Riepilogo Esecutivo
L’economia ungherese al 14 luglio 2025 presenta un quadro di segnali contrastanti, caratterizzato da una ripresa settoriale, continue iniziative governative e significative evoluzioni normative. Il settore delle costruzioni ha mostrato una sorprendente ripresa a maggio, trainata principalmente da grandi progetti di ingegneria civile, sebbene la produzione complessiva da inizio anno rimanga in territorio negativo e la costruzione di edifici privati sia in calo. Il mercato immobiliare è in pieno boom, con aumenti dei prezzi a doppia cifra, alimentato da incentivi governativi e investimenti esteri, sollevando tuttavia preoccupazioni sulla sostenibilità e l’accessibilità.
Sul fronte macroeconomico, le previsioni di crescita del PIL per il 2025 variano tra diverse istituzioni, ma indicano una ripresa graduale, con i consumi privati come motore principale. L’inflazione, pur essendosi ridotta dai picchi precedenti, mostra ancora pressioni sottostanti, esacerbate dall’aumento dei salari e dagli interventi governativi che talvolta indeboliscono la trasmissione della politica monetaria. Il Forint ha mostrato fluttuazioni contenute ma una notevole sensibilità alle notizie, riflettendo una certa nervosità del mercato.
Le relazioni esterne continuano a essere un fattore determinante. La minaccia di dazi statunitensi e le persistenti tensioni con l’Unione Europea, che hanno comportato il blocco di fondi significativi e una nuova procedura d’infrazione, rappresentano vincoli strutturali e fonti di incertezza. In questo contesto, l’opposizione ha presentato un “New Deal Ungherese” che propone riforme sistemiche e lo sblocco dei fondi UE come pilastri per rilanciare l’economia.
A livello microeconomico e settoriale, si registrano importanti sviluppi: una stretta normativa sul mercato delle criptovalute ha portato alla sospensione dei servizi da parte di piattaforme chiave, generando incertezza e il rischio di fuga di capitali e talenti. Il settore del turismo è in forte espansione, soprattutto grazie ai visitatori internazionali, ma ciò solleva questioni sulla necessità di manodopera. Nel settore dei trasporti, Wizz Air ha annunciato l’uscita da Abu Dhabi per rifocalizzarsi sull’Europa, mentre i progetti di modernizzazione ferroviaria, come la linea Budapest-Belgrado finanziata dalla Cina, continuano a suscitare dibattiti su trasparenza e impatto geopolitico. Il settore agricolo, infine, dimostra resilienza e un forte impegno sociale attraverso il “Programma Pane Ungherese”.
Nel complesso, l’economia ungherese è in una fase di transizione, con il governo che cerca di stimolare la crescita attraverso interventi mirati, mentre affronta sfide strutturali interne ed esterne che richiedono un’attenta navigazione politica ed economica.
PODCAST IN ITALIANO
I. Panorama Macroeconomico e Sviluppi Politici
A. Prospettive Economiche Complessive e Previsioni
L’economia ungherese si trova in una fase di ripresa, con proiezioni di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) che indicano un miglioramento graduale. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL dello 0,8% nel 2025, con un’accelerazione al 2,5% nel 2026.1 Questo segue una crescita dello 0,5% registrata nel 2024, sostenuta principalmente dai consumi e da una progressiva ripresa degli investimenti e delle esportazioni.1 D’altra parte, la Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) presenta una previsione leggermente più ottimistica, sebbene rivista al ribasso, del 1,5% per il PIL ungherese nel 2025, con un aumento al 2,7% nel 2026.2 La revisione al ribasso di 0,5 punti percentuali per il 2025 da parte dell’EBRD riflette un aumento dell’incertezza, in particolare legata ai potenziali dazi statunitensi e all’instabilità nei settori automobilistico e della produzione di batterie.2 Un’altra previsione della Commissione Europea, risalente all’Autunno 2024, indicava una crescita del 1,8% nel 2025 e del 3,1% nel 2026, trainata dalla forte crescita del reddito reale.3
Questa discrepanza nelle previsioni di crescita del PIL, sebbene numericamente modesta, sottolinea interpretazioni diverse dell’ambiente economico e l’importanza attribuita a vari fattori di rischio. La previsione rivista al ribasso dell’EBRD, in particolare, evidenzia la significativa esposizione dell’Ungheria alle dinamiche del commercio estero e alle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali, specialmente nei settori manifatturieri chiave. Il ritardo nell’impatto positivo della produzione derivante da importanti investimenti diretti esteri (IDE) – come quelli di BYD, CATL e BMW – che ora si prevede si manifesterà solo dal 2026, rafforza l’idea che, sebbene i consumi interni siano un motore di crescita, la traiettoria economica complessiva dipenda fortemente dalle condizioni internazionali.2 Ciò implica che la ripresa economica ungherese non è determinata unicamente dalle politiche interne, ma è profondamente influenzata dagli sviluppi geopolitici e commerciali esterni. Questo richiede un approccio proattivo nelle relazioni internazionali e una diversificazione commerciale per mitigare i rischi.
Le pressioni inflazionistiche persistono. L’inflazione HICP ha registrato una media del 3,7% nel 2024, con l’inflazione di fondo (esclusi energia e alimentari) che è rimasta più elevata al 5,9%.3 Nel primo trimestre del 2025, l’inflazione è aumentata a causa dell’aumento delle accise, di un rimbalzo dell’inflazione alimentare e di un persistente slancio nell’inflazione dei servizi.1 Si prevede che raggiungerà il 4,1% nel 2025, per poi moderarsi al 3,3% nel 2026.1 Le regolamentazioni sui prezzi imposte dal governo per una serie di prodotti alimentari dovrebbero ridurre temporaneamente l’inflazione alimentare di 2 punti percentuali 2, ma le pressioni sottostanti derivanti dalla domanda interna e dall’aumento dei prezzi alimentari sono destinate a mantenere l’inflazione elevata.1
La dichiarazione esplicita che “la politica monetaria è stata restrittiva, ma la sua trasmissione all’economia reale è stata indebolita dagli interventi governativi” 3 indica una sfida fondamentale nella governance economica ungherese. Questo suggerisce un potenziale conflitto tra le politiche fiscali espansive del governo (ad esempio, aumenti salariali, esenzioni fiscali, misure di stimolo) e gli sforzi della banca centrale per contenere l’inflazione. L’aumento dei consumi, alimentato dal sostegno governativo, potrebbe alimentare un’inflazione trainata dalla domanda, rendendo più difficile il compito della banca centrale e potenzialmente richiedendo tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo. Questa mancanza di coordinamento tra le politiche fiscali e monetarie può portare a inefficienze, squilibri economici prolungati e un ambiente macroeconomico meno prevedibile.
