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Rapporto Economico sulla Situazione Ungherese al 25 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva

Al 25 settembre 2025, l’economia ungherese si trova in un delicato equilibrio, caratterizzato da una complessa interazione tra stabilità macroeconomica e rischi strutturali. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una politica monetaria restrittiva, con un tasso di riferimento del 6,50%, il più alto nell’Unione Europea, nel tentativo di contrastare un’inflazione persistente che si prevede rimanga al di sopra dell’obiettivo del 3%. Questa posizione ferma è in diretta contrapposizione con le politiche fiscali espansive del governo, che attraverso programmi di stimolo al consumo, come gli aumenti salariali nel settore pubblico e il programma di prestiti per l’acquisto di case “Otthon Start”, introducono ulteriori pressioni inflazionistiche.

A livello internazionale, il Fondo Monetario Internazionale (FMI) ha confermato che l’economia ungherese si trova in una “fase critica”, con una crescita stagnante negli ultimi tre anni e rischi al ribasso derivanti da un debito pubblico elevato e dalla frammentazione geoeconomica. Le tensioni geopolitiche, in particolare il dibattito su un potenziale divieto dell’Unione Europea sulle importazioni di energia russa, rappresentano una minaccia immediata alla sicurezza energetica e alla stabilità economica del Paese.

Le dinamiche microeconomiche e settoriali riflettono queste sfide macro. Il mercato del lavoro mostra un paradosso preoccupante: nonostante un tasso di disoccupazione apparentemente stabile, il numero di persone occupate è in calo, suggerendo una riduzione della forza lavoro anziché un’espansione economica. Parallelamente, il mercato immobiliare, stimolato dal programma “Otthon Start”, ha visto un’accelerazione significativa delle vendite, ma questa rapida crescita solleva preoccupazioni su una potenziale bolla dei prezzi. Il comportamento dei consumatori sta subendo una trasformazione, con una quota crescente di spesa online che si sposta verso piattaforme estere, una tendenza che minaccia il commercio al dettaglio nazionale.

In sintesi, l’economia ungherese opera in un contesto di tensioni politiche ed economiche latenti. La mancanza di un approccio coordinato tra politica monetaria e fiscale persiste, e gli investitori e le imprese dovrebbero procedere con cautela, monitorando attentamente le decisioni politiche e gli sviluppi geopolitici.

PODCAST IN ITALIANO

Panorama Macroeconomico e Politica

Decisioni e Proiezioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB)

Il 23 settembre 2025, il Consiglio Monetario della Banca Nazionale Ungherese ha deciso, come previsto dagli analisti, di mantenere il tasso di riferimento al 6,50%. Questa mossa è in linea con l’approccio “cauto e paziente” della banca centrale. Tale decisione assume un significato particolare se confrontata con gli sviluppi internazionali: la Federal Reserve statunitense ha tagliato il suo tasso di riferimento di 25 punti base, mentre la Banca Centrale Europea ha mantenuto invariati i suoi tassi. Di conseguenza, il tasso ungherese rimane il più elevato all’interno dell’UE.

Le nuove proiezioni economiche dell’MNB, presentate il 25 settembre, dipingono un quadro di crescita modesta e inflazione ostinatamente alta. La banca centrale ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita del PIL per il 2025, portandola allo 0,6% (dallo 0,8% precedentemente previsto). Allo stesso tempo, la previsione di inflazione per l’anno in corso è stata fissata al 4,6%, significativamente al di sopra dell’obiettivo a medio termine del 3%. Per il 2026, si prevede che l’inflazione si attesti al 3,8%, rimanendo ancora al di sopra del target dell’MNB. Il direttore esecutivo dell’MNB, Gergely Baksay, ha attribuito la revisione al ribasso del PIL ai risultati deludenti del settore agricolo.

L’MNB si trova in una posizione difficile, costretta ad agire per contrastare le pressioni sui prezzi, in parte generate dalle politiche governative. La strategia della banca di mantenere tassi elevati più a lungo, nonostante i segnali di rallentamento economico, può essere interpretata come un tentativo di controbilanciare l’agenda fiscale espansiva del governo. Il programma “Otthon Start”, insieme agli aumenti salariali per i dipendenti pubblici, è esplicitamente indicato dalla banca centrale come un fattore che contribuirà a un aumento del reddito netto delle famiglie pari all’1,5% della produzione economica nel 2026. Tali misure sono attese alimentare i consumi e aumentare i rischi al rialzo per l’inflazione, costringendo l’MNB a mantenere una politica monetaria restrittiva per ripristinare la stabilità dei prezzi. Questo disallineamento tra politica monetaria e fiscale rappresenta una sfida fondamentale per la gestione economica del Paese.

Contesto Fiscale e Misure Governative

Il 25 settembre, il ministro Gergely Gulyás ha tenuto una conferenza stampa (Kormányinfó), confermando l’impegno del governo su questioni chiave come il programma “Otthon Start”, misure di protezione dell’industria e strategie per ridurre la dipendenza energetica dalla Russia. Il governo ha annunciato un bonus di sei mesi per i lavoratori del settore pubblico, un’ulteriore misura di sostegno al reddito. Gulyás ha minimizzato i timori riguardo a un deficit di bilancio “insostenibile”.

Nonostante i tentativi di rassicurazione, l’economia ungherese rimane esposta a rischi geopolitici significativi. Le fonti di stampa riportano che l’Unione Europea sta preparando una nuova misura per bloccare le importazioni di energia russa verso l’Ungheria e la Slovacchia, un passo che il governo ungherese avverte potrebbe causare “gravi tensioni economiche e politiche”. Il primo ministro Orbán ha inoltre discusso dell’importanza di mantenere i legami economici con la Russia in una recente telefonata con Donald Trump, sottolineando la centralità di queste relazioni per la sicurezza energetica del Paese.

Il Fondo Monetario Internazionale ha espresso la propria valutazione, sottolineando che l’economia ungherese si trova in una “fase critica” a causa della crescita stagnante e dell’inflazione persistente. L’FMI ha anche notato che le misure governative come il blocco dei prezzi e dei tassi d’interesse hanno “distorto i segnali di mercato” e aumentato l’incertezza, raccomandandone l’eliminazione graduale. L’istituto ha identificato rischi al ribasso, tra cui il mancato avvio di un adeguato aggiustamento fiscale, una maggiore frammentazione geoeconomica e l’eventuale sospensione dei fondi UE. Questi avvertimenti evidenziano la necessità di riforme strutturali per rafforzare la competitività e la sostenibilità economica.

Dinamiche del Mercato del Lavoro

I dati più recenti dell’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) per il mese di agosto 2025 indicano una preoccupante contrazione della forza lavoro ungherese. Il numero di persone occupate si è attestato a 4,676 milioni, con una diminuzione di 36.000 unità rispetto all’anno precedente. Questo calo si è verificato anche se il tasso di disoccupazione è rimasto relativamente basso, al 4,4% per la fascia d’età 15-74 anni.

Questa apparente stabilità del tasso di disoccupazione maschera una tendenza fondamentale: una rapida diminuzione della popolazione in età lavorativa. Pertanto, il basso tasso di disoccupazione non è un indicatore di un mercato del lavoro dinamico e in crescita, ma piuttosto una conseguenza diretta di un bacino di lavoratori in contrazione. Il governo, pur sostenendo che il mercato del lavoro rimane forte, non riesce a nascondere le sfide strutturali sottostanti.

Un’ulteriore sfida è la persistenza della disoccupazione di lunga durata. Il periodo medio di ricerca di lavoro è stato di 11,1 mesi, e circa il 29,6% dei disoccupati ha cercato un impiego per almeno un anno. Questa situazione suggerisce una discordanza tra le competenze disponibili e quelle richieste dal mercato, o difficoltà nell’integrazione di alcuni segmenti della popolazione. Questi individui sono a rischio di perdere permanentemente le proprie competenze professionali, il che non solo crea un onere a lungo termine per il sistema di welfare, ma aggrava anche le sfide demografiche del Paese. L’approccio attuale, basato sulla semplice stimolazione della domanda, potrebbe non essere sufficiente a risolvere questi problemi strutturali.

Di seguito si presenta una sintesi dei dati chiave sul mercato del lavoro di agosto 2025:

CaratteristicaDatoFonte
Numero di occupati4,676 milioni
Variazione annua occupati-36.000
Tasso di disoccupazione4,4%
Disoccupati di lungo periodo29,6%
Crescita salariale lorda (luglio)+9,0% (a/a)

Analisi di Settore e Notizie Locali

Mercato Immobiliare e l’Impatto di “Otthon Start”

Il mercato immobiliare ungherese sta vivendo una fase di profonda trasformazione a seguito del lancio, il 1° settembre 2025, del programma governativo “Otthon Start”. Questo schema offre prestiti a tasso fisso del 3% per i mutui destinati a chi acquista la sua prima casa. La proposta è notevolmente più vantaggiosa rispetto ai tassi di mercato attuali, che si aggirano intorno al 7-8%. Il programma si distingue per la sua ampia accessibilità, non ponendo requisiti specifici di età, stato civile o numero di figli, a differenza di schemi precedenti come il CSOK o il Babaváró.

L’impatto del programma si è già manifestato prima ancora della sua piena attuazione. Un’indagine condotta da GKI ha rivelato che l’8,2% della popolazione adulta ungherese intende partecipare al programma, segnalando un potenziale afflusso massiccio di nuovi acquirenti sul mercato. I dati di agosto confermano questa tendenza, con il tempo medio di vendita degli immobili che si è ridotto di un terzo. Questo brusco aumento della domanda, unito a un’offerta potenzialmente limitata, solleva il rischio di una nuova ondata di inflazione dei prezzi immobiliari, un’eventualità che gli analisti finanziari avevano già previsto, citando il precedente del lancio del programma CSOK.

La tabella che segue confronta i parametri chiave del programma “Otthon Start” con un tipico prestito di mercato, evidenziando i vantaggi significativi che stanno alimentando la domanda di abitazioni.

Tabella 1: Programma “Otthon Start” vs. Prestiti di Mercato: Benefici e Parametri

CaratteristicaOtthon StartPrestito di Mercato
Tasso di Interesse3% fisso7-8% variabile
Contributo Proprio Minimo10%Almeno 20%
Importo Massimo del Prestito50 milioni HUFVariabile
Periodo di Vincolo5 anni di divieto di venditaNessuno

Commercio Online e Comportamento dei Consumatori

Un’analisi condotta dal Budapest Business Journal ha rivelato una svolta nel comportamento dei consumatori ungheresi. Nel secondo trimestre del 2025, per la prima volta nella storia, gli ungheresi hanno speso più sui siti web di e-commerce stranieri che su quelli nazionali. Questa transizione è stata in gran parte guidata dalla crescente popolarità di giganti cinesi come Temu. La relazione sottolinea che per ogni 100 HUF spesi online, 52 HUF sono stati destinati a rivenditori esteri.

Questo spostamento rappresenta una minaccia diretta per il settore del commercio al dettaglio domestico, che si trova a competere con attori globali su una scala senza precedenti. A livello macroeconomico, questa tendenza potrebbe avere un effetto disinflazionistico sottile, poiché la concorrenza internazionale costringe i rivenditori locali a contenere i prezzi. Tuttavia, questo risultato si verifica a scapito del sostegno alle filiere di approvvigionamento estere e comporta una deviazione di entrate fiscali dal fisco ungherese, sollevando interrogativi sulla sostenibilità a lungo termine del modello di consumo.

Aggiornamenti Aziendali e Infrastrutturali

Il 25 settembre ha visto anche una serie di notizie rilevanti dal mondo aziendale e delle infrastrutture. La società ungherese MOL ha avviato una causa legale contro diverse altre aziende, un’indicazione di conflitti commerciali in corso in un settore chiave dell’economia. Contestualmente, a Budapest si è tenuta la “Hungarian Companies 2030 Conference”, un evento incentrato sull’espansione internazionale delle imprese locali e sulle fusioni e acquisizioni come motore di crescita della produttività.

Sul fronte infrastrutturale, la città di Balatonfüred ha completato la ristrutturazione del suo porto passeggeri, un progetto complesso gestito da STRABAG. Tuttavia, a Budapest, un conflitto politico tra il governo nazionale e l’amministrazione cittadina sta ostacolando lo sviluppo. L’arrivo del ventesimo “super-tram” è stato messo in secondo piano da una controversia sulla mancanza di fondi UE, che il gestore dei trasporti BKK sostiene siano stati negati dal governo per lo sviluppo infrastrutturale della capitale. Questo stallo dimostra come l’attrito politico possa tradursi in costi economici tangibili, rallentando i progetti pubblici e minando la fiducia degli investitori.

Conclusioni e Raccomandazioni

In conclusione, l’economia ungherese si trova in un’intersezione critica di forze in competizione. La politica monetaria restrittiva dell’MNB e l’espansione fiscale del governo sono in rotta di collisione. L’MNB sta mantenendo i tassi d’interesse elevati per contenere un’inflazione che il governo sta alimentando con programmi di spesa e prestiti agevolati. L’attuale stabilità del fiorino, pertanto, è un sottoprodotto di questa politica sui tassi elevati, ma rimane fragile e sensibile a potenziali shock globali, come evidenziato dalle analisi di mercato.

Le prospettive a breve e medio termine indicano la continuazione di queste tensioni. Le proiezioni dell’MNB suggeriscono una crescita modesta, ma l’inflazione rimarrà una preoccupazione persistente, potenzialmente mantenuta al di sopra dell’obiettivo dai sussidi governativi. Il programma “Otthon Start” è destinato a rilanciare il mercato immobiliare, ma questo stesso successo potrebbe innescare un’inflazione dei prezzi delle case, una dinamica che l’FMI ha esplicitamente messo in guardia. Le sfide strutturali, tra cui una forza lavoro in calo e l’elevata disoccupazione di lunga durata, rimangono ostacoli significativi per una crescita a lungo termine sostenibile.

Raccomandazioni Strategiche

  • Per gli Investitori: È prudente mantenere un approccio cauto. Sebbene i tassi elevati dell’MNB rendano il fiorino attraente per il carry trade, è fondamentale riconoscere la sua vulnerabilità intrinseca agli shock esterni. Il mercato immobiliare offre opportunità, ma il rischio di una bolla dei prezzi deve essere gestito con attenzione.
  • Per le Imprese: Prevedere la persistenza di costi operativi elevati, in particolare per l’energia. Il cambiamento nelle abitudini di spesa dei consumatori verso le piattaforme online straniere richiede una rivalutazione delle strategie digitali per rafforzare la competitività a livello locale.
  • Per i Decisori Politici: Un approccio più coordinato tra politica monetaria e fiscale è indispensabile per la stabilità a lungo termine. Per raggiungere una crescita sostenibile, è essenziale eliminare gradualmente le misure che distorcono il mercato e concentrarsi su riforme strutturali volte ad affrontare i problemi del mercato del lavoro e a migliorare la produttività complessiva.

Bibliografia

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4. IMF Executive Board Concludes 2025 Article IV Consultation with Hungary, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/08/29/pr-25286-hungary-imf-executive-board-concludes-2025-article-iv-consultation

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7. Fogy a magyar munkaerő: egy év alatt 36 ezerrel csökkent a foglalkoztatottak száma, https://10perc.hu/hir/gazdasag/2025/09/25/fogy-a-magyar-munkaero-egy-ev-alatt-36-ezerrel-csokkent-a-foglalkoztatottak-szama

8. Days on Market Indicator Falls Considerably – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/days-on-market-indicator-falls-considerably/

9. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/

10. Hungarians Spend More Online Abroad Than at Home for 1st Time – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/retail/hungarians-spend-more-online-abroad-than-at-home-for-1st-time/

11. National Bank of Hungary preview: Old habits die hard | articles | ING Think, https://think.ing.com/articles/national-bank-of-hungary-preview-old-habits-die-hard/

12. MNI NBH Preview: September 2025, https://media.marketnews.com/MNINBH_Prev_Sep25_e251e2bb43.pdf

13. Hervatag növekedés, jövőre is cél feletti infláció – így látja a gazdaságot az MNB, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250925/hervatag-novekedes-jovore-is-cel-feletti-inflacio-igy-latja-a-gazdasagot-az-mnb-788630?amp

14. Ezt mondta szerdán Donald Trumpnak Orbán Viktor – Kormányinfó – Infostart.hu, https://infostart.hu/belfold/2025/09/25/kormanyinfo-bejelentesek-a-kormanytol

15. Durva fordulat a munkaerőpiacon: 36 ezerrel kevesebben dolgoznak, egyre többen ragadnak az út szélén – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/karrier/20250925/durva-fordulat-a-munkaeropiacon-36-ezerrel-kevesebben-dolgoznak-egyre-tobben-ragadnak-az-ut-szelen-1185962

16. Nyáron is erős maradt a hazai munkaerőpiac – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250925/nyaron-is-eros-maradt-a-hazai-munkaeropiac-788612

17. Eltűnt egy év alatt egy városnyi munkavállaló – Infostart.hu, https://infostart.hu/gazdasag/2025/09/25/eltunt-egy-ev-alatt-egy-varosnyi-munkavallalo

18. Home Start to help young Hungarians purchase their own home – About Hungary, https://abouthungary.hu/news-in-brief/home-start-to-help-young-hungarians-purchase-their-own-home

19. Otthon Start Program 2025: Lakáshitel Feltételei, Részletei, Tudnivalók, https://berkalkulator.com/blog/2025/otthon-start-lakashitel-feltetelei-reszletei-tudnivalok

20. 8.2% Plan to Join Home Start Loan Scheme – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/finance/banking/8-2-plan-to-join-home-start-loan-scheme/

21. Megérkezett a huszadik „szupervillamos” Budapestre, de akad egy bökkenő – Infostart.hu, https://infostart.hu/belfold/2025/09/25/megerkezett-a-huszadik-szupervillamos-budapestre-de-akad-egy-bokkeno

22. Hungarian Companies 2030 Conference – MP Corporate Finance, https://www.mp-corporatefinance.com/events/hungarian-companies-2030-conference/

23. Bevetésen a búvárok, betonozás a Balatonról – Így újult meg a magyar tenger legforgalmasabb kikötője, https://magyarepitok.hu/iparagi-hirek/2025/09/bevetesen-a-buvarok-betonozas-a-balatonrol-igy-ujult-meg-a-magyar-tenger-legforgalmasabb-kikotoje

Rapporto Economico sulla Situazione in Ungheria: 24 Settembre 2025

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Riassunto Esecutivo

L’economia ungherese, in data 24 settembre 2025, si trova in una fase di delicatezza e di marcata divergenza tra i dati macroeconomici ufficiali e il sentiment diffuso. Mentre i dati più recenti sul prodotto interno lordo (PIL) indicano una stagnazione e le principali istituzioni rivedono al ribasso le loro previsioni di crescita, si registra un notevole aumento dell’ottimismo tra le imprese e i consumatori. Questo report analizza questa apparente contraddizione, esaminando la politica monetaria della Banca Nazionale Ungherese (MNB), le dinamiche del mercato del lavoro e le iniziative fiscali del governo. Viene inoltre offerta una prospettiva granulare sulle notizie economiche settoriali e locali. L’analisi sottolinea un quadro di incertezza, ma anche di potenziale ripresa, dove il successo dipenderà dalla capacità del governo e della banca centrale di allineare le loro politiche divergenti.

PODCAST IN ITALIANO

Capitolo 1: Politica Monetaria e Quadro Macroeconomico

Questa sezione esamina i principali dati macroeconomici, con un focus sulle decisioni della Banca Nazionale Ungherese (MNB) e sulle più recenti proiezioni economiche.

La Decisione di Politica Monetaria della Banca Nazionale Ungherese

Il Consiglio Monetario dell’MNB, nella sua riunione del 23 settembre 2025, ha deciso di mantenere il tasso di riferimento della banca centrale invariato al 6,50%. Tale decisione, con effetto dal 24 settembre, è stata in linea con le aspettative del mercato. Anche il tasso sui depositi overnight e il tasso sui prestiti garantiti overnight sono stati mantenuti rispettivamente al 5,5% e al 7,5%, preservando il corridoio dei tassi di interesse esistente. Questa è la prima volta che il tasso base è rimasto invariato per un anno intero, dopo una serie di tagli cumulativi di 350 punti base tra il primo e il terzo trimestre del 2024. La MNB ha descritto il suo approccio come “restrittivo” e “orientato alla stabilità,” sottolineando la necessità di un’azione “cauta e paziente” a causa dei persistenti rischi inflazionistici e delle tensioni geopolitiche e commerciali. Il verbale integrale della riunione sarà pubblicato l’8 ottobre.

Analisi delle Proiezioni Economiche Divergenti

Una delle maggiori sfide per analisti e investitori è la significativa disparità tra le proiezioni di crescita del PIL per il 2025, un segnale di profonda incertezza economica. L’MNB ha rivisto al ribasso la sua previsione di crescita per il 2025, portandola allo 0,6% , rispetto a una precedente proiezione dello 0,8%. Questa stima si allinea con la realtà di una stagnazione economica registrata nella prima metà dell’anno, con una crescita grezza del PIL di appena lo 0,1% nel secondo trimestre.

Questa visione pessimistica si scontra con altre stime. Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) prevede una crescita più robusta, pari all’1,4% , mentre la Commissione Europea si attesta sullo 0,8%. Il Gruppo Erste offre la proiezione più cauta, dello 0,5%. L’ampio ventaglio di queste previsioni (dallo 0,5% all’1,4%) non è una semplice anomalia statistica; indica una mancanza di consenso fondamentale tra le principali istituzioni. Le istituzioni nazionali, come l’MNB, stanno rivedendo le loro proiezioni al ribasso, riflettendo la debolezza sul campo. Al contrario, gli organismi internazionali potrebbero basare le loro stime su modelli che si adattano più lentamente alle recenti difficoltà interne. Questa divergenza rappresenta un fattore di rischio cruciale per gli investitori stranieri, che necessitano di proiezioni affidabili per la loro pianificazione strategica. Il problema principale è che i motori di crescita chiave —gli investimenti e le esportazioni nette— rimangono deboli, con i consumi che rappresentano l’unico significativo propulsore della crescita.

FonteProiezione PIL 2025 (%)Proiezione Inflazione 2025 (%)
MNB0,6%4,6%
FMI1,4%4,9%
Commissione UE0,8%4,1%
Gruppo Erste0,5%4,7%

Stato dell’inflazione e i suoi fattori determinanti

Il rapporto sull’inflazione del terzo trimestre 2025 dell’MNB è stato un punto focale della riunione del Consiglio Monetario. Il governatore Mihály Varga ha dichiarato che si prevede un’inflazione media annua del 4,6% nel 2025, con un graduale ritorno al target del 3% solo all’inizio del 2027. Anche qui, le proiezioni divergono, con l’FMI che stima un 4,9% e la Commissione Europea un 4,1%. I dati ufficiali dell’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) per agosto hanno mostrato un’inflazione al consumo del 4,3% su base annua , mentre l’inflazione core è scesa al 3,9%. Nonostante il rallentamento rispetto ai livelli del primo trimestre , persistono forti pressioni sui prezzi, in particolare nel settore dei servizi e a causa degli aumenti salariali a doppia cifra. Varga ha sottolineato che le restrizioni sui prezzi imposte dal governo hanno avuto un impatto “significativo” sulla mitigazione dell’inflazione, ma ha anche avvertito che si potrebbero verificare forti “ri-prezzamenti” una volta che queste misure verranno meno.

Dinamiche del Tasso di Cambio del Fiorino

Il fiorino ha mostrato una notevole resilienza, rafforzandosi da un livello superiore a 403 HUF per euro a giugno a meno di 391 HUF a inizio settembre. Questo rafforzamento è attribuito a una combinazione di fattori internazionali, come l’indebolimento del dollaro statunitense in seguito alle aspettative di taglio dei tassi da parte della Fed, e di politiche interne, tra cui l’alto tasso di base dell’MNB al 6,5%. Mantenere un tasso d’interesse elevato è una strategia deliberata per sostenere il fiorino, offrendo un rendimento più alto rispetto ai tassi dei paesi vicini e attirando capitali stranieri. Questo rafforzamento della valuta contribuisce, a sua volta, a controllare l’inflazione importata, fungendo da difesa cruciale contro le pressioni sui prezzi. Nonostante la sua stabilità generale, il fiorino rimane sensibile agli sviluppi esterni, come dimostra la leggera svalutazione intraday contro il dollaro del 24 settembre.

DataTasso Base (%)O/N Deposito (%)O/N Prestito (%)
Set 24, 20256,505,507,50
Ago 26, 20256,505,507,50
Lug 22, 20256,505,507,50
Giu 24, 20256,505,507,50
Mag 27, 20256,505,507,50
Apr 29, 20256,505,507,50
Gen 20256,50N/AN/A

<br> Nota: Tassi di deposito e prestito MNB sono stati mantenuti rispettivamente a 5,50% e 7,50% dal settembre 2024.

Capitolo 2: Fiducia delle Imprese e dei Consumatori: Un’Economia a un Bivio

Questo capitolo si addentra negli aspetti qualitativi e nelle prospettive future dell’economia, misurate dagli indicatori di fiducia.

L’indice GKI Konjunktúraindex: Misurare la Svolta

Un sondaggio condotto da GKI Gazdaságkutató, con il supporto dell’Unione Europea, ha rivelato una svolta significativa a settembre 2025. Le imprese e i consumatori ungheresi sono i più ottimisti degli ultimi undici mesi. L’ottimismo è un elemento cruciale, in quanto offre una narrazione alternativa ai dati ufficiali che indicano stagnazione. L’indice di fiducia delle imprese è cresciuto nei settori industriale e dei servizi, mentre è rimasto stabile nell’edilizia e nel commercio. Per le famiglie, il miglioramento più notevole riguarda le aspettative di inflazione e la diminuzione del timore di perdere il lavoro.

Questa apparente contraddizione —un miglioramento del sentiment in un’economia stagnante— è al centro dell’attuale situazione. La spiegazione risiede nella natura temporale dei dati. I dati ufficiali sul PIL sono retrospettivi e riflettono la debolezza del primo semestre del 2025, caratterizzato da investimenti in calo e da una domanda esterna fiacca. L’indice GKI, invece, è un indicatore che guarda al futuro e riflette le aspettative. Le imprese e i consumatori stanno probabilmente reagendo alla recente stabilizzazione dell’inflazione , al rafforzamento del fiorino e all’introduzione di nuovi programmi di stimolo governativi. Non guardano al passato, ma anticipano un futuro in cui questi fattori porteranno a una rinnovata crescita. Questo suggerisce che, sebbene l’economia si trovi in una fase difficile, una svolta psicologica, prerequisito necessario per una ripresa reale, è già in atto.

Analisi Settoriale e della Fiducia delle Famiglie

Il miglioramento dell’indice industriale, che ha raggiunto un massimo di quindici mesi , è degno di nota. Questo potrebbe essere legato all’attesa di una ripresa nei mercati chiave di esportazione, in particolare la Germania, la cui prospettiva di crescita, seppur ancora debole, mostra un “leggero miglioramento”. L’aumento della fiducia delle famiglie è guidato da una crescita dei salari reali , sostenuta da aumenti salariali significativi, incluso un incremento del 9% del salario minimo nel 2025. Tale dinamica è il principale motore della crescita dei consumi, come evidenziato dai dati sul PIL.

Capitolo 3: Realtà e Sfide del Mercato del Lavoro

Questo capitolo analizza la complessa situazione del mercato del lavoro ungherese, che risulta più sfumata di quanto suggeriscano le statistiche ufficiali.

Disoccupazione Ufficiale vs. Il Quadro Nascosto

I dati ufficiali del KSH per il periodo febbraio-aprile 2025 mostrano un basso tasso di disoccupazione del 4,4%. Sebbene sia in leggero aumento rispetto al 4,3% di gennaio-marzo , il dato continua a indicare un mercato del lavoro teso. Tuttavia, un’agenzia di stampa ungherese mette in luce una realtà “nascosta,” notando che all’inizio del 2025 quasi 400.000 persone si sono dichiarate disoccupate, un numero significativamente più alto del conteggio ufficiale. La discrepanza tra i numeri ufficiali e quelli auto-dichiarati indica l’esistenza di una popolazione di lavoratori scoraggiati o di persone con competenze non allineate alle attuali esigenze del mercato. Questa situazione è ulteriormente aggravata dal “divario di competenze” tra le qualifiche e le richieste dei lavori moderni. Il basso tasso di disoccupazione è quindi più un sintomo di una forza lavoro in calo e dell’emigrazione, che non un segno di un mercato del lavoro sano e dinamico.

Dinamiche Demografiche e della Forza Lavoro

Il report evidenzia la duplice pressione demografica sul mercato del lavoro. Da un lato, persiste una “fuga dei cervelli,” con oltre 130.000 ungheresi che hanno lavorato nella sola Austria nell’estate del 2025, attratti da salari più elevati. Dall’altro lato, l’Ungheria fa sempre più affidamento su lavoratori stranieri, con oltre 100.000 “lavoratori ospiti” attualmente impiegati nel paese. Questa dinamica rivela che l’economia ungherese sta lottando per trattenere i suoi lavoratori più produttivi, dovendo al contempo importare manodopera per colmare le lacune. Ciò rappresenta un chiaro indicatore delle sfide strutturali e demografiche a lungo termine.

Capitolo 4: L’Impatto della Politica Governativa e della Strategia Fiscale

Questo capitolo analizza le politiche economiche del governo ungherese, incluso il nuovo programma “Otthon Start,” e le loro implicazioni più ampie.

Un’Analisi Approfondita del Programma “Otthon Start”

Dal 1° settembre 2025 è stato lanciato il nuovo programma “Otthon Start”. Si tratta di un piano governativo di mutui a tasso fisso, sovvenzionato dallo Stato, per l’acquisto della prima casa. Le caratteristiche principali includono un importo massimo di 50 milioni di HUF, una durata massima di 25 anni e un tasso d’interesse notevolmente basso e fisso al 3% per l’intera durata del prestito. Il programma, che non prevede condizioni legate al numero di figli, è stato ideato per incrementare i prestiti al consumo del 17-20% nel 2025 e addirittura di più nel 2026.

Questa iniziativa è un esempio di politica fiscale espansionistica. Sovvenzionando il credito e iniettando liquidità nel mercato immobiliare, il governo stimola direttamente i consumi privati e l’attività economica. Tuttavia, questo avviene in un momento in cui l’MNB sta perseguendo una politica monetaria restrittiva, mantenendo alti i tassi per combattere l’inflazione. Questa dicotomia crea un conflitto politico fondamentale: le misure di stimolo del governo rischiano di minare gli sforzi anti-inflazionistici dell’MNB, costringendo la banca centrale a mantenere il suo tasso elevato più a lungo di quanto sarebbe altrimenti necessario. Un ex funzionario dell’MNB ha criticato questa politica economica come “estremamente insensata”.

Importo del PrestitoRata Mensile (Otthon Start 3%)Rata Mensile (Tasso di Mercato 8%)Vantaggio Mensile (HUF)
20M HUF95.000157.00062.000
30M HUF142.000236.00094.000
50M HUF237.000393.000156.000

<br> Nota: Calcoli basati su una durata del prestito di 25 anni.

Politica Geopolitica e Commerciale

Il Ministro degli Affari Esteri Péter Szijjártó ha ribadito la posizione dell’Ungheria il 24 settembre, sostenendo la “cooperazione Est-Ovest” e la “connettività”. Ha affermato che una divisione del mondo in blocchi ha storicamente danneggiato l’Ungheria e che la cooperazione economica basata sul rispetto reciproco è nel suo interesse nazionale. Le dichiarazioni di Szijjártó sono arrivate nel contesto di commenti di Donald Trump riguardanti le importazioni di energia russa. Ciò evidenzia la posizione dell’Ungheria come attore chiave nella complessa relazione tra UE, Stati Uniti e Russia, specialmente per quanto riguarda la dipendenza energetica.

