Report Economico Ungherese: Analisi del Panorama Geopolitico e delle Misure di Stimolo Settoriale (15 Ottobre 2025)

I. Sintesi Esecutiva e Panorama del 15 Ottobre 2025

Il panorama economico ungherese al 15 ottobre 2025 si presenta come un campo di forze contrapposte. Da un lato, le proiezioni macroeconomiche delineano un quadro di crescita contenuta per l’anno in corso, segnalando una ripresa debole. Dall’altro, l’azione di governo si è concentrata sull’accelerazione di politiche settoriali mirate, caratterizzate da un elevato rischio geopolitico (energia) e un ambizioso, seppur concentrato, piano di leapfrogging tecnologico (Intelligenza Artificiale).

I punti salienti della giornata e del contesto immediatamente circostante evidenziano una significativa divergenza tra le aspettative del governo ungherese e quelle delle istituzioni internazionali. Mentre i dati di crescita 2025 sono concordemente modesti, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene obiettivi ambiziosi per il 2026 e oltre, scommettendo sulla piena riattivazione dei motori economici interni. Parallelamente, sono state attuate misure specifiche di stimolo economico a livello locale e microeconomico, in particolare nel settore del turismo, e sono stati compiuti passi decisivi per l’integrazione nelle infrastrutture europee di supercalcolo.

PODCAST IN ITALIANO

II. Il Contesto Macroeconomico: Previsioni e Pressioni Strutturali

A. Prospettive di Crescita (PIL) 2025-2027

Le proiezioni sul Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese per il 2025 indicano una ripresa notevolmente fragile, che fa seguito alla contrazione registrata nel 2023.1 Vi è un raro consenso tra le principali istituzioni di previsione: l’MNB e il Governo 2, il Fondo Monetario Internazionale (IMF) 3 e la Commissione Europea (EC) 4 prevedono tutti che la crescita del PIL reale si attesti in un intervallo ristretto tra lo 0.6% e lo 0.8% per l’intero 2025.

Le stime divergono significativamente per gli anni successivi, riflettendo visioni differenti sulla tempistica e la forza della ripresa strutturale. L’MNB e il Governo prevedono una crescita robusta, proiettando il PIL al 2.8% nel 2026 e al 3.2% nel 2027.2 Questa visione ufficiale contrasta con le aspettative internazionali più caute: l’IMF prevede solo il 2.1% nel 2026 3, e la Commissione Europea stima un 2.5%.4 La divergenza tra l’ottimismo governativo (3.2% entro il 2027) e le proiezioni più contenute delle istituzioni finanziarie globali implica che l’MNB basa le sue aspettative su una rapida e sostanziale iniezione di capitale derivante dallo sblocco dei fondi UE e da un’accelerazione degli investimenti diretti esteri (FDI) nel settore manifatturiero (in particolare EV e batterie). Tuttavia, se questi fondi dovessero rimanere parzialmente bloccati o se i ritardi negli investimenti industriali (come quelli paventati per il settore automobilistico 5) dovessero persistere, l’obiettivo di crescita post-2025 rischia di non essere raggiunto.

B. Dinamiche Inflazionistiche e Politica Monetaria

Nonostante il calo rispetto al picco storico del 2023, l’inflazione media annuale ungherese rimane elevata rispetto agli obiettivi della Banca Centrale e al resto dell’Unione Europea. Le previsioni per il 2025 si attestano su valori prossimi al 4.5%: 4.6% secondo l’MNB 2, 4.5% secondo l’IMF 3 e 4.1% secondo la EC.4

Le pressioni inflazionistiche persistono, alimentate in particolare dall’aumento delle accise, dal rimbalzo dei prezzi alimentari e da un momentum sostenuto nell’inflazione dei servizi.4 L’MNB ha mantenuto un approccio di politica monetaria orientato alla stabilità, con l’obiettivo dichiarato di riportare l’inflazione al target del 3% entro il 2027.2

Il Vicegovernatore dell’MNB, Varga, ha espresso una preoccupazione fondamentale per la stabilità a lungo termine, rilevando che un tasso di cambio debole del Fiorino (HUF) non può contribuire alla convergenza economica del Paese.2 Questa constatazione mette in luce una problematica complessa per la Banca Centrale: l’inflazione strutturalmente elevata richiede una politica monetaria sufficientemente restrittiva per difendere il Fiorino e raggiungere gli obiettivi di prezzo, ma tale restrizione rischia di soffocare ulteriormente la crescita già anemica prevista per il 2025. L’istituzione si trova quindi in un difficile equilibrio tra la lotta all’inflazione e il sostegno a una ripresa economica ancora incerta.