Nel mercato del lavoro, il tasso di disoccupazione, salito al 4,5% nel 2024, dovrebbe diminuire gradualmente a circa il 4,3% entro il 2026, sostenuto dalla ripresa economica.1 La crescita dei salari nominali è prevista rimanere elevata per tutto il 2025 e il 2026, spinta da un ulteriore aumento del salario minimo del 9% nel 2025, dalla rigidità del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali nel settore pubblico.1
La posizione fiscale del governo rimane una preoccupazione. Il deficit pubblico dovrebbe rimanere elevato al 4,6% del PIL nel 2025, nonostante una significativa correzione nel 2024.1 Il deficit del 2024 è stato stimato al 4,8% del PIL, superando leggermente l’obiettivo del governo del 4,5%.3 Il rapporto debito/PIL è previsto aumentare al 74,1% nel 2025.1 La Commissione Europea sottolinea che saranno necessarie misure fiscali permanenti, sia sul fronte delle entrate che delle spese, per raggiungere gli obiettivi fiscali nel 2025 e oltre.3
I consumi privati sono identificati come il principale motore di crescita, sostenuti dall’aumento del reddito reale e da maggiori esenzioni e agevolazioni fiscali sul reddito personale.1 Gli investimenti, in particolare quelli delle imprese, dovrebbero essere limitati nel 2025, ma sono destinati a riprendere nel 2026 man mano che le incertezze del commercio globale si attenuano e gli investimenti nelle costruzioni sostenuti dal governo aumentano.1 Anche le esportazioni dovrebbero recuperare, spinte dal miglioramento della domanda e dalla nuova capacità produttiva degli impianti finanziati da IDE.1
Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave per l’Ungheria (Previsioni 2024-2026)
Indicatore | 2024 | 2025 | 2026 |
Crescita del PIL (% annuo) | 0,5 | 0,8 – 1,5 | 2,5 – 2,7 |
Inflazione HICP (% annuo) | 3,7 | 4,1 | 3,3 |
Disoccupazione (%) | 4,5 | 4,4 | 4,3 |
Deficit Pubblico (% del PIL) | 4,8 | 4,6 | 4,1 |
Rapporto Debito/PIL (%) | – | 74,1 | – |
Fonte: 1
B. Politica Monetaria e Andamento del Forint
Il Forint ungherese (HUF) ha mostrato leggere fluttuazioni rispetto alle principali valute al 14 luglio 2025. Contro l’Euro, il tasso di cambio era di 0,002 EUR/HUF, registrando una diminuzione minima dello -0,126% rispetto al giorno precedente e dello -0,106% nell’ultima settimana.4 Il valore del Forint rispetto al Dollaro USA si attestava a 0,003 USD/HUF, con una variazione dello -0,091% rispetto al giorno precedente e una diminuzione dello -0,475% nell’ultima settimana. Nell’ultima settimana, il tasso USD/HUF ha oscillato tra 339,264 e 343,279, con il tasso attuale al 14 luglio 2025 a 342,263.5
Tabella 2: Tassi di Cambio del Forint Ungherese (HUF vs. EUR, USD) al 14 Luglio 2025
Valuta di Riferimento | Tasso Attuale (HUF per unità) | Variazione % Giornaliera | Variazione % Settimanale | Minimo 6 Mesi (HUF per unità) | Massimo 6 Mesi (HUF per unità) |
EUR | 0,002 (EUR/HUF) | -0,126% | -0,106% | 0,0024 (18 Gen 2025) | 0,0025 (19 Mar 2025) |
USD | 0,003 (USD/HUF) | -0,091% | -0,475% | 0,0025 (14 Gen 2025) | 0,0030 (2 Lug 2025) |
Nota: I tassi per EUR/HUF e USD/HUF sono presentati come valore della valuta estera per un Forint. Per una comprensione più intuitiva, si può considerare che 1 EUR valeva circa 500 HUF (1/0.002) e 1 USD circa 333 HUF (1/0.003) al 14 luglio 2025, con le variazioni percentuali che riflettono la forza del Forint.
Fonte: 4
Nonostante le fluttuazioni numeriche siano contenute, i resoconti delle testate finanziarie ungheresi come Portfolio.hu e Pénzcentrum sottolineano la sensibilità del Forint, evidenziando che il suo “destino… dipende da una singola notizia” e descrivendo il 14 luglio come una “giornata tesa sul mercato dei cambi”, con il Forint che ha “raggiunto una soglia psicologica” e non ha iniziato bene la mattinata.7 Questa discrepanza tra piccole variazioni numeriche e descrizioni qualitative forti suggerisce che il mercato è in uno stato di allerta. La menzione di una “soglia psicologica” implica un livello critico per gli operatori di mercato, indicando che la fiducia nel Forint potrebbe essere fragile. Questa sensibilità può essere esacerbata dalla percezione di un indebolimento della trasmissione della politica monetaria a causa degli interventi governativi.3 Per gli investitori e le imprese, ciò implica un aumento del rischio di cambio e la necessità di strategie robuste di gestione del rischio. Per la banca centrale, evidenzia la sfida di mantenere la stabilità in un mercato suscettibile a cambiamenti di sentiment, specialmente quando i suoi strumenti politici potrebbero essere meno efficaci a causa di influenze esterne.
Il contesto più ampio della politica monetaria indica che “la politica monetaria è stata restrittiva”.3 Tuttavia, la sua efficacia nella trasmissione all’economia reale è stata “indebolita dagli interventi governativi” 3, suggerendo una complessa interazione tra gli sforzi fiscali e monetari. La dichiarazione esplicita di un indebolimento della trasmissione della politica monetaria a causa degli interventi governativi indica una sfida fondamentale nella governance economica ungherese. Ciò suggerisce che gli stimoli fiscali e i programmi di welfare sociale del governo, pur mirando a stimolare la crescita e sostenere i cittadini, potrebbero contrastare gli sforzi della banca centrale per controllare l’inflazione o stabilizzare la valuta. Ad esempio, l’aumento dei consumi dovuto al sostegno governativo potrebbe alimentare l’inflazione dal lato della domanda, rendendo più difficile il lavoro della banca centrale e potenzialmente richiedendo tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo. Questa mancanza di coordinamento politico può portare a inefficienze, squilibri economici prolungati e un ambiente macroeconomico meno prevedibile.
C. Iniziative Economiche del Governo
Il governo ungherese ha implementato una serie di iniziative economiche, molte delle quali mirano a stimolare la domanda interna e fornire sostegno sociale.
