I. Sintesi Esecutiva: Rischio Fiscale e Interventismo di Stato
Il 13 novembre 2025 è stato caratterizzato da una serie di annunci di politica economica cruciali che hanno formalizzato un deciso allontanamento dalla consolidazione fiscale, virando verso una strategia di stimolo aggressivo in chiara preparazione per il ciclo elettorale del 2026. Questi sviluppi evidenziano la priorità che il governo ungherese attribuisce alla stabilità sociale percepita e al sostegno del reddito familiare, anche a costo di aumentare il rischio fiscale e regolatorio strutturale del Paese.
Il Ministro dell’Economia Nazionale, Márton Nagy, ha formalmente rivisto al rialzo gli obiettivi di deficit pubblico per il 2025 e il 2026, stabilendoli entrambi al 5.0% del Prodotto Interno Lordo (PIL).1 Questo incremento è stato immediatamente affiancato dall’annuncio di un costoso nuovo benefit sociale, l’introduzione della 14° mensilità pensionistica a partire dal febbraio 2026, sebbene in tranche graduali.3
Queste misure espansive sono state integrate con il mantenimento e l’espansione dei controlli amministrativi sui prezzi. In particolare, è stata confermata l’estensione del tetto ai margini di profitto (Árrésstop) nel settore retail fino al febbraio 2026 e il congelamento delle tariffe di sistema elettrico residenziali (Rendszerhasználati díj o RHD) per tutto il 2026.5
Il messaggio centrale che emerge dagli eventi del giorno è la sostituzione della disciplina fiscale con l’espansione del deficit, consolidando l’interventismo di stato come uno strumento permanente di gestione dell’economia, essenziale per la politica di rezsicsökkentés (riduzione delle bollette). Questa divergenza politico-economica suggerisce che le considerazioni sociali ed elettorali hanno la precedenza sull’ortodossia finanziaria, mantenendo un elevato rischio regolatorio per gli operatori economici.
PODCAST IN ITALIANO
II. Pressione Fiscale e Stabilità Macroeconomica
Questa sezione analizza in dettaglio le implicazioni della revisione di bilancio e la reazione iniziale dei mercati finanziari, inquadrando le decisioni nel contesto del rischio di stagflazione.
II.A. Revisione del Deficit e Strategia di Bilancio (2025-2026)
Il Governo ungherese ha riconosciuto ufficialmente l’impossibilità di proseguire sulla via della consolidazione fiscale, che prevedeva una riduzione graduale del rapporto deficit-PIL. L’annuncio del 13 novembre ha formalizzato la revisione degli obiettivi di disavanzo, innalzandoli significativamente.1
I nuovi obiettivi per il deficit pubblico in base al metodo ESA (European System of Accounts) sono stati fissati al 5.0% del PIL sia per il 2025 che per il 2026.1 Questo rappresenta un aumento sostanziale rispetto agli obiettivi precedentemente comunicati: il target per il 2025 era già salito al 4.3% del PIL nell’ultimo rapporto EDP, mentre il budget 2026, adottato nell’estate 2025, prevedeva un deficit del 3.7% del PIL.1 La strategia ora non mira a una riduzione, ma a mantenere il deficit stabile ai livelli del 2024.