C. Pressioni Strutturali e Geopolitiche (Analisi del Rischio Paese)

L’analisi del contesto macroeconomico ungherese è incompleta senza considerare i significativi venti contrari strutturali e geopolitici che alimentano l’incertezza per gli investitori.

In primo luogo, i rapporti internazionali evidenziano la persistenza di tensioni con la Commissione Europea: oltre 20 miliardi di euro, costituiti da fondi di coesione e Recovery and Resilience Facility (RRF), rimangono bloccati. La causa risiede nelle persistenti preoccupazioni espresse dalla CE riguardo allo stato di diritto e alla trasparenza nella gestione dei fondi.1 Lo sblocco di questi capitali è considerato cruciale per finanziare la ripresa e sostenere gli ambiziosi obiettivi di crescita del governo dopo il 2025.

In secondo luogo, il Fondo Monetario Internazionale ha espresso critiche dirette sulle politiche economiche interne. Il FMI ha specificato che le misure regolamentari adottate negli ultimi anni, tra cui i price caps, gli interest caps e le windfall taxes, hanno avuto l’effetto di distorcere i segnali di mercato e aumentare l’incertezza per le imprese, impedendo una ripresa economica basata su segnali di prezzo sani.6

Infine, l’economia ungherese rimane strutturalmente esposta ai rischi esterni, in particolare alla performance del suo principale partner commerciale. Il Ministero per l’Economia Nazionale ha già avvertito che la debolezza prolungata dell’economia tedesca potrebbe influire negativamente sulla crescita ungherese 1, dato il ruolo cruciale dell’Ungheria come hub manifatturiero e fornitore chiave nelle catene di approvvigionamento tedesche, soprattutto nel settore automobilistico.5

I dati di previsione chiave sono riassunti di seguito per una rapida comparazione istituzionale:

Previsioni Macroeconomiche Chiave per l’Ungheria (15 Ottobre 2025)

Indicatore2025 (Forecast)2026 (Forecast)2027 (Forecast)Fonte (15.10.2025)
PIL Reale (Crescita %) – IMF0.6%2.1%N/A3
PIL Reale (Crescita %) – MNB/Govt0.6%2.8%3.2%2
PIL Reale (Crescita %) – EC0.8%2.5%N/A4
Inflazione Media Annuale (CPI %) – IMF4.5%3.5%N/A3
Inflazione Media Annuale (CPI %) – MNB4.6%3.8%3.0%2
Inflazione Media Annuale (CPI %) – EC4.1%3.3%N/A4

III. L’Asse Strategico Energetico: Dipendenza Record e Implicazioni Geopolitiche

A. L’Annuncio del Record di Gas Russo

La sicurezza energetica ungherese è stata un tema centrale il 15 ottobre, con l’annuncio del Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Szijjártó Péter, relativo all’importazione di gas naturale dalla Russia. Il Ministro ha celebrato il superamento della soglia dei 6 miliardi di metri cubi di gas russo già importati nel corso dell’anno, un volume che costituisce un nuovo record per il Paese.7 Questo volume equivale a oltre 21 milioni di metri cubi al giorno.8

Il Ministro ha giustificato la persistente e crescente dipendenza dalla Russia definendola una questione di “realtà” e di sicurezza fisica dell’approvvigionamento, indispensabile per garantire l’energia ai cittadini ungheresi.9

B. Analisi del Costo Finanziario e Geopolitico della Dipendenza

L’aumento delle importazioni russe avviene in aperto contrasto con la strategia di indipendenza energetica promossa dall’Unione Europea in risposta alla guerra in Ucraina.8

L’Ungheria sta sostenendo un costo finanziario significativo per questa scelta strategica. I dati indicano che nel corso dell’anno in corso, l’Ungheria ha speso 1.86 miliardi di euro (circa 725 miliardi di HUF) per l’acquisto di gas naturale russo. Questo rappresenta un incremento di 238 miliardi di HUF rispetto alla spesa registrata nello stesso periodo dell’anno precedente.8