Un’iniziativa chiave è il Programma Mutui al 3% (“Otthon Start”), ufficialmente approvato per gli acquirenti della prima casa.7 Questo credito agevolato offre un tasso di interesse fisso del 3% per l’intera durata del prestito, fino a 25 anni, un valore significativamente inferiore ai tassi di mercato attuali che si attestano tra il 6,5% e l’8%.10 I prestiti sono limitati a 50 milioni di HUF e richiedono un acconto del 10%. Il programma è rivolto a individui di età compresa tra 18 e 40 anni che non hanno mai posseduto una proprietà residenziale e che hanno avuto una copertura assicurativa sociale per almeno due anni. Include anche limiti di prezzo per le proprietà, pari a 100 milioni di HUF per immobile e 1,5 milioni di HUF per metro quadro. Il lancio del programma è previsto per settembre 2025, con le banche già in fase di preparazione dei contratti, e può essere combinato con i benefici familiari esistenti.11
Oltre a questo, un programma separato per sostenere le ristrutturazioni domestiche dovrebbe essere lanciato il 1° settembre, con l’obiettivo di assistere “diverse centinaia di migliaia” di famiglie.10 I
benefici fiscali per le famiglie sono stati aumentati del 50% a partire dal 1° luglio 2025, con un ulteriore aumento previsto per gennaio.11
Per le piccole imprese ungheresi, il governo sta distribuendo quasi 40 miliardi di HUF, presentata come una “grande opportunità”.8 Sono state estese le misure relative ai
prestiti studenteschi, con il tetto massimo dei tassi di interesse prorogato fino al 2025 e la cancellazione totale dei prestiti in essere per le madri sotto i 30 anni.8 Sono state introdotte anche nuove misure
anti-shrinkflation, che impongono l’obbligo di visualizzare avvisi sui prodotti.8
L’adozione del Bilancio 2025 a novembre 2024 ha incluso un Piano d’Azione di Politica Economica di 21 punti. Questo piano prevede ulteriori misure di stimolo, che dovrebbero essere compensate da aumenti delle tasse, in particolare maggiori prelievi sulle transazioni finanziarie, una tassa sugli extraprofitti modificata per le banche e aumenti delle accise.3
Questa vasta gamma di iniziative governative, che copre vari aspetti della vita quotidiana e delle attività economiche, dal settore immobiliare (mutui, ristrutturazioni) al sostegno familiare (benefici fiscali) e agli aiuti diretti alle imprese, è chiaramente progettata per stimolare i consumi e fornire supporto sociale. Tuttavia, questo forte orientamento alla stimolazione della domanda, pur essendo popolare a livello politico e mirato alla crescita a breve termine, potrebbe esacerbare le pressioni inflazionistiche, come evidenziato dalle previsioni di inflazione persistente.1 La dipendenza da aumenti delle tasse (prelievi sulle transazioni finanziarie, tassa sugli extraprofitti) per compensare le misure di stimolo 3 suggerisce una difficoltà nel trovare finanziamenti sostenibili per questi programmi, con potenziali ripercussioni sulla stabilità del settore finanziario o indirettamente sulla spesa dei consumatori. Il mix di politiche attuale rischia di creare un’economia fortemente dipendente dalla spesa e dai sussidi governativi, il che potrebbe non essere sostenibile a lungo termine, specialmente se gli obiettivi fiscali continuano a non essere raggiunti.3 Potrebbe anche distorcere i meccanismi di mercato e creare dipendenze difficili da eliminare senza causare perturbazioni economiche.
Interventi mirati, come il programma di mutui al 3% (significativamente inferiore ai tassi di mercato) 10 e il programma Golden Visa 12, sono potenti incentivi per il mercato immobiliare. Allo stesso modo, le esenzioni sui prestiti studenteschi 8 sono politiche sociali altamente mirate. Sebbene questi programmi mirino a raggiungere obiettivi sociali o economici specifici (ad esempio, l’acquisto della prima casa per i giovani, il sostegno alle madri), possono anche distorcere i prezzi di mercato (come si vede nel boom immobiliare 12) e creare una domanda artificiale. La “tassa sugli extraprofitti modificata per le banche” 3 potrebbe ridurre la capacità o la volontà delle istituzioni finanziarie di concedere prestiti in altri settori. Tali interventi mirati, pur fornendo sollievo o stimolo immediato, comportano il rischio di conseguenze indesiderate, come il surriscaldamento di settori specifici, la creazione di problemi di accessibilità per coloro che non sono coperti dai sussidi o il disincentivo agli investimenti del settore privato in determinate aree. Essi contribuiscono anche all’indebolimento della trasmissione della politica monetaria.3
D. Relazioni Economiche Esterne e Impatti Geopolitici
Le relazioni esterne continuano a plasmare in modo significativo il panorama economico ungherese. Peter Magyar, leader del partito di opposizione Tisza, ha esplicitamente promesso di sbloccare circa 20 miliardi di euro di fondi UE sospesi se il suo partito vincerà le prossime elezioni.13 Questi fondi sono stati trattenuti da Bruxelles per anni a causa di dispute in corso con il governo Orbán riguardo alla percepita erosione della democrazia e alla corruzione.13 Un commissario europeo, in un’intervista a Portfolio.hu, ha discusso la più ampia “Unione del Risparmio e degli Investimenti”, sottolineando l’obiettivo di fornire agli europei, inclusi gli ungheresi, opportunità di investimento redditizie, con l’Unione dei Mercati dei Capitali come parte integrante di questo progetto.7
La continua sospensione di 20 miliardi di euro di fondi UE 13 e la nuova procedura d’infrazione avviata dalla Commissione Europea il 14 luglio 2025 14 dimostrano una persistente e crescente frattura tra Ungheria e UE. Questi non sono incidenti isolati, ma parte di un lungo modello di scontri sullo stato di diritto e sull’adesione alle norme dell’UE. L’incapacità di accedere a fondi UE sostanziali limita direttamente la capacità dell’Ungheria di effettuare investimenti pubblici, in particolare in progetti infrastrutturali critici come la modernizzazione ferroviaria (che l’opposizione prevede esplicitamente di finanziare con fondi UE).13 La procedura d’infrazione segnala ulteriormente una rottura nella cooperazione e potrebbe scoraggiare gli investitori stranieri che apprezzano la prevedibilità normativa e l’allineamento con gli standard dell’UE. Questa relazione tesa funge da impedimento strutturale allo sviluppo economico a lungo termine dell’Ungheria. Crea un clima di incertezza, riduce l’accesso a capitali vitali e potenzialmente isola l’Ungheria all’interno dell’UE, influenzando la sua competitività e attrattiva come destinazione di investimento. Rafforza anche la narrativa di un “riorientamento dell’Ungheria dall’UE verso la Cina” 15, creando potenzialmente nuove dipendenze.