Capitolo 5: Panoramica Economica Settoriale e Locale

Questo capitolo fornisce una prospettiva granulare, integrando notizie locali e specifiche di settore per completare il quadro economico.

Innovazione e l’Ecosistema delle Startup

La “Settimana dell’Innovazione Ungherese” si è conclusa con successo, mettendo in evidenza il crescente ecosistema di innovazione del paese, con un focus sull’intelligenza artificiale (IA) e la tecnologia “deep tech”. Una startup, B120 LifeTresor, ha vinto un premio per la sua soluzione fintech/AI legata alla pianificazione patrimoniale. Visa ha lanciato un programma triennale di “pagamenti digitali” in Ungheria per sostenere la digitalizzazione delle piccole e medie imprese (PMI). Questo sottolinea un forte slancio verso la modernizzazione del panorama imprenditoriale.

L’Industria Automobilistica

È iniziato il periodo di candidatura per i premi “Auto Ungherese dell’Anno 2026”, con Audi Hungaria come primo partecipante. I criteri di valutazione della giuria includono la percentuale di componenti ungheresi, sottolineando l’importanza delle catene di valore locali. Parallelamente, notizie dalla Germania, un partner commerciale chiave, indicano una battuta d’arresto nel mercato dei veicoli elettrici, con Volkswagen che sta perdendo miliardi a seguito del ritiro di Porsche. Questo ostacolo esterno rappresenta un rischio per l’economia ungherese, data la sua profonda integrazione nella catena di approvvigionamento automobilistica tedesca. Un nuovo investimento di Suzuki rafforzerà ulteriormente il ruolo dell’Ungheria nel settore.

Settore del Commercio al Dettaglio e dell’Agricoltura

Sebbene non sia stato possibile accedere agli articoli specifici riguardanti Penny Market o l’industria alimentare in generale , il contesto più ampio suggerisce un’attenzione continua all’approvvigionamento locale e alle catene di fornitura. In precedenza, un’analisi dell’MNB ha menzionato un rallentamento della produzione agricola dovuto alla siccità , un fattore che potrebbe avere implicazioni sui prezzi dei prodotti alimentari.

Capitolo 6: Valutazione Completa dei Rischi e delle Opportunità

Questa sezione sintetizza le scoperte in una chiara valutazione dei rischi e delle opportunità per l’economia ungherese.

Rischi Interni

Il rischio interno più significativo è il persistente conflitto tra la politica fiscale espansionistica del governo e la politica monetaria restrittiva dell’MNB. Questa divergenza crea incertezza e potrebbe prolungare il periodo di tassi di interesse elevati. Sebbene l’inflazione sia rallentata, le pressioni sottostanti dovute al settore dei servizi e agli aumenti salariali, insieme al potenziale di “ri-prezzamento” una volta che le misure governative scadranno, rappresentano un rischio costante. Infine, il paradosso del mercato del lavoro (divario di competenze, emigrazione e dipendenza da lavoratori stranieri) e la cronica debolezza degli investimenti sono sfide strutturali che minacciano la crescita a lungo termine.

Rischi Esterni

Le tensioni geopolitiche e le tariffe commerciali continuano a creare un ambiente globale incerto , un rischio significativo per l’economia ungherese orientata all’esportazione, specialmente data la prospettiva di crescita ancora debole del suo principale partner commerciale, la Germania. Sebbene il fiorino si sia rafforzato di recente, il suo valore rimane altamente sensibile agli sviluppi sui mercati finanziari globali e agli eventi geopolitici.

Opportunità Chiave per la Crescita Sostenibile

Il miglioramento significativo nell’indice di fiducia GKI rappresenta un cruciale cambiamento psicologico che potrebbe catalizzare una ripresa genuina, a condizione che le condizioni economiche continuino a stabilizzarsi. La focalizzazione del governo sullo stimolo di settori specifici (come l’industria automobilistica e delle batterie) e della domanda dei consumatori (come il programma “Otthon Start”) potrebbe fornire lo slancio necessario per superare la stagnazione. Infine, lo slancio verso la digitalizzazione delle PMI e l’emergente scena delle startup incentrate sull’IA e sul “deep tech” presentano opportunità per un’economia più moderna, efficiente e produttiva.

Conclusione e Prospettive Future

L’economia ungherese, in data 24 settembre 2025, si trova in una fase fragile ma cruciale. È ufficialmente stagnante, ma pronta per una potenziale svolta, come dimostra il crescente ottimismo di imprese e consumatori. Questo momento è caratterizzato da un profondo conflitto politico, in cui l’approccio cauto dell’MNB si scontra con la strategia fiscale espansionistica del governo. Questo report suggerisce che l’esito di queste tensioni interne determinerà se l’attuale ondata di ottimismo si tradurrà in una ripresa economica robusta e a lungo termine. Per gli investitori, si raccomanda un’attenta valutazione delle proiezioni contrastanti e dei rischi derivanti dalla divergenza politica. Per i decisori politici, si rende necessario un maggiore allineamento tra le politiche fiscali e monetarie per assicurare una ripresa sostenibile e affrontare le sfide strutturali nel mercato del lavoro e nell’ambiente degli investimenti.

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20. Dübörög a munkanélküliség Magyarországon: a titkolt számok mást mutatnak, mint a valóság – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/karrier/20250716/duborog-a-munkanelkuliseg-magyarorszagon-a-titkolt-szamok-mast-mutatnak-mint-a-valosag-1181967

21. Gazdaság: Matolcsy volt alelnöke: „Egyre extrémebb hülyeségek helyettesítik a gazdaságpolitikát” – HVG, https://hvg.hu/gazdasag/20250923_patai-mihaly-mnb-alelnok-euro-gazdasagpolitika-ebx

22. Szijjártó Péter: Magyarország mindig a kelet–nyugati együttműködés mellett fog érvelni, https://www.kemma.hu/orszag-vilag/2025/09/szijjarto-peter-magyarorszag-mindig-a-kelet-nyugati-egyuttmukodes-mellett-fog-ervelni

23. Szijjártó Péter: Magyarország mindig a józan ész és a kelet-nyugati együttműködés mellett fog érvelni | hirado.hu, https://hirado.hu/belfold/cikk/2025/09/24/szijjarto-peter-magyarorszag-mindig-a-jozan-esz-es-a-kelet-nyugati-egyuttmukodes-mellett-fog-ervelni

24. Donald Trump a szívünkből szólt – Szijjártó Péter reagált az orosz energiaimport leállításával kapcsolatos nyilatkozatra – Vasárnap.hu, https://vasarnap.hu/2025/09/24/donald-trump-a-szivunkbol-szolt-szijjarto-peter-reagalt-az-orosz-energiaimport-leallitasaval-kapcsolatos-nyilatkozatra/

25. AI, Deep Tech, jövőkutatás: így duplázott a Hungarian Innovation Week – Trend FM, https://trendfm.hu/cimlap/ai-deep-tech-jovokutatas-igy-duplazott-a-hungarian-innovation-week-24536

26. B120 LifeTresor – Startup Online – Magyarország első startupoknak szóló oldala, https://startuponline.hu/tag/b120-lifetresor

27. A magyar vállalkozások digitalizációját támogató programot indított a Visa – Üzletem -, https://uzletem.hu/vallalkozo/a-magyar-vallalkozasok-digitalizaciojat-tamogato-programot-inditott-a-visa

28. Elindult a nevezés az Év Magyar Autója 2026 díjakra – Márkamonitor, https://markamonitor.hu/elindult-a-nevezes-az-ev-magyar-autoja-2026-dijakra/

29. Újabb nagy hátraarc a villanyautók piacán: milliárdokat veszít a Volkswagen a Porsche visszalépése miatt – Infostart.hu, https://infostart.hu/auto/2025/09/23/ujabb-nagy-hatraarc-a-villanyautok-piacan-milliardokat-veszit-a-volkswagen-a-porsche-visszalepese-miatt

Analisi Approfondita dell’Economia Ungherese: Panoramica e Prospettive del 23 Settembre 2025

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Introduzione

Il presente rapporto fornisce un’analisi specialistica e contestuale dell’economia ungherese, concentrandosi sulle principali dinamiche e sugli eventi del 23 settembre 2025. L’obiettivo va oltre la semplice cronaca, mirando a delineare le interconnessioni tra le politiche macroeconomiche, le strategie governative e gli sviluppi settoriali. La giornata è stata caratterizzata da una complessa interazione di forze: la Banca Centrale Ungherese (MNB) ha ribadito la sua linea di politica monetaria restrittiva, mentre il dibattito politico-economico si è intensificato, riflettendo le profonde sfide strutturali e una crescente frizione sociale. L’analisi qui presentata integra dati ufficiali e notizie locali per offrire una visione olistica del contesto economico attuale.

PODCAST IN ITALIANO

1. Politica Monetaria e Stabilità Finanziaria

1.1. La Decisione del Consiglio Monetario della MNB

Il 23 settembre 2025, il Consiglio Monetario della Banca Centrale Ungherese (MNB) ha deciso, come ampiamente previsto, di mantenere il tasso di base invariato al 6,50%. Questa decisione, che ha lasciato i tassi fermi per un intero anno, riflette un approccio di politica monetaria definito dalla stessa banca come “cauto e paziente”. La MNB ha chiarito che il mantenimento di condizioni monetarie restrittive è fondamentale per raggiungere la stabilità dei prezzi in modo sostenibile e per preservare la stabilità dei mercati finanziari. La decisione posiziona il tasso d’interesse dell’Ungheria a un livello elevato, a pari merito con quello della vicina Romania, il che ha implicazioni dirette per la valuta nazionale e le aspettative degli investitori.

L’orientamento della banca centrale non è, pertanto, un’assenza di azione, ma una scelta strategica ponderata per gestire la complessa dinamica tra inflazione e crescita economica. In un contesto in cui la Federal Reserve ha recentemente ridotto il proprio tasso di riferimento , il differenziale d’interesse elevato rende il fiorino ungherese (HUF) particolarmente attraente per le operazioni di carry trade. Questo afflusso di capitali ha contribuito in modo significativo al rafforzamento del fiorino, che ha toccato i minimi di 16 mesi contro l’euro, una condizione che la politica monetaria della MNB è disposta a tollerare per un periodo prolungato al fine di sostenere la valuta. Un fiorino forte è, infatti, considerato uno strumento essenziale per contenere l’inflazione, riducendo il costo delle importazioni e ancorando le aspettative di prezzo. La stabilità del fiorino diventa così un pilastro fondamentale nella strategia di disinflazione della MNB.

Le decisioni storiche dei tassi d’interesse dell’MNB nel 2025 illustrano con chiarezza questo periodo di stabilità strategica.

Data della DecisioneTasso di Base AttualePrecedente
23 Set 20256,50%6,50%
26 Ago 20256,50%6,50%
22 Lug 20256,50%6,50%
24 Giu 20256,50%6,50%
27 Mag 20256,50%6,50%
29 Apr 20256,50%6,50%

1.2. Analisi dell’Inflazione e del Fiorino

Il quadro inflazionistico rimane complesso. Nonostante le misure governative di restrizione dei prezzi abbiano avuto un effetto frenante, la MNB ha osservato che persistono “forti riprezzamenti aziendali” al di fuori della loro portata. L’inflazione annuale di agosto si è attestata al 4,3%, un valore che, pur corrispondendo alle previsioni del mercato e rimanendo stabile rispetto al mese precedente, si posiziona al di sopra della banda di tolleranza della MNB. L’analisi dettagliata del dato di agosto mostra un aumento dei prezzi per le bevande alcoliche e il tabacco, i beni di consumo durevoli e i servizi. Questo suggerisce che le pressioni inflazionistiche attuali non sono omogenee, ma sono spinte da specifici settori dell’economia, in particolare dai servizi.

Le proiezioni della banca centrale indicano che l’inflazione rimarrà al di sopra della banda di tolleranza per il resto dell’anno. Si prevede che l’inflazione possa rientrare all’interno della banda all’inizio del 2026, ma che raggiunga il target del 3% solo all’inizio del 2027. Questa previsione a lungo termine evidenzia le sfide strutturali che impediscono una rapida disinflazione. Le aspettative inflazionistiche dei consumatori rimangono a un livello elevato, un fattore che giustifica il mantenimento di una politica monetaria restrittiva e un atteggiamento cauto da parte dell’MNB.

1.3. Commenti del Governatore Varga Mihály e la Prospettiva della Jegybank

In una conferenza stampa successiva alla decisione, il Governatore della MNB Mihály Varga ha sottolineato la necessità di una politica monetaria “orientata alla stabilità” per raggiungere l’obiettivo primario di stabilità dei prezzi. Il Governatore ha ribadito che un fiorino più forte e stabile è cruciale per ancorare le aspettative di inflazione e che il rafforzamento della fiducia e la ripresa dell’economia europea sono elementi chiave per accelerare la crescita ungherese.

Le nuove proiezioni macroeconomiche della MNB, presentate in questa occasione, offrono una visione aggiornata dello scenario economico. Le previsioni per la crescita del PIL sono state riviste al ribasso, prevedendo un modesto 0,6% per il 2025. L’MNB anticipa che la ripresa economica si farà più sostenuta nel 2026, trainata in gran parte dall’espansione dei consumi delle famiglie e da un’espansione del credito residenziale. La crescita dei prestiti alle famiglie è stimata tra il 17% e il 20% quest’anno e il 18-22% nel 2026, grazie anche a nuovi programmi di sostegno come “Home Start”. Questo indica una chiara scommessa sulla domanda interna come motore della crescita.

L’MNB ha delineato tre scenari alternativi per il futuro: uno scenario di “consumo più forte” con maggiore crescita e inflazione, uno scenario di “tensioni geopolitiche” con crescita più debole e inflazione più alta, e uno scenario di “debolezza prolungata” con crescita e inflazione più basse. Le previsioni attuali si posizionano come un compromesso tra questi scenari, ma il dibattito pubblico sul futuro dell’economia, alimentato dalle previsioni della banca centrale, rimane un elemento centrale della discussione politica.

Di seguito, le previsioni macroeconomiche chiave aggiornate della MNB per gli anni a venire.

IndicatorePrevisione 2025Previsione 2026Previsione 2027
Crescita del PIL0,6%N/AN/A
Inflazione Media4,6%3,8%3,0%

2. Strategie di Governo e il Contesto Politico-Economico

2.1. La Strategia di “Neutralità Economica” del Governo e le sue Implicazioni

In un discorso tenuto a Budapest, il Ministro degli Affari Esteri Péter Szijjártó ha ribadito l’impegno del governo ungherese a una strategia di “neutralità economica”, volta a proteggere l’economia nazionale dalle conseguenze delle “decisioni mal riuscite” dell’Europa e dal declino economico globale. Szijjártó ha argomentato che un sistema basato su blocchi economici ha distrutto il modello di crescita europeo, sottolineando come l’Ungheria, al contrario, si sia posizionata come un punto d’incontro per gli affari orientali e occidentali. A suo dire, un terzo di tutti gli investimenti cinesi in Europa nell’ultimo anno sono stati diretti in Ungheria, dimostrando il successo di questa politica.

Tuttavia, questa narrazione cozza con gli sviluppi recenti nell’industria chiave delle batterie per veicoli elettrici. Le notizie del 23 settembre indicano che il piano del governo di fare dell’Ungheria un “hub europeo delle batterie” sta incontrando notevoli ostacoli. Le aziende strategiche, come il gigante cinese CATL e il produttore di veicoli elettrici BYD, hanno annunciato ritardi o sospensioni nella produzione in Ungheria, a causa della stagnazione della domanda di veicoli elettrici a livello europeo e delle forti opposizioni ambientali a livello locale. Questo divario tra la retorica del governo e la realtà sul campo solleva dubbi sulla sostenibilità e la solidità della strategia economica ungherese, che ha investito ingenti somme in incentivi fiscali per attrarre questi progetti.

2.2. Il Partito Tisza e la Revisione della Politica di Sostegno

L’economia è diventata il campo di battaglia centrale nella politica ungherese. Il crescente successo del Partito Tisza, guidato da Péter Magyar, che i sondaggi indicano aver superato il partito di governo Fidesz, è direttamente collegato a un’economia cronicamente debole e a un’inflazione persistente. Il governo ha reagito lanciando una “Consultazione Nazionale” sui presunti piani fiscali del Partito Tisza, accusandolo di volere un aumento delle tasse e dei prezzi dell’energia, che sarebbero deleteri per le famiglie.

Un’analisi del think tank Századvég, vicino al governo, ha avvertito che il programma energetico del Partito Tisza, che si presume taglierebbe l’Ungheria dalle fonti energetiche russe, porterebbe a un aumento “insostenibile” delle bollette per le famiglie. L’analisi afferma che ciò colpirebbe 1,2 milioni di famiglie, mettendo in discussione la stabilità economica di milioni di ungheresi. Questo dibattito politico dimostra come il governo stia utilizzando l’argomento economico per attaccare la credibilità del suo principale rivale, trasformando le questioni di politica fiscale e di bilancio in strumenti di propaganda politica. Il conflitto non si limita a un disaccordo sulle cifre, ma riguarda la credibilità delle narrazioni economiche nel dibattito pubblico.

2.3. Politica Fiscale: Novità e Prospettive

Come accennato dal Governatore Varga, il governo sta puntando sulla ripresa del consumo interno per stimolare la crescita economica. Programmi come “Home Start,” che offre prestiti a tasso fisso per l’acquisto della prima casa, e l’espansione del credito alle famiglie riflettono questa strategia. Si prevede che la crescita del consumo e il credito alle famiglie compenseranno la debolezza in altri settori dell’economia.

Tuttavia, questa strategia fiscale potrebbe creare una tensione significativa con la politica monetaria restrittiva della MNB. L’aumento del consumo e del credito potrebbe alimentare ulteriormente le pressioni inflazionistiche, complicando il compito della banca centrale di riportare l’inflazione all’interno della sua banda di tolleranza. Le politiche fiscali e monetarie, pur agendo in modo apparentemente coordinato, hanno obiettivi potenzialmente divergenti, con una che cerca di generare crescita attraverso la domanda e l’altra che cerca di contenere l’inflazione attraverso la restrizione.

3. Dettagli Settoriali e Tendenze Microeconomiche

3.1. Il Settore delle Costruzioni e il Mercato Immobiliare

I dati del secondo trimestre del 2025 indicano una performance disomogenea nel settore delle costruzioni ungherese. Il valore dei progetti di costruzione non residenziale è sceso a un “livello criticamente basso,” e il settore dell’ingegneria civile ha mostrato un andamento debole. Tuttavia, questo rallentamento è stato parzialmente compensato da un’attività record nella costruzione di alloggi plurifamiliari. La costruzione di case è stata trainata dall’afflusso di liquidità proveniente dalla scadenza dei bond governativi e dal successo di programmi di credito come “Home Start”.

Questa “crescita a due velocità” nel settore delle costruzioni è un chiaro esempio di come gli stimoli mirati stiano sostenendo un segmento del mercato mentre altri languono. La debolezza nell’edilizia non residenziale potrebbe riflettere una cautela o una mancanza di investimenti da parte del settore privato, mentre il boom residenziale, alimentato dal credito, solleva la questione di una potenziale bolla speculativa, dato che l’offerta di alloggi continua a crescere a un ritmo sostenuto.

3.2. L’Industria dei Veicoli Elettrici (EV) e delle Batterie

La scommessa strategica del governo di attrarre investimenti nell’industria delle batterie e dei veicoli elettrici sta affrontando una serie di sfide. Sebbene siano stati promessi miliardi di dollari in investimenti e migliaia di posti di lavoro, la stagnazione della domanda globale di veicoli elettrici e la forte opposizione di gruppi ambientalisti hanno compromesso il progresso. In Ungheria, l’opposizione si è concentrata su questioni legate al consumo di acqua e ai rischi ambientali, come le perdite di solvente NMP. I rapporti indicano che i produttori cinesi di batterie CATL e BYD hanno ritardato o sospeso i loro piani di produzione in Ungheria, un segnale che il modello di crescita ungherese basato sugli investimenti esteri è vulnerabile a rischi sia globali che locali.

3.3. Mercato del Lavoro e Consumi

A livello di mercato del lavoro, i dati di luglio 2025 mostrano un calo di quasi 30.000 occupati rispetto all’anno precedente. Questo segnale di debolezza è mitigato dalle aspettative di un aumento dei consumi delle famiglie nel 2026, ma la divergenza tra i dati del mercato del lavoro e le proiezioni sui consumi suggerisce un contesto economico non uniforme.

Inoltre, un segnale tangibile di frizione economica a livello locale è la protesta dei tassisti a Budapest. I tassisti hanno manifestato per chiedere una riforma della tassazione, un limite al numero di licenze e un aumento delle tariffe, che non sono cambiate da tre anni. La protesta evidenzia come i problemi di costo della vita e la pressione sui redditi, pur non emergendo sempre nelle statistiche aggregate, siano una fonte di crescente malcontento sociale ed economico.

3.4. Rischi e Sviluppi Aggiuntivi

Notizie minori, apparentemente scollegate, offrono ulteriori spunti di riflessione. La diffusione di una pericolosa truffa online su Facebook, che ha colpito migliaia di utenti ungheresi, rivela la crescente digitalizzazione dell’economia e, al contempo, l’aumento dei rischi per la sicurezza finanziaria dei cittadini. In una notizia di microeconomia locale, è stato riportato che un’azienda locale, Shopland, ha acquisito il sito di un negozio Tesco a Debrecen, riflettendo le dinamiche del commercio al dettaglio e le transizioni di proprietà in una città che sta diventando un hub industriale chiave.

4. Sintesi e Conclusioni: Tendenze e Valutazioni per il Futuro

4.1. Sintesi dei Punti Chiave e delle Interconnessioni

La giornata del 23 settembre 2025 ha cristallizzato le tensioni e le interconnessioni che definiscono l’economia ungherese. La MNB ha mantenuto una politica monetaria rigorosa, nonostante la debolezza della crescita, al fine di combattere un’inflazione persistente. Questa politica ha contribuito a un fiorino forte, che a sua volta funge da strumento anti-inflazione. La debolezza economica, tuttavia, ha alimentato il successo politico dell’opposizione, portando il governo a utilizzare la politica fiscale come leva per la crescita, in un modo che potrebbe contrastare gli sforzi della banca centrale.

Politica Monetaria (MNB)Politica Fiscale (Governo)Contesto PoliticoDinamiche Settoriali
Obiettivo PrincipaleStabilità dei prezzi (tassi al 6.5%)Crescita e sostegno alle famiglie (programmi di credito)Gestione del consenso e contenimento dell’opposizioneAdattamento a fattori globali e nazionali
Interconnessione 1Tassi alti sostengono il fiorino e combattono l’inflazione (MNB)La debole crescita, in parte dovuta ai tassi alti, alimenta il successo dell’opposizioneLa debolezza economica è un fattore chiave della crescente popolarità del Partito TiszaI programmi di sostegno (es. “Home Start”) spingono la costruzione residenziale ma non altri settori
Interconnessione 2La politica fiscale pro-crescita può aumentare le pressioni inflazionisticheLa MNB deve considerare le misure di stimolo fiscale nel definire la sua strategiaIl governo risponde alla sfida politica con una campagna di discredito basata su argomenti economiciL’industria strategica delle batterie è vulnerabile a fattori geopolitici e ambientali, nonostante gli investimenti governativi

4.2. Analisi dei Rischi a Breve Termine

Il quadro economico ungherese presenta rischi a breve termine che richiedono un’attenta considerazione. Il principale è il rischio politico, derivante dalla crescente popolarità del Partito Tisza. La loro ascesa, alimentata da una “cronica debolezza economica,” e il conseguente scontro politico con il governo potrebbero portare a un periodo di maggiore incertezza e imprevedibilità nelle politiche economiche.

Il secondo rischio è inflazionistico. Sebbene la MNB mantenga una posizione ferma, i segnali di persistente inflazione, in particolare nei prezzi dei servizi, e l’espansione del credito e del consumo spinti dal governo potrebbero creare un conflitto tra politica monetaria e fiscale. Un’accelerazione inaspettata dell’inflazione potrebbe costringere l’MNB a rivedere la sua politica, mettendo a rischio il carry trade sul fiorino che ha contribuito alla sua recente stabilità.

4.3. Prospettive a Medio Termine

Per il medio termine, le prospettive di crescita dipenderanno in gran parte dalla capacità del consumo interno di sostenere l’economia. Le proiezioni di una forte crescita del credito alle famiglie, trainata dai programmi governativi, sono un segnale incoraggiante. Tuttavia, il paese affronta sfide strutturali significative. La performance debole dell’industria manifatturiera e l’incertezza che circonda gli investimenti nell’industria delle batterie sollevano dubbi sulla capacità dell’Ungheria di raggiungere i suoi obiettivi di crescita a lungo termine. La dipendenza dagli investimenti esteri rende l’economia vulnerabile a dinamiche di mercato globali e a rischi geopolitici che sfuggono al controllo delle politiche nazionali. La vera sfida per l’Ungheria sarà quella di navigare tra queste forze contrastanti e di creare una crescita sostenibile che non sia solo trainata dalla domanda interna ma anche da una solida base industriale diversificata.

Bibliografia

1. Közlemény a Monetáris Tanács 2025. szeptember 23-i üléséről | MNB.hu, https://www.mnb.hu/monetaris-politika/a-monetaris-tanacs/kozlemenyek/2025/kozlemeny-a-monetaris-tanacs-2025-szeptember-23-i-uleserol

2. Hungary Interest Rate Decision – Investing.com, https://www.investing.com/economic-calendar/hungarian-interest-rate-decision-452

3. MNI NBH Preview: September 2025, https://media.marketnews.com/MNINBH_Prev_Sep25_e251e2bb43.pdf

4. Hungary central bank says tight monetary conditions warranted – TradingView, https://www.tradingview.com/news/reuters.com,2025:newsml_S8N3QA0BB:0-hungary-central-bank-says-tight-monetary-conditions-warranted/

5. Hungary keeps EU’s highest base rate steady as inflation risks loom, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-RATES-e0a9e651-f13e-4984-8084-e58d6d2bd6c4

6. EM assets subdued ahead of Hungary rate verdict, Indian rupee at record low, https://www.lse.co.uk/news/em-assets-subdued-ahead-of-hungary-rate-verdict-indian-rupee-at-record-low-tww3vqcn6o44p9n.html

7. Hungary Inflation Rate – Trading Economics, https://tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi

8. MNB: slower growth, declining inflation expected – Trademagazin, https://trademagazin.hu/en/mnb-lassabb-novekedes-merseklodo-inflacio-varhato/

9. Növekedési és inflációs kockázatokról beszélt Varga Mihály – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250923/novekedesi-es-inflacios-kockazatokrol-beszelt-varga-mihaly-788130

10. Q2 2025: drop in construction start in Hungary – EECFA – Buildecon, https://buildecon.blog/2025/08/28/q2-2025-drop-in-construction-start-in-hungary/

11. Minister Szijjártó: Government shields Hungarian economy from Europe’s failed policies, https://abouthungary.hu/news-in-brief/minister-szijjarto-government-shields-hungarian-economy-from-europes-failed-policies

12. Hungary’s bet on EV battery boom hits bumps in the road – Climate Home News, https://www.climatechangenews.com/2025/08/14/hungarys-bet-on-ev-battery-boom-hits-bumps-in-the-road/

13. The EU Parliament rejects Hungary’s bid to lift immunity for its lawmaker and main Orbán rival, https://apnews.com/article/hungary-orban-opposition-leader-magyar-af9cc73e8714e2352c1bdef61411e778

14. The EU Parliament rejects Hungary’s bid to lift immunity for its lawmaker and main Orbán rival – SFGATE, https://www.sfgate.com/news/world/article/the-eu-parliament-rejects-hungary-s-bid-to-lift-21062697.php

15. Hungary to Hold National Consultation on Tisza Party Tax Plans – XpatLoop.com, https://xpatloop.com/channels/2025/09/hungary-to-hold-national-consultation-on-tisza-party-tax-plans.html

16. Századvég: Hungarian households would collapse under Tisza party’s energy plan, https://abouthungary.hu/news-in-brief/szazadveg-hungarian-households-would-collapse-under-tisza-partys-energy-plan

17. Hírek, aktualitások: Gazdaság – VOSZ, https://vosz.hu/gazdasag

18. Taxi Drivers Hold Major Demonstration in Budapest, https://bbj.hu/business/industry/transport/taxi-drivers-hold-major-demonstration-in-budapest/

19. Veszélyes csalás terjed a Facebookon: a Meta nevében több ezer magyar felhasználót csaptak be – Infostart, https://infostart.hu/tudomany/tech/2025/09/23/veszelyes-csalas-terjed-a-facebookon-a-meta-neveben-tobb-ezer-magyar-felhasznalot-csaptak-be

20. Helyi gazdaság – HAON, https://www.haon.hu/rovat/helyi-gazdasag

Un Briefing Esclusivo sull’Economia Ungherese: Sviluppi Macroeconomici e Microeconomici Chiave il 22 Settembre 2025

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I. Riepilogo Esecutivo

La giornata del 22 settembre 2025 ha evidenziato una notevole complessità e una serie di tensioni fondamentali all’interno del panorama economico ungherese. La dinamica dominante è stata il contrasto tra l’orientamento di politica fiscale del governo, che continua a spingere per la crescita attraverso misure di stimolo mirate, e la necessità di disciplina monetaria ribadita dalla Banca Nazionale Ungherese (NBH) e da istituzioni internazionali. A livello macroeconomico, le valutazioni esterne hanno fornito un quadro di stagnazione e di rischi al ribasso, mentre a livello microeconomico, le performance aziendali e gli sviluppi settoriali hanno illustrato come la spesa statale e le partnership pubbliche continuino a guidare la crescita in settori specifici.

PODCAST IN ITALIANO

Gli sviluppi chiave della giornata includono:

  1. Un avvertimento del FMI che sottolinea la stagnazione della produzione, l’inflazione persistente al di sopra dell’obiettivo e i rischi derivanti dalle distorsioni del mercato causate da misure normative e da programmi di prestito agevolato.
  2. La decisione della Banca Nazionale Ungherese (NBH) di mantenere il tasso di interesse di riferimento stabile, in linea con l’obiettivo di combattere l’inflazione, ma in evidente dualità con il lancio del programma di prestiti ipotecari agevolati Otthon Start al 3%.
  3. Sviluppi politici alla NBH, con l’approvazione della nomina di Levente Sipos-Tompa a Vice-Governatore, sollevando interrogativi sull’indipendenza dell’istituzione di fronte a resoconti giornalistici che indicano un crescente controllo governativo.
  4. L’impennata del titolo azionario Masterplast sulla Borsa di Budapest, alimentata da un accordo da 18 miliardi di fiorini con la società energetica statale MVM, un esempio lampante di come i contratti statali fungano da catalizzatori di performance per le aziende private.
  5. I lavori di ristrutturazione dei bagni termali di Budapest, che illustrano una strategia di lungo termine nel settore del turismo, orientata a migliorare l’esperienza e la qualità piuttosto che massimizzare i volumi.

Complessivamente, il 22 settembre 2025 ha messo in luce un’economia in cui la direzione di politica è guidata da interventi mirati e talvolta contraddittori. Il governo ungherese si sta muovendo in una direzione che un’analisi istituzionale esterna considera rischiosa, mentre la Banca Centrale tenta di mantenere una disciplina monetaria che sembra costantemente minacciata dalle decisioni fiscali.

II. Analisi Macroeconomica e di Politica: Il Paradosso della Politica

A. La Prospettiva del FMI: Un Momento Difficile

Il contesto macroeconomico della giornata è stato definito in gran parte dai contenuti della consultazione Article IV del Fondo Monetario Internazionale (FMI) per l’Ungheria. L’analisi del FMI dipinge un quadro di profonda sfida, descrivendo l’economia ungherese come in un “momento difficile” con una produzione stagnante negli ultimi tre anni. L’inflazione, un problema persistente, rimane ben al di sopra dell’obiettivo del 3% della banca centrale.