Per quanto riguarda il deficit di cassa nominale, i piani sono stati rivisti al rialzo: si prevede che il disavanzo raggiunga HUF 5,055 miliardi quest’anno (rispetto ai precedenti HUF 4,774 miliardi) e HUF 5,445 miliardi nel 2026 (rispetto ai precedenti HUF 4,218 miliardi).1 Questo implica che il deficit di cassa nominale nel 2026 sarà superiore di 1.227 trilioni di fiorini rispetto alle proiezioni precedenti.1
Il finanziamento di questo gap fiscale ampliato richiederà l’emissione di obbligazioni in valuta estera all’inizio del 2026.1 Altre misure annunciate per fornire spazio fiscale aggiuntivo (circa HUF 400 miliardi) includono il congelamento di HUF 192 miliardi della riserva generale e un previsto aumento della tassa sugli extra-profitti del settore bancario.1 Si prevede che il debito pubblico rispetto al PIL ristagni a circa il 73.5% l’anno prossimo.1
| Indicatore Fiscale | Target Originale 2025 (EDP) | Nuovo Target 2025 (Nov 2025) | Target Originale 2026 (Budget estivo) | Nuovo Target 2026 (Nov 2025) |
| Deficit/PIL (ESA, %) | 4.3% | 5.0% | 3.7% | 5.0% |
| Disavanzo di Cassa Nominale (HUF bn) | 4,774 (Stima prec.) | 5,055 (Stima riv.) | 4,218 (Stima prec.) | 5,445 (Stima riv.) |
II.B. Risposta del Mercato Finanziario e Rischio di Stagflazione
La notizia del deficit allargato ha innescato una reazione misurata nei mercati finanziari. Il Forint ungherese (HUF), dopo aver subito una svalutazione dello 0.7% il giorno precedente a causa delle prospettive di maggiore disavanzo, ha mostrato una capacità di recupero il 13 novembre, cancellando parte delle perdite.2 Questo rimbalzo indica che il mercato aveva già ampiamente scontato l’aumento della spesa in vista delle elezioni.2
Tuttavia, l’impatto sul mercato obbligazionario è stato più evidente, con l’irrigidimento della curva dei rendimenti (steepening the curve) e un aumento del term premium sul lungo termine.2 Questo fenomeno riflette la percezione degli investitori di un maggiore rischio di inflazione futura e di un aumento della necessità di finanziamento del debito. La necessità di emettere obbligazioni in valuta estera per finanziare il disavanzo maggiore 1 aumenta la vulnerabilità del debito ungherese ai tassi di interesse globali e alla percezione del rischio del Forint, specialmente considerando un rapporto debito-PIL elevato (circa 73.5% 1).
L’analista di Erste Bank Janos Nagy ha espresso preoccupazione per il rischio di stagflazione.6 L’economia ungherese ha mostrato una crescita stagnante (PIL preliminare del Q3 a +0.6% anno su anno 7), mentre l’inflazione si mantiene sopra il 4% (4.3% in ottobre 6). La combinazione di crescita debole e inflazione elevata suggerisce che il problema non è solo legato alla domanda, ma anche ai costi strutturali e alla presenza di eccessiva spesa governativa. Il deterioramento del bilancio di cassa cumulativo YTD, che ha raggiunto il 70% del target annuale già a settembre 8, dimostra che la spesa è stata accelerata prima dell’annuncio formale. L’aumento del deficit al 5% in un’economia che non cresce robustamente è un segnale classico di iniezione di domanda non produttiva, consolidando il rischio stagflattivo.6 Questo rafforza l’idea che la politica sociale ed elettorale stia avendo la precedenza sulla disciplina fiscale, riproponendo la tendenza storica a spendere eccessivamente prima delle elezioni, come osservato negli anni precedenti.10
III. L’Agenda Sociale e la Spesa Elettorale
L’annuncio della 14° mensilità pensionistica rappresenta l’elemento centrale della strategia di stimolo sociale, strettamente legato alla revisione fiscale.
III.A. L’Introduzione della 14° Mensilità Pensionistica
Il Primo Ministro Viktor Orbán ha annunciato il 13 novembre la decisione finale e la tabella di marcia per l’introduzione della 14° mensilità pensionistica (14. havi nyugdíj), che si aggiunge alla 13° mensilità già ripristinata.3 L’avvio di questa misura è previsto per Febbraio 2026.3
L’implementazione sarà graduale: i pensionati riceveranno inizialmente l’equivalente di una settimana della loro pensione mensile, pari a un quarto dell’importo totale della 14° mensilità.3 La progressione del beneficio è stata delineata per aumentare di un quarto ogni anno, richiedendo quattro anni per raggiungere l’intera 14° mensilità.3 Secondo le stime di Portfolio, i pensionati potrebbero ricevere una media di HUF 583,000 complessivi nel febbraio 2026, con un aumento medio di circa HUF 65,000 grazie al nuovo beneficio.3
L’impatto sul bilancio è significativo. Il governo (attraverso le dichiarazioni di Gulyás Gergely) stima che la prima tranche (Febbraio 2026) comporterà un costo aggiuntivo di HUF 170 miliardi per il bilancio 2026.3 A regime, l’esperto pensionistico Farkas András stima il costo totale a circa HUF 585 miliardi.4 Gli analisti e persino il Ministero dell’Economia Nazionale hanno ammesso che questi pagamenti non saranno coperti da contributi (járulékfedezet) 4, implicando che il finanziamento avverrà direttamente attraverso il deficit pubblico.
