Executive Summary: Il Nexus Economico Ungherese il 10 Settembre 2025
Il 10 settembre 2025, il quadro economico ungherese si presentava come una complessa interazione di stabilizzazione interna e prudenti manovre strategiche. I dati recenti hanno suggerito un rallentamento dell’inflazione di fondo, consentendo alla Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) di mantenere una posizione ferma e orientata alla stabilità, sebbene le previsioni di crescita e di bilancio da parte di organismi esterni rimangano significativamente meno ottimistiche rispetto agli obiettivi del governo. Sul fronte delle relazioni internazionali, l’Ungheria ha continuato a perseguire una politica di equilibrismo geopolitico nel settore energetico, cementando una partnership a lungo termine con un fornitore occidentale pur ribadendo la sua dipendenza dalle importazioni russe. A livello microeconomico, le politiche del governo sono state particolarmente evidenti attraverso un’espansione dei sussidi per i veicoli elettrici e una mossa decisiva per nazionalizzare specifici servizi sanitari, dimostrando un approccio di pianificazione economica che bilancia il sostegno al mercato con il controllo statale diretto.
PODCAST IN ITALIANO
I punti salienti della giornata includono:
- Inflazione e Politica Monetaria: I prezzi al consumo sono rimasti stabili su base mensile in agosto, con un’inflazione annuale ferma al 4,3%. Un segnale particolarmente positivo per la politica monetaria è stato il calo dell’inflazione di fondo al 3,9%, portandola all’interno della banda di tolleranza della MNB. La banca centrale ha mantenuto il tasso di riferimento, suggerendo un approccio cauto in attesa di dati più coerenti.
- Divergenza di Previsioni: È emerso un notevole divario tra le previsioni economiche del governo ungherese per il 2025 (crescita del PIL del 3,4%, inflazione del 3,2%) e quelle di analisti esterni, come l’FMI (crescita del PIL dello 0,7%, deficit del 4,8%) ed Erste Bank (crescita del PIL dello 0,5%, inflazione del 4,7%). Questa discrepanza evidenzia i rischi strutturali e le sfide fiscali a medio termine.
- Energia e Geopolitica: Il governo ha annunciato un accordo decennale con Shell Energy per la fornitura di gas, presentato come un passo significativo verso la diversificazione. Tuttavia, le dichiarazioni del Ministro degli Esteri ungherese hanno chiarito che l’accordo non intende sostituire le importazioni di gas russo, sottolineando il persistente equilibrio strategico dell’Ungheria.
- Politiche Settoriali: La politica industriale è stata in primo piano con l’aumento del budget per i sussidi ai veicoli elettrici da 30 a 40 miliardi di fiorini. Parallelamente, il governo ha proseguito con la nazionalizzazione dei servizi di diagnostica per immagini (CT e risonanza magnetica), un’iniziativa che, sebbene volta a unificare il sistema, presenta delle eccezioni e solleva preoccupazioni a breve termine riguardo l’aumento delle liste d’attesa.
Questi eventi sottolineano un’economia che, pur mostrando segnali di stabilizzazione, rimane in una fase di transizione, affrontando incertezze globali e rischi fiscali interni che richiedono un’attenta supervisione.
1. Contesto Macroeconomico e Monetario: La Navigazione sulla Via della Disinflazione
1.1. Il Rapporto sull’Inflazione di Agosto 2025: Oltre il Dato Principale
L’Ufficio Centrale di Statistica ungherese (KSH) ha confermato che l’inflazione dei prezzi al consumo (CPI) in Ungheria si è attestata al 4,3% su base annua (YoY) ad agosto 2025, in linea con il dato di luglio e con le aspettative degli analisti.1 Un elemento fondamentale che fornisce un quadro più profondo è che i prezzi sono rimasti sostanzialmente invariati su base mensile (MoM). Questo dato ha fornito un benvenuto segnale di stasi, dopo l’aumento del mese precedente.