L’istituzione ha fornito proiezioni economiche contenute, prevedendo una modesta crescita dello 0,7% per il 2025, trainata principalmente dai consumi, con una ripresa più robusta al 2% attesa per il 2026. L’inflazione, sebbene in rallentamento, non dovrebbe raggiungere l’obiettivo fino al 2027. L’FMI ha espresso preoccupazione per l’elevato debito pubblico e per un deficit fiscale che, con le politiche attuali, si manterrà intorno al 4,5% del PIL nel medio termine, con un rapporto debito/PIL che potrebbe salire al 79% entro il 2030. Un punto di critica cruciale da parte dei direttori esecutivi è stato il ruolo delle misure normative introdotte dal governo — tra cui prezzi calmierati, tassi di interesse e massimali sui margini, insieme a prelievi straordinari e schemi di prestito agevolato — che secondo loro hanno “distorto i segnali del mercato e aggiunto incertezza”. Questa valutazione esterna e formale fornisce una critica diretta e fondamentale alle politiche economiche che verranno analizzate nelle sezioni seguenti del rapporto.

B. Politica Monetaria e la Sfida della Dualità

Il conflitto tra la disciplina monetaria e lo stimolo fiscale è al centro delle attuali dinamiche economiche ungheresi. La Banca d’America prevede che la Banca Nazionale Ungherese (NBH) manterrà il suo tasso di interesse di riferimento al 6,50% nella sua prossima riunione. Questa posizione restrittiva è coerente con la raccomandazione del FMI per un “orientamento monetario restrittivo” necessario a riportare l’inflazione all’obiettivo. Questa mossa è comunemente intesa come un segnale di disciplina da parte dell’NBH.

Tuttavia, il Governatore della NBH ha sottolineato che il paese sta “accoppiando un tasso di interesse di riferimento stabile al 6,50% con i mutui Home Start al 3% per sostenere la crescita senza perdere disciplina”. Questa dichiarazione rivela una contraddizione intrinseca. Il programma Otthon Start, che offre prestiti ipotecari a un tasso fisso estremamente basso, è una misura fiscale altamente espansiva. Tali programmi sono progettati per innescare la domanda nel mercato immobiliare. Un aumento della domanda, a sua volta, come previsto dagli analisti, “potrebbe facilmente far salire i prezzi”. Questo effetto inflazionistico nel settore immobiliare mina direttamente l’obiettivo principale della politica monetaria restrittiva dell’NBH, che è quello di controllare i prezzi. L’FMI ha specificamente raccomandato di eliminare gradualmente gli incentivi legati al settore immobiliare per contenere le pressioni sui prezzi. La simultanea applicazione di politiche monetarie restrittive e di politiche fiscali espansive crea una dualità che non solo genera incertezza, ma potrebbe anche compromettere l’efficacia degli sforzi di stabilità dei prezzi da parte della banca centrale.

C. Dinamiche Politiche e la BNU: La Questione dell’Indipendenza

Il dibattito sulla politica economica è ulteriormente complicato da recenti sviluppi politici all’interno della Banca Nazionale Ungherese. Il Comitato Economico del Parlamento ha approvato la nomina del Dott. Levente Sipos-Tompa a Vice-Governatore della NBH, che assumerà la guida del dipartimento di vigilanza finanziaria e protezione dei consumatori a partire da ottobre. Nella sua dichiarazione, Sipos-Tompa ha affermato che la strategia della nuova leadership si baserà su “stabilità, indipendenza e trasparenza”.

Tuttavia, un resoconto del quotidiano Népszava, pubblicato lo stesso giorno, suggerisce che i collaboratori del ministro Mihály Varga stanno “prendendo completamente il controllo” della Banca Nazionale Ungherese. Il curriculum di Sipos-Tompa, che include una lunga esperienza presso la MFB (Banca Ungherese per lo Sviluppo), una banca di proprietà statale di cui è stato Amministratore Delegato e Presidente del Consiglio di Amministrazione , aggiunge complessità alla sua promessa di indipendenza. La sua nomina, unita alle notizie di una crescente influenza politica, solleva preoccupazioni sulla governance. La credibilità e l’efficacia di una banca centrale dipendono in modo cruciale dalla sua indipendenza percepita e reale. Qualsiasi erosione di questa autonomia potrebbe avere implicazioni significative per la stabilità monetaria, la fiducia degli investitori e la capacità dell’istituzione di attuare politiche impopolari ma necessarie, come quelle raccomandate dal FMI.

III. Il Settore Immobiliare: Mercato, Politica e Comportamento dei Consumatori

A. Il Programma Otthon Start: Meccaniche e Impatto sul Mercato

Il programma Otthon Start, lanciato a settembre 2025, rappresenta il principale motore microeconomico nel settore immobiliare. Il programma offre un prestito con un tasso di interesse agevolato al 3% per i primi acquirenti di case, con meno restrizioni rispetto a schemi precedenti come il CSOK e il prestito Babaváró. I requisiti sono ampi: i richiedenti devono avere almeno 18 anni, un reddito verificabile, e un’anzianità lavorativa di almeno due anni nel sistema di sicurezza sociale ungherese, senza la necessità di essere sposati o avere figli. Il prestito massimo è di 50 milioni di fiorini e il contributo minimo richiesto è di appena il 10% del prezzo dell’immobile, un requisito significativamente più basso rispetto al 20% solitamente richiesto per i prestiti di mercato.

Le proprietà che qualificano includono appartamenti e case di nuova costruzione o esistenti, con limiti di prezzo fino a 100 milioni di fiorini per gli appartamenti e 150 milioni di fiorini per le case. Come indicato da diversi analisti, questo programma è significativamente più vantaggioso rispetto ai prestiti di mercato, che offrono tassi di interesse intorno al 6,5%. La differenza di costo è sostanziale; per un prestito di 50 milioni di fiorini, il programma Otthon Start offre un risparmio mensile di oltre 87.000 fiorini rispetto a un prestito di mercato.

L’introduzione di questo programma ha già creato un’aspettativa di aumento della domanda, portando i prezzi a salire. Gli analisti prevedono che il programma inietterà nuova domanda nel mercato, attirando acquirenti che in precedenza non potevano permettersi di entrare. Le anticipazioni sul lancio hanno generato un fenomeno di “Fear Of Missing Out” (FOMO), con molti potenziali acquirenti che hanno stipulato pre-contratti. Questo è un chiaro esempio di come una politica governativa, pur avendo obiettivi sociali di accessibilità abitativa, possa avere un impatto diretto e potenzialmente destabilizzante sul mercato, alimentando le pressioni inflazionistiche come avvertito dal FMI.

Tabella 1: Confronto tra il Prestito Otthon Start e i Prestiti di Mercato Standard

Criteri di ConfrontoPrestito Otthon StartPrestito di Mercato Standard
Tasso di InteresseFino al 3%Circa 6,5% (o superiore)
Contributo Proprio Minimo10%20%
Importo Massimo del Prestito50 milioni di HUFDipende dalla banca, ma generalmente inferiore
Durata Massima del Prestito25 anni25 anni
Rimborso Mensile Tipico (20M HUF, 25 anni)94.842 HUF129.963 HUF
Risparmio Mensile35.121 HUF

Fonte: Dati estratti da Portfolio.hu e money.hu.

B. Tendenze del Mercato delle Assicurazioni sulla Casa

Un’altra componente del settore immobiliare è stata al centro dell’attenzione con la pubblicazione dell’indice delle assicurazioni sulla casa del secondo trimestre 2025 da parte della Banca Nazionale Ungherese (MNB). Questo report ha rivelato che le coperture assicurative sono aumentate in modo molto più rapido rispetto ai premi. In particolare, il valore medio della copertura per metro quadro è aumentato del 18,9% negli ultimi 12 mesi, mentre i premi medi sono cresciuti solo del 6,6% su base annua, e sono rimasti quasi stagnanti nel secondo trimestre.

Questo miglioramento del rapporto qualità-prezzo per i consumatori è attribuito a un moratorio volontario sull’aumento dei premi, che gli operatori di mercato si sono impegnati a rispettare a partire da luglio 2025. Inoltre, il programma “Assicurazioni sulla Casa Amiche del Consumatore”, lanciato dalla stessa MNB, ha raggiunto le 100.000 polizze in maggio. Questi accordi offrono un livello di servizio complessivamente più vantaggioso del 13% rispetto ad altre offerte di mercato. Questo esempio dimostra che l’intervento mirato delle istituzioni finanziarie può portare a risultati positivi e tangibili per i consumatori, agendo come un contrappeso positivo alle distorsioni più ampie che l’FMI ha criticato.

IV. Mercati Finanziari e Performance Aziendale: L’Intersezione tra Pubblico e Privato

A. Il Caso Studio Masterplast: Un’Impennata del Titolo Stimolata dallo Stato

Il 22 settembre, la Borsa di Budapest (BSE) ha vissuto una giornata di sentimento misto, in linea con le tendenze europee, in particolare il sottoperformance del DAX tedesco a causa della crisi del settore automobilistico. In questo contesto, il titolo di Masterplast, un’azienda ungherese produttrice di materiali isolanti, è salito del 5,9%, diventando il quinto titolo più scambiato sulla BSE. Questo notevole aumento non è stato causato da un risultato inaspettato o da un’innovazione tecnologica, ma da un contratto di grande valore. L’azienda ha annunciato un accordo da 18 miliardi di fiorini con l’MVM, la società energetica statale ungherese, per un vasto programma di isolamento nazionale. Questo evento evidenzia una caratteristica cruciale dell’economia ungherese: la performance aziendale, specialmente per le imprese operanti in settori chiave come l’edilizia e l’energia, è strettamente legata alla spesa pubblica e alle partnership con le imprese di proprietà statale. Il successo di Masterplast illustra l’impatto diretto di una strategia governativa di stimolo, un’ulteriore conferma della politica economica guidata dallo Stato.

B. Tendenze di Mercato più Ampie e la Performance dei “Blue-Chip”

L’andamento del mercato ungherese è stato variegato. Mentre Masterplast ha registrato una forte crescita, le performance di altri importanti titoli ungheresi sono state miste. Nel corso dell’anno, il titolo di Magyar Telekom ha sovraperformato significativamente, con un aumento del 45,1%. All’altra estremità dello spettro, le azioni di Richter, l’azienda farmaceutica, hanno subito una contrazione del 5,9%.

Tabella 2: Performance dei Principali Titoli Ungheresi “Blue-Chip” il 22 Settembre 2025

AziendaTickerVariazione Giornaliera (%)Performance YTD (%)Note Principali
MasterplastMPL+5,9%N/AContratto da 18 miliardi di HUF con MVM per un programma di isolamento
MolMOLN/AN/AL’Erste ha abbassato il prezzo obiettivo e il rating del titolo
Magyar TelekomMTELN/A+45,1%Migliore performance tra i titoli ungheresi “blue-chip” quest’anno
RichterRICHTERN/A-5,9%Peggiore performance tra i titoli ungheresi “blue-chip” quest’anno

Fonte: Dati di mercato forniti da Portfolio.hu.

Questa divergenza settoriale all’interno del mercato azionario riflette un quadro economico più sfumato rispetto alla generale stagnazione descritta dal FMI. L’economia ungherese non si sta muovendo in modo uniforme; piuttosto, settori specifici come le telecomunicazioni e l’edilizia, che beneficiano di investimenti infrastrutturali e di contratti governativi, stanno prosperando, mentre altre aree come il settore farmaceutico potrebbero affrontare sfide diverse.

V. Sviluppi Locali e Microeconomici: Un Approccio Strategico al Turismo

A. I Bagni di Budapest: Dolore a Breve Termine per un Guadagno a Lungo Termine

A livello microeconomico, la chiusura parziale dei famosi bagni termali di Budapest, come il Rudas e il Széchenyi, sembra a prima vista un inconveniente per l’industria del turismo. Il settore sauna del Rudas è chiuso per ristrutturazioni fino al 26 settembre, mentre al Széchenyi una delle piscine esterne è temporaneamente fuori servizio per manutenzione.

Questi eventi apparentemente minori sono in realtà parte di una più ampia strategia a lungo termine per il turismo. Un’intervista precedente con Ildikó Szűts, Amministratore Delegato di Budapest Spas, ha rivelato un cambio di approccio deliberato: l’obiettivo non è più aumentare la massa di visitatori, ma piuttosto offrire “un’esperienza di qualità superiore” attraverso significative ristrutturazioni. Questo orientamento strategico è un riflesso di una politica economica a un livello più granulare, che privilegia la redditività e la sostenibilità a lungo termine rispetto a guadagni a breve termine basati sul volume. Le chiusure e la manutenzione sono le inevitabili conseguenze di investimenti di capitale mirati a migliorare l’attrattiva dell’infrastruttura turistica e rafforzare la reputazione di Budapest come destinazione di alta qualità. Questo dimostra come eventi locali che potrebbero essere visti come interruzioni siano in realtà passi calcolati in una pianificazione più ampia per la crescita del settore.

VI. Conclusioni e Prospettive Future

A. Sintesi e Sfumature

L’economia ungherese, il 22 settembre 2025, può essere definita da una tensione tra due forze opposte: la spinta per lo stimolo economico attraverso la spesa pubblica e gli interventi di mercato, e la necessità di una gestione macroeconomica prudente per controllare l’inflazione e il debito.

Il governo sta attivamente promuovendo la crescita in settori chiave come l’edilizia e l’energia attraverso programmi di prestito agevolati come l’Otthon Start e contratti di alto valore per le aziende locali. Questa strategia ha avuto effetti tangibili e positivi sul sentiment dei consumatori e sulle performance di alcune aziende quotate in borsa, fornendo un impulso diretto alla crescita settoriale.

Tuttavia, queste politiche fiscali espansive sono in palese contrasto con la politica monetaria restrittiva della Banca Nazionale Ungherese, che sta tentando di frenare l’inflazione. Questa dualità politica, come sottolineato dal FMI, genera un rischio di distorsione del mercato e può compromettere l’efficacia delle misure di stabilità. Inoltre, i recenti sviluppi politici all’interno della NBH sollevano preoccupazioni sull’indipendenza dell’istituzione, un fattore critico per la credibilità economica a lungo termine.

B. Rischi e Opportunità Chiave

La principale fonte di rischio per l’economia ungherese rimane il potenziale conflitto tra le politiche fiscali e monetarie. Se il programma Otthon Start dovesse causare un’inflazione immobiliare significativa, gli sforzi dell’NBH per controllare i prezzi potrebbero essere vanificati, portando a una politica economica incoerente e meno efficace. Questo, unito alle preoccupazioni sulla governance dell’NBH, potrebbe minare la fiducia degli investitori e la stabilità del fiorino.

Nonostante queste sfide, esistono chiare opportunità. La deliberata strategia del governo di stimolare settori specifici presenta aperture per gli investitori che operano in ambiti come l’edilizia, l’energia e la tecnologia. Le performance di Masterplast e Magyar Telekom dimostrano che ci sono sacche di forza e crescita all’interno dell’economia. Allo stesso modo, il passaggio del settore turistico di Budapest a un modello orientato alla qualità, basato su investimenti a lungo termine e una migliore esperienza per i visitatori, suggerisce una pianificazione strategica e una visione che potrebbero garantire una crescita sostenibile in un settore cruciale per l’economia locale.

Bibliografia

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2. Hungarian and Czech central banks expected to hold rates steady …, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarian-and-czech-central-banks-expected-to-hold-rates-steady-this-week-93CH-4248235

3. Governor of the National Bank of Hungary’s Major Economic Announcements, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/national-bank-of-hungary-major-economic-announcements/

4. Az Országgyűlés Gazdasági Bizottsága támogatta Sipos-Tompa Levente MNB-alelnöki kinevezését, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/az-orszaggyules-gazdasagi-bizottsaga-tamogatta-sipos-tompa-levente-mnb-alelnoki-kinevezeset

5. Varga Mihály emberei teljesen átveszik az irányítást a Magyar Nemzeti Bankban – Népszava, https://nepszava.hu/3295351_varga-mihaly-emberei-magyar-nemzeti-bank-iranyitas

6. Kilőtt egy magyar részvény, amíg a többi szenved – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250922/kilott-egy-magyar-reszveny-amig-a-tobbi-szenved-787718

7. Opening hours – Rudas Thermal Bath, https://en.rudasfurdo.hu/opening-hours

8. Ez lehet a pesti fürdők aduásza 2025-ben: óriási átalakítás készül, új kedvezmények élesednek – Pénzcentrum, https://www.penzcentrum.hu/utazas/20250427/ez-lehet-a-pesti-furdok-aduasza-2025-ben-oriasi-atalakitas-keszul-uj-kedvezmenyek-elesednek-1177993

9. WELLNESS SZOLGÁLTATÁSOK, https://www.rudasfurdo.hu/wellness-szolgaltatasok

10. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/

11. New 3% housing loan to first-time owners in Hungary, https://helpers.hu/property-investment/three-percent-housing-loan-to-first-time-owners-in-hungary/

12. Dr. Levente SIPOS-TOMPA CEO and Chairman of the Board of Directors MFB Hungarian Development Bank Private Limited Company Résum, https://www.eltia.eu/images/Bio_Levente_Sipos-Tompa_Member_of_the_Management_Board_of_ELTI_30042024.pdf

13. FIX 3%-os Lakáshitel | Otthon Start Program – money.hu, https://www.money.hu/otthon-start-hitel

14. Otthon Start Program 2025: a 3%-os lakáshitel feltételei, részletei, tudnivalói egy helyen, https://www.portfolio.hu/bank/20250802/otthon-start-program-2025-a-3-os-lakashitel-feltetelei-reszletei-tudnivaloi-egy-helyen-777787

15. Átlépte a százezret a fogyasztóbarát lakásbiztosítások száma | MNB.hu, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/atlepte-a-szazezret-a-fogyasztobarat-lakasbiztositasok-szama

16. Szechenyi Baths – Szechenyi Baths, https://szechenyibath.com/

L’economia ungherese al 19 settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: Una Ripresa Stagnante dalla Complessa Strategia

Il presente rapporto fornisce un’analisi dettagliata e multi-sfaccettata del panorama economico ungherese alla data del 19 settembre 2025. L’osservazione principale è che l’Ungheria sta attraversando una fase di ripresa complessa e disomogenea, caratterizzata da una crescita significativamente inferiore alle aspettative e da una profonda interconnessione tra politica governativa, dinamiche geopolitiche e realtà economiche locali. Sebbene il contesto esterno rimanga debole e le previsioni di crescita siano state riviste al ribasso, i conti con l’estero mostrano segnali di resilienza. Il governo sta gestendo attivamente l’economia attraverso una combinazione di stimoli fiscali mirati e interventi diretti, mentre la Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una politica monetaria restrittiva. Gli investimenti esteri diretti da partner orientali offrono un contrappunto strategico al disinvestimento di alcune aziende occidentali, mentre le sfide interne, come la crisi del costo della vita e la pressione finanziaria sulle amministrazioni locali, rimangono significative. La dimensione politica, in particolare in vista delle elezioni del 2026 e dei negoziati in corso con l’Unione Europea, rappresenta una variabile cruciale in questa intricata equazione economica.

PODCAST IN ITALIANO

I. Dinamiche Macroeconomiche: Navigare un Paesaggio Contraddittorio

1.1 PIL e la Divergenza nelle Proiezioni di Crescita

L’economia ungherese si trova in una fase di rallentamento marcato nel 2025. Il governo ha drasticamente ridimensionato le proprie aspettative di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL), con il Ministro dell’Economia Márton Nagy che ha annunciato una revisione al ribasso della previsione per il 2025, portandola a solo l’1%. Questa cifra rappresenta un calo significativo rispetto alla precedente proiezione del 2,5% e all’iniziale previsione del 3,4%. Le proiezioni del governo ungherese si allineano con la valutazione della Commissione Europea (CE), che prevede una crescita di appena lo 0,8% per l’anno in corso. Tale dato suggerisce un’economia che si sta avvicinando alla stagnazione, con una ripresa prevista solo per il 2026, quando il PIL dovrebbe rimbalzare al 2,5%.

Tuttavia, l’analisi del quadro economico è resa più complessa dalla divergenza di altre stime autorevoli. Un diverso documento della Commissione Europea, ad esempio, proietta un’accelerazione della crescita del PIL all’1,8% nel 2025, con una spinta attesa dalla domanda interna, in particolare dai consumi. Inoltre, l’agenzia di analisi del rischio Coface prevede una crescita del 2,1% per lo stesso anno. La notevole disparità tra queste proiezioni ufficiali non è una semplice discrepanza statistica, ma riflette un profondo livello di incertezza economica. Le previsioni più prudenti del governo e della CE potrebbero servire a gestire le aspettative pubbliche e a giustificare l’implementazione di misure di stimolo in vista delle elezioni. La differenza nelle previsioni, che non si riscontra solo tra la CE e il governo ungherese ma anche tra documenti della stessa Commissione, evidenzia la fragilità del contesto economico e la natura politicamente sensibile delle narrazioni economiche in Ungheria.

1.2 Il Conflitto tra Politica Monetaria e Fiscale

Un elemento chiave della strategia economica ungherese è la coesistenza di una politica monetaria restrittiva e di una politica fiscale espansiva. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto il suo orientamento “hawkish”, mantenendo il tasso base al 6,50%, il più alto dell’UE. La decisione di non allentare la politica monetaria, che si prevede venga confermata nella riunione del 23 settembre, è guidata dalla necessità di contenere le persistenti aspettative di inflazione. A luglio, l’inflazione annua si attestava ancora al 4,3%, superando l’obiettivo della banca centrale. La MNB ha chiarito che qualsiasi allentamento monetario verrà rinviato finché l’inflazione non rientrerà stabilmente nell’obiettivo.

Parallelamente, il governo sta implementando misure fiscali espansive, che apparentemente si contrappongono alla politica della MNB. Il piano d’azione del governo include sgravi fiscali e incentivi abitativi mirati a stimolare la domanda interna. L’analisi di questa dinamica rivela una strategia più sofisticata di quanto non appaia a prima vista. La MNB favorisce un’interessante combinazione di tassi elevati e una valuta forte per gestire le pressioni economiche. Una forte valuta, come il Fiorino, aiuta a domare l’inflazione importata e a mantenere basse le aspettative di inflazione. L’analista di ING suggerisce che questa strategia sia anche di diretto supporto al governo, in quanto un Fiorino forte riduce il rapporto debito pubblico/PIL, dato che il 30% del debito ungherese è denominato in valute estere. Pertanto, la politica monetaria “alta per più tempo” non è solo uno strumento anti-inflazionistico, ma una scelta strategica che supporta gli sforzi di consolidamento fiscale del governo, riducendo il costo del servizio del debito. In questo senso, la tensione tra le due politiche non rappresenta un conflitto irrisolvibile, ma una cooperazione implicita per affrontare simultaneamente sfide diverse: la stabilità dei prezzi e la sostenibilità del debito pubblico.

1.3 Finanza Pubblica e Dinamiche del Debito

La situazione fiscale del paese rimane una fonte di preoccupazione. Nonostante una riduzione del deficit di bilancio dal 6,7% del PIL nel 2023, la Commissione Europea prevede che rimarrà elevato, al 4,6% nel 2025. Questa stima supera l’obiettivo di deficit rivisto del governo, che si attesta al 4,1%. Le proiezioni mostrano anche che il debito pubblico è destinato a un lento aumento, passando dal 73,6% del PIL nel 2024 al 74,1% nel 2025.

Per compensare le misure di stimolo e tentare di raggiungere i suoi obiettivi fiscali, il governo ha annunciato un piano d’azione economico di 21 punti, che include nuove tasse, in particolare un aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie e una modifica della tassa sugli extraprofitti bancari. Le proiezioni di un deficit elevato e di una crescita nominale del PIL ridotta sono destinate a limitare la riduzione del debito a medio termine. Il governo si trova dunque a navigare una complessa situazione fiscale che rischia di spingere il deficit oltre le previsioni e di mettere a rischio il rating del credito del paese, attualmente classificato al livello più basso di investimento da S&P Global Ratings.

1.4 Conto con l’Estero e Stabilità Valutaria

Nonostante il contesto esterno debole, dovuto in particolare alle difficoltà del principale partner commerciale, la Germania, l’Ungheria ha mostrato segnali positivi nei suoi conti con l’estero. Il paese ha registrato un surplus delle partite correnti e un miglioramento della bilancia commerciale nella prima metà dell’anno. Questi sviluppi favorevoli, insieme alla politica monetaria restrittiva della MNB, hanno contribuito a mantenere il Fiorino relativamente stabile, con un tasso di cambio intorno a 400 HUF per 1 EUR. Gli analisti di ING prevedono che la retorica “hawkish” della MNB e un contesto stabile continueranno a sostenere il Fiorino, con una previsione di 380 EUR/HUF entro la fine dell’anno. Sebbene la valuta si stia comportando bene, il mercato rimane sensibile a shock globali a causa del cosiddetto “posizionamento affollato” degli investitori. L’adesione all’euro rimane un argomento fuori dall’agenda politica del governo Orbán, che ribadisce che il passaggio avverrà solo quando l’economia ungherese sarà abbastanza forte da sostenere il cambio, dando priorità alla sovranità monetaria.

II. Investimenti, Industria e Sviluppi Settoriali: Una Storia di Riorientamento Strategico

2.1 Investimenti Diretti Esteri: La Strategia “Est-Ovest” in Azione

Il governo ungherese sta attuando una strategia esplicita per attrarre investimenti da partner sia orientali che occidentali. A tal proposito, due notizie recenti offrono un’illustrazione di questa strategia in atto.

Da un lato, la società di Singapore Vulcan Shield Global ha annunciato un investimento storico di 280 miliardi di HUF per costruire il suo primo stabilimento in Europa, a Békéscsaba. Questo progetto ad alta tecnologia creerà 2.500 nuovi posti di lavoro entro il 2033, e il governo ungherese lo ha supportato con un aiuto di stato di 49 miliardi di HUF. Le autorità locali hanno celebrato questo come il più grande investimento nella storia della città e della contea. Questo evento conferma il successo della strategia del governo di attrazione degli investimenti dall’Est.

Dall’altro lato, la società energetica spagnola Iberdrola ha venduto la sua attività eolica in Ungheria per un corrispettivo totale di 171 milioni di euro. L’uscita di un’azienda occidentale di tale importanza potrebbe essere interpretata superficialmente come un segnale di fuga di capitali occidentali. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela che la mossa di Iberdrola rientra in una strategia aziendale globale per concentrare gli investimenti su mercati chiave e su asset con redditi stabili e prevedibili, come le reti negli Stati Uniti e nel Regno Unito, piuttosto che in progetti di energia rinnovabile che si stanno avvicinando alla fine delle tariffe regolamentate. La coesistenza di un massiccio investimento asiatico e del disinvestimento di un’azienda occidentale non indica quindi un esodo generale di capitali, ma piuttosto la riuscita del governo ungherese nel diversificare strategicamente la propria base di investitori esteri.

2.2 Il Settore Automobilistico e la Performance Industriale

Il rallentamento industriale, in particolare nel settore della produzione di batterie, rappresenta un freno significativo alle prospettive economiche del paese. Nonostante ciò, il settore automobilistico ungherese continua ad attrarre investimenti strategici. La produzione presso lo stabilimento BYD di Szeged è confermata e sta per iniziare, il che dimostra la continua attrattiva del paese per i produttori asiatici. Un’ulteriore espansione in questo ambito è segnata dal debutto di un nuovo marchio automobilistico cinese in Ungheria, Xpeng, con AutoWallis che funge da importatore. Il lancio di Xpeng, avvenuto simultaneamente in Ungheria, Croazia e Slovenia, rafforza ulteriormente i legami commerciali e di investimento con la Cina. Questi sviluppi indicano che, sebbene alcuni segmenti industriali possano faticare, la strategia di integrazione dell’Ungheria nelle catene di approvvigionamento globali, in particolare quelle orientali, rimane robusta.

2.3 Il Settore Agroalimentare: L’Intervento Statale per la Sovranità Alimentare

Una notizia locale rivela un chiaro segnale di difficoltà nel settore lattiero-caseario, con piccole aziende agricole che cessano la produzione di latte quasi quotidianamente. In risposta a questa fragilità settoriale, il governo ha messo in atto un’azione decisa. Il Ministero dell’Economia Nazionale ha vietato la vendita della società ungherese Alföldi Tej, che rappresenta quasi il 20% degli acquisti di latte alla stalla nel paese, a un investitore straniero. La motivazione ufficiale è il “rischio significativo” per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare nazionale. Il governo teme che sotto la proprietà straniera, il latte grezzo verrebbe esportato e i prodotti lattiero-caseari importati a prezzi più alti, con conseguente crollo della produzione interna.

Questo intervento non è un semplice atto burocratico, ma una chiara dimostrazione della politica di nazionalismo economico del governo ungherese. La decisione di bloccare la vendita e l’esame della possibilità che lo Stato stesso acquisti l’azienda inviano un forte segnale che il governo è disposto a interferire direttamente nelle transazioni del settore privato per proteggere asset strategici considerati vitali per la sovranità nazionale. Questa mossa sottolinea un quadro politico unico che sfida i principi del libero mercato e indica ai potenziali investitori che alcuni settori sono considerati non negoziabili e off-limits per il controllo straniero.

III. L’Economia Domestica e gli Indicatori Sociali: Una Realtà Mista

3.1 Il Mercato Immobiliare: La Spada a Doppio Taglio del Programma “Otthon Start”

Nel tentativo di rinvigorire il mercato immobiliare e supportare i primi acquirenti, il governo ungherese ha lanciato il nuovo programma di prestito “Otthon Start” a partire da settembre 2025. Questo programma offre un prestito con un tasso d’interesse fisso del 3% e una scadenza massima di 25 anni, condizioni significativamente più vantaggiose rispetto ai tassi di mercato che si attestano tra il 7% e l’8%. Il programma abbassa anche la barriera d’ingresso per gli acquirenti, richiedendo un contributo minimo iniziale del 10% del prezzo della casa, rispetto al 20% solitamente richiesto per i prestiti standard. Le sue condizioni flessibili, che si applicano a una vasta gamma di immobili e non hanno requisiti restrittivi come gli schemi precedenti, dovrebbero attirare un numero significativo di nuovi acquirenti.

La Banca Nazionale Ungherese ha avvertito che il programma “Otthon Start” potrebbe far aumentare i prezzi delle case del 15-20% nello scenario peggiore. Ciò mette in luce una potenziale frizione tra le politiche governative e il mandato anti-inflazionistico della banca centrale. La politica del governo, pur mirando a risolvere la crisi abitativa, potrebbe avere l’effetto indesiderato di alimentare l’inflazione nel settore immobiliare. Questa mossa è percepita come una decisione politica calcolata in vista delle elezioni dell’aprile 2026, con l’obiettivo di generare un tangibile beneficio per una fascia di elettori chiave, anche a costo di potenziali effetti macroeconomici negativi.

Confronto: Prestito “Otthon Start” vs. Prestito Standard (dati esemplari)

CaratteristicaPrestito StandardPrestito “Otthon Start”
Tasso di Interesse6.5%3%
Contributo Iniziale MinimoAlmeno 20%Almeno 10%
Importo Massimo del PrestitoVariabileAl massimo 50 milioni di HUF (ca. 125.000 EUR)
ScadenzaVariabileAl massimo 25 anni
Rimborso Mensile (es. 20M HUF/20 anni)149.115 HUF110.920 HUF

3.2 Mercato del Lavoro e Sentimento dei Consumatori

Il mercato del lavoro ungherese rimane sostanzialmente in salute, con un tasso di disoccupazione previsto in calo al 4,4% nel 2025. La crescita dei salari nominali è prevista in aumento, in parte a causa di un aumento del 9% del salario minimo nel 2025. Nonostante questi indicatori positivi, il sentimento dei consumatori rimane “profondamente pessimistico” a causa di una “persistente crisi del costo della vita”. Questa ansia economica è riflessa anche nel mercato delle auto usate, dove i consumatori preferiscono veicoli più vecchi ed economici. Anche i pensionati ungheresi temono l’impoverimento nonostante gli adeguamenti delle pensioni.