Questa struttura di spesa rappresenta un classico esempio di front-loading politico. L’annuncio e l’inizio del pagamento, sebbene parziale, sono strategicamente posizionati prima delle elezioni del 2026, massimizzando il ritorno politico in termini di consenso dei pensionati.3 Contemporaneamente, la diluizione dell’onere finanziario su quattro anni mitiga l’impatto immediato sul deficit nominale già espanso al 5.0%.1 L’introduzione di un costo strutturale e non finanziato come la 14° mensilità pensionistica pone, tuttavia, una seria ipoteca sulla capacità del governo di raggiungere obiettivi di consolidamento fiscale a lungo termine.
IV. Interventismo Regolatorio e Controllo dei Prezzi
L’amministrazione ungherese continua a fare affidamento su misure amministrative per gestire i prezzi percepiti dal consumatore, una pratica che il 13 novembre è stata formalmente estesa e rafforzata.
IV.A. Estensione e Ambito del Tetto al Margine (Árrésstop)
Il governo ha confermato l’estensione del tetto ai margini di profitto nel settore retail (Árrésstop) fino al 28 febbraio 2026.6 La decisione, giustificata dal Ministero dell’Economia Nazionale come misura per contrastare gli “aumenti di prezzo ingiustificati” 6, è stata basata sui dati che mostrano un’inflazione ancora al 4.3% anno su anno in ottobre.6
Non solo la misura è stata estesa, ma il suo ambito è stato ampliato: a partire dal 1° dicembre, il Árrésstop coprirà 14 articoli alimentari aggiuntivi, tra cui paté di fegato di maiale, formaggio fuso, mele, pere e prugne.6 In precedenza, la misura copriva oltre 1,000 prodotti in 30 categorie.6
Nonostante il governo affermi che la misura abbia prodotto risultati tangibili, con cali medi dei prezzi del 27.6% nelle drogherie e del 20% nei negozi di alimentari dalla sua implementazione 6, il settore retail si mostra critico. L’Associazione Commerciale (OKSZ) sostiene che l’Árrésstop dovrebbe essere eliminato, dato che l’inflazione alimentare è scesa sotto la soglia del 5% da marzo.12 I critici sostengono che l’intervento non ha un effetto significativo sull’inflazione generale (che rimane sopra il target della Banca Centrale al 3% ± 1% 13), ma piuttosto funge da “arma contro le multinazionali” 13, danneggiando i margini del retail, riducendo le promozioni a disposizione dei consumatori e frenando la crescita del PIL.12 La sopravvivenza dei piccoli negozi locali è particolarmente a rischio a causa di questa regolamentazione.12
IV.B. Congelamento delle Tariffe di Sistema Elettrico (Rendszerhasználati díj)
Parallelamente al controllo sui prezzi al dettaglio, è stato rafforzato il controllo sui costi energetici. Un nuovo decreto governativo pubblicato nel Magyar Közlöny (Gazzetta Ufficiale) il 13 novembre ha stabilito che i costi di sistema residenziali per l’energia elettrica (villamosenergia rendszerhasználati díj o RHD) non potranno aumentare per tutto il 2026.5
Questa misura è stata adottata invocando lo stato di emergenza legato al conflitto in Ucraina e sovrascrive il requisito di revisione annuale delle tariffe.5 Il RHD, che comprende i costi di trasmissione e distribuzione, costituisce una componente significativa della bolletta elettrica.14 Mantenere queste tariffe congelate è fondamentale per sostenere politicamente la politica di rezsicsökkentés in vista delle elezioni.14
Tuttavia, il mantenimento artificiale di un tasso di inflazione basso attraverso il controllo amministrativo dei prezzi 6 nasconde costi economici non indifferenti. Il congelamento delle tariffe RHD per il 2026, pur tutelando il consumatore finale, trasferisce una pressione finanziaria sui gestori della rete elettrica. Se i ricavi degli operatori di rete vengono soppressi amministrativamente in un contesto di aumento dei costi operativi e di necessità di investimenti (soprattutto per la modernizzazione e la digitalizzazione delle infrastrutture, come suggerito dagli accordi settoriali 15), si rischia un deterioramento della qualità del servizio o, a medio termine, la necessità di un intervento finanziario statale per compensare le perdite.