Una scomposizione dettagliata dei dati rivela dinamiche di prezzo complesse all’interno del paniere dei consumi. Sebbene l’indice complessivo non sia variato su base mensile, l’inflazione annuale è stata alimentata da aumenti significativi in settori chiave. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 5,9% su base annua, con incrementi particolarmente marcati per uova (+19,9%), caffè (+18,5%) e cioccolato e cacao (+18,3%). Parallelamente, i servizi sono stati una fonte persistente di pressione inflazionistica, con un aumento del 5,4% su base annua, guidato da incrementi del 10,2% per gli affitti, del 10% per i biglietti dello spettacolo e dell’8,5% per i servizi sanitari.1
Nonostante questi aumenti, l’inflazione è stata contenuta da un calo dei prezzi in altre categorie. I prezzi del carburante per auto sono diminuiti del 4,3% su base annua, mentre il costo di margarina (-29,5%), farina (-11,6%) e zucchero (-10,0%) è crollato in modo significativo.1
L’aspetto più importante di questo rapporto, tuttavia, non è il dato principale, bensì la dinamica dell’inflazione di fondo. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi più volatili di alimenti ed energia, è scesa al 3,9% su base annua ad agosto, in calo rispetto al 4,0% di luglio. Questo dato è particolarmente significativo perché lo colloca per la prima volta da mesi all’interno della banda di tolleranza del 3% ±1% fissata dalla MNB.2 Questo suggerisce che le pressioni inflazionistiche interne, su cui la politica monetaria ha il maggior impatto, stanno iniziando ad attenuarsi in modo duraturo. Questo segnale fornisce una prova che la politica restrittiva della banca centrale sta avendo gli effetti desiderati e potrebbe aprire la strada a un potenziale allentamento futuro, sebbene molto cauto.
È degno di nota evidenziare un’anomalia nei dati. Mentre la maggior parte delle fonti e il consenso degli analisti di Bloomberg riportano un’inflazione annuale del 4,3% 2, un’analisi di ING Research menziona una cifra diversa, pari al 3,4%.5 Questa discrepanza sottolinea l’importanza di fare affidamento sulle statistiche ufficiali e più ampiamente accettate. Il fatto che il dato del 4,3% sia stato in linea con le aspettative del mercato spiega anche la reazione contenuta del fiorino dopo il suo rilascio.6
Ecco una sintesi dei movimenti dei prezzi per agosto 2025:
Categoria | Variazione YoY (%) | Categoria | Variazione YoY (%) |
Alimentari | +5.9% | Affitti | +10.2% |
Servizi | +5.4% | Servizi Sanitari | +8.5% |
Alcolici e Tabacco | +7.3% | Carburante | -4.3% |
Beni Durevoli | +2.4% | Margarina | -29.5% |
Gas naturale e combustibili | +23.2% | Farina | -11.6% |
Caffè | +18.5% | Zucchero | -10.0% |
1.2. Politica Monetaria e Fiscale: Un Confronto tra Due Narrazioni
La Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) ha mantenuto il suo approccio cauto. La riunione di agosto del Consiglio Monetario ha confermato una decisione unanime di lasciare il tasso di riferimento invariato al 6,50%.7 Questo orientamento è stato ribadito dal governatore dell’MNB, Mihály Varga, il 10 settembre, che ha sottolineato la necessità di una “politica monetaria orientata alla stabilità” in un contesto di incertezza globale, alimentato da tensioni commerciali e geopolitiche.9 Questa decisione, presa nonostante i segnali positivi di attenuazione dell’inflazione di fondo, suggerisce che l’MNB sta dando priorità alla stabilità a lungo termine rispetto a una reazione prematura a un singolo punto dati. La banca sta chiaramente aspettando una tendenza disinflazionistica sostenuta prima di considerare un allentamento della politica, una posizione che è in contrasto con le analisi di alcuni istituti, come ING, che hanno visto un’apertura per un taglio dei tassi già a settembre.5
Un’altra narrativa economica centrale per il 10 settembre è stata la presentazione da parte del ministro delle Finanze Mihály Varga del bilancio 2025 del governo, basato su una “nuova politica economica” mirata a un ritorno a una crescita elevata e sostenibile. Il governo prevede un’espansione del PIL del 3,4%, un’inflazione del 3,2% e un ulteriore calo del deficit di bilancio al 3,7% del PIL.10