Questa discrepanza indica che gli aumenti salariali nominali non sono percepiti come sufficienti a compensare le pressioni inflazionistiche. La popolazione non sente un reale miglioramento del proprio potere d’acquisto, il che contribuisce a un senso di profonda insoddisfazione economica. Questo sentimento è uno dei fattori che alimentano il rapido successo del partito di opposizione Tisza di Peter Magyar, che ora guida la maggior parte dei sondaggi in vista delle elezioni del 2026.

IV. Il Legame Politico-Economico: Frizioni e Leve

4.1 Fondi UE e Leva Geopolitica

L’Ungheria continua a navigare il suo complesso rapporto con l’Unione Europea, utilizzando la sua posizione come leva geopolitica. La Commissione Europea starebbe preparando lo sblocco di circa 550 milioni di euro in fondi UE precedentemente congelati per l’Ungheria. Questo sblocco sarebbe parte di un accordo per convincere il Primo Ministro Viktor Orbán a ritirare il suo veto su un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le nuove sanzioni, il diciannovesimo pacchetto, mirano al settore energetico, bancario e delle criptovalute, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica lontana dai combustibili russi entro il 2027.

Questo scenario è un chiaro esempio del rapporto transazionale tra Bruxelles e Budapest. L’UE sta utilizzando i fondi congelati come uno strumento di contrattazione per superare l’ostruzionismo ungherese, motivato dalla dipendenza del paese dal gas e petrolio russi. Questa dinamica sottolinea la posizione unica dell’Ungheria all’interno dell’UE, dove il veto viene utilizzato come una potente leva politica e finanziaria.

4.2 Lo Sforzo Fiscale sulla Governance Locale

Un rapporto dell’Ufficio di Revisione dello Stato ha lanciato un avvertimento preoccupante, indicando che il governo municipale di Budapest potrebbe affrontare l’insolvenza entro la fine del 2025 se non verranno intraprese misure correttive. Il rapporto evidenzia un accumulo di deficit, riserve esaurite e crescenti oneri finanziari. Una delle principali cause dei problemi finanziari della capitale è l’aumento dei “contributi di solidarietà” al bilancio nazionale, che sono saliti drasticamente da 10 miliardi di HUF nel 2019 a 69,5 miliardi nel 2024.

Questa crisi finanziaria di Budapest non è semplicemente un problema di gestione locale, ma una manifestazione delle più ampie tensioni fiscali e politiche tra il governo centrale a guida Fidesz e la capitale, governata dall’opposizione. I contributi di solidarietà servono come uno strumento per il governo centrale per esercitare controllo finanziario e pressione politica su un rivale. Le difficoltà finanziarie della capitale ungherese mettono in luce una spaccatura politica che si riflette direttamente sulle sfide economiche e sulla gestione dei servizi pubblici.

4.3 Il Panorama Politico Domestico

Le decisioni economiche del governo sono profondamente influenzate dal panorama politico in evoluzione. La popolarità del nascente partito di opposizione Tisza di Peter Magyar, che guida la maggior parte dei sondaggi in vista delle elezioni dell’aprile 2026, ha costretto il governo a reagire. Le misure di stimolo mirate, tra cui la proroga delle esenzioni fiscali a vita per le madri e il lancio del programma “Otthon Start”, possono essere interpretate come tentativi strategici di riconquistare terreno politico ed economico di fronte alla crescente insoddisfazione pubblica e alla crisi del costo della vita. La narrativa del governo si concentra sulla propria capacità di resistere a Bruxelles e di perseguire una politica economica indipendente, un tema che è stato ripetutamente sottolineato dal Primo Ministro Orbán.

V. Conclusioni e Prospettive Future

5.1 Sintesi delle Osservazioni Chiave

L’economia ungherese al 19 settembre 2025 è definita da una narrativa di stagnazione gestita in modo complesso. La leadership politica sta navigando una ripresa incerta attraverso un mix di stimoli fiscali e interventi statali diretti, mentre la banca centrale mantiene una politica monetaria restrittiva che, sebbene apparentemente in conflitto, supporta la strategia fiscale del governo. Un tema centrale è la riuscita strategia del paese di attirare investimenti esteri ad alto valore, in particolare da partner asiatici, dimostrando una ricalibrazione delle sue alleanze economiche. L’ambiente interno è caratterizzato da una palpabile ansia economica tra i consumatori, anche in presenza di indicatori macroeconomici apparentemente positivi, un sentimento che il governo sta cercando di gestire attraverso astute manovre politiche in vista delle prossime elezioni.

5.2 Rischi e Opportunità

Rischi: Il principale rischio rimane la possibilità di un declassamento del rating del credito, in particolare se il governo non riuscirà a raggiungere i suoi obiettivi fiscali. Il potenziale conflitto tra la politica monetaria e fiscale potrebbe portare a conseguenze inflazionistiche non volute, specialmente nel mercato immobiliare, se la spinta del programma “Otthon Start” non dovesse essere contenuta. Inoltre, le continue tensioni geopolitiche con l’UE e le sfide finanziarie che affliggono le amministrazioni locali potrebbero destabilizzare ulteriormente il contesto economico e sociale.

Opportunità: La capacità dell’Ungheria di attirare investimenti diretti esteri significativi e a lungo termine da nuovi partner, come l’investimento di Vulcan Shield Global, rappresenta una notevole opportunità per la crescita industriale e tecnologica. La stabilità del Fiorino, sostenuta dalla politica della MNB, offre un’opportunità di sollievo fiscale a lungo termine. Infine, le politiche di stimolo del governo, come il programma “Otthon Start”, potrebbero riuscire a rilanciare la domanda interna e a stimolare i settori chiave dell’economia, a patto che i rischi inflazionistici vengano attentamente gestiti.

Bibliografia

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2. News del primo settembre 2025 – YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q

3. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en

4. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu

5. Hungary: Country File, Economic Risk Analysis | Coface, https://www.coface.com/news-economy-and-insights/business-risk-dashboard/country-risk-files/hungary

6. Week Ahead for FX, Bonds: U.S. Data in Focus as Investors Gauge Pace of Future Rate Cuts, https://www.morningstar.com/news/dow-jones/202509194460/week-ahead-for-fx-bonds-us-data-in-focus-as-investors-gauge-pace-of-future-rate-cuts

7. National Bank of Hungary preview: Old habits die hard | articles | ING Think, https://think.ing.com/articles/national-bank-of-hungary-preview-old-habits-die-hard/

8. News del 16 settembre 2025 – YouTube, https://m.youtube.com/shorts/-QReDJ8QuZ0

9. Top Singaporean Company to Build First High-Tech European Plant …, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/vulcan-shield-global-singapore-hungary-high-tech-plant-europe/

10. market leader Archives – Hungarian Conservative, https://www.hungarianconservative.com/tags/market-leader/

11. Iberdrola sells its business in Hungary for a total consideration of …, https://www.iberdrola.com/press-room/news/detail/iberdrola-sells-its-business-in-hungary-for-a-total-consideration-of-171-million

12. Iberdrola exits Hungarian market – Windtech International, https://www.windtech-international.com/company-news/iberdrola-exits-hungarian-market

13. At airports, and bank offices, we can already see how technology is changing our world, https://www.portfolio.hu/en/business/20250918/at-airports-and-bank-offices-we-can-already-see-how-technology-is-changing-our-world-787140

14. Diplomacy & Trade: Home, https://dteurope.com/

15. Hungary Blocks Sale of Local Dairy Company to Foreign Investor – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/deals/hungary-blocks-sale-of-local-dairy-company-to-foreign-investor/

16. Hungary bans foreign takeover of dairy company citing supply safety concerns, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-DAIRY-M-A-GOVERNMENT-a30574f7-7dee-446f-a757-b0f860cb5665

17. New 3% housing loan to first-time owners in Hungary – Helpers …, https://helpers.hu/property-investment/three-percent-housing-loan-to-first-time-owners-in-hungary/

18. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers Finance, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/

19. EU poised to unfreeze €550 million for Hungary in exchange for Russia sanctions, https://english.nv.ua/nation/eu-may-unfreeze-550m-for-hungary-to-secure-support-on-new-russia-sanctions-says-financial-times-50546489.html

20. Sanctions against Russia – European Commission aims to prevent …, https://newsukraine.rbc.ua/news/european-commission-seeks-to-bribe-budapest-1758292759.html

21. Audit Warns Budapest Could Face Insolvency by Late 2025 – Hungarian Conservative, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/budapest-finances-insolvency-budget-corrective-measures/

22. Donald Trump Jr: We want to do a lot of good business with our friendly allies – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250425/donald-trump-jr-we-want-to-do-a-lot-of-good-business-with-our-friendly-allies-757309

23. Hungary Will Stay on Its Own Path amid EU Competitiveness Crisis, Says Prime Minister, https://hungarytoday.hu/hungary-will-stay-on-its-own-path-amid-eu-competitiveness-crisis-says-prime-minister/

Rapporto Economico: Ungheria, 18 Settembre 2025

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I. Sintesi Esecutiva: Un’istantanea economica multifattoriale

Il 18 settembre 2025, l’economia ungherese si presenta come un panorama complesso e in evoluzione, caratterizzato da un’interazione dinamica tra politiche interne orientate alla crescita e sfide strutturali delineate dalle istituzioni finanziarie internazionali. Le notizie odierne offrono un’istantanea di questa dualità, evidenziando una cauta ripresa in alcuni settori, guidata da specifici programmi governativi, a fronte di persistenti vulnerabilità macroeconomiche e di un contesto geopolitico in continua tensione. Il quadro complessivo dipinge un’economia che, pur dimostrando una certa resilienza, naviga in acque incerte, dove le scelte politiche a breve termine possono entrare in conflitto con gli obiettivi di stabilità a lungo termine.

PODCAST IN ITALIANO

Risultati Chiave

  • Prospettive Macroeconomiche Contenute: L’ultima consultazione del Fondo Monetario Internazionale (FMI) del 29 agosto 2025, i cui dettagli continuano a essere discussi, proietta una crescita del PIL reale modesta per il 2025, con l’inflazione che rimane al di sopra dell’obiettivo della banca centrale. L’FMI sottolinea la necessità di riforme fiscali e strutturali per rafforzare la resilienza.
  • Politiche Fiscali Espansive: In apparente contrasto con le raccomandazioni del FMI, il governo ha approvato un aumento supplementare dell’1,6% delle pensioni e ha lanciato una consultazione nazionale sul sistema fiscale, segnali di un’attenzione continua a strategie di stimolo della domanda interna.
  • Dinamismo Immobiliare e Rischi di Distorsione: Il mercato immobiliare residenziale di Budapest mostra un’accelerazione significativa, con tempi di vendita che si sono dimezzati. Questo slancio è in gran parte attribuibile al programma governativo “Otthon Start”, ma solleva preoccupazioni riguardo a potenziali distorsioni del mercato e bolle speculative, avvertimenti che rispecchiano le valutazioni del FMI.
  • Espansione Internazionale delle Imprese Ungheresi: L’Indotek Group, con sede a Budapest, ha acquisito un importante portafoglio immobiliare in Spagna, dimostrando una strategia aziendale proiettata verso l’estero che cerca opportunità oltre i confini nazionali.
  • Progressi Geopolitici Positivi: Le relazioni con partner chiave come gli Stati Uniti e il Regno Unito mostrano segni di miglioramento, con la normalizzazione del sistema ESTA per i cittadini ungheresi e la revoca di un divieto di importazione. Questi sviluppi offrono un contrappeso alle continue tensioni con l’Unione Europea.

II. Panoramica Macroeconomica e Fiscale: Un Paesaggio Contradittorio

A. Le Prospettive Contenute e le Raccomandazioni del FMI

L’economia ungherese si trova in un momento cruciale, come delineato dalla consultazione dell’Articolo IV del FMI del 29 agosto 2025. Il rapporto sottolinea che la produzione economica è rimasta stagnante negli ultimi tre anni, mentre l’inflazione continua a superare l’obiettivo del 3% fissato dalla banca centrale. Questa condizione è aggravata da misure regolatorie, come i limiti sui prezzi e gli schemi di prestito agevolato, che hanno distorto i segnali del mercato e aumentato l’incertezza.

Le proiezioni dell’FMI per il 2025 indicano una modesta crescita, trainata dai consumi, pari allo 0,7%, sostenuta da una dinamica salariale favorevole. È importante notare che, mentre questo dato è riportato in diverse sezioni del rapporto , un’altra fonte del FMI fa riferimento a una proiezione del PIL reale per il 2025 dell’1,4%. Questa discrepanza può indicare una gamma di scenari o un’evoluzione delle stime. Le previsioni per il 2026 sono più ottimistiche, con una crescita che dovrebbe salire al 2%, grazie a una ripresa degli investimenti e a un impulso positivo dall’espansione fiscale tedesca.

Per quanto riguarda l’inflazione, si prevede che raggiungerà il 4,5% nel quarto trimestre del 2025, per poi decelerare gradualmente, tornando all’obiettivo del 3% della banca centrale entro il 2027. L’FMI ha ribadito la necessità di mantenere una “posizione monetaria rigorosa” per riportare l’inflazione al suo obiettivo.

L’istituzione ha inoltre enfatizzato l’urgenza di sforzi fiscali aggiuntivi per ricostruire le riserve statali e garantire la sostenibilità del debito. I direttori esecutivi del FMI hanno chiesto un aggiustamento cumulativo di circa il 2% del PIL tra il 2025 e il 2028 per ridurre il disavanzo al di sotto del 3% entro il 2027. Hanno raccomandato di ampliare la base imponibile, ridurre le esenzioni e razionalizzare la spesa, in particolare i sussidi energetici. Questi aggiustamenti sono visti come cruciali per affrontare il rischio che il disavanzo fiscale, sotto le politiche attuali, rimanga intorno al 4,5% del PIL a medio termine, con un aumento del debito pubblico al 79% del PIL entro il 2030.

Tabella 1: Proiezioni Economiche Chiave del FMI (2025-2027)

Indicatore EconomicoProiezione 2025Proiezione 2026Proiezione 2027
Crescita del PIL reale (% di variazione)0,72,02,5
Prezzi al Consumo (% di variazione)4,94,53,0
Saldo Fiscale (% del PIL)-4,5-4,6-4,5
Formazione Lorda di Capitale Fisso (% del PIL)23,421,621,5
Saldo delle Partite Correnti (% del PIL)1,41,11,3
Riserve (miliardi di euro)49,350,951,1

Nota: I dati si basano sulle proiezioni più recenti disponibili, che possono variare in base al documento di riferimento. I valori qui presentati riflettono i dati principali contenuti nei rapporti del FMI relativi al 2025.

B. Le Azioni del Governo vs. le Raccomandazioni del FMI: Due Strategie a Confronto

Le azioni intraprese dal governo il 18 settembre 2025, sebbene non direttamente in opposizione, evidenziano una strategia che si discosta dalle raccomandazioni di prudenza fiscale del FMI. Il governo ha approvato un aumento supplementare dell’1,6% delle pensioni, con i pagamenti che saranno effettuati a novembre e dicembre. Parallelamente, ha annunciato il lancio di una consultazione nazionale sul sistema fiscale.

Queste misure mostrano una preferenza per un approccio basato sullo stimolo della domanda interna. L’aumento delle pensioni, in particolare, è una mossa fiscale diretta che mira a sostenere il potere d’acquisto dei cittadini. Questo contrasta con le richieste dell’FMI per un “credibile aggiustamento fiscale” e per la “ricostruzione delle riserve fiscali”. La consultazione nazionale sul sistema fiscale, pur potendo essere vista come un passo verso le riforme suggerite, si presenta come un processo politico piuttosto che come un’azione immediata e sostanziale per ampliare la base imponibile. Questa divergenza solleva interrogativi sulla volontà del governo di implementare le misure di austerità strutturale raccomandate, a favore di iniziative più immediate e popolari.

A complicare il quadro, l’Ufficio Statale di Audit ha avvertito che la situazione finanziaria di Budapest è a rischio, prospettando un’insolvenza entro la fine del 2025 se non verranno prese misure correttive. Questo avvertimento introduce un elemento di instabilità fiscale a livello locale, che si aggiunge al dibattito macroeconomico nazionale. L’azione del governo di fornire un sostegno finanziario diretto alla popolazione e l’avvertimento di instabilità finanziaria nella capitale ungherese mettono in luce una tensione palpabile tra le priorità di spesa e la necessità di sostenibilità fiscale.

III. Correnti Microeconomiche e Dinamiche Settoriali: Il Motore del Cambiamento

A. Il Settore Finanziario: Innovazione e Disruption

Il “Future of Finance 2025” è stato un evento centrale nella giornata, fornendo un forum per discutere le tendenze più pressanti che il settore finanziario ungherese deve affrontare. I relatori della conferenza hanno sottolineato l’imperativo per le banche di innovare per rimanere competitive a livello globale, in particolare attraverso l’adozione dell’intelligenza artificiale (AI). Si è evidenziato che i sistemi di AI possono esaminare migliaia di pagine di normative e documentazione, semplificare la comunicazione con i clienti e rivoluzionare i processi di prestito, offrendo una maggiore precisione rispetto all’intervento umano.

La conferenza ha anche messo in luce le dinamiche del mercato dei capitali ungherese. Si è notato che, negli ultimi otto anni, gli operatori istituzionali sono stati venditori netti nel mercato azionario ungherese. Parallelamente, i piccoli investitori si stanno orientando sempre più verso strumenti passivi, come gli ETF. Questa preferenza per gli investimenti passivi tra i piccoli risparmiatori, combinata con il disinvestimento degli attori istituzionali, suggerisce una mancanza di profondità o di attrattiva del mercato dei capitali domestico.

Un’altra discussione di rilievo ha riguardato il crescente impatto dell’AI sul mercato del lavoro. Mentre la tecnologia viene vista come un motore di efficienza per il settore finanziario, un rapporto separato indica che la domanda di specialisti IT junior è drasticamente diminuita a causa dell’intelligenza artificiale. Questa dicotomia evidenzia una profonda trasformazione in atto: l’AI non è solo uno strumento per aumentare la produttività, ma anche una forza dirompente che sta alterando il panorama delle competenze e rendendo obsoleti alcuni ruoli di base. Questo richiede un’attenzione maggiore alla formazione della forza lavoro e all’adattamento del mercato del lavoro per rimanere all’avanguardia nell’economia digitale.

B. Il Mercato Immobiliare: Crescita Indotta da Stimoli e Vulnerabilità Sottostanti

Il mercato immobiliare ungherese presenta due scenari molto diversi. Nel settore residenziale, un rapporto rivela un’impennata della domanda, con i tempi di vendita degli appartamenti a Budapest che si sono ridotti a circa due mesi, e l’interesse degli acquirenti è raddoppiato. Questo è direttamente attribuito all’impatto del programma “Otthon Start”, che offre prestiti al 3% per l’acquisto della prima casa e sta attirando i compratori verso le unità abitative in complessi condominiali.

Tuttavia, un’analisi distinta avverte che la rapida crescita dei prezzi delle case sta distorcendo le statistiche sul PIL e sui consumi. Il rapporto indica che la metodologia contabile attuale “conta due volte” i benefici dell’aumento dei prezzi per i proprietari di casa. Questo crea un’anomalia statistica che non riflette in modo accurato la realtà economica sottostante. Questa situazione è coerente con le preoccupazioni del FMI riguardo ai “prezzi immobiliari vivaci” e alla raccomandazione di eliminare gradualmente gli incentivi fiscali legati all’edilizia abitativa per contenere le pressioni sui prezzi. L’accelerazione del mercato residenziale, guidata da specifici incentivi governativi, rispecchia una strategia che, seppur efficace nel breve termine, potrebbe alimentare rischi per la stabilità finanziaria a lungo termine.

A contrasto, il mercato immobiliare commerciale di Budapest mostra un quadro più sfidante. Il tasso di sfitto degli uffici si attestava al 14,1% alla fine del 2024, un aumento rispetto all’anno precedente. Con una significativa quantità di nuovi spazi per uffici in costruzione, la maggior parte dei quali destinati a ministeri e istituzioni pubbliche, esiste il rischio che lo spostamento di inquilini da edifici esistenti possa aumentare ulteriormente il tasso di sfitto complessivo.

Parallelamente, l’Indotek Group, una società di investimento immobiliare con sede a Budapest, ha annunciato l’acquisizione di un portafoglio diversificato di 524 proprietà residenziali e commerciali in Spagna, per un valore di circa 43,5 milioni di euro. Questa mossa strategica estende la presenza del gruppo nella penisola iberica e capitalizza la sua esperienza nelle operazioni con crediti deteriorati (NPL) e beni in difficoltà. Questo sviluppo dimostra che, sebbene il mercato immobiliare ungherese abbia le sue complessità, le aziende ungheresi stanno attivamente cercando opportunità di crescita al di fuori del paese, indicando una maturazione e un’espansione strategica del settore aziendale nazionale.

C. Infrastrutture e Commercio

Il settore dei trasporti e dei consumi offre un quadro di attività economica sostenuta. L’operatore del sistema di pedaggio, NÚSZ, ha comunicato che le vendite di vignette autostradali hanno raggiunto i 4,8 milioni nel periodo giugno-agosto, con gli acquirenti stranieri che rappresentano circa il 60% del totale. Questo dato riflette un forte traffico transfrontaliero e indica un settore turistico vibrante, un fattore chiave per l’economia.

Tabella 2: Vendite di Vignette Autostradali Ungheresi (Estate 2025)

Tipo di VignettaVendite (giugno-agosto)% del TotaleVendite (prime 8 mesi)
Settimanale (10 giorni)2.562.00053,5%4.916.000
Mensile911.00019,0%1.424.000
Giornaliera976.00020,4%1.824.000
Annuale (contea)N/AN/A2.811.000
Annuale (nazionale)N/AN/A706.000
Totale estivo4.786.000100%N/A

Nota: I dati si basano sul rapporto di NÚSZ relativo alle vendite di vignette autostradali.

I dati mostrano che le vignette settimanali, valide per 10 giorni, sono state le più popolari tra i turisti e i viaggiatori. La forte domanda da parte di veicoli immatricolati in Germania, Romania e Slovacchia è un indicatore importante del commercio e del turismo regionale.

Per quanto riguarda i consumi quotidiani, i prezzi medi del carburante al 18 settembre 2025 sono di 588 Ft/litro per la benzina a 95 ottani e di 589 Ft/litro per il diesel. Questi dati offrono un punto di riferimento per le spese delle famiglie e delle imprese e riflettono il contesto economico attuale.

Tabella 3: Prezzi Medi del Carburante (18 Settembre 2025)

Tipo di CarburantePrezzo Medio (Ft/litro)
Benzina 95588
Diesel589

Nota: I dati si basano sui prezzi medi riportati per le stazioni di servizio in Ungheria al 18 settembre 2025.

IV. La Posizione Economica dell’Ungheria sulla Scena Globale

A. Normalizzazione con l’Occidente

La giornata è stata caratterizzata da due sviluppi significativi che indicano una normalizzazione delle relazioni tra l’Ungheria e i partner occidentali. Il Dipartimento della Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti (DHS), in consultazione con il Dipartimento di Stato, ha annunciato di aver ripristinato il periodo di validità e l’idoneità per il Sistema Elettronico di Autorizzazione al Viaggio (ESTA) per i cittadini ungheresi. Questa decisione, entrata in vigore l’11 settembre con implementazione dal 30 settembre 2025, annulla le restrizioni del 2023 che avevano ridotto la validità dell’ESTA a un solo anno e a un singolo utilizzo. La motivazione ufficiale è che l’Ungheria ha “affrontato in modo sufficiente le vulnerabilità che hanno portato alle precedenti restrizioni”.

In un sviluppo correlato, il Dipartimento per l’Ambiente, l’Alimentazione e gli Affari Rurali del Regno Unito (DEFRA) ha revocato il divieto di importazione di determinati prodotti animali ungheresi, come carne e latticini, che era stato imposto a seguito di un’epidemia di afta epizootica.

Questi due eventi hanno un’importanza economica e diplomatica tangibile. Da un lato, la normalizzazione dell’ESTA favorisce notevolmente gli scambi commerciali e il turismo tra Ungheria e Stati Uniti. Dall’altro, la revoca del divieto di importazione del Regno Unito riapre un mercato cruciale per i prodotti agricoli ungheresi. Questi sviluppi offrono un chiaro contrappeso narrativo alle tensioni spesso riportate tra l’Ungheria e l’Unione Europea, dimostrando che il paese sta attivamente lavorando per rafforzare le sue relazioni economiche bilaterali con altri attori globali.

B. La Sostanziale Sfida da Bruxelles

Nonostante le notizie positive provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito, la relazione con Bruxelles continua a presentare sfide significative. Un articolo di Portfolio.hu segnala che un imminente 19° pacchetto di sanzioni dell’Unione Europea potrebbe causare “gravi mal di testa” all’Ungheria. Questo scenario si allinea perfettamente con le preoccupazioni del FMI, che ha identificato la “cancellazione dei fondi dell’UE” e l’approfondimento della “frammentazione geoeconomica” come rischi significativi al ribasso per le prospettive economiche del paese.

Questa divergenza tra il miglioramento delle relazioni con alcuni partner e la persistente frizione con l’Unione Europea illustra la strategia ungherese di diversificare le sue relazioni internazionali. Questa strategia può essere interpretata come un tentativo di mitigare i rischi e di perseguire un percorso economico più sovrano. La retorica del Primo Ministro Orbán riguardo a una “tassa Tisza” come parte di un piano di Bruxelles per finanziare le “preparazioni di guerra” inquadra ulteriormente questa tensione in un contesto politico, creando una narrazione di resistenza contro le pressioni economiche esterne.

V. Analisi e Prospettive dell’Esperto: Un Atto di Equilibrio

A. L’Atto di Equilibrio della Politica

Le notizie del 18 settembre 2025 rivelano un governo ungherese impegnato in un delicato atto di equilibrio. Le politiche fiscali espansive, come l’aumento delle pensioni e il programma di prestiti per l’edilizia abitativa, sono chiaramente progettate per stimolare i consumi e mantenere il sostegno pubblico nel breve termine. Tuttavia, questa strategia si scontra direttamente con le raccomandazioni di prudenza e di aggiustamento fiscale a lungo termine del FMI. La scelta di dare priorità allo slancio economico immediato e al consenso popolare rispetto alle riforme strutturali e alla sostenibilità del debito pubblico è una decisione politica che definisce il percorso economico attuale del paese.

B. Un’Economia Frammentata ma Resiliente

Le dinamiche microeconomiche evidenziate oggi indicano un’economia segmentata ma che mostra una notevole resilienza. Mentre il mercato immobiliare residenziale sta vivendo un boom guidato dagli stimoli governativi, il settore immobiliare commerciale è in difficoltà. L’espansione internazionale di aziende ungheresi come l’Indotek Group è un segnale che il settore aziendale sta cercando attivamente la crescita al di fuori dei confini nazionali, diversificando le fonti di reddito. Allo stesso tempo, le sfide interne, come la distorsione statistica e l’impatto dell’AI sul mercato del lavoro, richiedono una considerazione attenta. L’economia ungherese non è uniformemente forte, ma dimostra una capacità di adattamento e di crescita in aree specifiche, spesso grazie a un mirato supporto politico.

C. Raccomandazioni per le Parti Interessate

Per gli Investitori: È fondamentale adottare una visione sfumata. I settori che beneficiano del sostegno governativo, come il mercato immobiliare residenziale, possono offrire opportunità, ma comportano rischi legati alla potenziale instabilità futura. L’espansione di società ungheresi a livello internazionale potrebbe segnalare una nuova frontiera per gli investimenti in imprese con sede in Ungheria, offrendo una diversificazione del rischio geografico.

Per i Politici: Le preoccupazioni del FMI relative al debito pubblico e al disavanzo fiscale non possono essere ignorate indefinitamente. Sebbene le misure di stimolo a breve termine possano essere efficaci, un’economia sana richiede una solida base fiscale. La consultazione nazionale sul sistema fiscale dovrebbe essere il primo passo verso una riforma strutturale autentica, piuttosto che un mero esercizio politico, per garantire la sostenibilità a lungo termine.

Per le Aziende: La duplice natura dell’AI come opportunità e minaccia deve essere gestita in modo proattivo. Le aziende dovrebbero investire nell’integrazione di tecnologie avanzate per rimanere competitive e contemporaneamente preparare la forza lavoro per i cambiamenti che ne derivano. Inoltre, l’apertura di nuove porte economiche con gli Stati Uniti e il Regno Unito offre l’opportunità di esplorare nuovi mercati e diversificare le catene di approvvigionamento, riducendo la dipendenza da un contesto geopolitico europeo in evoluzione.

Bibliografia

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4. Hungary and the IMF, https://www.imf.org/en/Countries/HUN

5. About Hungary – Latest news about Hungary, https://abouthungary.hu/news-in-brief

6. Szakértő: már két hónap alatt el lehet adni egy lakást Budapesten, megduplázódott az érdeklődés – Infostart, https://infostart.hu/gazdasag/2025/09/18/szakerto-mar-ket-honap-alatt-el-lehet-adni-egy-lakast-budapesten-megduplazodott-az-erdeklodes

7. Dübörög a Future of Finance 2025 konferencia, a pénzügyesek nagy találkozója, https://www.portfolio.hu/bank/20250918/duborog-a-future-of-finance-2025-konferencia-a-penzugyesek-nagy-talalkozoja-787030

8. Portfolio Future of Finance 2025, https://www.portfolio.hu/rendezvenyek/konferencia-penzugy/portfolio-future-of-finance-2025/1813/attekintes

9. Rekordnyereményhez juthat a magyar – Piac&Profit, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/rekordnyeremenyhez-juthat-a-magyar.html

10. A lakásárak gyors növekedése még a GDP-t is torzítja – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250918/a-lakasarak-gyors-novekedese-meg-a-gdp-t-is-torzitja-786498

11. commercial real estate market report – 2025 – MNB, https://www.mnb.hu/letoltes/commercial-real-estate-market-report-april-2025.pdf

12. Indotek Group buys major Spanish NPL property portfolio – PR Newswire, https://www.prnewswire.com/news-releases/indotek-group-buys-major-spanish-npl-property-portfolio-302559467.html

13. Indotek Group Buys Major Spanish NPL Property Portfolio – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/finance/indotek-group-buys-major-spanish-npl-property-portfolio/

14. Motorway Vignette Sales Reach 4.8 mln in Summer – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/transport/motorway-vignette-sales-reach-4-8-mln-in-summer/

15. Itt a bejelentés: így alakul holnaptól a benzin ára – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250918/itt-a-bejelentes-igy-alakul-holnaptol-a-benzin-ara-787068

16. Hungary Electronic System for Travel … – Federal Register, https://www.federalregister.gov/documents/2025/09/18/2025-18031/hungary-electronic-system-for-travel-authorization-validity-and-eligibility

17. Foot and Mouth disease controls amended for Hungary – GOV.UK, https://www.gov.uk/government/news/foot-and-mouth-disease-controls-amended-for-hungary

18. Baskíriában csaptak le az ukrán drónok, súlyos összeomlás fenyegeti Oroszországot – Ukrajnai háborús híreink csütörtökön – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/global/20250918/baskiriaban-csaptak-le-az-ukran-dronok-sulyos-osszeomlas-fenyegeti-oroszorszagot-ukrajnai-haborus-hireink-csutortokon-786976

Rapporto Economico sulla Situazione in Ungheria: 17 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: una giornata di interventi calcolati e prospettive divergenti

La situazione economica ungherese al 17 settembre 2025 è definita da un’intensa attività governativa, che attua una politica di intervento mirato e di stimolo interno per contrastare una ripresa economica percepita come anemica. Le notizie di oggi rivelano una dicotomia significativa: da un lato, il governo sta implementando con aggressività misure di stimolo e di sovranità economica, dall’altro, le previsioni di crescita da parte di influenti istituzioni esterne rimangono cautamente basse. Le politiche mirano a iniettare liquidità nel sistema attraverso sussidi sociali e programmi di supporto, pur mantenendo una facciata di disciplina fiscale. Parallelamente, un’azione statale decisa contro un’acquisizione estera nel settore alimentare segna un nuovo, tangibile capitolo nella dottrina della “sovranità economica”. L’interazione tra questi interventi interni e le sfide esterne, come la debolezza dei partner commerciali europei e le tensioni geopolitiche, delinea un quadro complesso che genera sia opportunità che rischi considerevoli.