La Tabella II riassume le principali misure di intervento regolatorio e sociale annunciate:
Tabella II: Sintesi delle Misure Regolatorie e di Spesa Annunciate il 13 Novembre 2025
| Area di Politica | Misura Annunciata (13/11/2025) | Durata/Impatto | Implicazione Strategica |
| Regolazione Prezzi (Retail) | Estensione Árrésstop (Tetto al Margine) | Fino al 28 Febbraio 2026 | Mantenimento della stabilità percepita, rischio di distorsioni di mercato e danno ai margini..6 |
| Spesa Sociale (Nuova) | Introduzione 14° Mensilità Pensionistica | Graduale, inizio Febbraio 2026 | Iniezione di spesa pre-elettorale e aumento delle passività strutturali..3 |
| Politica Energetica (Residenziale) | Congelamento Tasse Uso Rete Elettrica (RHD) | Per l’intero 2026 | Garanzia del rezsicsökkentés, potenziale sottocapitalizzazione degli operatori di rete..5 |
V. Geopolitica, Energia e Relazioni Internazionali
Sul fronte esterno, gli sviluppi del 13 novembre si sono concentrati sulle dichiarazioni del governo riguardo alla sua posizione energetica e alle relazioni con gli Stati Uniti.
V.A. La Controversia sulle Sanzioni Energetiche USA-Russia
Il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha rilasciato una dichiarazione significativa, affermando che l’Ungheria ha ottenuto una totale esenzione dalle restrizioni statunitensi sull’importazione di petrolio e gas dalla Russia.16
Secondo Szijjártó, questa esenzione strategica è stata garantita da un accordo politico raggiunto attraverso una stretta di mano (kezfogás) tra il Primo Ministro Viktor Orbán e il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump a Washington la settimana precedente. Il ministro ha sottolineato che l’accordo rimarrà valido finché entrambi i leader saranno in carica.16 L’accordo, pur non ancora formalizzato per iscritto, è stato presentato come cruciale per evitare che i prezzi dell’energia triplicassero entro Natale, consentendo al contempo all’Ungheria di preservare i risultati della politica di rezsicsökkentés e mantenere stabile l’approvvigionamento energetico.16
Tuttavia, le dichiarazioni del governo ungherese hanno incontrato ambiguità. Sebbene Szijjártó abbia insistito sul fatto che la formalizzazione scritta fosse ormai solo una questione tecnica, altre fonti hanno evidenziato una discrepanza tra le affermazioni ungheresi e le dichiarazioni di figure statunitensi (come il Senatore Marco Rubio), suggerendo che la portata dell’accordo richiede ancora chiarimenti ufficiali.17 Gulyás Gergely, pur confermando l’accordo di principio per una deroga illimitata nel tempo, ha riconosciuto la necessità di una delucidazione formale da parte dei canali governativi.17
L’affidamento della sicurezza energetica nazionale, e per estensione la stabilità dei prezzi regolamentati, a un’intesa politica non formalizzata tra due leader introduce una significativa incertezza a lungo termine. Qualsiasi cambiamento nel panorama politico statunitense o centro-europeo potrebbe invalidare l’esenzione, costringendo l’Ungheria a doversi conformare alle sanzioni o a dover finanziare ingenti sovvenzioni per coprire i costi di mercato.16 Questa dipendenza da un accordo contingente rappresenta un elemento di alto rischio strategico nell’equazione geopolitica ed economica ungherese.
VI. Sviluppi Microeconomici, Settoriali e Locali
In aggiunta alle notizie macro-fiscali e regolatorie, il 13 novembre ha portato sviluppi significativi a livello settoriale e locale, come richiesto dall’analisi di microeconomia.
VI.A. Investimenti Industriali e R&D
Il settore automobilistico ungherese, un motore chiave dell’economia, ha ricevuto un impulso importante. Mercedes-Benz ha annunciato un investimento di HUF 21.6 miliardi per la creazione del suo primo Centro di Ricerca e Sviluppo (K+F) in Ungheria, localizzato a Kecskemét.18 Questo sviluppo è stato sottolineato come un focus sul talento ingegneristico ungherese 18 e segnala che il Paese sta attirando non solo la produzione di veicoli ma anche attività ad alto valore aggiunto e proprietà intellettuale.
