e la resilienza dei consumatori. Questa divergenza può creare incertezza per gli investitori e le imprese che cercano di valutare lo stato e la direzione reali dell’economia ungherese.

Le sfide identificate dall’UE per l’economia ungherese includono il rafforzamento della competitività, la promozione dell’innovazione, il miglioramento delle capacità digitali, l’accelerazione della transizione energetica, il miglioramento dell’accesso ad alloggi a prezzi accessibili e la lotta alla povertà e all’esclusione sociale.5 La retorica del governo ungherese, come articolata dal ministro Bóka János, indica una posizione ferma contro quella che percepisce come interferenza dell’UE nella sua politica economica, in particolare per quanto riguarda misure interne popolari come i tagli ai prezzi delle utenze e i tetti ai tassi di interesse.5 Ciò suggerisce una continua frizione politico-economica.

Nonostante una certa flessibilità fiscale concessa dall’UE (ad esempio, la clausola di salvaguardia per la spesa per la difesa), le persistenti preoccupazioni sullo stato di diritto 13 e la continua posizione di sfida del governo ungherese contro quella che percepisce come interferenza dell’UE 5 rimangono significativi impedimenti strutturali. Questa continua frizione con l’UE, unita alle più ampie incertezze economiche globali (come le tensioni commerciali UE-USA 15), rafforza una narrazione in cui la stabilità economica e il potenziale di crescita dell’Ungheria non dipendono esclusivamente dalle politiche economiche interne, ma sono profondamente intrecciati con il suo posizionamento geopolitico e la sua aderenza alle norme di governance europee. Ciò potrebbe scoraggiare gli investimenti stranieri a lungo termine e limitare l’accesso a fondi UE cruciali per la ripresa.

Conclusioni

L’8 luglio 2025, l’economia ungherese presenta un quadro complesso e sfaccettato. Un sorprendente surplus di bilancio a giugno ha offerto un barlume di sollievo fiscale, contribuendo a ridurre il deficit del primo semestre. Tuttavia, questo miglioramento fiscale sembra essere guidato da fattori specifici e potenzialmente non ricorrenti, sollevando interrogativi sulla sua sostenibilità a lungo termine. L’inflazione rimane una preoccupazione centrale, con un aumento significativo dei prezzi al consumo, in particolare per i generi alimentari, nonostante le misure di controllo dei prezzi implementate dal governo. La Banca Nazionale Ungherese, con le sue previsioni di inflazione elevata e crescita moderata fino al 2027, sottolinea la presenza di problemi strutturali più profondi che vanno oltre le fluttuazioni stagionali.

Le relazioni con l’Unione Europea continuano a essere un fattore determinante per le prospettive economiche dell’Ungheria. Sebbene l’UE abbia concesso una certa flessibilità fiscale, ad esempio per la spesa per la difesa, e abbia sospeso ulteriori passi nella procedura per deficit eccessivo, il congelamento dei fondi UE e le persistenti preoccupazioni sullo stato di diritto rimangono una fonte significativa di attrito. La retorica del governo ungherese, che respinge le raccomandazioni dell’UE come interferenze esterne, suggerisce che la risoluzione di queste tensioni richiederà un impegno politico sostanziale.

A livello microeconomico, le famiglie ungheresi continuano a fronteggiare l’aumento del costo della vita, evidenziato dall’aumento dei prezzi del diesel e dagli elevati affitti a Budapest, oltre a un persistente divario salariale. Le misure governative, come i nuovi schemi di prestito per l’acquisto di case e l’aumento dei benefici fiscali per le famiglie, mirano ad alleviare queste pressioni, ma il loro impatto complessivo dipenderà dalla capacità di affrontare le sfide inflazionistiche più ampie. Per il settore delle imprese, emerge un ambiente a “doppia velocità”: mentre grandi investimenti diretti esteri sono attesi per stimolare la crescita macroeconomica, le imprese nazionali, in particolare le PMI, potrebbero continuare a sperimentare deboli investimenti e domanda. La politica di esenzione selettiva per le società statali sottolinea la forte influenza dello Stato in settori strategici, ma solleva anche interrogativi sulla parità di condizioni e sulla competitività complessiva del mercato.