PODCAST IN ITALIANO

1. Il Quadro Macroeconomico e Fiscale: navigare in un percorso stretto

L’analisi dei principali indicatori economici e delle decisioni politiche di alto livello delinea il delicato equilibrio che il governo sta cercando di mantenere tra la necessità di stimolare l’economia e l’esigenza di mantenere il rigore fiscale. Questo contesto definisce il campo d’azione per tutti gli attori economici in Ungheria.

1.1 Proiezioni Economiche Divergenti e le Loro Implicazioni

Le previsioni sulla crescita economica ungherese per il 2025 sono caratterizzate da una notevole divergenza tra le principali istituzioni. Il governo ungherese ha recentemente rivisto al ribasso la sua previsione di crescita per il 2025 all’1%, un aggiustamento significativo rispetto al 2,5% atteso all’inizio dell’anno. Questo cambiamento, dettato da una performance piatta o quasi stagnante nel primo e secondo trimestre, in parte a causa della debolezza dei settori agricolo e industriale, avvicina la previsione del governo a quelle di altre importanti organizzazioni internazionali. L’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OECD) prevede una crescita del PIL dello 0,9% per il 2025, mentre il Fondo Monetario Internazionale (FMI) stima una crescita dell’1,4%. Come punto di riferimento, il PIL ungherese è cresciuto dello 0,5% nel 2024.

Tuttavia, il think tank ungherese Egyensúly Intézet (Istituto dell’Equilibrio) presenta una previsione molto più ottimistica, stimando una crescita del 2,2% per il 2025. Questa discrepanza non è solo una variazione statistica, ma riflette un fondamentale disaccordo sull’efficacia del modello economico governativo. Mentre gli organismi internazionali tendono a basare le loro previsioni su una ripresa lenta e ponderata, l’Istituto dell’Equilibrio probabilmente scommette che le aggressive misure di stimolo interno, la ripresa dei consumi e l’afflusso di investimenti stranieri sapranno sovvertire le tendenze globali. La fiducia in una ripresa dei consumi privati è supportata da un previsto aumento dei salari reali, che dovrebbe tradursi in una spesa più vivace da parte delle famiglie.

La divergenza di queste proiezioni pone una domanda strategica: la scommessa del governo ungherese sulla domanda interna e sugli investimenti diretti esteri (IDE) sarà sufficiente a controbilanciare i venti contrari globali? La revisione al ribasso del governo stesso indica un riconoscimento della difficile realtà economica, ma la sua perseveranza in politiche di stimolo aggressive suggerisce che non ha rinunciato alla sua scommessa.

Tabella 1: Proiezioni Economiche Ungheresi Chiave (2025-2026)

FonteCrescita del PIL (2025)Inflazione (2025)Deficit di Bilancio (2025)
Governo Ungherese1,0%4,7%< 4,0%
FMI1,4%4,9%N/A
OECD0,9%N/AN/A
Egyensúly Intézet2,2%3,2%N/A

1.2 Politica Fiscale, Debito e la Volatilità del Fiorino

La politica fiscale ungherese delinea un delicato atto di equilibrio. Il governo si è impegnato a mantenere il deficit di bilancio al di sotto del 4% per l’anno prossimo e ha già implementato una “riserva” di 192 miliardi di fiorini ($555,59 milioni) per far fronte ai rischi di una crescita inferiore alle attese. Questa decisione è un segno evidente della sottostante fragilità finanziaria e della necessità di prudenza, nonostante le numerose iniziative di spesa. Il debito dell’Ungheria, che si aggira intorno al 74% del PIL, rimane il più alto tra i paesi dell’UE al di fuori della zona euro, e si prevede che ristagni a questo livello nel 2025.

Il fiorino ungherese (HUF) continua a essere un barometro della fiducia del mercato in questo precario equilibrio. Oggi, l’andamento del fiorino è stato monitorato attentamente, con un tasso di cambio EUR/HUF di 389,70 e USD/HUF di 328,48. L’andamento del forint è un aspetto cruciale, poiché una debolezza prolungata potrebbe alimentare l’inflazione, minacciando gli obiettivi di stabilità dei prezzi che il governo si è prefisso, con un’inflazione media prevista del 4,7% per quest’anno. Il governo sta tentando di far convivere una politica di spesa espansiva, che include aumenti delle pensioni e sussidi per l’edilizia , con il mantenimento del rigore fiscale. La coerenza tra queste due direzioni politiche è un punto di osservazione chiave per gli investitori.

2. Iniziative Statali e Intervento Economico: La Dottrina della “Sovranità” in Azione

Questa sezione esamina le recenti e dirette iniziative del governo nell’economia, incorniciate dal tema centrale della sovranità nazionale.

2.1 Il Programma “Otthon Start” e i Suoi Effetti a Catena sul Mercato

Il programma “Otthon Start”, un’iniziativa del governo ungherese per la prima casa, si sta rivelando un motore significativo per l’economia locale. Il programma offre prestiti fino a 50 milioni di fiorini a un tasso di interesse fisso del 3% per i primi acquirenti di case, con termini e condizioni ampiamente accessibili. Il successo iniziale è stato travolgente, con 5.000 richieste presentate nella prima settimana.

Questo programma non è una semplice politica sociale, ma un potente strumento di stimolo fiscale. La sua rapida adozione sta già rivitalizzando il mercato immobiliare, in particolare nelle aree rurali e per le proprietà più economiche, che avevano faticato a trovare acquirenti. Dal punto di vista politico ed economico, il programma è una mossa astuta che affronta una preoccupazione centrale per i giovani elettori e le famiglie, iniettando al contempo capitale direttamente nell’economia. Il programma, tuttavia, potrebbe generare significative tensioni di mercato. La rapida e massiccia iniezione di domanda in un mercato a offerta limitata potrebbe portare a un aumento dei prezzi e creare una nuova bolla immobiliare, mettendo anche “pressione sul mercato degli immobili a scopo di investimento”. Il programma rappresenta un rischio calcolato: la promessa di una ripresa economica e di un aumento della popolarità politica in vista delle elezioni del 2026.

2.2 Il Caso Alföldi Tej: Un Nuovo Precedente per gli IDE

La decisione del Ministero dell’Economia ungherese di bloccare la vendita di Alföldi Tej, una delle più grandi aziende lattiero-casearie del paese, a un investitore straniero, è un chiaro esempio della dottrina della “sovranità economica” in azione. Il ministero ha giustificato il divieto sostenendo che la transazione avrebbe rappresentato un “rischio significativo” per la sicurezza dell’approvvigionamento alimentare del paese. Alföldi Tej è responsabile di quasi il 20% degli acquisti di latte alla fattoria in Ungheria, e il governo teme che una proprietà straniera possa portare a una diminuzione della produzione locale, con conseguente esportazione del latte crudo e un aumento dei prezzi per i consumatori ungheresi.

Questo intervento, abilitato da un quadro normativo di recente modifica che concede al governo diritti di prelazione nelle fusioni e acquisizioni estere, segnala un nuovo, più alto livello di rischio politico per gli investitori stranieri, in particolare in settori considerati “strategici”. L’azione non è una semplice regolamentazione, ma una dichiarazione esplicita che il governo non esiterà a intervenire per proteggere ciò che considera un bene nazionale fondamentale. La notizia che lo Stato sta valutando un’offerta per acquistare Alföldi Tej alle stesse condizioni stabilite per l’investitore straniero rafforza ulteriormente questa posizione. L’azione crea un precedente significativo, indicando che in futuro il rischio per un investimento in Ungheria non sarà solo economico, ma anche politico.

3. Innovazione, Investimenti e Sviluppi Aziendali: L’Economia a Due Velocità

Le notizie a livello microeconomico rivelano un’economia ungherese che si muove a due velocità, con grandi investimenti strategici che coesistono con le difficoltà delle imprese locali.

3.1 La Strategia di Innovazione “Top-Down”

In un’iniziativa volta a spingere l’Ungheria nel novero dei principali innovatori a livello globale, l’Ufficio Nazionale per la Ricerca, lo Sviluppo e l’Innovazione (NRDI) ha assegnato quasi 15 miliardi di fiorini in sovvenzioni a sei grandi aziende ungheresi, in collaborazione con università e istituti di ricerca. Questa iniziativa rientra nel Programma János Neumann, il cui obiettivo è rendere l’Ungheria uno dei primi 10 paesi innovatori al mondo entro il 2040.

I progetti finanziati sono altamente mirati e di grande rilevanza strategica:

Tabella 2: Progetti di Innovazione Chiave (Sovvenzione da 15 Miliardi di HUF)

AziendaPartner/iDescrizione del Progetto
Richter Gedeon Nyrt.Università e Istituti di RicercaSviluppo di terapie farmacologiche efficaci per malattie psichiatriche e ginecologiche.
MOL Nyrt.Università e Istituti di RicercaSviluppo di prodotti energetici e chimici basati su fonti rinnovabili e rifiuti.
3DHISTECH Kft.Università e Istituti di RicercaSviluppo di procedure diagnostiche e terapeutiche basate su Intelligenza Artificiale generativa.
GE HealthCare Kft.Università e Istituti di RicercaSviluppo di trattamenti per l’infertilità.
Mediso Kft.Università e Istituti di RicercaCreazione di una linea di prodotti teranostici che collegano diagnostica e terapia.
HM Elektronikai, Logisztikai és Vagyonkezelő Zrt.Università e Istituti di RicercaSviluppo di modelli basati su IA per la previsione di crisi geopolitiche e piattaforme di droni.

La selezione dei progetti finanziati rivela un approccio concentrato sull’innovazione “top-down”, dove lo stato investe in un numero ristretto di “campioni dell’innovazione” per creare un “effetto moltiplicatore” che spinga l’intero ecosistema R&D del paese. Questo approccio strategico mira a concentrare le risorse pubbliche in settori ad alto impatto, dalla farmaceutica alla difesa e all’intelligenza artificiale, delineando le priorità di crescita a lungo termine della nazione.

3.2 Notizie Aziendali e Punti Salienti per Settore

Le notizie economiche di oggi offrono un’istantanea dell’economia ungherese che opera a velocità diverse. Il settore finanziario ha registrato una performance eccezionale, con il settore bancario ungherese che ha concluso il 2024 con il profitto più alto di sempre e il settore assicurativo che ha raggiunto un record di profitti non visto da quattro anni. Questi profitti sono descritti come “profitti prima della tempesta,” suggerendo una consapevolezza dei rischi futuri.

Allo stesso tempo, il settore della piccola e media impresa (PMI) e il settore dei servizi affrontano notevoli venti contrari. Wang Qiang, proprietario di una popolare catena di ristoranti cinesi a Budapest, ha dichiarato che sta valutando la chiusura di una o due delle sue attività in autunno a causa dei costi crescenti, un’indicazione della lotta che affrontano le microimprese. In risposta, il governo ha annunciato un aumento del budget per un programma di supporto alle micro e piccole imprese, portandolo da 50 a 150 miliardi di fiorini.

Altri sviluppi includono la firma di un accordo di cooperazione tra la Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) e l’Autorità di Vigilanza delle Attività Regolamentate (SZTFH) per la supervisione di sostenibilità, gioco d’azzardo e cripto-asset. Questo accordo mira a migliorare l’efficienza della supervisione e incoraggiare un uso più sicuro degli asset crittografici, posizionando l’Ungheria per un futuro finanziario guidato dalla tecnologia.

4. Influenze Esterne e Contesto Geopolitico: Una Politica Economica Estera Pragmatica

Le decisioni economiche dell’Ungheria non sono prese in isolamento, ma sono profondamente influenzate da un contesto geopolitico complesso e da relazioni esterne tese.

4.1 Orientarsi tra le Tensioni Geopolitiche: USA, UE e Russia

La politica economica estera dell’Ungheria è definita da un forte pragmatismo e dal perseguimento di interessi nazionali. L’Ungheria, insieme alla Slovacchia, sta apertamente resistendo alle pressioni del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alle importazioni di energia russa fino a quando non saranno disponibili fonti alternative sufficienti. Il ministro Gergely Gulyás ha ribadito che il paese continuerà a bloccare qualsiasi iniziativa dell’UE che minacci la sicurezza dei suoi approvvigionamenti energetici, sottolineando la volontà di utilizzare il veto “quando va direttamente contro gli interessi ungheresi, come sugli acquisti di energia”. Questa posizione è una costante della politica ungherese e una componente fondamentale della sua strategia economica, che privilegia la sicurezza energetica rispetto all’allineamento con le posizioni dei suoi alleati.

Parallelamente, l’Ungheria deve fare i conti con gli effetti indiretti delle tensioni commerciali globali. Si prevede che i dazi più elevati imposti dagli Stati Uniti sui prodotti dell’UE avranno un impatto negativo sull’Ungheria attraverso i suoi principali partner commerciali, in particolare la Germania, che assorbe il 21% delle esportazioni ungheresi. La vulnerabilità dell’Ungheria al destino economico della Germania e della zona euro rimane un fattore di rischio cruciale per la sua ripresa, in quanto le nuove capacità produttive, specialmente nel settore automobilistico, richiederanno una forte domanda esterna per essere pienamente sfruttate.

4.2 I Fondi UE come Risorsa Strategica

Nonostante i frequenti attriti politici con Bruxelles, l’Ungheria rimane un beneficiario strategico dei fondi dell’Unione Europea. Le notizie odierne confermano che gli agricoltori ungheresi potranno beneficiare di “un enorme sostegno dell’UE” attraverso una completa revisione del sistema di pagamenti. Questa iniezione di capitale è un motore cruciale per lo sviluppo interno, e l’Egyensúly Intézet prevede che i fondi UE accelereranno la crescita nei prossimi anni.

Il rapporto dell’OCSE suggerisce che il miglioramento della regolamentazione in settori come l’energia e i servizi aziendali potrebbe aumentare la competitività e incoraggiare l’ingresso di nuove imprese. L’approvazione del Meccanismo di Adeguamento del Carbonio alle Frontiere (CBAM) da parte del Parlamento Europeo, con il periodo di transizione che si concluderà a fine 2025, è un altro esempio di come le normative dell’UE stiano influenzando il quadro operativo per le imprese ungheresi. Questi elementi dimostrano i limiti della dottrina della sovranità ungherese, poiché il paese deve ancora conformarsi alle normative dell’UE per accedere a questo capitale vitale.

5. Conclusioni e Prospettive Strategiche

Le notizie economiche in Ungheria al 17 settembre 2025 presentano un quadro complesso, definito da diverse forze interconnesse. Il governo sta attivamente perseguendo una strategia di intervento economico basata sulla “sovranità”, che si manifesta in politiche audaci come il blocco delle acquisizioni estere e la creazione di programmi di stimolo ad alto impatto. Questa strategia mira a proteggere le risorse nazionali, dirigere gli investimenti e alimentare la crescita attraverso la domanda interna e la fiducia dei consumatori.

Tuttavia, questo approccio si scontra con una realtà di sfide persistenti. Le proiezioni di crescita da parte di osservatori esterni rimangono tiepide, sottolineando la vulnerabilità dell’economia ungherese alla debolezza dei suoi partner commerciali e a fattori geopolitici globali. L’economia a due velocità, con settori finanziari e grandi aziende che prosperano mentre le piccole imprese lottano, crea disparità e incertezza. Il successo della strategia governativa dipenderà dalla sua capacità di gestire l’inflazione, mantenere la disciplina fiscale e garantire che lo slancio interno generato da programmi come “Otthon Start” possa effettivamente controbilanciare i venti contrari esterni. La situazione economica ungherese rimane un caso di studio cruciale per gli analisti, e la traiettoria per il resto del 2025 e il 2026 dipenderà dall’esito di questa audace scommessa.

Bibliografia

1. Hungary’s government slashes 2025 growth forecast to 1% By Reuters – Investing.com, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-government-slashes-2025-growth-forecast-to-1-4156624

2. Itt a friss előrejelzés: idén alig növekedhet a magyar gazdaság – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250603/itt-a-friss-elorejelzes-iden-alig-novekedhet-a-magyar-gazdasag-765557

3. Hungary and the IMF, https://www.imf.org/en/Countries/HUN

4. Hungary – World Bank Open Data, https://data.worldbank.org/country/hungary

5. Az Egyensúly Intézet gazdasági előrejelzése Magyarország számára, https://egyensulyintezet.hu/az-egyensuly-intezet-gazdasagi-elorejelzese-magyarorszag-szamara-2024-tel/

6. Portfolio.hu – Online gazdasági újság, https://www.portfolio.hu/

7. Gazdaság – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag

8. A finishben módosul az Otthon Start Program néhány fontos eleme – Bankmonitor, https://bankmonitor.hu/mediatar/cikk/a-finishben-modosul-az-otthon-start-program-nehany-fontos-eleme/

9. Megjöttek az Otthon Start Program részletszabályai – 444, https://444.hu/2025/08/01/megjottek-az-otthon-start-program-reszletszabalyai

10. Hungary Blocks Sale of Local Dairy Company to Foreign Investor – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/industry/deals/hungary-blocks-sale-of-local-dairy-company-to-foreign-investor/

11. Hungary bans foreign takeover of dairy company citing supply safety concerns, https://www.globalbankingandfinance.com/HUNGARY-DAIRY-M-A-GOVERNMENT-a30574f7-7dee-446f-a757-b0f860cb5665

12. Hungarian Firms and Universities Partner on Innovation With HUF 15 bln Support – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/hungarian-firms-and-universities-partner-on-innovation-with-huf-15-bln-support/

13. Six Hungarian large enterprises will develop innovative solutions with the support of nearly HUF 15 billion in cooperation with universities and research institutes, https://nkfih.gov.hu/english/press-releases/six-hungarian-large-enterprises-will-develop-innovative-solutions

14. Focus Area Innovation Support Programme – Interreg Central Europe, https://www.interreg-central.eu/wp-content/uploads/2024/02/Focus-Area-Innovation-Support-Programme_HU.pdf

15. vállalkozás – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/cimke/v%C3%A1llalkoz%C3%A1s

16. Central Bank, Regulated Activities Watchdog Sign Cooperation Agreement – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/central-bank-regulated-activities-watchdog-sign-cooperation-agreement/

17. Bloomberg News – Financial Post, https://financialpost.com/author/bloombergnp/ 1

8. Slovakia, Hungary Resist Trump’s Bid to Halt Russian Energy | Financial Post, https://financialpost.com/pmn/business-pmn/slovakia-resists-trump-pressure-to-quickly-halt-russian-energy

Rapporto Economico: Sintesi degli Sviluppi Ungheresi in Data 16 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva

Il 16 settembre 2025, il panorama economico ungherese è caratterizzato da una complessa interazione tra dinamiche interne e segnali geopolitici significativi. L’analisi odierna rivela un quadro di prosperità moderata e di una strategia di politica estera sempre più efficace. L’economia del lavoro continua a mostrare una crescita robusta, con i salari reali in aumento, sebbene a un ritmo più lento rispetto ai mesi precedenti. Questo rallentamento, in particolare nei settori privati e no-profit, suggerisce un potenziale punto di svolta.

Un evento di spicco di rilievo strategico e diplomatico è il completo ripristino dello status dell’Ungheria nel programma di esenzione dal visto (VWP) degli Stati Uniti, che segnala un tangibile disgelo nelle relazioni bilaterali e apre nuove opportunità per i viaggi d’affari e gli investimenti. In parallelo, la strategia del governo di attrazione degli investimenti da Est e Ovest sta dando i suoi frutti, come dimostrato dal successo del Chinese Client Advisory Desk di CBRE e dalla conferma dell’avvio della produzione della fabbrica BYD a Szeged, mentre un seminario sui franchising statunitensi indica un rinnovato interesse occidentale.

Tuttavia, sotto la superficie di questi dati macroeconomici positivi e dei progressi geopolitici, emergono segnali di cautela. Il florido mercato delle auto usate, dove i consumatori prediligono veicoli più vecchi ed economici, suggerisce una persistente ansia economica. Inoltre, un’analisi approfondita del divario retributivo di genere ungherese rivela una situazione anomala a livello europeo, che potrebbe portare a frizioni con l’Unione Europea in merito alla conformità alle nuove direttive.

PODCAST IN ITALIANO

Analisi Macroeconomica e del Mercato del Lavoro

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) offrono una visione dettagliata del mercato del lavoro ungherese a luglio 2025. Il salario lordo medio per i dipendenti a tempo pieno si è attestato a 693.700 fiorini ungheresi (HUF), con un aumento del 9,0% su base annua. In termini netti, il salario medio ha mostrato un incremento ancora più significativo, raggiungendo i 479.500 HUF, con un aumento del 9,4%. L’ufficio ha attribuito questa crescita superiore del salario netto all’incremento dell’agevolazione fiscale per le famiglie, introdotta il 1º luglio.

Nonostante questi dati positivi, che indicano un aumento del 4,9% dei salari reali rispetto all’inflazione dell’agosto (4,3%), l’analisi rivela un rallentamento nella dinamica salariale. Il tasso di crescita annuo è sceso dal 9,7% registrato a giugno. Questa moderazione è stata trainata principalmente da aumenti salariali più contenuti nei settori privati (8,7% a luglio rispetto al 9,7% di giugno) e no-profit (9,1% rispetto al 10,7%), mentre il settore pubblico ha visto un’accelerazione della crescita.

La crescita dei salari continua a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie e a sostenere i consumi interni. Tuttavia, il rallentamento della dinamica salariale, specialmente nel settore privato, suggerisce che il forte slancio dei primi mesi dell’anno potrebbe essere in calo. Gli analisti hanno messo in guardia sul fatto che una crescita economica più lenta potrebbe moderare ulteriormente la dinamica salariale nella seconda metà dell’anno.

Per mettere il contesto salariale nella prospettiva più ampia, è utile considerare altri indicatori economici recenti. L’economia ungherese ha evitato la recessione tecnica con una crescita del PIL dello 0,2% nel secondo trimestre del 2025. Il settore edile ha dato un contributo positivo, con la produzione che è aumentata del 4,9% a luglio su base annua. La tabella seguente presenta un riepilogo di questi indicatori chiave.

IndicatoreValoreVariazione annuaVariazione rispetto a GiugnoFonte
Salario Lordo Medio (luglio 2025)HUF 693.700+9,0\%-1,5\%
Salario Netto Medio (luglio 2025)HUF 479.500+9,4\%-1,0\%
Salario Reale (luglio 2025)+4,9\%
Salario Lordo Mediano (luglio 2025)HUF 570.000+9,6\%
Produzione Edilizia (luglio 2025)+4,9\%+0,8\%
Crescita PIL (2º Trimestre 2025)+0,2\%

<br/> Tabella 1: Principali Indicatori Economici e del Lavoro Ungheresi (2º-3º trimestre 2025)

Relazioni Geopolitiche e Bilaterali

Una delle notizie più significative della giornata riguarda la piena riammissione dell’Ungheria nel programma di esenzione dal visto (VWP) degli Stati Uniti, annunciata dal Dipartimento per la Sicurezza Interna (DHS). Questa decisione rappresenta una svolta rispetto alle restrizioni imposte a partire dal 2023, che avevano ridotto la validità dell’ESTA (Electronic System for Travel Authorization) per i cittadini ungheresi a un anno e a un singolo ingresso, a causa di preoccupazioni sulla sicurezza sollevate dal processo di naturalizzazione semplificata del governo ungherese.

La dichiarazione del DHS ha sottolineato che la revoca delle restrizioni è una risposta alle misure adottate dal governo ungherese per migliorare le proprie misure di sicurezza. Il comunicato stampa ha esplicitamente collegato la decisione a una forte “partnership per la sicurezza” e a un impegno condiviso per la protezione delle frontiere, citando sia il primo ministro Orbán sia il presidente Trump. Il ripristino di una validità di due anni dell’ESTA, utilizzabile per più ingressi, a partire dal 30 settembre 2025, non è solo una questione di praticità di viaggio, ma assume un significato molto più ampio.

Questo sviluppo è un segnale politico e diplomatico potente. Mentre le relazioni tra i due paesi hanno affrontato tensioni su questioni come il commercio e l’energia , la decisione sul VWP indica un miglioramento tangibile delle relazioni sotto la nuova amministrazione statunitense. Il ripristino dell’ESTA facilita in modo diretto i viaggi d’affari e il turismo, creando un ambiente più favorevole per gli investimenti e le interazioni commerciali. Questo atto di “soft power” americano potrebbe aprire la strada a un aumento dell’attività economica bilaterale, nonostante le continue frizioni su altri fronti.

Sviluppi Aziendali e Settoriali

Il 16 settembre 2025 offre una visione chiara della strategia ungherese di attrazione degli investimenti, che si basa su una complessa e deliberata politica di bilanciamento tra Est e Ovest. La Budapest Business Journal (BBJ) ha riportato che CBRE Ungheria sta festeggiando il primo anniversario del suo Chinese Client Advisory Desk, un servizio dedicato a supportare le aziende cinesi che investono nel paese. In un solo anno, il desk ha gestito circa 50 richieste, dimostrando una forte domanda da parte delle aziende cinesi, in particolare nel settore della catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici (EV). Questa attività si concretizza in progetti tangibili, come l’assistenza fornita a BYD, la cui fabbrica a Szeged è pronta ad avviare la produzione entro la fine del 2025.

Contemporaneamente, l’Ungheria sta riaccendendo l’interesse da parte delle aziende occidentali. Il U.S. Commercial Service, in collaborazione con la Hungarian Franchise Association, ha tenuto un seminario esclusivo a Budapest per presentare marchi statunitensi, come The Wendy’s Company, agli imprenditori e investitori ungheresi. L’organizzazione di questo evento nella stessa giornata in cui il DHS annunciava il ripristino del VWP, sottolinea un coordinamento strategico che mira a dimostrare che l’Ungheria è aperta agli investimenti da ogni direzione. La coesistenza di questi due percorsi di investimento, uno che si consolida con l’Est e l’altro che si rinnova con l’Ovest, è un elemento distintivo e complesso della politica economica ungherese.

Nonostante i dati positivi sul mercato del lavoro, il comportamento dei consumatori ungheresi rivela una certa cautela. L’analisi del mercato delle auto usate mostra una forte domanda, con le vendite che hanno superato il record di 909.000 veicoli nel 2024. Tuttavia, questa domanda è trainata dalla sensibilità ai prezzi e da un basso sentiment dei consumatori, che li spinge a preferire modelli più vecchi (in media 16 anni) e più convenienti. Questo paradosso indica che, nonostante l’aumento dei salari reali, una parte della popolazione rimane prudente nelle proprie decisioni di spesa, prediligendo la convenienza rispetto all’acquisto di nuovi veicoli, che sono più costosi.

Altri sviluppi microeconomici includono l’annuncio da parte dell’Associazione Ungherese delle Compagnie di Assicurazione (Mabisz) che i risarcimenti per i danni da tempesta ammontano a oltre 13 miliardi di HUF tra maggio e agosto, a dimostrazione del significativo impatto economico degli eventi meteorologici estremi. Il settore dei servizi finanziari sta affrontando proattivamente queste sfide, come dimostra la 10ª conferenza annuale Portfolio–EOS “Trends in Receivables Management” che si sta tenendo oggi.

La tabella seguente riassume i principali sviluppi aziendali e settoriali della giornata.

Sviluppo Aziendale/SettorialeDettagli PrincipaliFonte
Anniversario CBRE UngheriaIl Chinese Client Advisory Desk celebra un anno di successi, gestendo ~50 richieste e focalizzandosi sulla catena di approvvigionamento dei veicoli elettrici.
Seminario USA sui FranchisingIl U.S. Commercial Service tiene un seminario a Budapest per lanciare marchi statunitensi, come Wendy’s, sul mercato ungherese.
Produzione BYD a SzegedConfermato che lo stabilimento BYD a Szeged avvierà la produzione entro la fine del 2025.
Mercato delle Auto UsateForte domanda, ma acquirenti cauti che preferiscono veicoli più vecchi ed economici.
Indennizzi AssicurativiLe compagnie di assicurazione ungheresi hanno liquidato o accantonato oltre 13 miliardi di HUF per danni da tempesta.

<br/> Tabella 2: Sviluppi Aziendali e Settoriali Notabili del 16 Settembre 2025

Dinamiche Sociali e del Mercato del Lavoro

Un’analisi dettagliata del divario retributivo di genere in Ungheria rivela una questione strutturale significativa che contraddice i trend prevalenti nel resto dell’Unione Europea. Secondo un rapporto del quotidiano italiano Il Sole 24 Ore, il divario retributivo di genere in Ungheria per il gruppo di età 45-54 anni è del 20,1%. Mentre il divario è un problema diffuso a livello globale, i dati Eurostat del 2023 mostrano che l’Ungheria si distingue dalla maggior parte degli altri stati membri dell’UE.

Contrariamente alla tendenza comune, che vede un divario retributivo più elevato nel settore privato, in Ungheria è il settore pubblico che presenta una disparità più marcata. Nel 2023, il divario retributivo di genere nel settore pubblico ungherese era del 19,7%, un valore significativamente più alto rispetto al settore privato, dove il divario è inferiore, e un’anomalia nel contesto europeo. Questa peculiarità suggerisce che il problema risiede in gran parte nelle strutture retributive del governo, dove la trasparenza e l’equità, che in genere caratterizzano le griglie salariali pubbliche in altri paesi, non hanno ancora risolto la disparità.

Inoltre, il rapporto menziona le prossime scadenze della Direttiva sulla trasparenza retributiva dell’UE. L’Ungheria è obbligata a recepire le disposizioni della direttiva entro il 7 giugno 2026. A partire dal 2027, le aziende con almeno 150 dipendenti dovranno presentare la loro prima relazione sul divario retributivo di genere. Se il divario retributivo medio è superiore al 5% per una data categoria di lavoratori e non è giustificato da fattori oggettivi e neutri dal punto di vista del genere, le aziende saranno obbligate a condurre una valutazione congiunta della retribuzione. A metà del 2025, l’Ungheria non aveva ancora pubblicato una bozza di legislazione per il recepimento di questa direttiva , un segnale che il percorso di attuazione potrebbe essere politicamente sensibile e complesso, dato che richiederebbe una riforma sostanziale delle strutture salariali, in particolare nel settore pubblico.

Eventi Finanziari e di Settore

Sul fronte finanziario e industriale, si sta svolgendo la 10ª edizione della conferenza “Trends in Receivables Management 2025” (Tendenze nella gestione dei crediti 2025), organizzata congiuntamente da Portfolio ed EOS. L’evento si concentra su argomenti quali la gestione del debito, le strategie per migliorare l’efficienza e l’integrazione di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale e l’analisi dei dati nel settore finanziario.

L’esistenza stessa di una conferenza incentrata sulla gestione dei crediti e sulla riscossione dei debiti in questo momento economico, sottolinea le sfide che le imprese ungheresi devono affrontare. Essa suggerisce che, nonostante i dati macroeconomici positivi e la crescita dei salari, le aziende rimangono prudenti riguardo al rischio di insolvenza e ai ritardi nei pagamenti. L’enfasi sull’automazione e sull’uso dell’intelligenza artificiale per il monitoraggio dei flussi di cassa e la valutazione del rischio di credito indica un settore proattivo, intento a mitigare le incertezze e a ottimizzare i margini in un contesto economico complesso. Le implicazioni a lungo termine di questa conferenza potranno essere pienamente valutate solo dopo la pubblicazione dei suoi esiti.