Parallelamente, nel settore IT, la società ungherese 4iG ha continuato la sua espansione internazionale. Una delegazione ungherese guidata dal presidente di 4iG, Gellért Jászai, ha incontrato il Ministro degli Investimenti, dell’Industria e del Commercio dell’Uzbekistan, Laziz Kudratov, per discutere le prospettive di cooperazione. Le discussioni si sono concentrate sulla modernizzazione delle infrastrutture digitali, il miglioramento della qualità dei servizi, l’espansione dell’outsourcing e il sostegno allo sviluppo della forza lavoro, in linea con il programma nazionale “Digital Uzbekistan 2030”.15 Questo successo di attori ungheresi chiave nell’espansione regionale contribuisce a diversificare le fonti di crescita oltre il mercato domestico.
VI.B. Politiche Abitative e Segnali di Consumo
Sono state introdotte modifiche normative al programma di sostegno all’acquisto di case Otthon Start e al prestito sussidiato CSOK Plusz, che entreranno in vigore dal 15 novembre.19
Per facilitare l’acquisto di alloggi comunali, è stata rimossa la restrizione che impediva l’uso del prestito Otthon Start se la differenza tra il valore di mercato reale e il prezzo di acquisto superava il 20%.20 Questa misura è specificamente progettata per facilitare l’acquisto da parte degli inquilini di alloggi di proprietà comunale a prezzi agevolati.20
Per chi intende combinare il prestito Otthon Start con il CSOK Plusz (il prestito di sostegno alla famiglia), sono stati imposti nuovi standard minimi di superficie abitabile in base al numero di figli. Ad esempio, per gli appartamenti in edifici plurifamiliari con tre o più figli è richiesta una metratura minima di 60 mq, mentre per le case unifamiliari lo standard minimo sale a 90 mq.20
Per quanto riguarda i consumi, un’indagine sul mercato dell’auto usata ha rivelato un segnale di fragilità finanziaria delle famiglie ungheresi.21 Nonostante la stabilità dei prezzi dei carburanti (benzina a 573 HUF/L e diesel a 581 HUF/L) 21, l’indagine ha mostrato che quasi la metà degli acquirenti di auto usate è disposta a effettuare pagamenti anticipati senza adeguati controlli finanziari.21 Questo suggerisce che, malgrado gli sforzi governativi per abbassare l’inflazione e i costi energetici, una parte dei consumatori è ancora sotto pressione economica, portandoli ad assumere transazioni finanziarie rischiose.
VI.C. Notizie Locali e Responsabilità Sociale d’Impresa (CSR)
A livello locale, il 13 novembre è stata celebrata la donazione da parte del Mészáros Csoport e della sua fondazione caritativa Pro Filii Alapítvány (fondata da Lőrinc Mészáros) di un moderno veicolo di pronto intervento ai Vigili del Fuoco Volontari di Bicske.22
Il veicolo, un’auto rapida di intervento specializzata per l’autostrada (M1), è il risultato della collaborazione tra la fondazione e MKIF Zrt., l’entità del Mészáros Csoport che gestisce la concessionaria autostradale e che si avvale dell’assistenza dei vigili del fuoco di Bicske in oltre cento interventi annuali sull’M1.22 Questa azione di responsabilità sociale dimostra come gli attori economici dominanti, strettamente allineati al governo, non solo guidino lo sviluppo infrastrutturale ma esercitino anche un’influenza significativa e visibile a livello locale attraverso il supporto comunitario.
VII. Conclusioni e Outlook Strategico
Il 13 novembre 2025 ha consolidato la traiettoria economica ungherese, definita da una forte dose di espansione fiscale e da un persistente interventismo regolatorio.