Al 14 luglio 2025, la Commissione Europea ha annunciato la sua decisione di deferire l’Ungheria, insieme a Germania e Austria, alla Corte di Giustizia dell’Unione Europea. Questo deferimento è dovuto alla loro mancata osservanza delle norme UE, avendo votato unilateralmente nella Commissione del Danubio su questioni che influenzano le norme UE o rientrano nella competenza esclusiva dell’UE, nonostante i precedenti avvertimenti della Commissione.14
La minaccia di Donald Trump di imporre dazi del 30% sull’Unione Europea e sul Messico, che entreranno in vigore il 1° agosto 2025, è considerata una “cattiva notizia per il paese dell’Europa centrale”.13 Gli analisti avvertono che questo potrebbe spingere l’Ungheria in recessione.16 Il rapporto dell’EBRD evidenzia specificamente che l’economia ungherese sarà probabilmente “pesantemente colpita” da questi dazi, notando che le esportazioni verso la sola Germania rappresentano circa il 18% del PIL ungherese.2 Le esplicite avvertenze che i dazi del 30% di Donald Trump potrebbero spingere l’Ungheria in recessione 13 e l’analisi dell’EBRD sulla significativa esposizione delle esportazioni ungheresi alla Germania (18% del PIL) 2 sottolineano una vulnerabilità critica. L’economia ungherese è profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento globali ed europee, in particolare in settori come quello automobilistico. Una guerra commerciale tra Stati Uniti e UE avrebbe un impatto grave sulla produzione industriale tedesca e sulla domanda, che si ripercuoterebbe poi sulle esportazioni ungheresi. Il ritardo nella nuova produzione finanziata da IDE (BYD, CATL, BMW) limita ulteriormente la nuova capacità di esportazione che avrebbe potuto diversificare i partner commerciali o i prodotti.2 Ciò evidenzia che, nonostante i consumi interni siano un motore di crescita chiave, la stabilità macroeconomica dell’Ungheria è altamente suscettibile ai cambiamenti nella politica commerciale esterna. La minaccia del protezionismo richiede una rivalutazione strategica delle dipendenze commerciali e un’attenzione alla resilienza all’interno delle catene del valore globali.
Il panorama economico complessivo rimane sensibile ai prezzi globali dell’energia e al sentiment degli investitori.3 Inoltre, l’impatto positivo previsto dall’avvio della produzione presso i nuovi impianti finanziati da IDE di BYD e CATL (Cina) e BMW (Germania) è ora atteso con un ritardo, almeno fino al 2026.2
E. Proposte Economiche dell’Opposizione
Al 14 luglio 2025, Peter Magyar, leader del partito Tisza, ha annunciato un “New Deal Ungherese” come piano economico del suo partito per “rilanciare l’economia stagnante” qualora vincessero le prossime elezioni.13 Questa proposta si pone come una sfida significativa per il partito Fidesz al governo, con il Tisza che, secondo i sondaggi, godrebbe di un solido vantaggio.13
I principi fondamentali del “New Deal” sottolineano la necessità di massicci investimenti e di una politica finanziaria ed economica prevedibile in Ungheria.13 Il piano si concentra inoltre sulla lotta alla corruzione e sulla riacquisizione di beni statali che Magyar sostiene siano stati “sottratti negli ultimi 15 anni”.13
Il piano delinea diverse aree politiche specifiche:
- Riforma Sanitaria: Una riforma significativa del sistema sanitario, sostenuta da un finanziamento aggiuntivo annuale di 500 miliardi di fiorini (1,5 miliardi di dollari).13
- Programma Abitativo: Un programma su larga scala per la costruzione di appartamenti in affitto e abitazioni.13
- Modernizzazione Ferroviaria: La modernizzazione delle ferrovie statali, con l’esplicita intenzione di utilizzare sia fondi UE che nazionali.13
- Efficienza Energetica: Investimenti volti a migliorare l’efficienza energetica per le famiglie.13
- Istruzione: Investimenti significativi nel settore dell’istruzione.13
Una promessa centrale del piano di Magyar è lo sblocco dei circa 20 miliardi di euro di fondi UE sospesi che l’Ungheria non ha ricevuto per anni a causa di dispute con Bruxelles.13
L’inquadramento dell’economia come “stagnante” da parte dell’opposizione 13 sfida direttamente la narrativa di ripresa del governo. Le soluzioni proposte, come la lotta alla corruzione e la riacquisizione dei beni statali, suggeriscono la convinzione che gli attuali problemi economici non siano meramente ciclici, ma radicati in fallimenti sistemici della governance. Questo indica una significativa divisione politica sulla diagnosi dei problemi economici dell’Ungheria e sui rimedi appropriati. L’enfasi su una “politica finanziaria ed economica prevedibile” 13 implica che le politiche attuali siano percepite come imprevedibili o ad hoc, il che potrebbe scoraggiare gli investimenti a lungo termine. Il “New Deal Ungherese” rappresenta una potenziale svolta nella direzione economica dell’Ungheria, in particolare per quanto riguarda la sua relazione con l’UE. Se attuato, potrebbe portare a un modello di governance più trasparente e a un rinnovato focus sull’attrazione di investimenti esteri, migliorando la prevedibilità istituzionale e risolvendo le dispute sui fondi UE. Questo offre un netto contrasto con l’approccio dell’attuale governo.