Sintesi e Prospettive

La giornata del 16 settembre 2025 dipinge un quadro dell’economia ungherese che non è una semplice somma di notizie, ma una complessa interazione di forze macroeconomiche, geopolitiche e microeconomiche. La prosperità è innegabile: i salari reali continuano a crescere, sostenendo il potere d’acquisto delle famiglie, e il paese sta attirando investimenti strategici di alto profilo sia dall’Oriente che dall’Occidente. Il ripristino del programma di esenzione dal visto da parte degli Stati Uniti è una tangibile convalida della politica di bilanciamento dell’Ungheria, offrendo un segnale di distensione diplomatica che ha chiare implicazioni economiche e commerciali. La conferma dell’avvio della produzione dello stabilimento di BYD a Szeged e il successo del Chinese Client Advisory Desk di CBRE dimostrano che la strategia di attrazione degli investimenti dall’Asia sta dando i suoi frutti e posiziona l’Ungheria come un importante hub europeo per i veicoli elettrici.

Tuttavia, il rapporto evidenzia una sottile ma significativa moderazione. La crescita dei salari sta rallentando, soprattutto nel settore privato, e il comportamento dei consumatori rimane cauto, come evidenziato dalla preferenza per auto usate più economiche. Questo dimostra una disconnessione tra il successo delle politiche macroeconomiche e il sentiment di fondo dei consumatori, suggerendo che l’ansia economica rimane un fattore prevalente. Inoltre, la dinamica del divario retributivo di genere nel settore pubblico rappresenta una sfida strutturale unica e potenzialmente difficile da risolvere, che richiederà l’attenzione politica e potrebbe generare ulteriori discussioni con l’Unione Europea.

Per la seconda metà del 2025, la traiettoria dell’economia ungherese sarà definita dalla capacità del governo di mantenere questo delicato equilibrio geopolitico, dalla resilienza dei consumi interni di fronte al rallentamento della crescita salariale e dalla risposta alle sfide strutturali interne, come la riduzione del divario retributivo di genere. Se l’Ungheria continuerà a implementare con successo la sua duplice strategia di investimento e a gestire le pressioni economiche interne, potrà consolidare la sua posizione come un punto di snodo fondamentale nell’economia globale, offrendo opportunità sia ai partner orientali che a quelli occidentali.

Bibliografia

1. Hungary’s Average Gross Earnings Rise 9% in July, Real Wages Up 4.9% – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-average-gross-earnings-rise-9-in-july-real-wages-up-4-9/

2. KSH: the gross average salary was 693700 forints, 9.0 percent higher than a year earlier., https://trademagazin.hu/en/ksh-a-brutto-atlagkereset-693-700-forint-volt-90-szazalekkal-meghaladta-az-egy-evvel-korabbit/

3. KSH: 693 700 forint volt a júliusi bruttó átlagkereset, https://magyarjelen.hu/gazdasag/27265-ksh-693-700-forint-volt-a-juliusi-brutto-atlagkereset

4. Hungary Gross Wage Growth Slows in July – Trading Economics, https://tradingeconomics.com/hungary/wage-growth/news/485502

5. A bruttó átlagkereset 704 400 forint volt, 9,7%-kal meghaladta az egy évvel korábbit – KSH, https://www.ksh.hu/gyorstajekoztatok/ker/ker2506.html

6. Salari Lordi Medi in Ungheria | 1998-2025 Dati – IT | TRADINGECONOMICS.COM, https://it.tradingeconomics.com/hungary/wages

7. Le news del 2 settembre 2025 – YouTube, https://www.youtube.com/watch?v=Bk3C7m0CJb8

8. Budapest Business Journal: BBJ, https://bbj.hu/

9. DHS Removes Restrictions on Hungary’s Designation in the Visa …, https://www.dhs.gov/news/2025/09/16/dhs-removes-restrictions-hungarys-designation-visa-waiver-program

10. U.S. fully restores Hungary’s status in visa waiver program — TradingView News, https://www.tradingview.com/news/reuters.com,2025:newsml_L2N3V30GE:0-u-s-fully-restores-hungary-s-status-in-visa-waiver-program/

11. Visa Waiver Program – U.S. Embassy in Hungary, https://hu.usembassy.gov/visas/visa-waiver-program/

12. Reduction of ESTA Validity – U.S. Embassy in Hungary, https://hu.usembassy.gov/news-reduction-of-esta-validity/

13. CBRE Hungary’s Chinese Client Advisory Desk Marks 1st Year With Strong Results, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/cbre-hungarys-chinese-client-advisory-desk-marks-1st-year-with-strong-results/

14. BYD all’IAA Mobility 2025: debutta la SEAL 6 DM-i Touring – Inforicambi, https://www.inforicambi.it/automotive/byd-iaa-mobility-2025-seal6-dolphin-surf_1496527.html

15. U.S. Franchise Seminar For Hungarians – U.S. Embassy in Hungary, https://hu.usembassy.gov/news-u-s-franchise-seminar-for-hungarians/

16. Insights on the Hungarian used car market in 2025 | Arval Trading, https://www.arvaltrading.com/insights-on-the-hungarian-used-car-market-in-2025

17. Conference – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/en/events

18. Retribuzione: le donne pagate meno, anche se laureate in Stem – ilSole24ORE – Alley Oop, https://alleyoop.ilsole24ore.com/2025/09/16/laureate-pagate-meno/

19. Gender pay gap statistics Statistics Explained – European Commission, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/SEPDF/cache/6776.pdf

20. Hungary Pay Transparency Reporting Law Guide – Trusaic, https://trusaic.com/resources/global-pay-transparency-center/hungary/

21. Hungary Gender Pay Gap Reporting: What You Need to Know – Syndio, https://synd.io/global-pay-gap-reporting-guides/hungary/

22. Accounts Receivable Trends to Watch in 2025: What’s Changing? – NCRi, https://ncri.com/accounts-receivable-trends-to-watch-in-2025-whats-changing/

Rapporto Economico sulla Situazione in Ungheria: Sintesi e Analisi del 15 Settembre 2025

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Sommario Esecutivo: Navigare le Contradizioni nell’Economia Ungherese

Il 15 settembre 2025, il panorama economico ungherese ha offerto un quadro complesso e spesso contraddittorio. Mentre il Fiorino ha messo in atto un’impressionante ripresa, raggiungendo massimi pluriennali, l’indice della Borsa di Budapest (BUX) ha chiuso in ribasso, un dato in controtendenza rispetto alla maggior parte dei mercati europei. I dati sull’edilizia hanno mostrato una crescita positiva per la produzione di luglio, ma un’analisi più approfondita sui nuovi contratti rivela un crollo drammatico dell’attività futura. A livello politico, è emersa una netta divergenza tra la visione ottimistica del governo sugli investimenti e la valutazione più critica della Banca Nazionale Ungherese (MNB) riguardo alla stagnazione economica della nazione. Questo rapporto sintetizza questi dati disparati per fornire un’analisi completa degli eventi del giorno, rivelando un tema centrale di fondamentale divergenza tra indicatori superficiali e realtà sottostanti.

PODCAST IN ITALIANO

I. Il Contesto Economico Generale: Un Racconto di Due Narrazioni

L’analisi dell’attuale situazione economica ungherese deve necessariamente partire da un quadro macroeconomico più ampio, che serve a temperare i singoli dati del giorno. Secondo il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la ripresa del paese ha subito un arresto. Dopo una ripresa iniziale all’inizio del 2024, lo slancio si è perso nella seconda metà dell’anno, portando a una contrazione della produzione nel primo trimestre del 2025. Parallelamente, l’inflazione ha riaccelerato nel quarto trimestre del 2024 e rimane al di sopra della fascia di tolleranza di un punto percentuale rispetto all’obiettivo del 3%. Questo contesto, caratterizzato da uno stallo della ripresa, un’inflazione persistente e rigidità strutturali, costituisce la base oggettiva per l’interpretazione di qualsiasi dato economico.

In questo contesto, la giornata del 15 settembre è stata segnata da un esplicito e notevole disaccordo pubblico tra due figure economiche di spicco. Da un lato, il Ministro degli Affari Esteri e del Commercio, Péter Szijjártó, ha promosso una narrazione di successo e resilienza. Parlando in occasione dell’annuncio di un nuovo investimento, ha dichiarato che il paese gestisce il sistema di supporto agli investimenti di maggior successo in Europa, riuscendo ad attrarre progetti per un valore superiore a 10 miliardi di euro sia nel 2023 che nel 2024, nonostante quelle che ha definito le “politiche fallite dell’Europa”. A sostegno della sua tesi, ha citato il caso specifico di Aero Space Power, un’azienda ungherese che ha annunciato un progetto di espansione da oltre 2 miliardi di fiorini (HUF) nel suo stabilimento di Kisvárda, con un supporto statale di 500 milioni di fiorini. L’azienda, specializzata in soluzioni di manutenzione e riparazione (MRO) per i settori dell’aviazione e dell’energia, vanta certificazioni internazionali da parte di autorità aeronautiche statunitensi, europee e cinesi, evidenziando il suo status di impresa tecnologica specializzata. Il messaggio del ministro è coerente con la più ampia strategia di “neutralità economica” del governo, che cerca di posizionare l’Ungheria come punto d’incontro tra le imprese orientali e occidentali.

Dall’altro lato, la valutazione del Presidente della Banca Nazionale Ungherese (MNB) ed ex Ministro delle Finanze, Mihály Varga, ha dipinto un quadro nettamente più cupo. Varga ha notato che il Prodotto Interno Lordo (PIL) ungherese si è contratto in sette degli ultimi dodici trimestri, una situazione che, nel periodo post-cambiamento di regime, si era verificata solo durante la crisi del 2009. Ha identificato la causa principale di questa stagnazione non in fattori esterni, ma nella “mancanza di investimenti”. Questo conflitto non è una semplice differenza di opinioni, ma una profonda divergenza tra obiettivi e metriche. Il ministro Szijjártó si concentra su progetti specifici e di alto profilo per costruire una narrazione politica di successo e sicurezza nazionale. Il presidente Varga, invece, utilizza dati macroeconomici aggregati e a lungo termine per fornire una valutazione più realistica, una funzione essenziale per un’istituzione che si occupa di stabilità economica.

II. Mercati Finanziari: Segnali Contraddittori e Driver Esterni

La giornata del 15 settembre ha mostrato una palese discrepanza tra le prestazioni del mercato azionario e quelle del mercato dei cambi, suggerendo che le forze trainanti per ciascun mercato sono di natura diversa.

Il Fiorino ungherese ha vissuto una giornata di notevole rafforzamento. La valuta ha superato la soglia di 390 contro l’euro, scendendo a 389,25 EUR/HUF nel tardo pomeriggio. Ancora più significativo, si è rafforzato contro il dollaro, raggiungendo il livello più alto da febbraio 2022. Questo rally ha portato il tasso di cambio USD/HUF a 331,1, un livello che non si vedeva da oltre tre anni e mezzo. L’analisi di questo movimento suggerisce che l’apprezzamento del Fiorino non sia un riflesso diretto di una fondamentale ripresa economica interna, ma piuttosto il risultato di fattori esterni. La valuta ungherese ha ricevuto una spinta da un indebolimento generalizzato del dollaro USA, alimentato dall’attesa di un imminente taglio dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve. L’andamento del Fiorino, quindi, è il risultato di uno spostamento globale della politica monetaria, che ha un impatto positivo indiretto sulla valuta, non un sintomo di una salute economica ungherese intrinseca.

In netto contrasto, l’indice della Borsa di Budapest (BUX) ha chiuso la giornata in ribasso, registrando un calo dello 0,79%. Questo è particolarmente significativo in quanto la maggior parte delle borse europee ha registrato guadagni nello stesso giorno. L’analisi dei componenti dell’indice rivela un quadro misto, ma complessivamente negativo. Titoli di punta come OTP Bank, MOL e Richter hanno tutti chiuso in ribasso, con OTP e 4iG che hanno registrato le perdite maggiori. Ciò suggerisce che, a livello aggregato, il mercato nutre una mancanza di fiducia generalizzata nel percorso economico del paese.

Le uniche eccezioni a questa tendenza al ribasso sono state alcune azioni specifiche che hanno goduto di guadagni significativi, come VVT (+4,67%) e Rába (+4,37%). La ripresa di Rába è direttamente collegata alla notizia dell’acquisizione di una partecipazione di maggioranza da parte di 4iG, un evento che ha scatenato un rally già nella settimana precedente. I guadagni in questi singoli titoli, guidati da notizie idiosincratiche, non indicano una salute sistemica, ma piuttosto opportunità specifiche guidate da M&A. La divergenza tra un Fiorino in forte crescita (guidato dall’esterno) e un mercato azionario in calo (che riflette il sentiment interno) sottolinea ulteriormente lo scisma tra la percezione superficiale e la realtà sottostante dell’economia ungherese.

IndicatoreValore di Chiusura (15/09/2025)Variazione Giornaliera %
Indice BUX100.399,49-0,79%
EUR/HUF389,25-0,24% (approx)
USD/HUF331,18-0,3% (approx)
Azioni OTP28.850-1,2%
Azioni MOL2.832-0,63%
Azioni RÁBA2.390+4,37%

III. Analisi Settoriale Approfondita: Il Settore delle Costruzioni – Un Avvertimento dal Futuro

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) sul settore delle costruzioni ungheresi per il mese di luglio 2025 forniscono un esempio paradigmatico della discrepanza tra indicatori passati e indicatori futuri. La cifra principale mostra un dato apparentemente positivo: la produzione nel settore delle costruzioni è aumentata del 4,9% su base annua a luglio e dello 0,8% rispetto a giugno. All’interno del settore, la costruzione di edifici ha registrato un aumento del 5,7%, mentre l’ingegneria civile è cresciuta del 4,7%. Per i primi sette mesi del 2025, la produzione complessiva del settore delle costruzioni è aumentata dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Tuttavia, queste cifre rappresentano un indicatore in ritardo, che riflette l’adempimento di contratti più vecchi e in corso. L’indicatore anticipatore, che segnala l’attività futura, racconta una storia molto diversa. Il volume dei nuovi contratti firmati a luglio è crollato del 48,9% rispetto alla “base eccezionalmente alta” di luglio 2024. Questo calo è stato guidato da un crollo massiccio dei contratti per lavori di ingegneria civile, che sono diminuiti del 66,3%. Anche le attività di costruzione specializzate, che hanno il peso maggiore nel settore, sono diminuite del 15,4%. Alla fine di luglio, lo stock di contratti delle imprese di costruzione era solo dell’1,9% superiore rispetto a un anno prima, con un calo del 9,7% per i contratti di costruzione di edifici e un aumento del 9,3% per i contratti di ingegneria civile. Il divario tra l’aumento della produzione a luglio e il crollo dei nuovi contratti suggerisce che il settore si sta muovendo verso un probabile rallentamento significativo nei prossimi mesi. Questa divergenza fornisce una prova tangibile a sostegno della preoccupazione del Presidente Varga per una “mancanza di investimenti”, smentendo implicitamente la narrazione di una continua crescita alimentata dai progetti governativi.

IndicatoreVariazione Anno su Anno a Luglio 2025Dettaglio
Produzione totale+4,9%Costruzione edifici: +5,7%; Ingegneria civile: +4,7%
Nuovi contratti firmati-48,9%Contratti per edifici: +16,5%; Lavori di ingegneria civile: -66,3%
Stock di contratti+1,9%Contratti per edifici: -9,7%; Ingegneria civile: +9,3%

IV. Realtà Socio-Economiche: Il Costo Umano della Stagnazione

A completare il quadro economico, i dati di Eurostat offrono una prospettiva cruciale sui costi sociali dello stallo economico. Mentre il sito di notizie Portfolio.hu ha riportato un dato del 9,3% per l’Ungheria nel 2024 per la grave deprivazione materiale e sociale, i dati più dettagliati di Eurostat indicano un trend più preoccupante nel periodo precedente. Il tasso di grave deprivazione materiale e sociale in Ungheria è stato del 10,4% nel 2023, segnando un aumento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2022. Questo dato colloca l’Ungheria al quarto posto tra i paesi dell’UE con i tassi più alti, dopo Romania (19,8%), Bulgaria (18,0%) e Grecia (13,5%). Sebbene la situazione ungherese sia migliore rispetto ai suoi vicini a sud-est, rimane nettamente peggiore di quella dei paesi a ovest come la Slovenia (1,8%) o la Croazia (2,0%).

L’analisi di Eurostat ha inoltre evidenziato significative disparità regionali all’interno dell’Ungheria, che ha mostrato una delle maggiori differenze inter-regionali nei tassi di deprivazione grave, con una variazione di 16,9 punti percentuali tra le regioni. Questo dato fornisce un potente contrappunto alla narrazione di successo del governo. Un aumento della grave deprivazione materiale e sociale suggerisce che anche se alcuni investimenti specifici vengono assicurati, i loro benefici economici non sono distribuiti in modo uniforme a tutta la popolazione. Per una parte significativa dei cittadini, le condizioni di vita non stanno migliorando, una realtà che gli indicatori aggregati come il PIL o le performance del mercato azionario non riescono a catturare pienamente. Questa realtà sociale pone una sfida diretta alla narrativa di un’economia ungherese in piena espansione.

Tassi di Grave Deprivazione Materiale e Sociale (2023)Valore (%)Variazione Anno su Anno (2022-2023)
Ungheria10,4%+1,3 p.p.
UE (media)6,8%+0,1 p.p.
Romania19,8%-4,5 p.p.
Bulgaria18,0%-0,9 p.p.
Slovenia1,8%Dati non forniti
Croazia2,0%Dati non forniti

V. Sintesi e Prospettive Future

L’analisi dei dati economici del 15 settembre 2025 rivela un quadro unificato da un tema centrale: la contraddizione. L’economia ungherese non presenta un percorso coerente e univoco, ma piuttosto una serie di divergenze che confondono gli osservatori e pongono seri interrogativi sul suo stato fondamentale.

La forza del Fiorino è un fenomeno trainato dall’esterno, in gran parte scollegato dalla salute economica interna. Il calo della Borsa di Budapest, in controtendenza rispetto ai mercati europei, suggerisce una mancanza di fiducia generalizzata degli investitori, che non viene compensata dai guadagni specifici di pochi titoli. I dati sulla produzione nel settore delle costruzioni, sebbene positivi, sono un’illusione che maschera un crollo catastrofico nella pipeline dei nuovi contratti, presagendo una contrazione futura. Infine, la narrazione politica di successo e crescita è in conflitto con la valutazione critica della banca centrale e, cosa più importante, con i dati che mostrano un peggioramento delle condizioni di vita per una parte della popolazione.

Per comprendere dove si sta dirigendo l’economia ungherese, l’attenzione dovrebbe spostarsi da indicatori superficiali a quelli che offrono una visione più chiara dei suoi fondamentali. Occorre monitorare attentamente:

  • La performance del Fiorino: La sua forza è sostenibile senza un sostegno economico interno? Un indebolimento del dollaro non potrà sostenere indefinitamente la valuta.
  • I futuri dati sugli investimenti: Le statistiche ufficiali confermeranno la visione ottimistica del governo o la valutazione pessimistica della Banca Nazionale Ungherese?
  • Il settore delle costruzioni: Il crollo dei nuovi contratti si tradurrà in un visibile e prolungato calo della produzione nei prossimi mesi?
  • La politica monetaria: La banca centrale ungherese interverrà per affrontare la persistente inflazione e la stagnazione, influenzando potenzialmente sia il fiorino che il mercato azionario?

Queste contraddizioni non sono semplici anomalie, ma riflettono sfide strutturali che l’economia ungherese dovrà affrontare per garantire una crescita sostenuta e inclusiva. Il percorso futuro del paese dipenderà dalla capacità dei suoi leader di allineare la retorica politica con le realtà macroeconomiche e sociali, in modo da poter attuare politiche a lungo termine che vadano oltre i guadagni di breve termine.

Bibliografia

1. Hungary: 2025 Article IV Consultation-Press Release; Staff Report; and Statement by the Executive Director for Hungary – International Monetary Fund (IMF), https://www.imf.org/en/Publications/CR/Issues/2025/08/29/Hungary-2025-Article-IV-Consultation-Press-Release-Staff-Report-and-Statement-by-the-570029

2. Káosz a magyar vezetésben a beruházások értékelésében – Piac&Profit, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/kaosz-a-magyar-vezetesben-a-beruhazasok-ertekeleseben.html

3. Minister Szijjártó: Government shields Hungarian economy from Europe’s failed policies, https://abouthungary.hu/news-in-brief/minister-szijjarto-government-shields-hungarian-economy-from-europes-failed-policies

4. tasp.aero, https://tasp.aero/

5. Aero Space Power Kft – MRO Americas 2026, https://exhibitor.mroamericas.aviationweek.com/am26/Public/eBooth.aspx?IndexInList=38&FromPage=Exhibitors.aspx&ParentBoothID=&ListByBooth=true&BoothID=1643907&Nav=False

6. Hungary | General Debate – the United Nations, https://gadebate.un.org/en/79/hungary

7. Nincs megállás, három és féléves csúcsra rakétázott a forint – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/deviza/20250915/nincs-megallas-harom-es-feleves-csucsra-raketazott-a-forint-786172

8. Budapest Stock Exchange, https://bse.hu/

9. Durva fordulat a magyar tőzsdén – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/uzlet/20250915/durva-fordulat-a-magyar-tozsden-786148

10. Hungary Stock Market (BUX) – Quote – Chart – Historical Data – News | Trading Economics, https://tradingeconomics.com/hungary/stock-market

11. Hungary’s Construction Output Rises 4.9% Year-on-year in July – Budapest Business Journal, https://bbj.hu/business/real-estate/construction/hungarys-construction-output-rises-4-9-in-july/

12. Construction – KSH, https://www.ksh.hu/en/first-releases/epi/eepi2507.html

13. Románia az EU legszegényebb országa, de mi a helyzet Magyarországgal? – Portfolio.hu, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250915/romania-az-eu-legszegenyebb-orszaga-de-mi-a-helyzet-magyarorszaggal-786330

14. Living conditions in Europe – material deprivation and economic strain – Statistics Explained – Eurostat – European Commission, https://ec.europa.eu/eurostat/statistics-explained/index.php/Living_conditions_in_Europe_-_material_deprivation_and_economic_strain

Rapporto sull’Economia Ungherese: Panoramica e Analisi al 12 Settembre 2025

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Riepilogo Esecutivo: L’Economia Ungherese in un Delicato Equilibrio

Al 12 settembre 2025, l’economia ungherese si presenta con un quadro complesso e dualistico. Da un lato, i principali indicatori interni, in particolare la forza del mercato del lavoro e la resilienza dei consumi, mostrano un dinamismo notevole. Le politiche governative, come il nuovo e di successo programma di sostegno abitativo “Otthon Start,” hanno agito da catalizzatori per settori specifici, dimostrando la capacità di stimolare la domanda interna. Dall’altro lato, il panorama macroeconomico rimane vulnerabile, gravato da un’inflazione persistente al di sopra degli obiettivi della Banca Centrale, da un elevato deficit di bilancio e da una significativa esposizione a shock esterni, in particolare la recessione del suo principale partner commerciale, la Germania.

Questa dualità è la caratteristica distintiva del momento economico attuale in Ungheria, in cui i successi di breve termine e a livello settoriale coesistono con sfide strutturali a lungo termine. La ripresa, sebbene abbia evitato ufficialmente la recessione tecnica, è debole e il percorso futuro è incerto, dipendente dalla capacità dell’economia di far fronte alle pressioni inflazionistiche e alle dinamiche geopolitiche ed economiche globali in evoluzione.

PODCAST IN ITALIANO


1. Panoramica Macroeconomica: Una Ripresa Incerta con Traiettorie Discordanti

1.1. Crescita del PIL: Previsioni Divergenti in un Contesto di Ripresa Debole

L’economia ungherese ha evitato per poco una recessione tecnica nel secondo trimestre del 2025, registrando una crescita dello 0,1% dopo una contrazione dello 0,2% nel primo trimestre.1 Tuttavia, questa ripresa è caratterizzata da una debolezza intrinseca, evidenziata dal calo della produzione industriale.1

Le proiezioni per la crescita annuale del prodotto interno lordo (PIL) nel 2025 sono estremamente variegate, riflettendo una profonda incertezza tra gli analisti. Le stime ufficiali indicano un aumento di circa l’1%, un dato considerato ben al di sotto degli obiettivi iniziali del governo.3 La Commissione Europea e il Fondo Monetario Internazionale (FMI) offrono proiezioni diverse, rispettivamente dello 0,8% e dell’1,4%.4 Il governatore della Banca Centrale Ungherese (MNB), d’altro canto, ha espresso una previsione più ottimistica, collocando la crescita in un intervallo tra l’1,9% e il 2,9%.6

Questa marcata discrepanza tra le previsioni non è una semplice variazione statistica, ma piuttosto un segnale che i diversi istituti di analisi attribuiscono un peso differente ai fattori che influenzano l’economia ungherese. Le previsioni più caute (UE, FMI) probabilmente considerano in modo più significativo i fattori esterni, in particolare la recessione in Germania, un partner commerciale vitale per l’Ungheria.6 Al contrario, la stima più ottimistica della MNB potrebbe riflettere una maggiore fiducia nell’efficacia degli stimoli fiscali e dei programmi governativi per la promozione della domanda interna. Tale divergenza sottolinea il dibattito fondamentale in corso sull’Ungheria: la forza interna può compensare gli ingenti freni esterni?

1.2. Inflazione e Politica Monetaria: La Posizione Ferma della Banca Centrale

Nonostante la riduzione rispetto ai picchi massimi, l’inflazione in Ungheria si attesta ancora tra il 4% e il 4,5% 3, superando costantemente l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 3% fissato dalla MNB.7 Le previsioni dell’FMI per l’inflazione media al consumo nel 2025 sono ancora più elevate, al 4,9%.5

Di fronte a queste pressioni, la Banca Nazionale Ungherese ha mantenuto il suo tasso base invariato al 6,5% per l’undicesimo mese consecutivo, confermando il tasso più alto tra i paesi dell’Unione Europea.3 Questa decisione riflette una politica monetaria prudente, intesa a contenere le aspettative di inflazione e a stabilizzare il fiorino. Tuttavia, un’analisi approfondita evidenzia un conflitto di fondo tra la stretta monetaria della MNB e la politica fiscale espansiva del governo. I tagli fiscali, l’aumento dei salari e i programmi di stimolo come il “Otthon Start” 8 sono progettati per aumentare i consumi e sostenere la crescita, ma questa dinamica a sua volta alimenta le pressioni inflazionistiche. La Commissione Europea ha osservato che la trasmissione della politica monetaria all’economia reale “è stata indebolita dagli interventi del governo” 10, confermando che l’azione fiscale e monetaria operano in direzioni opposte, rendendo il contenimento dell’inflazione un compito più arduo.

1.3. Salute Fiscale: La Sfida del Debito e del Deficit

I conti pubblici ungheresi continuano a destare preoccupazione. Sebbene il deficit di bilancio si sia ridotto dal 6,7% del PIL nel 2023 al 4,9% nel 2024, le proiezioni indicano che rimarrà elevato, al 4,6% nel 2025.4 Di pari passo, il debito pubblico lordo è previsto in aumento al 74,5% del PIL nel 2025 4, in parte a causa degli ingenti pagamenti di interessi maturati negli anni precedenti.4

Il governo ha tentato di affrontare queste sfide con misure fiscali annunciate nel bilancio 2025, tra cui un aumento delle imposte sulle transazioni finanziarie e una tassa sugli extraprofitti delle banche.10 L’agenzia di rating Standard & Poor’s ha già peggiorato le sue prospettive sull’Ungheria, affermando che il governo sta “giocando con la salute dell’economia”.2 Questo approccio ha generato attriti con il settore finanziario, con le principali banche (OTP, Erste, K+H e Raiffeisen) che hanno presentato un ricorso costituzionale contro una decisione governativa.11 Ciò illustra chiaramente come le pressioni fiscali stiano generando conflitti intersettoriali e compromettendo la fiducia degli investitori.


2. Il Motore della Domanda Interna: Dinamiche del Mercato del Lavoro e dei Consumi

2.1. Un Mercato del Lavoro Robusto: Pilastro di Stabilità Economica

Un aspetto notevole del panorama economico ungherese è la forza del suo mercato del lavoro. L’occupazione si mantiene su livelli record, con 4,7 milioni di persone al lavoro, e il tasso di disoccupazione rimane stabile intorno al 4,3%.3 Questo dato contrasta nettamente con la debolezza della crescita complessiva del PIL.

La robustezza del mercato del lavoro, alimentata anche dal ruolo delle piccole e medie imprese 12, funge da ammortizzatore contro le incertezze macroeconomiche. La stabilità occupazionale non solo contribuisce a mantenere la coesione sociale, ma è anche il prerequisito per un aumento dei consumi, che resta il principale motore della ripresa economica.

2.2. Crescita Salariale e Spesa dei Consumatori: Il Carburante della Crescita

La retribuzione lorda media in Ungheria ha superato i 700.000 fiorini, equivalenti a circa 1.700 euro, con una crescita vicina al 10% rispetto all’anno precedente.3 Questo significativo incremento dei salari ha un impatto diretto sui consumi, che la Commissione Europea ha identificato come il “principale motore di crescita” per il 2025.4

Tuttavia, l’elevata dipendenza della crescita economica dai consumi interni costituisce un “pilastro fragile e vulnerabile a shock esterni”.7 In particolare, la recessione in Germania ha un impatto negativo sulle esportazioni e sulla produzione industriale ungherese, minacciando la competitività delle imprese e rendendo l’economia eccessivamente esposta a un modello di crescita basato sulla spesa interna, che potrebbe non essere sostenibile nel lungo termine se le condizioni esterne dovessero peggiorare ulteriormente.


3. Politiche in Azione: L’Impatto del Programma “Otthon Start”

3.1. Un Catalizzatore per il Mercato Immobiliare

Il 1° settembre 2025 è stato lanciato il programma di prestito agevolato “Otthon Start”, un’iniziativa governativa volta a stimolare la proprietà di immobili.13 Il programma offre mutui con un tasso di interesse fisso del 3% e un acconto minimo del 10%.9 I risultati iniziali sono stati straordinari, con una domanda che ha superato ogni aspettativa.8

Secondo i dati di ingatlan.com, l’interesse per gli appartamenti in vendita a Budapest è aumentato del 53% su base annua, e la domanda è più che raddoppiata dall’estate.13 L’incremento più forte si è registrato nella fascia di prezzo tra 50 e 100 milioni di fiorini.13 Nonostante il successo nel mobilitare la domanda, questo programma rischia di esacerbare il problema strutturale della scarsa offerta abitativa.10 L’iniezione di liquidità e l’aumento della domanda in un mercato a offerta limitata potrebbero spingere ulteriormente i prezzi degli immobili, portando potenzialmente alla formazione di una bolla speculativa e rendendo l’acquisto di una casa più difficile per coloro che non rientrano nel programma.9

3.2. Risposta del Mercato e Concorrenza tra Banche

Il lancio del programma ha innescato una reazione immediata da parte delle istituzioni finanziarie. Le banche si sono preparate per il lancio e hanno risposto alla domanda senza interruzioni significative.14 La concorrenza tra di loro è diventata agguerrita, con le banche che offrono sconti, servizi personalizzati e orari di apertura prolungati per accaparrarsi i clienti.14

L’interesse per i prestiti che possono arrivare fino a 100 milioni di fiorini e che consentono l’inclusione di un coniuge o di un genitore come co-debitore è cresciuto in modo significativo, riflettendo la flessibilità del programma e l’adattamento delle banche per facilitare l’accesso al credito.9

Tabella 1: Previsioni Macroeconomiche Chiave per l’Ungheria, 2025
Fonte
Commissione Europea 4
FMI 5
MNB (Banca Centrale) 6
Stime Ufficiali 3
Tabella 2: Indicatori Chiave dell’Impatto del Programma “Otthon Start” (al 12 Settembre 2025)
Data di lancio
Tasso di interesse fisso
Limite massimo del prestito
Aumento della domanda a Budapest
Aumento della domanda per immobili 50-100M HUF

4. Approfondimenti Settoriali: Sviluppi Microeconomici e Svolte Strategiche

4.1. L’Industria delle Batterie per Veicoli Elettrici: Ambizioni e Realtà

L’Ungheria ha posizionato l’industria delle batterie per veicoli elettrici (EV) come una pietra angolare della sua strategia di sviluppo economico, con l’impianto del colosso cinese CATL a Debrecen come investimento di punta.17 Sebbene la produzione sia prevista per l’inizio del 2026 18, la narrativa di un successo garantito si scontra con una realtà più complessa.