Questa strategia comporta anche un elevato costo geopolitico. Le analisi internazionali, inclusa la citazione delle posizioni del Presidente degli Stati Uniti Donald Trump, sottolineano che gli acquirenti di energia russa stanno di fatto finanziando la guerra in Ucraina.8

La decisione di aumentare i volumi di importazione di gas russo, accettando i costi finanziari e le critiche internazionali, segnala che il governo ungherese attribuisce la massima priorità alla sicurezza fisica dell’approvvigionamento e alla stabilità dei prezzi contrattuali. Questa scelta politica, tuttavia, consolida una vulnerabilità strutturale a lungo termine che rende l’Ungheria un’anomalia strategica all’interno dell’UE. Inoltre, l’incremento di 238 miliardi di HUF nella spesa per il gas esercita un’ulteriore pressione sul bilancio dello Stato, già alle prese con un deficit superiore ai target prefissati.1

C. Politiche di Diversificazione (Contraddittorie)

Nonostante l’annuncio del record di importazioni russe, il Ministro Szijjártó ha riaffermato l’importanza della diversificazione energetica.9 La diversificazione infrastrutturale, con riferimenti al gasdotto Turkish Stream, resta un punto di discussione.11 Tuttavia, la priorità operativa data alla garanzia di forniture stabili da Mosca, anche a costo di volumi record, rende la retorica della diversificazione meno incisiva nella realtà dei fatti. Il Paese continua a dipendere fortemente da un’unica fonte per la maggior parte del suo fabbisogno energetico.

IV. Politiche di Digitalizzazione e Innovazione Tecnologica (Palkovics Framework)

A. La Strategia Nazionale AI (Info-Tér Conference)

La spinta verso l’innovazione digitale e l’Intelligenza Artificiale (AI) è stata ribadita come un pilastro fondamentale per la futura competitività economica ungherese. Il Dr. László Palkovics, Commissario per l’AI, è stato un oratore chiave alla conferenza Info-Tér del 15 ottobre 2025.12

Il discorso di Palkovics si è concentrato sulla necessità per la nazione di dotarsi di un “sistema di navigazione” in un’epoca di tecnologie dirompenti e cambiamenti rapidi. L’obiettivo dichiarato è garantire la sicurezza, la sovranità economica e di sicurezza dell’Ungheria attraverso il controllo dei dati e delle tecnologie avanzate.13 La gestione efficace dell’AI è considerata un’area cruciale per far fronte alle sfide geopolitiche e mantenere la resilienza nazionale.13

B. Sviluppo di Infrastrutture di Ricerca (Supercalcolo)

Per sostenere questa strategia, l’Ungheria ha compiuto un significativo passo infrastrutturale. Il consorzio HunAIFA, guidato dalla Rete di Ricerca Ungherese (HUN-REN) e dall’Istituto di Ricerca SZTAKI, ha ottenuto il sostegno dal programma EuroHPC AI Factory Antenna.14

Questo successo permette all’Ungheria di accedere a infrastrutture di supercalcolo all’avanguardia in Europa, come il supercomputer exascale di Jülich, in Germania.14 L’obiettivo strategico di questa mossa è duplice: permette al Paese di bypassare la necessità di investimenti immediati massicci in hardware nazionale (un atto di leapfrogging tecnologico) e allo stesso tempo consente a ricercatori, sviluppatori e imprese innovative (PMI) di accedere agli strumenti di calcolo più avanzati, essenziali per lo sviluppo di modelli di AI su vasta scala.14 Questo accesso è fondamentale per accelerare la transizione digitale e aumentare la capacità innovativa.