In sintesi, l’economia ungherese si trova in un delicato equilibrio, con alcuni segnali positivi a breve termine che coesistono con sfide inflazionistiche persistenti, un contesto fiscale complesso e una relazione tesa con l’UE. La capacità del paese di attrarre investimenti, gestire il debito pubblico e raggiungere una stabilità economica sostenibile dipenderà in gran parte dalla sua volontà di affrontare le riforme strutturali e di governance richieste, navigando al contempo in un panorama geopolitico globale incerto.

FONTI

  1. Hungary’s budget shows June surplus, narrows half-year deficit – Investing.com, accessed July 8, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-budget-shows-june-surplus-narrows-halfyear-deficit-93CH-4125966
  2. Economy – Portfolio.hu, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
  3. Hungary Inflation Slows to 4.6% in June, Monthly Price Growth Nearly Flat – Budapest Business Journal, accessed July 8, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungary-inflation-slows-to-4-6-in-june-monthly-price-growth-nearly-flat/
  4. Hungary’s inflation rises 4.6 pct in June, driven by food prices-Xinhua, accessed July 8, 2025, https://english.news.cn/europe/20250708/74ad521c10a44bd6a3a148a81f89bb37/c.html
  5. Kulcsfontosságú a korrupcióellenes keret megerősítése Magyarországon az uniós miniszterek testülete szerint – Telex, accessed July 8, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/07/08/eu-europai-unio-tanacsa-orszagspecifikus-ajanlasok
  6. 2025 European Semester Spring Package sets out guidance to boost EU competitiveness, accessed July 8, 2025, https://www.pubaffairsbruxelles.eu/eu-institution-news/2025-european-semester-spring-package-sets-out-guidance-to-boost-eu-competitiveness/
  7. How effective are price controls? Let’s take Hungary as an example! – Portfolio.hu, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250410/how-effective-are-price-controls-lets-take-hungary-as-an-example-754067
  8. Hungary Cuts Growth Forecast as Inflation Lingers – deVere Europe, accessed July 8, 2025, https://www.devere-europe.com/news/Hungarian-economy-stalls-as-inflation-tames-slowly-MNB-warns
  9. Here is the latest inflation ranking: Hungarian price increase remains among the highest, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20240417/here-is-the-latest-inflation-ranking-hungarian-price-increase-remains-among-the-highest-681075
  10. Megjelent a rendelet: további négy állami cég mentesül a megszorítások alól – Infostart.hu, accessed July 8, 2025, https://infostart.hu/belfold/2025/07/08/megjelent-a-rendelet-tovabbi-negy-allami-ceg-mentesul-a-megszoritasok-alol
  11. Key Amendments of the 2025 Summer Tax Package – PKF Hungary, accessed July 8, 2025, https://pkf.hu/en/2025/06/23/key-amendments-of-the-2025-summer-tax-package/
  12. Agenda of the EU Economic and Financial Affairs Council, 8 July 2025, accessed July 8, 2025, https://ieu-monitoring.com/event/agenda-of-the-eu-economic-and-financial-affairs-council-8-july-2025
  13. EU justice chief laments democratic standards in Hungary – Chron, accessed July 8, 2025, https://www.chron.com/news/world/article/eu-justice-chief-laments-democratic-standards-in-20761049.php
  14. Report Ue, Ungheria ancora maglia nera su Stato di diritto – La Sicilia, accessed July 8, 2025, https://www.lasicilia.it/mondo/report-ue-ungheria-ancora-maglia-nera-su-stato-di-diritto-2553009/
  15. EU Negotiators Aim For US Trade Deal Before August – Law360, accessed July 8, 2025, https://www.law360.com/articles/2362019/eu-negotiators-aim-for-us-trade-deal-before-august
  16. Fuel prices to be changed again in Hungary – Portfolio.hu, accessed July 8, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250627/fuel-prices-to-be-changed-again-in-hungary-770985
  17. Economy – Budapest Business Journal, accessed July 8, 2025, https://bbj.hu/economy/
  18. Tax Changes in Hungary 2025 – BPiON Services, accessed July 8, 2025, https://bpion.com/tax-changes-in-hungary-2025/
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