Tuttavia, queste proiezioni ufficiali mostrano un notevole divario rispetto alle stime di analisti esterni e istituzioni internazionali, un fenomeno che può essere definito un “gap di ottimismo.” L’Fondo Monetario Internazionale (FMI), in un rapporto di giugno, aveva previsto una crescita del PIL più modesta, pari allo 0,7% per il 2025, e un deficit significativamente più elevato, pari al 4,8%, affermando esplicitamente che le politiche annunciate “non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi di bilancio delle autorità”.11 Allo stesso modo, Erste Bank ha proiettato una crescita del PIL di solo lo 0,5% e un’inflazione del 4,7% per l’anno in corso, numeri che si avvicinano alle stime dell’FMI piuttosto che a quelle del governo ungherese.12 Questo profondo disaccordo sulle prospettive economiche sottolinea le sfide strutturali, come un prolungato calo degli investimenti 9, e crea incertezza per gli investitori che tentano di conciliare le proiezioni ufficiali con un’analisi indipendente.
Per fornire una chiara prospettiva su questa divergenza, la seguente tabella confronta le proiezioni dei principali attori economici:
Indicatore | Governo Ungherese (2025) | Erste Bank (2025) | FMI (2025) | Commissione Europea (2025) |
Crescita PIL | 3.4% | 0.5% | 0.7% | 0.8% |
Inflazione | 3.2% | 4.7% | 4.5% | 4.1% |
Deficit Bilancio | 3.7% del PIL | N/A | 4.8% del PIL | 4.6% del PIL |
Nota: | Previsioni dal bilancio 2025 10 | Previsioni da report del 10/09/2025 12 | Previsioni da report di giugno 2025 11 | Previsioni da report maggio 2025 13 |
2. Sviluppi Settoriali Chiave e Approfondimenti Microeconomici: L’Intersezione tra Politica e Impresa Privata
2.1. Sicurezza Energetica: Un Atto di Equilibrio Geopolitico in Azione
Una delle notizie economiche più significative della giornata è stata l’annuncio della firma di un accordo decennale tra Shell Energy Europe Limited (SEEL) e l’azienda statale ungherese MVM CEEnergy Zrt..14 Secondo i termini dell’accordo, Shell fornirà circa 200 milioni di metri cubi (mcm) di gas naturale all’anno a partire da gennaio 2026. L’accordo è stato accolto come un passo cruciale per la diversificazione energetica dell’Ungheria, ed è stato definito dal ministro degli Esteri Péter Szijjártó come il “più grande e più lungo contratto di fornitura occidentale” mai siglato dal paese.15
L’analisi di questo accordo rivela che si tratta di un’aggiunta strategica al portafoglio energetico ungherese piuttosto che di un cambiamento di rotta fondamentale. Nonostante la sua importanza simbolica come accordo con un importante attore occidentale, il Ministro Szijjártó ha esplicitamente chiarito che la nuova fornitura non sostituirà le importazioni di gas russo, che continueranno.15 Il consumo annuale di gas dell’Ungheria si aggira intorno agli 8 miliardi di metri cubi (bcm), con una parte considerevole fornita da Gazprom tramite il gasdotto TurkStream.15 Pertanto, l’accordo con Shell, sebbene significativo, rappresenta una frazione del consumo totale del paese. Ciò dimostra il continuo atto di bilanciamento geopolitico dell’Ungheria, che cerca di rafforzare i legami con i partner occidentali e di mitigare i rischi, pur rimanendo saldamente ancorata alle sue consolidate rotte di approvvigionamento orientale a causa di vincoli geografici e infrastrutturali.15
2.2. Politiche Pubbliche e Transizione Industriale
La politica industriale ungherese è stata in primo piano il 10 settembre con un annuncio strategico nel settore dei trasporti. Il governo ha comunicato un aumento significativo del budget per il programma di sussidi per i veicoli elettrici (EV) destinato alle aziende, portando la dotazione totale da 30 miliardi di fiorini a 40 miliardi.18 Questa mossa, guidata dalla forte domanda e da una politica ambientale proattiva, mira ad accelerare la diffusione dell’elettromobilità nel paese. Una caratteristica degna di nota di questo aumento è l’allocazione di 7 miliardi di fiorini specificamente per le domande provenienti da zone rurali.18 Questa decisione indica uno sforzo mirato del governo per garantire che i benefici della transizione verde siano distribuiti equamente, oltrepassando i principali centri urbani e coinvolgendo l’intera geografia del paese.