II. Approfondimenti Settoriali e Microeconomici
A. Andamento del Settore delle Costruzioni
Il settore delle costruzioni ungherese ha registrato un notevole aumento della produzione del 3,6% su base annua a maggio 2025, segnando la prima crescita dopo undici mesi consecutivi di calo.17 Su base corretta per il calendario, il settore è cresciuto del 5,5% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.9 Su base mensile, la produzione delle costruzioni è aumentata del 2,5% su base destagionalizzata e corretta per i giorni lavorativi.17
Tabella 3: Andamento del Settore delle Costruzioni Ungherese (Dati di Maggio 2025)
Indicatore | Variazione % | Dettagli |
Produzione Complessiva (Maggio 2025) | ||
Crescita YoY | +3,6% | Prima crescita dopo 11 mesi di calo 17 |
Crescita YoY (aggiustata per calendario) | +5,5% | 17 |
Crescita MoM (aggiustata) | +2,5% | 17 |
Performance per Segmento (Maggio 2025) | ||
Ingegneria Civile (Output YoY) | +26,0% | Include infrastrutture come strade, ponti, utenze 17 |
Costruzione di Edifici (Output YoY) | -9,3% | Include proprietà residenziali e commerciali 17 |
Attività Specializzate (Output YoY) | -13,3% | Segmento con la quota maggiore nel settore 17 |
Andamento dei Contratti (Maggio 2025) | ||
Volume Totale Contratti (fine Maggio YoY) | +11,5% | 17 |
Contratti Ingegneria Civile (YoY) | +51,0% | 17 |
Contratti Costruzione Edifici (YoY) | -7,5% | 17 |
Performance da Inizio Anno (Gen-Mag 2025) | ||
Variazione Output YoY | -2,4% | Riflette un inizio d’anno lento e performance contenuta 17 |
Fonte: 9
La crescita complessiva è stata principalmente “sostenuta da progetti di ingegneria civile” 17, che hanno registrato un aumento significativo del 26,0% su base annua.9 Questo segmento include tipicamente infrastrutture come strade, ponti e servizi pubblici. Al contrario, la costruzione di edifici, che comprende proprietà residenziali e commerciali, ha subito un calo del 9,3% su base annua.9 Anche le attività di costruzione specializzate, che detengono la quota maggiore del settore, sono diminuite drasticamente del 13,3%.17
La “spettacolare e sorprendente ripresa” 7 della produzione nelle costruzioni a maggio è quasi interamente attribuibile a progetti di ingegneria civile, che hanno registrato una crescita massiccia sia in termini di produzione (26%) che di nuovi contratti (51%).17 Allo stesso tempo, la costruzione di edifici, che include i segmenti residenziale e commerciale, ha continuato a diminuire (calo della produzione del 9,3%, calo dei contratti del 7,5%).17 Questo indica chiaramente che la ripresa non è generalizzata, ma piuttosto il risultato di significative spese infrastrutturali sostenute dal governo o dai comuni. L’affermazione che ciò “sottolinea uno spostamento della domanda verso lo sviluppo di infrastrutture sostenute dallo stato o dai comuni” 17 conferma che gli investimenti pubblici stanno sostenendo il settore, mentre la fiducia o la domanda del settore privato per nuovi edifici rimangono contenute. Ciò si allinea con il rapporto dell’11 luglio che parlava di una “terribile mancanza di costruzioni” nel settore immobiliare ungherese.7 Sebbene positiva per i dati del PIL, questa ripresa disomogenea solleva preoccupazioni sulla sua sostenibilità. Se gli investimenti pubblici rallentassero o se la costruzione di edifici da parte del settore privato non riprendesse, la crescita del settore potrebbe vacillare. Suggerisce anche che le iniziative governative come il programma di mutui al 3%, pur stimolando la domanda di alloggi, non si stanno ancora traducendo in un aumento significativo dell’offerta di costruzioni residenziali.
Il volume totale dei contratti di costruzione in essere alla fine di maggio era superiore dell’11,5% rispetto all’anno precedente.9 Questo aumento è stato guidato da un sostanziale aumento del 51,0% nei contratti per lavori di ingegneria civile, mentre i contratti per la costruzione di edifici sono diminuiti del 7,5%.9 Questa tendenza “sottolinea esplicitamente uno spostamento della domanda verso lo sviluppo di infrastrutture sostenute dallo stato o dai comuni”.17 Nonostante il recente rimbalzo mensile, il settore rimane in territorio negativo su base annua. Nei primi cinque mesi del 2025, la produzione delle costruzioni è diminuita del 2,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, riflettendo un inizio d’anno lento e una performance contenuta nei segmenti residenziale e commerciale.9
B. Dinamiche del Mercato Immobiliare
A metà del 2025, il mercato immobiliare ungherese sta vivendo un “boom su vasta scala”, con i prezzi delle abitazioni che aumentano al ritmo più rapido degli ultimi anni.12 I dati preliminari per il primo trimestre del 2025 indicano che la crescita annuale dei prezzi delle abitazioni ha raggiunto il 15,0% a livello nazionale e un ancora più elevato 19,2% a Budapest, che ha anche registrato un “aumento trimestrale estremamente elevato” dell’8,7%.19 A livello nazionale, i prezzi aumentano generalmente del 13-15% all’anno, con Budapest che registra aumenti fino al 19%.12 Gli appartamenti in pannelli prefabbricati nei centri urbani hanno visto una crescita annuale superiore al 20%.12
Questa robusta crescita è attribuita principalmente a una combinazione di fattori:
- Incentivi Governativi: Generosi sussidi abitativi e benefici fiscali, incluso il nuovo schema di mutui agevolati (tasso fisso del 3% per gli acquirenti della prima casa sotto i 35 anni, disponibile da aprile a ottobre 2025), stanno alimentando la domanda in tutti i segmenti di mercato.10
- Investimenti Esteri: L’introduzione del programma Golden Visa il 1° gennaio 2025, che concede la residenza per acquisti immobiliari superiori a 500.000 euro, ha attratto notevoli investimenti internazionali, in particolare a Budapest. Si prevede che gli investitori stranieri inietteranno oltre 1.000 miliardi di HUF nel mercato immobiliare ungherese entro la fine del 2025.12
- Offerta Limitata di Abitazioni: La carenza di alloggi rimane un problema persistente 3, contribuendo alla pressione al rialzo sui prezzi.
Tabella 4: Crescita dei Prezzi del Mercato Immobiliare Ungherese (Q1 2025)
Indicatore | Dettagli |
Crescita annuale prezzi a livello nazionale (Q1 2025) | +15,0% 19 |
Crescita annuale prezzi a Budapest (Q1 2025) | +19,2% 19 |
Crescita trimestrale prezzi a Budapest (Q1 2025) | +8,7% (estremamente elevata) 19 |
Previsione crescita annuale prezzi nazionali (2025) | 10-15% 12 |
Previsione crescita annuale prezzi Budapest (2025) | Fino a 20% 12 |
Driver chiave | Incentivi governativi, investimenti esteri (Golden Visa), offerta limitata 10 |
Problemi di accessibilità | Aumenti dei prezzi (13-15% annuo) superiori alla crescita salariale 12 |
Vulnerabilità | Dipendenza dalle politiche, rischio di shock macroeconomici 12 |
Fonte: 10
Il mercato immobiliare è in un “boom su vasta scala” con significativi aumenti dei prezzi a doppia cifra 12, esplicitamente guidati da incentivi governativi (mutui al 3%, benefici fiscali familiari) e dal programma Golden Visa.10 Questo forte legame tra politica e andamento del mercato è evidenziato dall’avvertimento che l’attuale impennata è “trainata dalla politica e vulnerabile a shock macroeconomici o a improvvisi cambiamenti di politica”.12 Ciò suggerisce che l’attuale crescita dei prezzi potrebbe non essere sostenibile a lungo termine, in quanto fortemente dipendente da una domanda artificiale creata da sussidi e capitali stranieri. Il rapido apprezzamento dei prezzi, unito a una crescita salariale che non tiene il passo, sta creando “gravi problemi di accessibilità per gli acquirenti locali” 12, indicando una crescente disparità all’interno del mercato. Il rischio di una bolla immobiliare è significativo. Se il sostegno governativo venisse ritirato o ridotto, o se il sentiment degli investitori globali cambiasse, potrebbe verificarsi una brusca correzione del mercato, con un impatto sulla ricchezza delle famiglie, sulla stabilità del settore finanziario e sulla fiducia economica più ampia. Questa situazione esacerba anche la disuguaglianza sociale, poiché i cittadini locali faticano ad accedere alla proprietà della casa.