C. Collaborazione e Applicazioni Settoriali

Il Laboratorio Nazionale di Intelligenza Artificiale (MILAB), fondato nel 2020 e coordinato da HUN-REN SZTAKI, ha presentato risultati concreti di ricerca e sviluppo in diverse aree critiche. Le applicazioni dell’AI sono state dimostrate nella sanità, nelle reti mobili, nella gestione delle reti elettriche e nella digitalizzazione della pubblica amministrazione.15

Palkovics ha sottolineato che l’Ungheria è stata tra le prime nazioni in Europa a formulare una strategia AI e sta ora lavorando alla mappatura completa delle competenze nazionali nel settore.15 Per sostenere la crescita di queste competenze, sono in corso i preparativi per integrare l’insegnamento dell’AI nel curriculum scolastico regolare, con un potenziale lancio a partire da febbraio 2026.16

La direzione strategica evidenziata dal governo non vede l’AI come una mera questione di efficienza economica, ma come un componente essenziale per garantire la “sovranità economica e di sicurezza” nazionale 13, collegando direttamente la politica tecnologica agli obiettivi di autonomia statale e di controllo sulle infrastrutture digitali nazionali.

V. Stimolo al Settore Privato: Turismo, PMI e Riqualificazione Energetica

A. Lancio del Kisfaludy Turisztikai Hitelprogram (KTH)

Il 15 ottobre 2025 ha segnato l’inizio della fase di accettazione delle domande per il nuovo Kisfaludy Turisztikai Hitelprogram (KTH), un programma di prestiti altamente sussidiato destinato alle microimprese del settore turistico.17

L’iniziativa si articola in due prodotti di credito, entrambi caratterizzati da condizioni estremamente favorevoli:

  1. KTH Start Forgóeszköz Hitel (Capitale Circolante): Fornisce tra 1 e 10 milioni di HUF, con una durata massima di 3 anni. I fondi sono destinati a coprire le spese operative, quali stipendi, scorte, affitti e il pagamento delle fatture dei fornitori.17
  2. KTH Start Beruházási Hitel (Prestito per Investimenti): Fornisce tra 1 e 10 milioni di HUF, con una durata massima di 5 anni. I fondi devono essere utilizzati per investimenti (ad esempio, acquisto di immobili, sviluppo di servizi, miglioramento dell’efficienza energetica).17

Il punto più notevole del programma è la sua struttura finanziaria: l’interesse è fisso al 3% annuo.18 Inoltre, grazie alla garanzia statale, non è richiesta alcuna garanzia reale né è previsto un fee di valutazione.18 Questa assenza di garanzie, unita al basso tasso fisso, rappresenta un massiccio sussidio statale e l’assorbimento del rischio di credito. La struttura di rimborso è stata studiata per il settore stagionale, consentendo fino a 2 o 4 rate annuali, e l’accesso è aperto anche a singoli imprenditori e persone fisiche che operano nel settore.18

Questo programma funge da intervento di iniezione di liquidità per stabilizzare le microimprese del turismo, un settore vulnerabile al rallentamento economico, mitigando il rischio di fallimenti e la conseguente perdita di posti di lavoro a livello locale.

Le principali caratteristiche del programma KTH sono riassunte di seguito:

Caratteristiche del Kisfaludy Turisztikai Hitelprogram

CaratteristicaKTH Start Forgóeszköz Hitel (Capitale Circolante)KTH Start Beruházási Hitel (Prestito Investimento)Note Operative Comuni
Scopo del FinanziamentoCosti operativi, stipendi, scorte, affitti 17Acquisto/sviluppo immobiliare, attrezzature, efficienza energetica 18Tasso d’interesse: Fisso 3% annuo 18
Importo Minimo/Massimo1 milione – 10 milioni di HUF1 milione – 10 milioni di HUFNessuna garanzia richiesta (Stato) 18
Durata Massima3 anni5 anniRimborso stagionale (fino a 4 rate annuali) 18
Requisiti ChiaveRegistrazione NTAK, 2 anni fiscali completi 17Registrazione NTAK, 2 anni fiscali completiDecorrenza: 15 Ottobre 2025 17

B. Strumenti UE per la Competitività: Bandi GINOP-KFI

Nonostante le frizioni politiche relative ai fondi di coesione bloccati 1, il governo ungherese continua a promuovere l’utilizzo dei fondi UE disponibili per sostenere l’innovazione. Il 13 ottobre 2025 è stata aperta la prima fase di presentazione del bando GINOP Plusz 2.1.4-25, incentrato sul sostegno all’innovazione e alla Ricerca, Sviluppo e Innovazione (R&D&I) per le Piccole e Medie Imprese (PMI).20