In un’altra area strategica, la tecnologia, è stata annunciata una collaborazione significativa tra un’azienda ungherese e una indiana. E-Group ICT Software Zrt., con sede in Ungheria, e Kellton Tech Solutions, con sede in India, hanno firmato un protocollo d’intesa (MoU) per un progetto di intelligenza artificiale (AI) nell’ambito dell’accordo quadro UE-India.20 L’obiettivo della collaborazione, denominata “Iniziativa di Budapest,” è la creazione di un “ecosistema AI sovrano e incentrato sull’uomo.” Questo accordo è un esempio tangibile dell’ambizione ungherese di posizionarsi come un “ponte economico” tra l’Europa e l’Asia, un obiettivo strategico ribadito in passato dal governatore dell’MNB Mihály Varga.22 Posizionandosi come un punto di snodo per la tecnologia e l’innovazione, l’Ungheria cerca di attrarre investimenti e rafforzare la propria influenza nella trasformazione digitale e nella politica tecnologica europea.
2.3. Intervento Statale nella Sanità: La Nazionalizzazione dei Servizi Diagnostici
Le notizie hanno anche evidenziato la continua implementazione di una politica di intervento statale nel settore sanitario. A partire da novembre 2025, i fornitori privati non saranno più autorizzati a eseguire esami diagnostici per immagini (CT e risonanza magnetica) finanziati con fondi pubblici.23 La ragione dichiarata è quella di centralizzare e unificare le capacità per migliorare l’efficienza e la sicurezza dell’assistenza, un’iniziativa che dovrebbe portare a una migliore qualità e standardizzazione a lungo termine.23
Tuttavia, l’implementazione della politica presenta un quadro più complesso. Il governo ha concesso delle esenzioni a specifiche categorie di entità private, come quelle gestite da fondazioni di fiducia pubbliche (tra cui le università mediche) e le organizzazioni religiose.24 La presenza di queste eccezioni indica che la nazionalizzazione non è un intervento uniforme basato esclusivamente sull’efficienza economica. Al contrario, essa crea un mercato finanziariamente e politicamente segmentato, dove gli attori allineati allo stato o favoriti dalla politica governativa sono protetti, mentre altri concorrenti privati vengono estromessi. Questa mossa sottolinea una tendenza più ampia al controllo statale in settori chiave dell’economia ungherese e si prevede che, a breve termine, porterà a un aumento delle liste d’attesa per i pazienti.23
3. Mercati Finanziari e Performance dell’Economia Locale: Segnali di Resilienza e Incertezza
3.1. Dinamiche del Mercato dei Cambi e del Mercato Azionario
Il fiorino ungherese (HUF) ha mostrato movimenti minimi nei confronti delle principali valute il 10 settembre 2025, con il tasso di cambio EUR/HUF che si è mantenuto stabile intorno a 393.6 Questa stabilità, in seguito al rilascio dei dati sull’inflazione, dimostra che il mercato aveva già pienamente scontato il dato del 4,3%. Il mancato movimento del fiorino non riflette una mancanza di attività economica, ma piuttosto una gestione efficace delle aspettative del mercato e il continuo supporto fornito dall’alto differenziale dei tassi di interesse della MNB rispetto alle banche centrali internazionali.6
Anche il mercato azionario ha mostrato una performance mista. L’indice BUX della Borsa di Budapest ha chiuso a 102.653,31 punti. L’andamento è stato segnato da performance molto diverse tra i principali componenti, come illustrato nella tabella seguente. La performance positiva di 4iG (+4,80%) suggerisce un sentimento favorevole nel settore della tecnologia e delle telecomunicazioni, probabilmente legato a recenti sviluppi societari, come la sua acquisizione di Rába da proprietà statale.6 Al contrario, le perdite di peso massimo come OTP Bank (-0,91%), Richter Gedeon (-0,87%) e MOL (-0,42%) indicano che il sentiment degli investitori è guidato da dinamiche specifiche del settore piuttosto che da un trend di mercato generale.