La rapida crescita dei prezzi (13-15% annuo) ha superato la crescita dei salari, portando a “gravi problemi di accessibilità per gli acquirenti locali”.12 Il mercato immobiliare e il settore dei prestiti ungheresi hanno mostrato crescita nella prima metà del 2025, come riportato da Duna House.8
C. Economia Digitale e Regolamentazione delle Criptovalute
Al 14 luglio 2025, l’Ungheria ha intensificato la sua posizione normativa sulle criptovalute, criminalizzando l’attività cripto non autorizzata.20 Questa mossa ha spinto Revolut a sospendere tutti i servizi di criptovaluta per i suoi clienti ungheresi, congelando le criptovalute degli utenti senza preavviso il 7 luglio 2025, in risposta a significativi cambiamenti legislativi.20
Una nuova legge, promulgata il 17 giugno 2025 ed entrata in vigore il 1° luglio 2025, mira specificamente all’attività cripto non autorizzata. Criminalizza le transazioni cripto di alto valore che superano i 50 milioni di fiorini, con potenziali pene detentive fino a cinque anni per gli individui. I fornitori di servizi che operano senza licenza affrontano sanzioni ancora più severe, fino a otto anni di carcere secondo il codice penale aggiornato.20 La Banca Nazionale Ungherese è designata come autorità di vigilanza, rendendo le licenze obbligatorie per le piattaforme cripto. Tuttavia, non è stato pubblicato alcun processo di domanda chiaro o criteri di licenza, creando un “vuoto normativo”.20
Questo ambiente normativo aggressivo e mal definito crea un’immensa incertezza e rischio per le imprese e gli utenti di criptovalute. Il congelamento degli asset degli utenti evidenzia una mancanza di riguardo per i diritti di proprietà e il giusto processo, il che può danneggiare gravemente la fiducia degli investitori nell’economia digitale in generale. Suggerisce un approccio politico che privilegia il controllo e l’applicazione rigorosi rispetto alla promozione dell’innovazione e dello sviluppo del mercato. Questa stretta rischia di soffocare la crescita dell’economia digitale in Ungheria, portando potenzialmente a una “fuga di cervelli” di talenti e capitali verso giurisdizioni più favorevoli alle criptovalute. Potrebbe minare il potenziale dell’Ungheria di diventare un hub per la tecnologia finanziaria e l’innovazione digitale, ostacolando in ultima analisi la sua competitività nel panorama digitale globale.
La stretta ha avuto ripercussioni immediate sul mercato. Anche Bitstamp ha sospeso i servizi di trading per i suoi utenti ungheresi, citando una “applicazione locale poco chiara” nonostante detenga una licenza UE conforme a MiCA.20 L’azienda locale CoinCash ha sospeso le nuove registrazioni di clienti. Al contrario, gli scambi globali come Binance e Coinbase continuano a operare, sostenendo che la loro licenza UE fornisce una copertura sufficiente, in attesa di ulteriori chiarimenti.20 Gli esperti locali avvertono che questo “blocco cripto” potrebbe portare a un significativo deflusso di talenti e imprese dall’Ungheria, con paesi come il Regno Unito, Singapore e Dubai che sono più favorevoli alle aziende cripto.20 L’Associazione Fintech Ungherese ha espresso “paura e incertezza” nel settore. Si stima che circa 500.000 cittadini ungheresi detengano criptovalute, molti dei quali si trovano ora in una “zona grigia legale” con conti congelati e opzioni limitate.20 La nuova legge introduce anche certificati di convalida della conversione obbligatori per ogni transazione, aggiungendo ulteriori sfide di conformità.20
D. Settore del Turismo e dell’Ospitalità
Il settore del turismo ungherese ha registrato un significativo boom all’inizio del 2025, in particolare a gennaio. Oltre 1 milione di persone hanno visitato il paese, generando quasi 2,3 milioni di pernottamenti, segnando un aumento sostanziale rispetto a gennaio 2024.21
La maggior parte di questa crescita è stata attribuita ai viaggiatori internazionali, consolidando la posizione dell’Ungheria come destinazione europea di punta.22 Il numero di visitatori internazionali è aumentato del 29%, portando a un aumento del 16% dei pernottamenti da parte di turisti stranieri. Le strutture ricettive commerciali, in particolare gli hotel, hanno rappresentato l’86% di questi pernottamenti, con ricavi alberghieri in aumento del 16% rispetto all’anno precedente.22
La crescita degli arrivi stranieri è variata tra le regioni, con Gyula che ha registrato un aumento del 50% e Budapest che ha accolto il 31% in più di visitatori internazionali, con un conseguente aumento del 18% dei pernottamenti. Anche il Lago Balaton ha registrato una forte crescita, con un aumento del 32% degli arrivi internazionali.22
Portfolio.hu ha anche notato che “l’industria alberghiera ungherese è in pieno boom”.8 Complessivamente, le strutture ricettive turistiche hanno generato 61,5 miliardi di HUF di entrate a gennaio 2025, un aumento del 21% rispetto all’anno precedente, sottolineando il crescente contributo del settore all’economia ungherese.22
La forte performance del settore turistico all’inizio del 2025, con aumenti significativi del numero di visitatori, dei pernottamenti e dei ricavi 21, lo posiziona chiaramente come una componente vitale e in crescita dell’economia ungherese. La dipendenza dai viaggiatori internazionali per questa crescita è anch’essa degna di nota. Il testo indica esplicitamente che “La necessità di lavoratori stagionali in hotel, ristoranti e servizi turistici potrebbe portare gli stati membri a riconsiderare le regole sui visti di lavoro”.22 Ciò suggerisce che il settore in crescita sta già affrontando o anticipando carenze di manodopera, che potrebbero diventare un collo di bottiglia per un’espansione sostenuta se non affrontate proattivamente. Ciò si collega a discussioni più ampie sui lavoratori stranieri in Ungheria.8 Sebbene altamente positiva per il PIL e l’occupazione, la continua crescita del settore turistico richiederà probabilmente aggiustamenti politici in materia di mobilità del lavoro e immigrazione. Ciò crea una tensione tra l’imperativo economico di sostenere un’industria in crescita e il discorso politico sulla manodopera straniera, che potrebbe influenzare le future decisioni politiche.