L’obiettivo principale del GINOP 2.1.4-25 è incoraggiare lo sviluppo di prodotti, tecnologie e servizi ad alta intensità di conoscenza, focalizzandosi sulla commercializzazione e sull’utilizzazione dei risultati di R&D&I.20 I requisiti per le PMI includono l’aver registrato almeno due anni fiscali completi e un minimo di 10 dipendenti a tempo pieno.20 Questa strategia dimostra l’impegno a utilizzare i meccanismi di finanziamento UE per migliorare la competitività delle PMI, in linea con l’obiettivo più ampio di aumentare le capacità di R&D e l’export.21

C. Aggiornamenti sulle Iniziative di Efficientamento Energetico Domestico

Un’altra significativa misura di stimolo domestico è stata l’espansione del programma di riqualificazione energetica per le case familiari. Gli annunci del 15 ottobre indicano che l’importo massimo combinato di sussidi non rimborsabili e prestiti a tasso zero è stato elevato da 6 milioni a 10 milioni di HUF.18 L’iniziativa mira a facilitare i progetti di modernizzazione energetica, riducendo le bollette e la dipendenza dalle importazioni di energia, con un requisito di capitale proprio per i richiedenti fissato a un livello molto basso (solo il 5% dell’importo totale del progetto).18

VI. Microeconomia e Rischi Operativi Settoriali

A. Disruzioni nel Servizio Pubblico Essenziale: Il Caso MVM Next

A livello microeconomico, si è registrato un incidente operativo nel settore dei servizi essenziali. La compagnia elettrica statale MVM Next ha comunicato un’interruzione programmata per manutenzione dei suoi servizi online e dell’applicazione mobile (MVM Next App), prevista tra le 22:00 del 15 ottobre e le 3:30 del 16 ottobre 2025.23

L’implicazione di questa interruzione va oltre il mero disagio amministrativo. Durante il down-time, gli utenti con contatori prepagati non hanno potuto effettuare la ricarica.24 Sebbene l’interruzione sia stata temporanea, l’impossibilità di ricaricare i contatori prepagati, spesso utilizzati dalle fasce di popolazione a basso reddito, introduce un rischio diretto di interruzione della fornitura di energia.24 Questo episodio, seppur circoscritto, evidenzia la fragilità operativa dei servizi digitali cruciali di un monopolio statale durante la sua transizione tecnologica, un fattore che contrasta con l’ambiziosa strategia AI promossa dal governo (Sezione IV).

B. Rischio di Guerra Commerciale USA sul Settore Farmaceutico Ungherese

Una significativa minaccia esterna all’economia ungherese deriva dal potenziale rischio di una guerra commerciale con gli Stati Uniti. La possibilità dell’implementazione di dazi USA fino al 100% sui farmaci importati, come proposto da parte dell’amministrazione Trump, rappresenta un fattore di incertezza per l’industria farmaceutica e delle attrezzature mediche ungherese ed europea.26

L’Ungheria è parte integrante della catena di fornitura europea, che sarebbe direttamente colpita da tali barriere commerciali. Sebbene alcune grandi aziende farmaceutiche globali (come Novartis) abbiano dichiarato che il loro piano di localizzazione della produzione negli Stati Uniti le rende immuni 29, l’incertezza generale del commercio globale spinge le multinazionali a riconsiderare l’attrattiva dell’Europa Centrale come hub manifatturiero e logistico.27 L’elevarsi delle barriere commerciali USA minaccia indirettamente i futuri investimenti esteri in Ungheria, data la sua forte dipendenza dall’FDI manifatturiero.

C. Notizie Economiche Locali (Cenni)

A livello di spesa domestica, si è confermata l’alta volatilità dei prezzi dei generi alimentari essenziali, dallo zucchero all’olio commestibile, descritti come su una “montagna russa vertiginosa”.30 Ciò è coerente con l’alta inflazione alimentare ancora prevista.4

Infine, sono in corso le prime discussioni sul salario minimo per il 2026. I sindacati hanno proposto un aumento del 12%, ma l’accordo finale con la parte datoriale è in attesa dei dati preliminari del PIL dei primi nove mesi dell’anno, attesi per la fine di ottobre.18 La dinamica salariale resta un fattore critico che influenzerà l’inflazione dei servizi e la tenuta del potere d’acquisto interno.2

VII. Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche

L’economia ungherese al 15 ottobre 2025 si trova in una fase complessa, caratterizzata da una crescita economica debole nel 2025 (0.6%-0.8%) 2 e persistenti pressioni inflazionistiche.4 Le sfide strutturali, tra cui i fondi UE bloccati 1 e l’esposizione alla debolezza economica tedesca, limitano la capacità di ripresa.