Una notizia del 12 settembre riporta che la CATL sta “diversificando” il suo impianto a causa della “domanda calante di auto elettriche”.8 Tuttavia, questo è un quadro parziale. Un’analisi più approfondita rivela che il progetto affronta sfide significative, tra cui una causa legale intentata dai residenti locali per motivi ambientali e la sospensione della seconda fase di costruzione.17 Inoltre, anche un altro importante produttore di EV, la cinese BYD, ha ritardato l’inizio della produzione nel suo stabilimento ungherese fino al 2026.17 La situazione nell’industria delle batterie in Ungheria è un caso emblematico di come le ambizioni strategiche nazionali debbano fare i conti con le dinamiche di mercato globali e con le pressioni politiche e ambientali interne.

4.2. Business e Innovazione: Fusioni, Acquisizioni e Collaborazioni Accademiche

Nonostante le incertezze macroeconomiche, il settore tecnologico e dell’innovazione in Ungheria mostra segnali di vitalità. Il 12 settembre, la società canadese Jonas Europe ha annunciato l’acquisizione di Jegymester, un’importante piattaforma di biglietteria ungherese.19 L’acquisizione è descritta come un “punto d’appoggio strategico” per un’ulteriore crescita in tutta la regione 19, indicando che gli investitori stranieri continuano a vedere l’Ungheria come un hub regionale promettente.

Inoltre, il Hungarian Research Network (HUN-REN) ha firmato un accordo di cooperazione strategica con il MIT Center for International Studies (CIS), concentrandosi su progetti di ricerca congiunti nei campi dell’intelligenza artificiale, dell’informatica, dell’ingegneria e delle scienze della vita.20 Questo accordo, che include un fondo iniziale di 25.000 dollari per progetto 20, rappresenta un investimento nella collaborazione a lungo termine e nella costruzione di “ponti unici” tra il mondo accademico e l’industria.20 Questi sviluppi dimostrano che, nonostante i venti contrari in settori più tradizionali, l’Ungheria rimane attraente per gli investimenti mirati e le collaborazioni strategiche che puntano sul capitale intellettuale.


5. Contesto Internazionale e Influenza Geopolitica

5.1. Relazioni Estere e Diplomazia Economica

Il 12 settembre 2025, il Primo Ministro ungherese Viktor Orbán ha intrapreso una visita di lavoro negli Emirati Arabi Uniti (EAU).21 L’incontro con il Presidente Sheikh Mohamed bin Zayed Al Nahyan si è concentrato sul rafforzamento della cooperazione in vari settori, tra cui l’economia, gli investimenti, le energie rinnovabili e la tecnologia.21

La visita si inserisce in una più ampia strategia di politica estera volta a diversificare le alleanze economiche e a cercare nuove fonti di investimento e sicurezza energetica al di fuori dei tradizionali partner europei. Dato il continuo dibattito in seno all’UE sulla dipendenza dal gas russo e sulla sicurezza energetica 8, le discussioni sulle energie rinnovabili con gli EAU acquisiscono un significato strategico, servendo da copertura contro potenziali future pressioni da parte di Bruxelles.

5.2. Shock Economici Esterni e Integrazione Europea

L’economia ungherese, essendo una “piccola economia molto aperta” 6, è intrinsecamente vulnerabile ai cambiamenti dell’ambiente economico globale. In particolare, la recessione in Germania, un mercato cruciale per le esportazioni ungheresi, ha un impatto diretto e negativo sull’industria e sulla crescita complessiva del paese.6

Il quadro si complica a causa della persistente frizione politica con l’Unione Europea. Le tensioni su questioni come il divieto dei motori a combustione interna 12, gli obiettivi fiscali 10 e la politica energetica creano un ambiente di incertezza normativa che può ostacolare gli investimenti e la fiducia delle imprese. Questi shock e attriti esterni, insieme alla discrepanza tra le politiche fiscali e monetarie interne, delineano un contesto in cui la ripresa ungherese, sebbene avviata, rimane soggetta a rischi significativi.


Conclusioni e Prospettive

L’analisi dell’economia ungherese al 12 settembre 2025 rivela un quadro di intrinseca dualità. I pilastri interni, sostenuti da un mercato del lavoro eccezionalmente forte e da una spesa dei consumatori alimentata dalla crescita dei salari, sono senza dubbio la fonte di resilienza e il motore di una ripresa fragile ma in corso. Le politiche governative, come il programma “Otthon Start”, sono riuscite a generare un impatto tangibile e immediato su settori specifici come l’immobiliare.

Tuttavia, il quadro generale suggerisce che questa forza è precaria. L’economia ungherese resta esposta a venti contrari esterni, come la recessione in Germania, e a contraddizioni interne, come la lotta tra la politica fiscale espansiva del governo e la rigorosa politica monetaria della Banca Centrale, che rischiano di prolungare l’inflazione e aumentare il rischio fiscale. L’ambizioso progetto di diventare un hub per le batterie EV si rivela più complesso del previsto, affrontando sfide che non sono solo di mercato, ma anche ambientali e politiche.

In conclusione, sebbene l’Ungheria abbia evitato una recessione tecnica, la sua salute economica è un equilibrio delicato. La traiettoria futura dipenderà dalla capacità del governo di gestire le vulnerabilità fiscali e l’inflazione, dalla resistenza dell’economia agli shock esterni e dal successo nella diversificazione delle sue basi di crescita. Gli investitori e gli analisti dovrebbero monitorare attentamente questi fattori, poiché il percorso da una ripresa cauta a una crescita sostenuta e a lungo termine non è affatto scontato.

FONTI

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  2. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed September 12, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  3. News del primo settembre 2025 – YouTube, accessed September 12, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q
  4. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 12, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  5. Hungary and the IMF, accessed September 12, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  6. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed September 12, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  7. Rapporto Economico: Analisi del contesto ungherese l’11 settembre 2025, accessed September 12, 2025, https://economia.hu/rapporto-economico-analisi-del-contesto-ungherese-l11-settembre-2025/
  8. Hungary Today – Read here the latest news about Hungary, accessed September 12, 2025, https://hungarytoday.hu/
  9. The ‘final’ decree on this wonderful loan has been published, with further amendments : r/kiszamolo – Reddit, accessed September 12, 2025, https://www.reddit.com/r/kiszamolo/comments/1n01qr0/megjelent_a_v%C3%A9gleges_rendelet_e_csod%C3%A1s_hitelr%C5%91l/?tl=en
  10. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed September 12, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  11. Daily News Hungary, accessed September 12, 2025, https://dailynewshungary.com/
  12. Gazdaság – Portfolio.hu, accessed September 12, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag
  13. Budapest Housing Market Surges After Otthon Start Program Launch – Clarke and White, accessed September 12, 2025, http://clarkeandwhite.com/budapest-housing-market-surges-after-otthon-start-program-launch/
  14. Hungary’s 3-Per-Cent Mortgage Scheme Popular with Locals – Hungarian Conservative, accessed September 12, 2025, https://www.hungarianconservative.com/articles/current/hungary-home-start-3-per-cent-mortgage-scheme/
  15. Home Start program has exceeded all expectations, PM says – The Budapest Times, accessed September 12, 2025, https://www.budapesttimes.hu/hungary/home-start-program-has-exceeded-all-expectations-pm-says/
  16. Deviza – Portfolio.hu, accessed September 12, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza
  17. Hungary’s bet on EV battery boom hits bumps in the road – Climate Home News, accessed September 12, 2025, https://www.climatechangenews.com/2025/08/14/hungarys-bet-on-ev-battery-boom-hits-bumps-in-the-road/
  18. CATL plans to begin production operations at its plant in Hungary by early 2026, accessed September 12, 2025, https://autotechinsight.spglobal.com/news/5283936/catl-plans-to-begin-production-operations-at-its-plant-in-hungary-by-early-2026
  19. Jonas Europe Acquires Jegymester, Continuing 30 Years of …, accessed September 12, 2025, https://jonassoftware.com/jonas-acquires-jegymester
  20. HUN-REN and MIT Sign Cooperation Agreement – Budapest Business Journal, accessed September 12, 2025, https://bbj.hu/business/industry/deals/hun-ren-and-mit-sign-cooperation-agreement/
  21. UAE President, Hungarian Prime Minister discuss bilateral relations, accessed September 12, 2025, https://www.wam.ae/en/article/blo6rbn-uae-president-hungarian-prime-minister-discuss
  22. UAE, Hungary leaders discuss expanding cooperation in key sectors – Dubai Eye 103.8, accessed September 12, 2025, https://www.dubaieye1038.com/news/local/uae-hungary-leaders-discuss-expanding-cooperation-in-key-sectors/

Rapporto Economico: Analisi del contesto ungherese l’11 settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: L’Economia Ungherese l’11 settembre 2025 – Resilienza e sfide in un contesto di divergenza

L’economia ungherese, in data 11 settembre 2025, si presenta in una fase di transizione e contraddizione, caratterizzata da una notevole resilienza a livello microeconomico che convive con una persistente debolezza macroeconomica. Sebbene il quadro generale indichi una crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) modesta e un’inflazione che rimane al di sopra degli obiettivi, si osservano chiari segnali di adattamento strategico e dinamismo in settori chiave.

Il panorama macroeconomico è dominato da una crescita debole, con una previsione ufficiale per il 2025 ridotta a circa l’1%, ben al di sotto degli obiettivi iniziali.1 Questo rallentamento, sebbene parziale, ha comunque permesso all’Ungheria di evitare una recessione tecnica nel secondo trimestre, grazie al contributo positivo del settore delle costruzioni.3 Nel frattempo, l’inflazione si attesta tra il 4% e il 4,5%, superando l’obiettivo del 3% della Banca Nazionale Ungherese (MNB).1 In risposta, la MNB ha mantenuto il tasso di riferimento al 6,5%, il più alto nell’Unione Europea, una decisione che riflette una politica monetaria prudente e orientata alla stabilità.1

A livello microeconomico e settoriale, il quadro è più incoraggiante. Il mercato del lavoro si mantiene su livelli record, con un’occupazione di 4,7 milioni di persone e una disoccupazione stabile intorno al 4,3%.1 La crescita salariale, vicina al 10% su base annua, sostiene i consumi interni, anche se ciò non si è ancora pienamente tradotto in una forte crescita del PIL, suggerendo sfide di competitività o produttività.1 Un segnale di particolare rilievo proviene dal settore delle piccole e medie imprese (PMI), con la quota di ricavi da esportazione che è risalita al 12% nel secondo trimestre, indicando una ripresa dell’attività orientata all’estero, in parte spinta dalla debolezza della domanda interna.6

Le notizie di giornata evidenziano inoltre mosse strategiche significative. La scoperta di un nuovo giacimento di petrolio da parte di MOL vicino a Galgaheviz è considerata un contributo rilevante alla sicurezza energetica e alla riduzione della dipendenza dalle importazioni del paese.8 Al contempo, la MNB ha lanciato il programma “Minősített Vállalati Hitel” per fornire prestiti agevolati alle PMI, un’iniziativa che mira a stimolare l’investimento in un contesto di tassi di interesse elevati.9

Il presente rapporto analizza in dettaglio le interconnessioni tra questi elementi, esplorando la divergenza tra la politica monetaria restrittiva della MNB e quella più accomodante della Banca Centrale Europea (BCE), il delicato equilibrio tra stabilità fiscale e spesa pubblica, e il modo in cui le decisioni politiche e le sfide geopolitiche continuano a modellare il futuro economico dell’Ungheria.

PODCAST IN ITALIANO

Performance Macroeconomica e Analisi della Politica Monetaria

PIL e il paradosso della crescita

I dati economici più recenti indicano che l’economia ungherese ha mostrato una crescita modesta nel secondo trimestre del 2025. Le cifre ufficiali riportano un aumento dello 0,1% o 0,2% su base annua 3, con un incremento del 0,4% rispetto al trimestre precedente.3 Questa dinamica, sebbene debole, è stata sufficiente a evitare che il paese entrasse in una recessione tecnica, una condizione che la vicina Italia ha invece sperimentato, con una contrazione dello 0,1% nello stesso periodo.11 Le previsioni ufficiali per la crescita del PIL per l’intero 2025 sono state riviste significativamente al ribasso, attestandosi intorno all’1%, molto al di sotto degli obiettivi iniziali.1

Un aspetto rilevante in questo scenario è la divergenza tra la crescita economica complessiva e le dinamiche del mercato del lavoro. Con 4,7 milioni di persone occupate e un tasso di disoccupazione stabile al 4,3%, il mercato del lavoro ungherese si mantiene su livelli record.1 Inoltre, la retribuzione lorda media ha superato i 700.000 fiorini (circa 1.700 euro), con una crescita vicina al 10% rispetto all’anno precedente.1 In un’analisi economica convenzionale, un mercato del lavoro così forte e una crescita salariale robusta dovrebbero alimentare i consumi interni e, di conseguenza, spingere una crescita del PIL ben più sostenuta. Il fatto che la crescita economica sia invece così debole suggerisce una sfida strutturale, come una bassa produttività o un’efficace erosione del potere d’acquisto da parte dell’inflazione, che impedisce al dinamismo del mercato del lavoro di tradursi pienamente in una maggiore produzione economica. La dipendenza della crescita ungherese dai consumi interni, come evidenziato in precedenti analisi, si mostra come un pilastro fragile e vulnerabile a shock esterni, in particolare a causa della recessione in Germania, un partner commerciale vitale.13

Pressioni inflazionistiche e la posizione della Banca Centrale

La persistenza dell’inflazione rimane una delle principali preoccupazioni per la politica monetaria ungherese. I dati di agosto mostrano un’inflazione al 4,3%, mentre altri report la collocano in un intervallo tra il 4% e il 4,5%.1 Questi valori continuano a superare l’obiettivo di stabilità dei prezzi del 3% fissato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB).1

Di fronte a queste pressioni, la MNB ha deciso di mantenere il tasso di interesse di riferimento al 6,5% per l’undicesimo mese consecutivo, una mossa in linea con le aspettative del mercato.5 Questa decisione, presa all’unanimità dal Consiglio Monetario, sottolinea l’impegno della banca centrale a una politica “stability-oriented” in un contesto di incertezza economica globale.4 Il tasso del 6,5% è il più alto tra i paesi dell’Unione Europea 1, riflettendo la necessità di contenere le aspettative di inflazione e rafforzare la stabilità del fiorino.

Questa politica si distingue in modo netto da quella della Banca Centrale Europea (BCE). La BCE, nella sua riunione dell’11 settembre, ha mantenuto invariati i suoi tassi di riferimento (tasso sui depositi al 2,00%, tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali al 2,15%, e tasso sui prestiti marginali al 2,40%).14 Il mantenimento di un tasso di interesse ungherese significativamente più alto rispetto all’Eurozona crea un differenziale favorevole, il che ha contribuito alla stabilizzazione del fiorino intorno al livello di 400 per euro.5 Se da un lato ciò può attrarre capitali esteri, dall’altro l’alto costo del denaro a livello interno rende più onerosi i prestiti per imprese e consumatori, potenzialmente frenando gli investimenti privati e la domanda interna. A questo proposito, il lancio del nuovo programma “Minősített Vállalati Hitel” della MNB, volto a fornire prestiti agevolati alle PMI per gli investimenti 9, rappresenta un tentativo di superare questa limitazione, iniettando liquidità in specifici settori dell’economia nonostante il contesto di tassi elevati.

Conti fiscali ed esteri

I dati economici presentano un quadro misto per quanto riguarda i conti pubblici. Sebbene un inatteso surplus di bilancio a giugno abbia offerto un barlume di speranza, il deficit cumulato per il primo semestre dell’anno e l’aumento della spesa pubblica continuano a indicare una situazione fiscale precaria, sotto l’attenta osservazione dell’UE.13 Questa instabilità interna si contrappone a un quadro più solido per i conti esteri, dove l’Ungheria ha registrato un avanzo di conto corrente e un saldo commerciale positivo, segnali di una maggiore stabilità economica complessiva.1

La divergenza tra la tenuta dei conti esterni e la precarietà di quelli interni suggerisce una distinzione tra un settore privato ungherese che si mostra dinamico e competitivo a livello globale, come dimostrato dall’avanzo commerciale, e un settore pubblico che affronta sfide di bilancio e tensioni con l’Unione Europea. Le persistenti accuse di corruzione e i conflitti sullo stato di diritto con Bruxelles 13, insieme a questioni come il rimborso dei costi per la protezione dei confini 16, costituiscono un rischio per la stabilità e la credibilità internazionale del paese.

Sviluppi Settoriali e Microeconomici

Il dinamismo delle imprese e delle PMI

Un indicatore chiave della resilienza microeconomica ungherese è il notevole recupero dei ricavi da esportazione per le piccole e medie imprese. Secondo i dati del K&H SME Confidence Index per il secondo trimestre del 2025, la quota di fatturato derivante dalle esportazioni è risalita al 12% 6, invertendo un precedente calo dal 15% al 10%.7

Questo spostamento verso le esportazioni non è una semplice coincidenza, ma una risposta strategica da parte delle imprese a sfide persistenti nel mercato interno, tra cui la scarsa domanda, la carenza di manodopera e l’aumento di tasse e contributi.6 La diminuzione della percentuale di PMI che non esportano affatto, scesa di 6 punti percentuali al 64% 6, indica un crescente orientamento internazionale, con circa un terzo dei leader di PMI che ora si dedicano ad attività legate all’esportazione.7 Questo adattamento del settore privato alle condizioni di mercato avverse dimostra una capacità di navigazione che contribuisce in modo significativo alla stabilità economica complessiva del paese.

Industrie strategiche: Energia e manifattura

L’11 settembre 2025 è stato segnato da un’importante notizia nel settore energetico. L’azienda ungherese di petrolio e gas MOL ha annunciato la scoperta di un nuovo giacimento di petrolio a 2.400 metri di profondità, vicino alla città di Galgaheviz, nel nord dell’Ungheria.4 La scoperta è stata salutata come un contributo significativo alla sicurezza degli approvvigionamenti del paese, poiché la produzione interna riduce la dipendenza dalle importazioni.8 In un contesto di incertezza geopolitica e di dibattiti sulla politica energetica, come le dichiarazioni del ministro degli Esteri Péter Szijjártó riguardo alla diversificazione come attrazione di nuove fonti e non sostituzione di quelle esistenti 17, questo evento assume un’importanza strategica fondamentale.

Nel settore manifatturiero, pur in un contesto di calo della produzione industriale nel secondo trimestre 10, il comparto dell’automotive e dell’elettronica mostra una notevole resilienza, sovraperformando le tendenze regionali.13 Un ulteriore sviluppo di rilievo è l’acquisizione dell’azienda automobilistica Raba da parte del gruppo 4iG.2 Questa mossa strategica, che vede un’azienda tecnologica e di telecomunicazioni acquisire un’impresa industriale tradizionale, indica un potenziale sforzo di integrazione verticale o di modernizzazione tecnologica del settore. Tali acquisizioni e scoperte non sono eventi isolati, ma risposte proattive a lungo termine volte a rafforzare l’economia ungherese contro le vulnerabilità esterne, dal costo dell’energia alla dipendenza tecnologica.

Analisi integrata e prospettive future

Sintesi delle principali contraddizioni

L’analisi dei dati disponibili per l’11 settembre 2025 rivela una serie di contraddizioni che definiscono il panorama economico ungherese. La più evidente è la disconnessione tra un mercato del lavoro florido, con occupazione e salari in crescita, e una crescita del PIL stagnante.1 Questo divario suggerisce una ripresa “job-rich but productivity-poor”, che fatica a tradurre il dinamismo del lavoro in un aumento della produttività economica complessiva. La debolezza della domanda interna citata dalle PMI 7 e la dipendenza da investimenti esteri che non hanno ancora avuto un pieno impatto sottolineano la fragilità di una ripresa basata principalmente sui consumi.13

Un’altra significativa divergenza è quella tra i conti pubblici e quelli esterni. Il surplus commerciale e di conto corrente 1 indica un settore privato competitivo a livello internazionale, mentre il deficit di bilancio e le continue tensioni con l’UE 13 indicano le sfide del settore pubblico. Questo squilibrio suggerisce che, mentre l’economia privata ungherese si dimostra capace di adattarsi e competere, il settore pubblico è vincolato da decisioni di spesa e da frizioni politiche che ne limitano la stabilità.

Infine, la politica monetaria della MNB rappresenta un ulteriore punto di contrasto. La decisione di mantenere tassi elevati al 6,5% 5 è una mossa necessaria per combattere l’inflazione e stabilizzare il fiorino, ma va contro il trend più accomodante della BCE e rende costoso il finanziamento interno. Il programma di credito “Minősített Vállalati Hitel” della MNB è un esempio di come la banca centrale stia cercando di aggirare le conseguenze negative di questa politica, fornendo supporto mirato all’economia reale.

Prospettive

Sulla base delle notizie di oggi, l’outlook per l’economia ungherese presenta sia rischi che opportunità. I rischi principali includono il perdurare di un’inflazione al di sopra del target, la dipendenza dagli shock esterni come la recessione in Germania, e le persistenti tensioni politiche con l’UE. Tuttavia, la resilienza del mercato del lavoro, la ripresa delle esportazioni da parte delle PMI, gli investimenti strategici in settori chiave come l’energia e l’automotive e le politiche mirate della MNB per sostenere l’economia reale offrono una base per un ottimismo cauto. L’outlook a lungo termine è rafforzato dalla fiducia della MNB che i tassi di interesse possano normalizzarsi in futuro, con proiezioni che indicano un trend di normalizzazione tra il 2026 e il 2027.5 La capacità del paese di gestire le sue contraddizioni interne e di navigare il complesso contesto internazionale sarà determinante per il suo percorso di crescita.

FONTI

  1. News del primo settembre 2025 – YouTube, accessed September 11, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q
  2. Hungary’s government finally faces reality, cuts 2025 growth forecast to 1% – bne IntelliNews, accessed September 11, 2025, https://www.intellinews.com/hungary-s-government-finally-faces-reality-cuts-2025-growth-forecast-to-1-393579/
  3. Le news del 2 settembre 2025 – YouTube, accessed September 11, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=Bk3C7m0CJb8
  4. Economy – Budapest Business Journal, accessed September 11, 2025, https://bbj.hu/economy/
  5. Hungary Base Rate – Trading Economics, accessed September 11, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/interest-rate
  6. SME Export Revenues Recover to 12%, K&H Index Shows – Budapest Business Journal, accessed September 11, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/sme-export-revenues-recover-to-12-kh-index-shows/
  7. More and more domestic SMEs are turning to the possibility of exporting – Trademagazin, accessed September 11, 2025, https://trademagazin.hu/en/egyre-tobb-hazai-kkv-fordul-az-exportalas-lehetosege-fele/
  8. Hungary uncovers new oil field – Mehr News Agency, accessed September 11, 2025, https://en.mehrnews.com/news/236336/Hungary-uncovers-new-oil-field
  9. Aláírták a Minősített Vállalati Hitel első szerződését | MNB.hu, accessed September 11, 2025, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/alairtak-a-minositett-vallalati-hitel-elso-szerzodeset
  10. L’economia dell’Ungheria cresce dello 0,1% nel Q2, cala la produzione industriale Da Investing.com, accessed September 11, 2025, https://it.investing.com/news/economic-indicators/leconomia-dellungheria-cresce-dello-01-nel-q2-cala-la-produzione-industriale-93CH-2979811
  11. Banca d’Italia – Il sito ufficiale della Banca Centrale Italiana, accessed September 11, 2025, https://www.bancaditalia.it/
  12. MutuiOnline.it: Bce verso una pausa, tassi fermi anche a settembre – Economia e Finanza, accessed September 11, 2025, https://finanza.repubblica.it/News/2025/09/04/mutuionline_it_bce_verso_una_pausa_tassi_fermi_anche_a_settembre-81/
  13. News del 11 luglio 2025 – YouTube, accessed September 11, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=0LaUYX0ygkg
  14. Monetáris politikai döntések – European Central Bank, accessed September 11, 2025, https://www.ecb.europa.eu/press/pr/date/2025/html/ecb.mp250911~6afb7a9490.hu.html
  15. ECB Rate Decision: What to Expect – Morningstar, accessed September 11, 2025, https://global.morningstar.com/en-gb/economy/ecb-rate-decision-what-expect-sept-11
  16. About Hungary – Latest news about Hungary, accessed September 11, 2025, https://abouthungary.hu/
  17. Ungheria: Szijjarto, diversificazione significa nuove fonti energia, non sostituzione esistenti, accessed September 11, 2025, https://www.agenzianova.com/news/ungheria-szijjarto-diversificazione-significa-nuove-fonti-energia-non-sostituzione-esistenti/

Analisi Dettagliata dell’Economia Ungherese: Panorama del 10 Settembre 2025

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Executive Summary: Il Nexus Economico Ungherese il 10 Settembre 2025

Il 10 settembre 2025, il quadro economico ungherese si presentava come una complessa interazione di stabilizzazione interna e prudenti manovre strategiche. I dati recenti hanno suggerito un rallentamento dell’inflazione di fondo, consentendo alla Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) di mantenere una posizione ferma e orientata alla stabilità, sebbene le previsioni di crescita e di bilancio da parte di organismi esterni rimangano significativamente meno ottimistiche rispetto agli obiettivi del governo. Sul fronte delle relazioni internazionali, l’Ungheria ha continuato a perseguire una politica di equilibrismo geopolitico nel settore energetico, cementando una partnership a lungo termine con un fornitore occidentale pur ribadendo la sua dipendenza dalle importazioni russe. A livello microeconomico, le politiche del governo sono state particolarmente evidenti attraverso un’espansione dei sussidi per i veicoli elettrici e una mossa decisiva per nazionalizzare specifici servizi sanitari, dimostrando un approccio di pianificazione economica che bilancia il sostegno al mercato con il controllo statale diretto.

PODCAST IN ITALIANO

I punti salienti della giornata includono:

  • Inflazione e Politica Monetaria: I prezzi al consumo sono rimasti stabili su base mensile in agosto, con un’inflazione annuale ferma al 4,3%. Un segnale particolarmente positivo per la politica monetaria è stato il calo dell’inflazione di fondo al 3,9%, portandola all’interno della banda di tolleranza della MNB. La banca centrale ha mantenuto il tasso di riferimento, suggerendo un approccio cauto in attesa di dati più coerenti.
  • Divergenza di Previsioni: È emerso un notevole divario tra le previsioni economiche del governo ungherese per il 2025 (crescita del PIL del 3,4%, inflazione del 3,2%) e quelle di analisti esterni, come l’FMI (crescita del PIL dello 0,7%, deficit del 4,8%) ed Erste Bank (crescita del PIL dello 0,5%, inflazione del 4,7%). Questa discrepanza evidenzia i rischi strutturali e le sfide fiscali a medio termine.
  • Energia e Geopolitica: Il governo ha annunciato un accordo decennale con Shell Energy per la fornitura di gas, presentato come un passo significativo verso la diversificazione. Tuttavia, le dichiarazioni del Ministro degli Esteri ungherese hanno chiarito che l’accordo non intende sostituire le importazioni di gas russo, sottolineando il persistente equilibrio strategico dell’Ungheria.
  • Politiche Settoriali: La politica industriale è stata in primo piano con l’aumento del budget per i sussidi ai veicoli elettrici da 30 a 40 miliardi di fiorini. Parallelamente, il governo ha proseguito con la nazionalizzazione dei servizi di diagnostica per immagini (CT e risonanza magnetica), un’iniziativa che, sebbene volta a unificare il sistema, presenta delle eccezioni e solleva preoccupazioni a breve termine riguardo l’aumento delle liste d’attesa.

Questi eventi sottolineano un’economia che, pur mostrando segnali di stabilizzazione, rimane in una fase di transizione, affrontando incertezze globali e rischi fiscali interni che richiedono un’attenta supervisione.


1. Contesto Macroeconomico e Monetario: La Navigazione sulla Via della Disinflazione

1.1. Il Rapporto sull’Inflazione di Agosto 2025: Oltre il Dato Principale

L’Ufficio Centrale di Statistica ungherese (KSH) ha confermato che l’inflazione dei prezzi al consumo (CPI) in Ungheria si è attestata al 4,3% su base annua (YoY) ad agosto 2025, in linea con il dato di luglio e con le aspettative degli analisti.1 Un elemento fondamentale che fornisce un quadro più profondo è che i prezzi sono rimasti sostanzialmente invariati su base mensile (MoM). Questo dato ha fornito un benvenuto segnale di stasi, dopo l’aumento del mese precedente.

Una scomposizione dettagliata dei dati rivela dinamiche di prezzo complesse all’interno del paniere dei consumi. Sebbene l’indice complessivo non sia variato su base mensile, l’inflazione annuale è stata alimentata da aumenti significativi in settori chiave. I prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati del 5,9% su base annua, con incrementi particolarmente marcati per uova (+19,9%), caffè (+18,5%) e cioccolato e cacao (+18,3%). Parallelamente, i servizi sono stati una fonte persistente di pressione inflazionistica, con un aumento del 5,4% su base annua, guidato da incrementi del 10,2% per gli affitti, del 10% per i biglietti dello spettacolo e dell’8,5% per i servizi sanitari.1

Nonostante questi aumenti, l’inflazione è stata contenuta da un calo dei prezzi in altre categorie. I prezzi del carburante per auto sono diminuiti del 4,3% su base annua, mentre il costo di margarina (-29,5%), farina (-11,6%) e zucchero (-10,0%) è crollato in modo significativo.1

L’aspetto più importante di questo rapporto, tuttavia, non è il dato principale, bensì la dinamica dell’inflazione di fondo. L’inflazione di fondo, che esclude i prezzi più volatili di alimenti ed energia, è scesa al 3,9% su base annua ad agosto, in calo rispetto al 4,0% di luglio. Questo dato è particolarmente significativo perché lo colloca per la prima volta da mesi all’interno della banda di tolleranza del 3% ±1% fissata dalla MNB.2 Questo suggerisce che le pressioni inflazionistiche interne, su cui la politica monetaria ha il maggior impatto, stanno iniziando ad attenuarsi in modo duraturo. Questo segnale fornisce una prova che la politica restrittiva della banca centrale sta avendo gli effetti desiderati e potrebbe aprire la strada a un potenziale allentamento futuro, sebbene molto cauto.