Azienda | Prezzo (HUF) | Variazione Giornaliera (%) |
OTP Bank | 29.420,00 | -0,91% |
Richter Gedeon | 10.310,00 | -0,87% |
MOL | 2.878,00 | -0,42% |
Magyar Telekom | 1.860,00 | +0,32% |
4iG Nyrt. | 2.620,00 | +4,80% |
ANY Biztonsagi Nyomda | 7.600,00 | -1,30% |
Budapesti Ingatlan | 382,00 | -1,80% |
3.2. Indicatori Microeconomici e Sentimento Imprenditoriale
Il sentiment delle imprese ungheresi continua a mostrare segni di cautela. Un’indagine ha rivelato che la percentuale di dirigenti aziendali che si aspettano un peggioramento della situazione economica è più che raddoppiata rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il 26%, mentre il 52% prevede una stagnazione.27
Questa preoccupazione si contrappone, tuttavia, a indicatori più positivi nel mercato del lavoro. Un’indagine separata di Manpower Ungheria ha rilevato che il 25% delle aziende ungheresi prevede di espandere la propria forza lavoro nel prossimo periodo, mentre solo il 17% intende ridurla.28 La divergenza tra un sentiment imprenditoriale negativo e dati positivi sul lavoro suggerisce che, mentre le aziende sono caute riguardo alla redditività futura e ai piani di investimento a causa dell’incertezza economica 22, la domanda di lavoro rimane resiliente. Ciò è probabilmente guidato dal continuo sostegno ai consumi da parte delle famiglie, che rimane un fattore chiave di crescita economica.13
A livello locale, si sono verificati progressi concreti negli investimenti in infrastrutture e tecnologia. A dimostrazione di ciò, la rete di autovelox nella regione di Budapest è stata ampliata con l’installazione di 18 nuove postazioni, finanziate da una sovvenzione di 250 milioni di fiorini.31 Sebbene di portata ridotta, questo tipo di spesa a livello locale evidenzia il continuo investimento pubblico in tecnologia e gestione delle infrastrutture.
4. Sintesi Completa e Valutazione delle Prospettive Future
4.1. Interconnessione dei Temi Economici
L’analisi dei dati e delle notizie del 10 settembre 2025 rivela un sistema economico ungherese in cui diverse forze interagiscono e talvolta si contraddicono. Le ottimistiche previsioni fiscali del governo per il 2025 10 si scontrano con la realtà di un calo degli investimenti 29, che ha spinto il governo a fare affidamento su politiche di sostegno ai consumi e interventi mirati.
Nel frattempo, l’approccio cauto della Banca Nazionale d’Ungheria 7 è una risposta diretta alla necessità di contenere l’inflazione, che, sebbene mostri segnali positivi nelle metriche di fondo, rimane elevata in settori chiave come i servizi.4 Questa prudenza monetaria cerca di bilanciare le previsioni di crescita divergenti e i rischi per la stabilità finanziaria.