E. Notizie Specifiche del Settore Chiave
Aviazione (Wizz Air)
Il 14 luglio 2025, Wizz Air, la compagnia aerea low-cost con sede in Ungheria, ha annunciato la sua decisione di cessare tutte le operazioni da Abu Dhabi, con effetto dal 1° settembre 2025.7 La compagnia aerea ha citato una combinazione di fattori per questo ritiro, tra cui tensioni geopolitiche che hanno portato a ripetute chiusure dello spazio aereo, limitazioni operative come problemi continui di prestazioni dei motori in climi caldi e accesso limitato al mercato a causa di ostacoli normativi.23 L’impresa in Medio Oriente non aveva prodotto i rendimenti attesi, spingendo la compagnia aerea a rifocalizzare i suoi sforzi sul suo core business europeo, dove la redditività è significativamente più forte.23
Questa decisione strategica da parte di Wizz Air di ritirarsi dalle operazioni di Abu Dhabi 23 è significativa. Le ragioni addotte (tensioni geopolitiche, limitazioni operative come le prestazioni dei motori in climi caldi, ostacoli normativi) sono esterne e sistemiche, non specifiche della gestione interna di Wizz Air. Questa mossa dimostra come l’instabilità globale e regionale influenzi direttamente la strategia e la redditività aziendale, anche per un vettore low-cost noto per la sua agilità. Il rifocalizzarsi sui mercati europei suggerisce che, nonostante le ambizioni di espansione globale, l’ambiente operativo europeo è percepito come più stabile e redditizio. Evidenzia anche i rischi e le complessità intrinseche dell’operare in determinati mercati internazionali. Questa decisione potrebbe avere implicazioni minori per l’impronta economica dell’Ungheria in Medio Oriente. Più in generale, serve da caso di studio su come fattori geopolitici e sfide ambientali (come il caldo estremo che influisce sull’efficienza dei motori) possano costringere le aziende a rivalutare le proprie strategie internazionali, portando potenzialmente a una maggiore concentrazione sui mercati consolidati e meno volatili.
Come parte di questo spostamento strategico, Wizz Air prevede di ridistribuire le risorse verso i mercati di crescita chiave in Europa centrale e orientale, nonché in paesi selezionati dell’Europa occidentale come Austria, Italia e Regno Unito. La compagnia aerea è anche in trattative con Airbus per ridimensionare o convertire gli ordini di 47 aeromobili A321XLR a lungo raggio in jet A321 standard, segnalando uno spostamento dell’attenzione strategica verso rotte europee a corto e medio raggio più redditizie.23
Infrastrutture Statali (Modernizzazione Ferroviaria)
Le ferrovie statali ungheresi (MÁV) sono, secondo quanto riferito, in trattative per un “prestito gigantesco”.8 Questo è probabilmente legato al progetto ferroviario Budapest-Belgrado, una linea ferroviaria ad alta velocità che fa parte dell’iniziativa cinese “Belt and Road”.15 La sezione ungherese (152 km) di questo progetto, stimata in 949 miliardi di HUF (3,6 miliardi di dollari) con interessi, è iniziata a ottobre 2021 e dovrebbe essere completata entro il 2025.15
La “gigantesca richiesta di prestito” per la modernizzazione ferroviaria 8 riguarda probabilmente la ferrovia Budapest-Belgrado, un progetto che fa parte dell’iniziativa cinese Belt and Road.15 Sebbene miri a posizionare l’Ungheria come hub logistico 25, il progetto è afflitto da critiche riguardo alla sua mancanza di trasparenza (contratto classificato), alla sua redditività economica (stime di tempi di recupero estremamente lunghi) e alle implicazioni geopolitiche percepite (sfruttamento dell’influenza cinese).15 Questa situazione esemplifica la tensione tra i potenziali benefici economici dello sviluppo infrastrutturale su larga scala e le preoccupazioni relative alla governance, alla prudenza fiscale e all’allineamento geopolitico. La proposta dell’opposizione di modernizzare le ferrovie utilizzando fondi UE e nazionali 13 si contrappone direttamente all’attuale approccio sostenuto dalla Cina, indicando un significativo dibattito politico e strategico sul modello di sviluppo infrastrutturale dell’Ungheria. La controversia che circonda questo progetto potrebbe influire sulla reputazione internazionale dell’Ungheria, in particolare all’interno dell’UE, per quanto riguarda la trasparenza e l’adesione alle norme democratiche. Evidenzia anche le scelte geopolitiche più ampie che l’Ungheria sta compiendo, potenzialmente spostando il suo orientamento economico e politico dai partner occidentali tradizionali verso le potenze orientali, con implicazioni a lungo termine per la sua integrazione economica e sovranità.
Il progetto ha affrontato significative critiche per la sua mancanza di trasparenza, con il governo ungherese che ha classificato la sua analisi di fattibilità economica per 10 anni. Le stime dei media non governativi suggeriscono che il ritorno sull’investimento potrebbe richiedere da 130 a 2400 anni.15 Sono state sollevate anche preoccupazioni riguardo a potenziali episodi di corruzione e al fatto che il progetto possa sfruttare l’influenza cinese in Ungheria.15 Da notare, il “New Deal Ungherese” dell’opposizione include la modernizzazione delle ferrovie statali, ma afferma esplicitamente l’uso di fondi UE e nazionali, in contrasto con il finanziamento cinese del progetto attuale.13
F. Settore Agricolo
Al 14 luglio 2025, il “Programma Pane Ungherese” (Magyarok Kenyere Program) è stato evidenziato per la sua preparazione a un nuovo record di donazioni di grano per aiutare i bisognosi.26 Questa iniziativa, sostenuta dalla Camera Nazionale dell’Agricoltura (NAK) e MAGOSZ, coinvolge gli agricoltori che donano grano per sostenere individui e famiglie svantaggiate, sia all’interno dell’Ungheria che oltre confine.26 L’anno scorso, quasi 700 agricoltori hanno donato oltre 28.000 chilogrammi di grano. Il programma enfatizza la qualità rispetto alla quantità, affermando che “non la quantità, ma la qualità è l’essenza”.26
Il “Programma Pane Ungherese” 26 dimostra una forte dimensione sociale e filantropica all’interno del settore agricolo ungherese. Gli agricoltori contribuiscono attivamente alla sicurezza alimentare per i bisognosi, mostrando un impegno che va oltre gli obiettivi puramente commerciali. L’obiettivo del programma di raggiungere un “nuovo record” di donazioni, nonostante le sfide meteorologiche durante il raccolto, evidenzia la resilienza e lo spirito comunitario del settore. Questa iniziativa, pur essendo un’attività microeconomica e a livello locale, riflette una robusta rete di sicurezza sociale fornita dalla comunità agricola. Sottolinea l’importanza della produzione locale e dei sistemi di supporto basati sulla comunità nel completare i più ampi programmi di welfare governativi, in particolare nell’affrontare la sicurezza alimentare.