L’elemento più significativo è la decisione esplicita di aumentare gli obiettivi di deficit al 5.0% del PIL per i prossimi due anni.1 Questa mossa, accompagnata dall’introduzione della costosa 14° mensilità pensionistica a partire dal 2026 3, evidenzia una chiara priorità politica: mantenere il consenso interno e stimolare la domanda attraverso la spesa pubblica, accettando il rischio di squilibrio a medio termine. La reazione del mercato obbligazionario, sebbene non disastrosa, riflette la cautela degli investitori riguardo alla crescente necessità di finanziamento del debito e al rischio strutturale di stagflazione (crescita debole e inflazione superiore al 4%).2
L’estensione dei controlli sui prezzi (Árrésstop) fino al 2026 e il congelamento delle tariffe di sistema energetico (RHD) 5 confermano che l’interventismo non è più una misura temporanea anti-crisi, ma uno strumento di gestione economica permanente per garantire la stabilità percepita dei costi per le famiglie. Tuttavia, questo crea un rischio cronico per gli operatori economici, in particolare nei settori retail e delle utility, dove i margini e la necessità di investimenti sono sacrificati per fini politici.
Per gli investitori internazionali e gli strateghi aziendali, l’Ungheria continua ad attrarre investimenti ad alto valore aggiunto (come il nuovo centro R&D di Mercedes a Kecskemét 18), confermando la sua attrattiva come hub industriale e tecnologico. Tuttavia, tali opportunità devono essere valutate in un contesto di alto rischio politico e regolatorio, dove la stabilità energetica può dipendere da accordi politici non scritti (come l’esenzione dalle sanzioni energetiche rivendicata da Szijjártó 16) e dove la politica fiscale è intrinsecamente legata al ciclo elettorale.
In conclusione, la sfida strategica per l’Ungheria rimane la coesistenza di un forte desiderio di crescita industriale e sovranità digitale (4iG 15) con una gestione macroeconomica che è sempre più dettata da imperativi sociali e politici. La gestione del deficit e del debito pubblico nel 2026, in un contesto di impegni sociali ingenti, sarà l’indicatore chiave della sostenibilità finanziaria del Paese a medio termine.
FONTI
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- Orbán Viktor bejelentette, melyik hónapban jön a 14. havi nyugdíj első részlete!, accessed November 13, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20251113/orban-viktor-bejelentette-melyik-honapban-jon-a-14-havi-nyugdij-elso-reszlete-799388
- Bemondta Orbán Viktor: ekkor érkezik a 14. havi nyugdíj első összege – óriási pénzesőre készülhetnek a szépkorú magyarok, accessed November 13, 2025, https://www.penzcentrum.hu/nyugdij/20251113/bemondta-orban-viktor-ekkor-erkezik-a-14-havi-nyugdij-elso-osszege-oriasi-penzesore-keszulhetnek-a-szepkoru-magyarok-1188611
- Most jött ki az új Magyar Közlöny: fontos dolgot közöl benne a kormány az energiaárakról, mindenkit érint, accessed November 13, 2025, https://www.penzcentrum.hu/otthon/20251113/most-jott-ki-az-uj-magyar-kozlony-fontos-dolgot-kozol-benne-a-kormany-az-energiaarakrol-mindenkit-erint-1188599/amp
- Hungary extends profit margin cap to more products as inflation stays above 4 pct, accessed November 13, 2025, http://www.xinhuanet.com/english/europe/20251111/3c45d6b9b2dd44399cdb7446e65ccb9b/c.html
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- Hungarian budget under pressure | snaps – ING Think, accessed November 13, 2025, https://think.ing.com/snaps/hungarian-budget-under-pressure/
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- Szijjártó továbbra is mást mond, mint Rubio a szankciók alóli mentességről – Telex, accessed November 13, 2025, https://telex.hu/kulfold/2025/11/13/szijjarto-peter-reakciok-szankciok-orosz-olaj-es-gaz-mentesseg
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- Ilyen gyorsbeavatkozó járművet kapott a Bicskei Önkéntes Tűzoltóság – mutatjuk!, accessed November 13, 2025, https://metropol.hu/aktualis/2025/11/bicskei-onkentes-tuzoltosag-meszaros-csoport-atado
- „Erős kar, bátor szív, testvéri szeretet” – Új, mentést segítő járművet kapott a Bicskei Önkéntes Tűzoltóság, accessed November 13, 2025, https://www.borsonline.hu/kozelet/2025/11/bicskei-onkentes-tuzoltosag-atadoja-meszaros-csoport
- Pro Filii Alapítvány, accessed November 13, 2025, https://profilii.hu/