La strategia geopolitica dell’Ungheria è visibile nella sua gestione del settore energetico: la firma di un accordo a lungo termine con Shell 14 serve come un gesto di diversificazione e allineamento con l’Occidente, ma la sua continua dipendenza dalle importazioni di gas russo sottolinea una strategia pragmatica e di copertura del rischio.16 Infine, gli interventi statali mirati, come i sussidi per i veicoli elettrici e la nazionalizzazione dei servizi sanitari, sono strumenti politici che il governo utilizza per guidare la transizione economica e mantenere il controllo su settori strategici, anche a costo di introdurre complessità e distorsioni nel mercato.19
4.2. Prospettive a Breve-Medio Termine e Rischi Chiave
Prospettive: Le prospettive a breve termine sono di cauta stabilità. L’inflazione, in termini sottostanti, sembra essere sotto controllo, e la valuta si sta mantenendo stabile. Gli interventi del governo e un mercato del lavoro ancora resiliente potrebbero continuare a sostenere il consumo interno, mentre il rischio di una recessione a breve termine appare limitato. La crescita economica rimane modesta, e un’accelerazione significativa richiederà un robusto aumento degli investimenti e una ripresa della domanda esterna.
Rischi Chiave: La relazione identifica diversi rischi primari che potrebbero compromettere queste prospettive:
- Squilibrio Fiscale: Il divario tra gli obiettivi di bilancio del governo e le previsioni esterne 11 è il rischio più significativo. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fiscali potrebbe mettere a dura prova le finanze pubbliche e sollevare preoccupazioni tra le agenzie di rating del credito, in particolare dato che l’Ungheria è solo un gradino sopra lo status di “junk” per S&P.12
- Problemi Strutturali: Il persistente calo degli investimenti, documentato da diversi rapporti 22, indica una mancanza di fiducia nella crescita produttiva a lungo termine. Senza un aumento del capitale fisso, il potenziale di crescita dell’economia rimane limitato.
- Incertezza Geopolitica: Nonostante un accordo commerciale tra Stati Uniti e UE che ha ridotto alcune incertezze 12, le tensioni globali e i conflitti regionali continuano a rappresentare minacce significative per l’economia ungherese, che è profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento europee e dipendente dalle esportazioni.9
- Rischio Politico Interno: L’approccio del governo, orientato verso il sostegno al consumo e le misure sociali in vista delle elezioni del 2026, potrebbe potenzialmente peggiorare ulteriormente le lacune fiscali a medio termine, come suggerito da Erste Bank e FMI.11
Questo rapporto si conclude con una prospettiva in cui l’economia ungherese si trova a un crocevia. Mentre i segnali a breve termine indicano una stabilizzazione, la capacità di sostenere una crescita robusta e duratura dipende dal successo nell’affrontare le sfide fiscali e strutturali, navigando al contempo in un complesso panorama geopolitico.
FONTI
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- Hungary’s inflation rate holds steady at 4.3% in August By Investing.com, accessed September 10, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-inflation-rate-holds-steady-at-43-in-august-93CH-4231144
- Prices – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed September 10, 2025, https://www.ksh.hu/prices
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- Nagyot megy a dollár – gyengül a forint – Portfolio.hu, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250910/nagyot-megy-a-dollar-gyengul-a-forint-785110
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- Hungary Stock Market (BUX) – Quote – Chart – Historical Data – News | Trading Economics, accessed September 10, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/stock-market
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- Még csak most kezdik megtervezni az állami CT- és MR-készülékek helyét | atlatszo.hu, accessed September 10, 2025, https://atlatszo.hu/orszagszerte/2025/01/22/meg-csak-most-kezdik-megtervezni-az-allami-ct-es-mr-keszulekek-helyet/
- Az Orbán Viktor által ígért szenzációs év helyett a csúszda hosszát latolgatják a cégek, accessed September 10, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/kkv_cegblog/az-orban-viktor-altal-igert-szenzacios-ev-helyett-a-csuszda-hosszat-latolgatjak-a-cegek.html
- Javuló számokat mutat a magyar gazdaság pedig még mindig van háború – Piac&Profit, accessed September 10, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/javulo-szamokat-mutat-a-magyar-gazdasag-pedig-meg-mindig-van-haboru.html
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