Per quanto riguarda le condizioni del raccolto e i rendimenti, il raccolto di grano di quest’anno ha un rendimento medio di 5 tonnellate per ettaro, mentre l’orzo invernale, la cui raccolta si è conclusa, ha prodotto una media di 5,5 tonnellate per ettaro.26 Le recenti piogge hanno temporaneamente sospeso la raccolta del grano, il che è stato benefico per le colture di mais e girasole, ma ha ritardato la necessità di essiccare il grano.26 La qualità del grano è stata riportata come eccellente prima delle recenti precipitazioni.26
Conclusioni
Il 14 luglio 2025, l’economia ungherese si presenta come un sistema complesso e in evoluzione, caratterizzato da un equilibrio precario tra dinamiche di crescita interne e significative vulnerabilità esterne. La ripresa del PIL, sebbene graduale e trainata dai consumi, è soggetta a previsioni divergenti che riflettono l’incertezza legata a fattori esterni come i dazi statunitensi e le tensioni geopolitiche. Questa dipendenza dalle condizioni globali, in particolare nei settori ad alta intensità di esportazione come l’automotive, rende l’Ungheria particolarmente sensibile agli shock esterni.
Le pressioni inflazionistiche persistono, alimentate dalla crescita salariale e dalla domanda interna, nonostante gli sforzi della politica monetaria. La trasmissione di quest’ultima è tuttavia ostacolata dagli interventi governativi, che, pur stimolando l’economia attraverso programmi di mutui agevolati, sussidi e aiuti alle imprese, rischiano di creare distorsioni di mercato e sollevare interrogativi sulla sostenibilità fiscale a lungo termine. Il mercato immobiliare, in particolare, evidenzia un boom trainato dalle politiche, con rischi di sopravvalutazione e problemi di accessibilità per gli acquirenti locali.
Le relazioni con l’Unione Europea rimangono un vincolo strutturale significativo. La continua sospensione di fondi UE e le nuove procedure d’infrazione non solo limitano le capacità di investimento pubblico, ma contribuiscono anche a un clima di incertezza che può scoraggiare gli investimenti esteri e influenzare la reputazione internazionale del paese. In questo contesto, le proposte economiche dell’opposizione, che mirano a sbloccare i fondi UE e a promuovere una politica economica più prevedibile, rappresentano una potenziale alternativa strategica che potrebbe rimodellare il percorso economico ungherese.
A livello settoriale, si osservano dinamiche contrastanti. Il settore delle costruzioni mostra una ripresa guidata principalmente da progetti di ingegneria civile finanziati dallo stato, mascherando una debolezza persistente nella costruzione di edifici privati. Il settore del turismo è in forte espansione, ma la sua crescita sostenuta richiederà un’attenta gestione delle esigenze di manodopera. Le decisioni strategiche di aziende come Wizz Air di rifocalizzarsi sui mercati europei evidenziano l’impatto delle incertezze geopolitiche sulle operazioni aziendali. Parallelamente, grandi progetti infrastrutturali, come la ferrovia Budapest-Belgrado, sollevano dibattiti sulla trasparenza, la redditività e le implicazioni geopolitiche, in particolare in relazione ai finanziamenti esteri. Infine, il settore agricolo dimostra una notevole resilienza e un forte impegno sociale attraverso iniziative come il “Programma Pane Ungherese”, contribuendo alla sicurezza alimentare e al benessere della comunità.
In sintesi, l’Ungheria si trova a un bivio economico, con la necessità di bilanciare gli stimoli interni con la gestione delle vulnerabilità esterne e di affrontare le sfide strutturali legate alla governance e alla coerenza delle politiche. La capacità di attrarre investimenti sostenibili, di gestire l’inflazione e di navigare le complesse relazioni internazionali sarà cruciale per determinare la traiettoria economica del paese nei prossimi anni.
FONTI
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- 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed July 14, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
- Hungarian forint to Euros Exchange Rate History | Currency Converter – Wise, accessed July 14, 2025, https://wise.com/gb/currency-converter/huf-to-eur-rate/history
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- US dollar to Hungarian forints Exchange Rate History | Currency Converter – Wise, accessed July 14, 2025, https://wise.com/gb/currency-converter/usd-to-huf-rate/history
- EU Commissioner to Portfolio: ‘We don’t want to take; we want to provide people with profitable investments.’, accessed July 14, 2025, https://www.portfolio.hu/en/eu-funds/20250714/eu-commissioner-to-portfolio-we-dont-want-to-take-we-want-to-provide-people-with-profitable-investments-774149
- Economy – Portfolio.hu, accessed July 14, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy
- Friss adatok érkeztek a magyar gazdaság állapotáról: nincs okunk örülni – Pénzcentrum, accessed July 14, 2025, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250714/friss-adatok-erkeztek-a-magyar-gazdasag-allapotarol-nincs-okunk-orulni-1182144
- PM Orbán: Government has approved a 3% home purchase credit programme, accessed July 14, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/pm-orban-government-has-approved-a-3-home-purchase-credit-programme
- Government Info: Hungary launches low-interest housing loan program for first-time buyers, accessed July 14, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/government-info-hungary-launches-low-interest-housing-loan-program-for-first-time-buyers
- Are Hungary property prices going up now? (June 2025) – Investropa, accessed July 14, 2025, https://investropa.com/blogs/news/hungary-price-forecasts
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- Hungary Sees Tourism Boom in Early 2025 – ETIAS.com, accessed July 14, 2025, https://etias.com/articles/hungary-sees-tourism-boom-in-early-2025
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- Hungary, China sign classified loan deal for Budapest-Belgrade Chinese rail project, accessed July 14, 2025, https://www.euractiv.com/section/global-europe/news/hungary-china-sign-classified-loan-deal-for-budapest-belgrade-chinese-rail-project/
- Újra segítenek a magyar gazdák, rekordot dönthet a jótékonysági búzagyűjtés – delmagyar, accessed July 14, 2025, https://www.delmagyar.hu/helyi-kozelet/2025/07/magyarok-kenyere-magosz-szel-istvan-buza