PODCAST IN ITALIANO
Macroeconomia e Politiche Monetarie
L’economia ungherese mostra segnali di marcato rallentamento nel 2025. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL di appena +0,8% per quest’anno (con un rimbalzo al 2,5% nel 2026)[1], indicando di fatto un’economia quasi stagnante. Di conseguenza, il governo ha varato misure di stimolo mirate (come sgravi fiscali e incentivi abitativi) e ha rivisto al ribasso le proprie stime di crescita attorno all’1%. Nel frattempo l’inflazione, pur in forte decelerazione rispetto ai picchi dello scorso anno, rimane sopra il target: a luglio i prezzi al consumo sono saliti del 4,3% annuo[2]. Per questo la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto invariato il tasso base al 6,50%, il più alto dell’UE, rinviando qualsiasi allentamento monetario finché l’inflazione non rientrerà stabilmente nel target[2]. La domanda interna sta timidamente riprendendosi, ma il contesto esterno rimane debole – in particolare la Germania, principale partner commerciale, è in difficoltà, condizionando negativamente l’outlook dell’industria ungherese[3]. Nonostante ciò, i conti con l’estero mostrano segnali positivi: l’Ungheria ha registrato un surplus di partite correnti e bilancia commerciale in miglioramento nella prima metà dell’anno[4], aiutando a mantenere il fiorino relativamente stabile (intorno a 400 HUF per 1 EUR). L’adesione all’euro resta per ora esclusa dall’agenda politica – il governo Orbán ribadisce che il passaggio alla moneta unica avverrà solo quando l’economia ungherese sarà abbastanza forte da sostenere il cambio, privilegiando nel frattempo la sovranità monetaria del fiorino.
Mercato del Lavoro
Il mercato del lavoro in Ungheria si conferma molto teso, con livelli occupazionali storicamente elevati. Nel periodo estivo il tasso di disoccupazione si è mantenuto intorno al 4,3%[5], tra i più bassi in Europa e vicino ai minimi dagli anni ’90. A luglio risultavano occupate in media 4,71 milioni di persone, mentre i disoccupati erano appena 211 mila[5]. Il numero di persone in cerca di lavoro registrate è sceso ai livelli più bassi dalla transizione post-comunista, segnale che il paese ha virtualmente raggiunto la piena occupazione[6]. Rispetto al 2010 vi sono circa 1 milione di occupati in più, arrivando a sfiorare i 4,7 milioni di lavoratori totali[7]. Questa espansione dell’occupazione è accompagnata da una robusta crescita salariale: a giugno la retribuzione lorda media ha toccato i 704.400 fiorini mensili (circa 1.800€), in aumento del +9,7% rispetto all’anno precedente (salario netto +9,6% a 484.200 HUF)[8]. Pur considerando l’inflazione, i salari reali sono cresciuti di quasi il 5% su base annua[8], rafforzando il potere d’acquisto delle famiglie. Il governo attribuisce questi risultati anche alle sue politiche attive del lavoro e ai programmi di incentivi all’assunzione, sottolineando come la priorità resti sostenere l’occupazione nazionale. Non mancano tuttavia segnali di rallentamento: alcune analisi indicano un aumento dei licenziamenti in determinati settori e una lieve riduzione degli occupati rispetto all’anno precedente in alcune fasce d’età[9]. In sintesi, il mercato del lavoro ungherese resta in una fase di quasi piena occupazione, con alta domanda di manodopera e salari in crescita, anche se la dinamica potrebbe moderarsi in linea con il generale raffreddamento dell’economia.
Industria e Settore Manifatturiero
L’industria ungherese sta sperimentando un rallentamento, riflesso dai più recenti indicatori congiunturali. Ad agosto l’indice PMI manifatturiero è sceso a 48,9 punti[10] (da 50,5 di luglio), tornando sotto la soglia di 50 che separa crescita da contrazione. Si tratta del secondo mese estivo consecutivo di flessione dell’attività manifatturiera, con la maggior parte delle sotto-componenti in calo. In particolare si registra un netto arretramento dei nuovi ordini e una diminuzione delle scorte di acquisto, mentre l’indice dell’occupazione nel settore è scivolato in territorio negativo[11]. Questo quadro conferma le difficoltà di un settore esposto al rallentamento della domanda europea (specie tedesca) e all’erosione della competitività causata dai costi elevati. Dal lato dei prezzi industriali si osserva comunque un allentamento delle pressioni: i prezzi alla produzione (PPI) di luglio sono aumentati del +4,5% su base annua[12] – il valore più basso dall’autunno 2024 – segnando un netto raffreddamento rispetto ai tassi a due cifre visti l’anno scorso. Su base mensile, i listini industriali sono rimasti praticamente invariati a luglio, con un leggero +0,4% sul mercato interno compensato da un -0,1% sul mercato estero[13]. Questo rallentamento dell’inflazione alla produzione suggerisce minori costi a monte per le imprese, fattore che potrebbe tradursi in una graduale discesa dei prezzi al consumo nei mesi successivi. Segnali misti arrivano dal commercio di beni: a luglio l’export merceologico ungherese è cresciuto del +3,5% annuo, a fronte di import in lieve aumento (+1%), generando un surplus commerciale mensile di 578 milioni di euro[14]. Ciò indica che, pur in un contesto industriale fiacco, le vendite all’estero tengono, grazie anche alla competitività di alcuni segmenti (es. automotive e agroalimentare) e al cambio favorevole. Resta tuttavia da vedere se il settore manifatturiero riuscirà a invertire rapidamente la rotta: molto dipenderà dalla ripresa della domanda europea e dall’arrivo dei fondi del Recovery Plan UE, ancora bloccati dal braccio di ferro tra Budapest e Bruxelles.