La risposta del governo si articola su tre leve strategiche interconnesse, ciascuna con le sue specifiche implicazioni di rischio:

  1. Sicurezza Energetica Geopoliticamente Costosa: Il record di importazioni di gas russo 8 dimostra una chiara priorità per la sicurezza dell’approvvigionamento, accettando al contempo un notevole costo finanziario (238 miliardi di HUF in più quest’anno) e un’esposizione al rischio geopolitico, alienandosi parzialmente dalle strategie energetiche comuni dell’UE.
  2. Stimolo Liquido Immediato: Il lancio del Kisfaludy Turisztikai Hitelprogram 18 e l’espansione del programma di riqualificazione energetica 18 sono interventi diretti e altamente sussidiati volti a stabilizzare la liquidità dei micro-operatori locali e sostenere l’occupazione, un tentativo di mitigare gli effetti della crescita anemica sul tessuto sociale ed economico.
  3. Transizione Tecnologica Accelerata: L’accesso all’infrastruttura di supercalcolo EuroHPC 14 e la strategia AI (Palkovics Framework) posizionano l’Ungheria per un futuro economico basato sull’alta tecnologia e sulla sovranità digitale. Il successo di questa mossa dipende, tuttavia, dalla capacità del Paese di formare talenti e sfruttare efficacemente le infrastrutture acquisite.

Per gli investitori e gli stakeholder internazionali, si raccomanda cautela riguardo alle proiezioni di crescita governative post-2025, le quali appaiono condizionate dallo sblocco integrale dei fondi UE e dall’accelerazione di investimenti FDI.1 È imperativo monitorare sia la dinamica del Fiorino (HUF) alla luce dell’alta inflazione dei servizi 4, sia l’evoluzione delle controversie commerciali globali, come la potenziale implementazione di dazi USA sul settore farmaceutico, che potrebbe influenzare l’attrattiva dell’Ungheria come hub manifatturiero.27 Infine, l’esposizione del settore energetico al rischio geopolitico rimane un fattore strutturale e non negoziabile della politica economica ungherese.

Works cited

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  19. Elrajtolt a Kisfaludy turisztikai hitelprogram: fedezet nélkül is forráshoz juthatnak a szolgáltatók – Magyar Nemzet, accessed October 15, 2025, https://magyarnemzet.hu/gazdasag/2025/10/turisztikai-hitelprogram-kerelmek-befogadasa
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  25. Leáll az MVM app és ügyintézés szerdáról csütörtökre virradó éjszaka – Blikk, accessed October 15, 2025, https://www.blikk.hu/aktualis/belfold/mvm-app-ugyintezes-leall/gkd6cse
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  27. Enyhített Trump, csak 100 százalékos vámot vet ki a külföldi gyógyszerekre – Telex, accessed October 15, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/09/25/donald-trump-vam-vamhaboru-kulfoldi-gyogyszer-usa-gyogyszeripar-gyar
  28. Donald Trump az éjjel sortüzet adott le, brutális vámokat vetett ki a világra, már októbertől életbe lépnek – Magyarországnak is nagyon figyelnie kell – Világgazdaság, accessed October 15, 2025, https://www.vg.hu/kozelet/2025/09/donald-trump-brutalis-vamok-gyogyszeripar-vamhaboru
  29. Még a gyógyszergyártók se tudják pontosan, mit jelent nekik Trump újabb vámja, accessed October 15, 2025, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250926/meg-a-gyogyszergyartok-se-tudjak-pontosan-mit-jelent-nekik-trump-ujabb-vamja-789102
  30. A cukortól az étolajig: szédületes hullámvasúton az élelmiszerárak – Infostart.hu, accessed October 15, 2025, https://infostart.hu/gazdasag/2025/10/15/a-cukortol-az-etolajig-szeduletes-hullamvasuton-az-elelmiszerarak
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