Politiche Governative e Riforme Economiche
Il 1º settembre 2025 è stato caratterizzato dall’entrata in vigore di una serie di nuove misure economiche e sociali in Ungheria, volte sia a sostenere la crescita che ad alleviare il costo della vita per determinate categorie. In primo piano le politiche abitative: è stato lanciato ufficialmente il nuovo Programma “Home Start”, che offre mutui agevolati al 3% fisso ai giovani acquirenti alla prima casa[15]. Grazie a questo schema, chi compra la prima abitazione può ottenere finanziamenti fino a 50 milioni di fiorini (circa 135.000 €) con rate trentennali al 3%, un tasso nettamente inferiore a quello di mercato (7-9%). L’impatto sul bilancio statale per il 2025 è limitato, ma a regime il costo annuo del programma potrebbe oscillare tra 50 e 150 miliardi di HUF (0,3-0,8% del PIL) a seconda delle adesioni. Si stima che una famiglia che accende un mutuo di 30 milioni HUF possa risparmiare quasi 90 mila fiorini al mese di rata grazie al tasso agevolato[16]. Il prestito non richiede requisiti familiari specifici (non serve essere sposati né avere figli), ma richiede residenza e lavoro in Ungheria e almeno due anni di contributi versati. Inoltre, il Home Start è cumulabile con altri incentivi esistenti (come il CSOK Plus per le famiglie o il Babaváró), permettendo ai beneficiari di sommare più agevolazioni. Parallelamente, altri provvedimenti sono scattati ad inizio mese: tutte le aziende convenzionate dovranno ora accettare la versione digitale della SZÉP Card (il sistema di buoni welfare per lavoratori) e vengono introdotte penali per chi non spende in tempo i crediti accumulati. In particolare, se il saldo caricato sulla card non viene utilizzato entro un anno (entro il 20 marzo o il 20 settembre dell’anno successivo all’accredito), verrà applicata una commissione del 15% sull’importo residuo[17]. Questa mossa mira a stimolare la spesa dei consumatori e ad evitare che i fondi restino inutilizzati, oltre a promuovere la digitalizzazione dei pagamenti. Sul fronte dei trasporti, una piccola ma apprezzata novità riguarda i pedaggi autostradali: da settembre sono state eliminate le commissioni di convenienza per l’acquisto online delle vignette autostradali[18]. Finora acquistare il tagliando digitale tramite alcuni portali comportava costi extra (fino a diverse centinaia di fiorini); d’ora in poi, invece, tutti pagheranno lo stesso prezzo standard indipendentemente dal canale utilizzato, garantendo maggiore trasparenza e risparmio per gli automobilisti. Un ulteriore intervento con impatto sociale è la distribuzione di buoni alimentari ai pensionati: proprio dal 1º settembre Poste Ungheresi ha iniziato a recapitare a 2,6 milioni di pensionati (o persone con trattamenti assistenziali similari) dei voucher dal valore di 30.000 fiorini cadauno, utilizzabili fino a fine anno per l’acquisto di generi alimentari freddi[19]. L’operazione, dal costo complessivo di 82,7 miliardi di fiorini coperti dal bilancio statale[20], punta a sostenere il potere d’acquisto degli anziani di fronte all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Tra le altre misure minori entrate in vigore segnaliamo l’aggiornamento delle tariffe notarili (con riduzioni per chi accende mutui agevolati come l’Home Start o prestiti “verdi” per l’efficienza energetica) e l’avvio a Budapest del nuovo sistema di catasto immobiliare elettronico, che digitalizza le pratiche e sospende temporaneamente alcuni servizi in presenza fino al 5 settembre per consentire la transizione. Complessivamente, il pacchetto di riforme del 1º settembre riflette la strategia del governo Orbán di combinare iniziative pro-crescita (incentivi all’edilizia, sostegno ai consumi) con misure di welfare mirato, nell’intento sia di stimolare l’economia in rallentamento sia di consolidare il consenso in vista delle elezioni del 2026.
Commercio Estero e Infrastrutture
Sul versante estero, i dati più recenti delineano una bilancia commerciale dei servizi in forte attivo e la prosecuzione di importanti progetti infrastrutturali energetici. Nel secondo trimestre 2025 il commercio con l’estero di servizi ha generato per l’Ungheria un surplus di 3,1 miliardi di euro, in aumento di 423 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente[21]. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una crescita delle esportazioni di servizi del +2,4% annuo a fronte di un calo delle importazioni del -3,4%[22]. Tra i settori trainanti spiccano il turismo (servizi di viaggio) e i servizi alle imprese: insieme, queste voci hanno contribuito per oltre 1,6 miliardi di euro all’avanzo trimestrale[23]. Circa due terzi dell’export di servizi ungherese è diretto verso paesi UE – in primis Germania (20% del totale) – mentre tra i mercati extra-UE spiccano gli Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno registrato incrementi significativi negli scambi di servizi[24][25]. Anche il commercio estero di beni, come accennato, resta in attivo, sebbene su valori più contenuti. Guardando alle infrastrutture energetiche, proprio il 1º settembre il governo ha annunciato progressi su un progetto strategico: il nuovo oleodotto che collegherà l’Ungheria alla Serbia. Entro il 2027 sarà completata la tratta ungherese di circa 190 km di questo pipeline, realizzato in collaborazione con il gruppo petrolifero MOL, che permetterà di fornire alla Serbia greggio russo Urals attraverso il territorio ungherese[26][27]. L’iniziativa rientra negli sforzi di Budapest per rafforzare la sicurezza energetica nazionale e regionale, anche in risposta alle turbolenze causate dalla guerra in Ucraina. A tal proposito, il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha reso noto che nei primi otto mesi dell’anno l’Ungheria ha già importato 5 miliardi di m³ di gas tramite il gasdotto TurkStream (che transita in Serbia), volume che potrebbe portare le importazioni annue via TurkStream a un record storico nel 2025[28]. Ciò evidenzia come, nonostante gli obiettivi dell’UE di affrancarsi dai combustibili fossili russi entro il 2027, Budapest continui a puntare su accordi bilaterali per garantire forniture energetiche a prezzi competitivi. In parallelo, l’Ungheria sta esplorando investimenti in energie rinnovabili e diversificazione delle rotte di approvvigionamento (come l’interconnettore gas con la Polonia e i progetti solari), ma nel breve termine il ruolo della Russia come partner energetico rimane cruciale. In definitiva, sul fronte esterno l’economia ungherese beneficia di un forte export di servizi e di una relativa tenuta dell’export manifatturiero, mentre sul piano energetico il governo procede con una strategia pragmatica di assicurarsi risorse tradizionali a dispetto delle tensioni geopolitiche, cercando al contempo di conciliare tale scelta con gli impegni europei di lungo periodo.
Fonti
- Panoramica Economica Ungherese: Notizie Principali del 25 Luglio 2025 – Economia.hu. (Previsioni UE su crescita e inflazione; tassi di interesse MNB invariati) – https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-notizie-principali-del-25-luglio-2025/
- Governor of the National Bank of Hungary’s Major Economic Announcements – Hungarian Conservative, 29 agosto 2025. (Dichiarazioni di Varga su inflazione, tassi e programma Home Start) – https://www.hungarianconservative.com/articles/current/national-bank-of-hungary-major-economic-announcements/
- Hungarian manufacturing PMI drops to 48.9 in August – Reuters, 1 settembre 2025. (Indice PMI manifatturiero di agosto in contrazione) – https://www.reuters.com/markets/europe/hungarian-manufacturing-pmi-drops-489-august-2025-09-01/
- Industrial producer prices up by 4.5 percent (July 2025) – The Budapest Times, 2 settembre 2025. (Dati prezzi alla produzione di luglio 2025) – https://www.budapesttimes.hu/economy/industrial-producer-prices-up-by-4-5-percent/
- Average gross earnings up by nearly 10 percent (June 2025) – The Budapest Times, 1 settembre 2025. (Statistiche su salari medi e crescita retributiva a giugno) – https://www.budapesttimes.hu/economy/average-gross-earnings-up-by-nearly-10-percent/
- Unemployment rate at 4.3% (luglio 2025) – The Budapest Times, 1 settembre 2025. (Dati occupazione e disoccupazione di luglio 2025) – https://www.budapesttimes.hu/corporate/unemployment-rate-at-4-3/
- 1 September brings major changes in Hungary: Housing support, motorway tolls, public transport and more – Daily News Hungary, 1 settembre 2025. (Elenco dei provvedimenti in vigore dal 1º settembre: mutui al 3%, SZÉP card digitale, pedaggi, voucher pensionati ecc.) – https://dailynewshungary.com/1-september-changes-hungary-housing-motorway/
- Q2 Surplus in External Trade in Services: EUR 3.1 billion – Diplomacy & Trade (D&T Europe), 29 agosto 2025. (Dati commercio estero di servizi nel 2º trimestre 2025) – https://dteurope.com/economy/q2-external-trade-in-services-eur-3-1-billion/
- Hungarian section of new oil pipeline to Serbia to be finished by end-2027, minister says – Reuters, 1 settembre 2025. (Annuncio sul nuovo oleodotto Ungheria-Serbia e dati import gas TurkStream) – https://www.reuters.com/business/energy/hungarian-section-new-oil-pipeline-serbia-be-finished-by-end-2027-minister-says-2025-09-01/