È degno di nota evidenziare un’anomalia nei dati. Mentre la maggior parte delle fonti e il consenso degli analisti di Bloomberg riportano un’inflazione annuale del 4,3% 2, un’analisi di ING Research menziona una cifra diversa, pari al 3,4%.5 Questa discrepanza sottolinea l’importanza di fare affidamento sulle statistiche ufficiali e più ampiamente accettate. Il fatto che il dato del 4,3% sia stato in linea con le aspettative del mercato spiega anche la reazione contenuta del fiorino dopo il suo rilascio.6

Ecco una sintesi dei movimenti dei prezzi per agosto 2025:

CategoriaVariazione YoY (%)CategoriaVariazione YoY (%)
Alimentari+5.9%Affitti+10.2%
Servizi+5.4%Servizi Sanitari+8.5%
Alcolici e Tabacco+7.3%Carburante-4.3%
Beni Durevoli+2.4%Margarina-29.5%
Gas naturale e combustibili+23.2%Farina-11.6%
Caffè+18.5%Zucchero-10.0%

1.2. Politica Monetaria e Fiscale: Un Confronto tra Due Narrazioni

La Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) ha mantenuto il suo approccio cauto. La riunione di agosto del Consiglio Monetario ha confermato una decisione unanime di lasciare il tasso di riferimento invariato al 6,50%.7 Questo orientamento è stato ribadito dal governatore dell’MNB, Mihály Varga, il 10 settembre, che ha sottolineato la necessità di una “politica monetaria orientata alla stabilità” in un contesto di incertezza globale, alimentato da tensioni commerciali e geopolitiche.9 Questa decisione, presa nonostante i segnali positivi di attenuazione dell’inflazione di fondo, suggerisce che l’MNB sta dando priorità alla stabilità a lungo termine rispetto a una reazione prematura a un singolo punto dati. La banca sta chiaramente aspettando una tendenza disinflazionistica sostenuta prima di considerare un allentamento della politica, una posizione che è in contrasto con le analisi di alcuni istituti, come ING, che hanno visto un’apertura per un taglio dei tassi già a settembre.5

Un’altra narrativa economica centrale per il 10 settembre è stata la presentazione da parte del ministro delle Finanze Mihály Varga del bilancio 2025 del governo, basato su una “nuova politica economica” mirata a un ritorno a una crescita elevata e sostenibile. Il governo prevede un’espansione del PIL del 3,4%, un’inflazione del 3,2% e un ulteriore calo del deficit di bilancio al 3,7% del PIL.10

Tuttavia, queste proiezioni ufficiali mostrano un notevole divario rispetto alle stime di analisti esterni e istituzioni internazionali, un fenomeno che può essere definito un “gap di ottimismo.” L’Fondo Monetario Internazionale (FMI), in un rapporto di giugno, aveva previsto una crescita del PIL più modesta, pari allo 0,7% per il 2025, e un deficit significativamente più elevato, pari al 4,8%, affermando esplicitamente che le politiche annunciate “non sono sufficienti per raggiungere gli obiettivi di bilancio delle autorità”.11 Allo stesso modo, Erste Bank ha proiettato una crescita del PIL di solo lo 0,5% e un’inflazione del 4,7% per l’anno in corso, numeri che si avvicinano alle stime dell’FMI piuttosto che a quelle del governo ungherese.12 Questo profondo disaccordo sulle prospettive economiche sottolinea le sfide strutturali, come un prolungato calo degli investimenti 9, e crea incertezza per gli investitori che tentano di conciliare le proiezioni ufficiali con un’analisi indipendente.

Per fornire una chiara prospettiva su questa divergenza, la seguente tabella confronta le proiezioni dei principali attori economici:

IndicatoreGoverno Ungherese (2025)Erste Bank (2025)FMI (2025)Commissione Europea (2025)
Crescita PIL3.4%0.5%0.7%0.8%
Inflazione3.2%4.7%4.5%4.1%
Deficit Bilancio3.7% del PILN/A4.8% del PIL4.6% del PIL
Nota:Previsioni dal bilancio 2025 10Previsioni da report del 10/09/2025 12Previsioni da report di giugno 2025 11Previsioni da report maggio 2025 13

2. Sviluppi Settoriali Chiave e Approfondimenti Microeconomici: L’Intersezione tra Politica e Impresa Privata

2.1. Sicurezza Energetica: Un Atto di Equilibrio Geopolitico in Azione

Una delle notizie economiche più significative della giornata è stata l’annuncio della firma di un accordo decennale tra Shell Energy Europe Limited (SEEL) e l’azienda statale ungherese MVM CEEnergy Zrt..14 Secondo i termini dell’accordo, Shell fornirà circa 200 milioni di metri cubi (mcm) di gas naturale all’anno a partire da gennaio 2026. L’accordo è stato accolto come un passo cruciale per la diversificazione energetica dell’Ungheria, ed è stato definito dal ministro degli Esteri Péter Szijjártó come il “più grande e più lungo contratto di fornitura occidentale” mai siglato dal paese.15

L’analisi di questo accordo rivela che si tratta di un’aggiunta strategica al portafoglio energetico ungherese piuttosto che di un cambiamento di rotta fondamentale. Nonostante la sua importanza simbolica come accordo con un importante attore occidentale, il Ministro Szijjártó ha esplicitamente chiarito che la nuova fornitura non sostituirà le importazioni di gas russo, che continueranno.15 Il consumo annuale di gas dell’Ungheria si aggira intorno agli 8 miliardi di metri cubi (bcm), con una parte considerevole fornita da Gazprom tramite il gasdotto TurkStream.15 Pertanto, l’accordo con Shell, sebbene significativo, rappresenta una frazione del consumo totale del paese. Ciò dimostra il continuo atto di bilanciamento geopolitico dell’Ungheria, che cerca di rafforzare i legami con i partner occidentali e di mitigare i rischi, pur rimanendo saldamente ancorata alle sue consolidate rotte di approvvigionamento orientale a causa di vincoli geografici e infrastrutturali.15

2.2. Politiche Pubbliche e Transizione Industriale

La politica industriale ungherese è stata in primo piano il 10 settembre con un annuncio strategico nel settore dei trasporti. Il governo ha comunicato un aumento significativo del budget per il programma di sussidi per i veicoli elettrici (EV) destinato alle aziende, portando la dotazione totale da 30 miliardi di fiorini a 40 miliardi.18 Questa mossa, guidata dalla forte domanda e da una politica ambientale proattiva, mira ad accelerare la diffusione dell’elettromobilità nel paese. Una caratteristica degna di nota di questo aumento è l’allocazione di 7 miliardi di fiorini specificamente per le domande provenienti da zone rurali.18 Questa decisione indica uno sforzo mirato del governo per garantire che i benefici della transizione verde siano distribuiti equamente, oltrepassando i principali centri urbani e coinvolgendo l’intera geografia del paese.

In un’altra area strategica, la tecnologia, è stata annunciata una collaborazione significativa tra un’azienda ungherese e una indiana. E-Group ICT Software Zrt., con sede in Ungheria, e Kellton Tech Solutions, con sede in India, hanno firmato un protocollo d’intesa (MoU) per un progetto di intelligenza artificiale (AI) nell’ambito dell’accordo quadro UE-India.20 L’obiettivo della collaborazione, denominata “Iniziativa di Budapest,” è la creazione di un “ecosistema AI sovrano e incentrato sull’uomo.” Questo accordo è un esempio tangibile dell’ambizione ungherese di posizionarsi come un “ponte economico” tra l’Europa e l’Asia, un obiettivo strategico ribadito in passato dal governatore dell’MNB Mihály Varga.22 Posizionandosi come un punto di snodo per la tecnologia e l’innovazione, l’Ungheria cerca di attrarre investimenti e rafforzare la propria influenza nella trasformazione digitale e nella politica tecnologica europea.

2.3. Intervento Statale nella Sanità: La Nazionalizzazione dei Servizi Diagnostici

Le notizie hanno anche evidenziato la continua implementazione di una politica di intervento statale nel settore sanitario. A partire da novembre 2025, i fornitori privati non saranno più autorizzati a eseguire esami diagnostici per immagini (CT e risonanza magnetica) finanziati con fondi pubblici.23 La ragione dichiarata è quella di centralizzare e unificare le capacità per migliorare l’efficienza e la sicurezza dell’assistenza, un’iniziativa che dovrebbe portare a una migliore qualità e standardizzazione a lungo termine.23

Tuttavia, l’implementazione della politica presenta un quadro più complesso. Il governo ha concesso delle esenzioni a specifiche categorie di entità private, come quelle gestite da fondazioni di fiducia pubbliche (tra cui le università mediche) e le organizzazioni religiose.24 La presenza di queste eccezioni indica che la nazionalizzazione non è un intervento uniforme basato esclusivamente sull’efficienza economica. Al contrario, essa crea un mercato finanziariamente e politicamente segmentato, dove gli attori allineati allo stato o favoriti dalla politica governativa sono protetti, mentre altri concorrenti privati vengono estromessi. Questa mossa sottolinea una tendenza più ampia al controllo statale in settori chiave dell’economia ungherese e si prevede che, a breve termine, porterà a un aumento delle liste d’attesa per i pazienti.23


3. Mercati Finanziari e Performance dell’Economia Locale: Segnali di Resilienza e Incertezza

3.1. Dinamiche del Mercato dei Cambi e del Mercato Azionario

Il fiorino ungherese (HUF) ha mostrato movimenti minimi nei confronti delle principali valute il 10 settembre 2025, con il tasso di cambio EUR/HUF che si è mantenuto stabile intorno a 393.6 Questa stabilità, in seguito al rilascio dei dati sull’inflazione, dimostra che il mercato aveva già pienamente scontato il dato del 4,3%. Il mancato movimento del fiorino non riflette una mancanza di attività economica, ma piuttosto una gestione efficace delle aspettative del mercato e il continuo supporto fornito dall’alto differenziale dei tassi di interesse della MNB rispetto alle banche centrali internazionali.6

Anche il mercato azionario ha mostrato una performance mista. L’indice BUX della Borsa di Budapest ha chiuso a 102.653,31 punti. L’andamento è stato segnato da performance molto diverse tra i principali componenti, come illustrato nella tabella seguente. La performance positiva di 4iG (+4,80%) suggerisce un sentimento favorevole nel settore della tecnologia e delle telecomunicazioni, probabilmente legato a recenti sviluppi societari, come la sua acquisizione di Rába da proprietà statale.6 Al contrario, le perdite di peso massimo come OTP Bank (-0,91%), Richter Gedeon (-0,87%) e MOL (-0,42%) indicano che il sentiment degli investitori è guidato da dinamiche specifiche del settore piuttosto che da un trend di mercato generale.

AziendaPrezzo (HUF)Variazione Giornaliera (%)
OTP Bank29.420,00-0,91%
Richter Gedeon10.310,00-0,87%
MOL2.878,00-0,42%
Magyar Telekom1.860,00+0,32%
4iG Nyrt.2.620,00+4,80%
ANY Biztonsagi Nyomda7.600,00-1,30%
Budapesti Ingatlan382,00-1,80%

3.2. Indicatori Microeconomici e Sentimento Imprenditoriale

Il sentiment delle imprese ungheresi continua a mostrare segni di cautela. Un’indagine ha rivelato che la percentuale di dirigenti aziendali che si aspettano un peggioramento della situazione economica è più che raddoppiata rispetto al trimestre precedente, raggiungendo il 26%, mentre il 52% prevede una stagnazione.27

Questa preoccupazione si contrappone, tuttavia, a indicatori più positivi nel mercato del lavoro. Un’indagine separata di Manpower Ungheria ha rilevato che il 25% delle aziende ungheresi prevede di espandere la propria forza lavoro nel prossimo periodo, mentre solo il 17% intende ridurla.28 La divergenza tra un sentiment imprenditoriale negativo e dati positivi sul lavoro suggerisce che, mentre le aziende sono caute riguardo alla redditività futura e ai piani di investimento a causa dell’incertezza economica 22, la domanda di lavoro rimane resiliente. Ciò è probabilmente guidato dal continuo sostegno ai consumi da parte delle famiglie, che rimane un fattore chiave di crescita economica.13

A livello locale, si sono verificati progressi concreti negli investimenti in infrastrutture e tecnologia. A dimostrazione di ciò, la rete di autovelox nella regione di Budapest è stata ampliata con l’installazione di 18 nuove postazioni, finanziate da una sovvenzione di 250 milioni di fiorini.31 Sebbene di portata ridotta, questo tipo di spesa a livello locale evidenzia il continuo investimento pubblico in tecnologia e gestione delle infrastrutture.


4. Sintesi Completa e Valutazione delle Prospettive Future

4.1. Interconnessione dei Temi Economici

L’analisi dei dati e delle notizie del 10 settembre 2025 rivela un sistema economico ungherese in cui diverse forze interagiscono e talvolta si contraddicono. Le ottimistiche previsioni fiscali del governo per il 2025 10 si scontrano con la realtà di un calo degli investimenti 29, che ha spinto il governo a fare affidamento su politiche di sostegno ai consumi e interventi mirati.

Nel frattempo, l’approccio cauto della Banca Nazionale d’Ungheria 7 è una risposta diretta alla necessità di contenere l’inflazione, che, sebbene mostri segnali positivi nelle metriche di fondo, rimane elevata in settori chiave come i servizi.4 Questa prudenza monetaria cerca di bilanciare le previsioni di crescita divergenti e i rischi per la stabilità finanziaria.

La strategia geopolitica dell’Ungheria è visibile nella sua gestione del settore energetico: la firma di un accordo a lungo termine con Shell 14 serve come un gesto di diversificazione e allineamento con l’Occidente, ma la sua continua dipendenza dalle importazioni di gas russo sottolinea una strategia pragmatica e di copertura del rischio.16 Infine, gli interventi statali mirati, come i sussidi per i veicoli elettrici e la nazionalizzazione dei servizi sanitari, sono strumenti politici che il governo utilizza per guidare la transizione economica e mantenere il controllo su settori strategici, anche a costo di introdurre complessità e distorsioni nel mercato.19

4.2. Prospettive a Breve-Medio Termine e Rischi Chiave

Prospettive: Le prospettive a breve termine sono di cauta stabilità. L’inflazione, in termini sottostanti, sembra essere sotto controllo, e la valuta si sta mantenendo stabile. Gli interventi del governo e un mercato del lavoro ancora resiliente potrebbero continuare a sostenere il consumo interno, mentre il rischio di una recessione a breve termine appare limitato. La crescita economica rimane modesta, e un’accelerazione significativa richiederà un robusto aumento degli investimenti e una ripresa della domanda esterna.

Rischi Chiave: La relazione identifica diversi rischi primari che potrebbero compromettere queste prospettive:

  1. Squilibrio Fiscale: Il divario tra gli obiettivi di bilancio del governo e le previsioni esterne 11 è il rischio più significativo. Il mancato raggiungimento degli obiettivi fiscali potrebbe mettere a dura prova le finanze pubbliche e sollevare preoccupazioni tra le agenzie di rating del credito, in particolare dato che l’Ungheria è solo un gradino sopra lo status di “junk” per S&P.12
  2. Problemi Strutturali: Il persistente calo degli investimenti, documentato da diversi rapporti 22, indica una mancanza di fiducia nella crescita produttiva a lungo termine. Senza un aumento del capitale fisso, il potenziale di crescita dell’economia rimane limitato.
  3. Incertezza Geopolitica: Nonostante un accordo commerciale tra Stati Uniti e UE che ha ridotto alcune incertezze 12, le tensioni globali e i conflitti regionali continuano a rappresentare minacce significative per l’economia ungherese, che è profondamente integrata nelle catene di approvvigionamento europee e dipendente dalle esportazioni.9
  4. Rischio Politico Interno: L’approccio del governo, orientato verso il sostegno al consumo e le misure sociali in vista delle elezioni del 2026, potrebbe potenzialmente peggiorare ulteriormente le lacune fiscali a medio termine, come suggerito da Erste Bank e FMI.11

Questo rapporto si conclude con una prospettiva in cui l’economia ungherese si trova a un crocevia. Mentre i segnali a breve termine indicano una stabilizzazione, la capacità di sostenere una crescita robusta e duratura dipende dal successo nell’affrontare le sfide fiscali e strutturali, navigando al contempo in un complesso panorama geopolitico.

FONTI

  1. Hungary’s Consumer Prices Up 4.3% in August, Unchanged From July, accessed September 10, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-consumer-prices-up-4-3-in-august-unchanged-from-july/
  2. Hungary’s inflation rate holds steady at 4.3% in August By Investing.com, accessed September 10, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungarys-inflation-rate-holds-steady-at-43-in-august-93CH-4231144
  3. Prices – Hungarian Central Statistical Office – KSH, accessed September 10, 2025, https://www.ksh.hu/prices
  4. Kommentár: infláció, 2025. augusztus – Századvég, accessed September 10, 2025, https://szazadveg.hu/cikkek/kommentar-inflacio-2025-augusztus/
  5. Improvement in Hungary’s inflation outlook | articles – ING Think, accessed September 10, 2025, https://think.ing.com/articles/improvement-in-hungarian-inflation-outlook/
  6. Nagyot megy a dollár – gyengül a forint – Portfolio.hu, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250910/nagyot-megy-a-dollar-gyengul-a-forint-785110
  7. Kamatdöntés – Egyhangúlag szavazott az alapkamatról a monetáris tanács augusztusban, accessed September 10, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/09/10/kamatdontes-egyhangulag-szavazott-az-alapkamatrol-monetaris-tanacs-augusztusban
  8. Hungary Stock Market (BUX) – Quote – Chart – Historical Data – News | Trading Economics, accessed September 10, 2025, https://tradingeconomics.com/hungary/stock-market
  9. MNB’s Varga Stresses Stability-Focused Policy Amid Global Uncertainty – Budapest Business Journal, accessed September 10, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/mnbs-varga-stresses-stability-focused-policy-amid-global-uncertainty/
  10. 2025-ös büdzsé egy új gazdaságpolitika költségvetése – AzÜzlet, accessed September 10, 2025, https://azuzlet.hu/2025-os-budzse-egy-uj-gazdasagpolitika-koltsegvetese/
  11. Hungary: Staff Concluding Statement of the 2025 Article IV Mission, accessed September 10, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/06/20/hungary-staff-concluding-statement-of-the-2025-article-iv-mission
  12. Erste: Magyarország bóvli kategóriába kerülése irreális – Portfolio.hu, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250910/erste-magyarorszag-bovli-kategoriaba-kerulese-irrealis-785118
  13. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 10, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  14. Shell Energy, MVM CEEnergy Sign 10-Year Gas Trading Deal – Budapest Business Journal, accessed September 10, 2025, https://bbj.hu/business/industry/deals/shell-energy-mvm-ceenergy-sign-10-year-gas-trading-deal/
  15. Hungary signs its biggest-ever Western gas deal with Shell, but refuses to quit Russian supply – The Kyiv Independent, accessed September 10, 2025, https://kyivindependent.com/hungary-signs-10-year-shell-gas-deal-but-keeps-buying-from-russia/
  16. Shell Secures Landmark 10-Year Natural Gas Deal With Hungary – September 10, 2025, accessed September 10, 2025, https://www.zacks.com/stock/news/2749408/shell-secures-landmark-10-year-natural-gas-deal-with-hungary
  17. Shell Signs 10-Year Gas Supply Deal with Hungary’s MVM – 09.09.2025 – kursiv.uz, accessed September 10, 2025, https://uz.kursiv.media/en/2025-09-09/shell-signs-10-year-gas-supply-deal-with-hungarys-mvm/
  18. Bővül az e-autó támogatás – 7700 igénylés után 40 milliárdra nő a keret – Tőzsdefórum, accessed September 10, 2025, https://tozsdeforum.hu/extra/auto/bovul-az-e-auto-tamogatas-7700-igenyles-utan-40-milliardra-no-a-keret/
  19. Milliárdokkal több pénz jár most az elektromos céges autókra – e-cars.hu, accessed September 10, 2025, https://e-cars.hu/2025/09/10/milliardokkal-tobb-penz-jar-most-az-elektromos-ceges-autokra/
  20. Kellton Tech Solutions signs MoU with Hungary-based E-Group ICT Software Zrt, accessed September 10, 2025, https://www.capitalmarket.com/markets/news/corporate-news/Kellton-Tech-Solutions-signs-MoU-with-Hungary-based-E-Group-ICT-Software-Zrt/1636951
  21. Kellton Tech Solutions inks MoU with E-Group ICT Software Zrt – Citrus Interactive, accessed September 10, 2025, http://www.citrusindiaonline.com/News/OpenNewsContent.aspx?SecId=12&SubSecID=51&NewsID=1191692
  22. Finance – Budapest Business Journal, accessed September 10, 2025, https://bbj.hu/category/economy/finance/
  23. Heteken belül változás jön a magyar egészségügyben: vásárlásba kezdett az állam, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250910/heteken-belul-valtozas-jon-a-magyar-egeszsegugyben-vasarlasba-kezdett-az-allam-785220
  24. Nationalisation of CT and MRI scans will be bad for patients, good for a few exemptions, accessed September 10, 2025, https://english.atlatszo.hu/2023/10/25/nationalisation-of-ct-and-mri-scans-will-be-bad-for-patients-good-for-a-few-exemptions/
  25. Titkos kormányhatározat szabályozza a CT- és MR-vizsgálatok államosítását | atlatszo.hu, accessed September 10, 2025, https://atlatszo.hu/orszagszerte/2024/10/10/titkos-kormanyhatarozat-szabalyozza-a-ct-es-mr-vizsgalatok-allamositasat/
  26. Még csak most kezdik megtervezni az állami CT- és MR-készülékek helyét | atlatszo.hu, accessed September 10, 2025, https://atlatszo.hu/orszagszerte/2025/01/22/meg-csak-most-kezdik-megtervezni-az-allami-ct-es-mr-keszulekek-helyet/
  27. Az Orbán Viktor által ígért szenzációs év helyett a csúszda hosszát latolgatják a cégek, accessed September 10, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/kkv_cegblog/az-orban-viktor-altal-igert-szenzacios-ev-helyett-a-csuszda-hosszat-latolgatjak-a-cegek.html
  28. Javuló számokat mutat a magyar gazdaság pedig még mindig van háború – Piac&Profit, accessed September 10, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/javulo-szamokat-mutat-a-magyar-gazdasag-pedig-meg-mindig-van-haboru.html
  29. Economy Archives – The Budapest Times, accessed September 10, 2025, https://www.budapesttimes.hu/category/economy/
  30. MACRO OUTLOOK June 17, 2025 Orsolya Nyeste Janos Nagy Economy Hungary – Analyses and Forecasts – Erste Group, accessed September 10, 2025, https://research.erste-group.com/ERSTE/external/download?q=165f3f28ce7946f218ddaca8601985ace8ad35eb2yIP7fC4uz1GkR5MRMN4HTHcSgnG94vDsLtNQkCkls9j41wXS%2FngagFDHFBNojNwrC5WfdnOcpdyOEGCCr3VfkM8hOcNdRkeLuu8bgkbYbtLFdcG3%2BsFXYESX9QYpg%2Be3xve1zpjy3HZYCOWXLPUvjeebvuUAro8ogIdv7mJfgMM6vy3lugxv%2Fih2ofrfhTf0NVpJxFKKxslPV%2FEyIsW%2BEa3E9wY7swVxi0g%2BZH%2FKq2hrZYb0EL8WR4hD8zwtJPqq6ErovsBXvFa8JuL19YZexxUi44mq3vvMhj7TJhX%2FDto%3D
  31. Elárasztják Budapest környékét traffipaxokkal, 18 új helyen fognak méri – Portfolio.hu, accessed September 10, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250910/elarasztjak-budapest-kornyeket-traffipaxokkal-18-uj-helyen-fognak-meri-785116

Rapporto sull’Economia Ungherese: Panorama e Prospettive all’8 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva: Resilienza Cauta in un Contesto Globale Volatile

Il panorama economico ungherese all’8 settembre 2025 presenta un quadro di cauta resilienza, in bilico tra la forza del consumo interno e di alcuni settori specifici e le persistenti sfide poste da un contesto globale incerto e da debolezze strutturali interne. L’economia è riuscita a evitare una recessione tecnica nel secondo trimestre del 2025 grazie a una modesta crescita, ma il recupero non è stato omogeneo. Mentre il settore dei servizi, guidato in particolare da attività di IT, ricreative e di ristorazione, ha mostrato vigore, i settori tradizionali dell’industria e dell’agricoltura hanno continuato a frenare la performance complessiva.

Sul fronte macroeconomico, l’inflazione rimane una preoccupazione centrale, attestandosi al di sopra del target fissato dalla Banca Centrale ungherese, che ha mantenuto i tassi di interesse a un livello elevato per contenere le aspettative dei prezzi. Al contempo, il mercato del lavoro continua a mostrare indicatori forti, con un’occupazione ai massimi storici e una crescita salariale significativa che alimenta i consumi.

In risposta alle tensioni economiche globali, la strategia del governo ungherese si consolida con una chiara enfasi sulla cooperazione Est-Ovest. Annunci recenti di investimenti da parte di aziende asiatiche e visite di delegazioni commerciali mediorientali non sono eventi isolati, ma manifestazioni tangibili di un ripensamento strategico volto a diversificare i partner economici e a rafforzare l’economia ungherese al di fuori dei tradizionali blocchi commerciali occidentali.

PODCAST IN ITALIANO

I. Performance e Prospettive Macroeconomiche: Navigare su una Traiettoria Complessa

1.1. PIL e Traiettoria Economica Complessiva

L’economia ungherese ha dimostrato una traiettoria complessa e discontinua nei primi trimestri del 2025. Dopo una contrazione inattesa dello 0,2% nel primo trimestre rispetto all’ultimo trimestre dell’anno precedente, che ha disatteso le previsioni di crescita dello 0,4%, l’Ungheria ha evitato per un soffio la recessione tecnica nel secondo trimestre, registrando un aumento del Prodotto Interno Lordo (PIL) dello 0,2% su base annua, in termini destagionalizzati e corretti per il calendario.1

Il motore di questa ripresa è stato quasi interamente il settore dei servizi, con performance notevoli nel settore dell’IT, delle attività artistiche e ricreative e della ristorazione.3 Anche il settore delle costruzioni ha contribuito positivamente, segnando una crescita di circa il 4,3% nel trimestre.3 Tuttavia, questa resilienza ha mascherato la persistente debolezza di settori chiave come l’industria e l’agricoltura, che hanno continuato a frenare la performance complessiva.3 Il calo della produzione industriale, che ha segnato un -1% a luglio 2025 rispetto all’anno precedente, è una continuazione del trend che ha innescato il calo del PIL nel primo trimestre.1 Tale declino è stato in parte attribuito alle tensioni commerciali che coinvolgono a livello mondiale le catene di approvvigionamento.5

1.2. Pressioni Inflazionistiche e Posizione di Politica Monetaria

L’inflazione rimane una sfida persistente, con il tasso annuale di luglio 2025 che si è attestato al 4,3%.6 Le proiezioni per l’intero anno 2025 indicano un tasso di inflazione che si manterrà tra il 4,0% e il 4,5% 7, ben al di sopra dell’obiettivo del 3% fissato dalla Banca Nazionale Ungherese (MNB).7 La banca centrale ha reagito a queste persistenti pressioni mantenendo il tasso di interesse di base al 6,5%, il più alto tra i paesi dell’Unione Europea, nel tentativo di contenere le aspettative inflazionistiche.7

Tuttavia, il problema dell’inflazione è stato esaminato anche da analisti locali. Bod Péter Ákos, ex governatore della banca centrale, ha criticato le frequenti interferenze del governo nella fissazione dei prezzi, come il controllo sui margini di vendita al dettaglio e le “richieste volontarie” alle banche di ridurre le commissioni.3 Egli sostiene che queste misure, sebbene ben intenzionate, finiscono per distorcere il mercato, ritardare gli aggiustamenti necessari dei prezzi e indebolire la concorrenza, alimentando involontariamente l’inflazione e frenando la crescita a medio termine.3 La decisione della MNB di mantenere un tasso d’interesse elevato può essere interpretata come un tentativo di compensare le distorsioni del mercato create da queste politiche.

1.3. Previsioni Economiche Divergenti e Posizione Fiscale

L’incertezza economica è ulteriormente evidenziata dalla notevole discrepanza tra le previsioni di crescita del PIL per il 2025 da parte di diverse istituzioni. La Commissione Europea prevede una crescita modesta dello 0,8%, mentre il governo ungherese ha rivisto al ribasso la sua previsione all’1,0%.3 Il Fondo Monetario Internazionale (FMI) è più ottimista, proiettando una crescita dell’1,4%.10 Il governatore della banca centrale ungherese, a sua volta, si posiziona all’estremo superiore del range con una previsione di crescita compresa tra l’1,9% e il 2,9%.11 Questa notevole divergenza riflette la mancanza di consenso sulla capacità dell’economia ungherese di superare gli attuali ostacoli globali e interni.

Sul fronte fiscale, si prevede un aumento del rapporto debito pubblico/PIL al 74,5% nel 2025, mentre il deficit di bilancio è previsto al 4,6% del PIL.9 Nonostante ciò, si registra un miglioramento dei conti con l’estero, con l’Ungheria che ha raggiunto un avanzo delle partite correnti e un saldo commerciale positivo.7

Tabella 1: Previsioni Economiche Divergenti per il 2025

FonteCrescita PIL Prevista (%)Inflazione Prevista (%)
Commissione Europea0,8 94,1 9
Governo Ungherese1,0 3N/A
Fondo Monetario Internazionale (FMI)1,4 104,9 10
Banca Centrale Ungherese1,9 – 2,9 114,5 – 5,2 11

II. Dinamiche Settoriali e Domestiche: Punti di Forza e Sfide Strutturali

2.1. Il Mercato Immobiliare: Una Ripresa Indotta da Politiche?

Il mercato immobiliare ungherese ha vissuto un inizio d’anno fiacco, con una crescita delle transazioni di appena l’1,5% nel primo trimestre del 2025, nonostante il 2024 sia stato un anno da record in Europa per l’Ungheria.12 Nonostante il rallentamento delle vendite, il valore degli immobili è rimasto elevato, con l’indice dei prezzi delle case che ha raggiunto i 337,54 punti nel primo trimestre del 2025, in aumento rispetto ai 320,75 punti del quarto trimestre 2024.13

In un tentativo di rinvigorire il mercato, un nuovo schema di prestito agevolato, denominato “Otthon Start”, è stato lanciato a settembre 2025 per gli acquirenti della prima casa.14 Questa iniziativa offre un tasso di interesse eccezionalmente basso del 3%, molto più favorevole rispetto al tasso di mercato standard, che si aggira intorno al 6,5%.14 Le condizioni del prestito permettono finanziamenti fino a 50 milioni di fiorini (circa 125.000 euro) con un contributo proprio richiesto di appena il 10%.14 Gli analisti prevedono che questo programma possa stimolare una ripresa del mercato nel quarto trimestre, ma avvertono anche che potrebbe portare a un’impennata della domanda alla fine dell’anno, che potrebbe poi pesare sull’attività del 2026.12 Questo suggerisce che, mentre la politica può fornire una spinta a breve termine, potrebbe anche generare distorsioni che spostano semplicemente la domanda nel tempo, piuttosto che crearla in modo sostenibile.

Tabella 2: Dettagli del Programma di Prestito “Otthon Start”

CaratteristicaDettagli
Data di lancioSettembre 2025 14
Tasso di interesse3% (vs. 6,5% per i prestiti standard) 14
Importo massimo del prestitoHUF 50 milioni (ca. EUR 125.000) 14
Contributo proprio richiestoMinimo 10% (vs. 20% per i prestiti standard) 14
Prezzo massimo della proprietàHUF 100 milioni (appartamento) / HUF 150 milioni (casa) 14
Prezzo massimo per metro quadratoHUF 1,5 milioni (ca. EUR 3.700) 14

2.2. Il Mercato del Lavoro: Numeri Forti, Fragilità Strutturale

Il mercato del lavoro ungherese continua a mostrare indicatori forti, con un’occupazione record di 4,7 milioni di persone e un tasso di disoccupazione stabile attorno al 4,3%.7 La crescita salariale rimane dinamica, con una retribuzione lorda media che ha superato i 700.000 fiorini (circa 1.700 euro), segnando un aumento vicino al 10% rispetto all’anno precedente.7 Questo aumento salariale sta sostenendo i consumi, come evidenziato dalla crescita delle vendite al dettaglio a luglio 2025.4

Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela una serie di debolezze strutturali sottostanti.15 Il significativo aumento del tasso di occupazione è stato in parte raggiunto attraverso programmi di lavoro di pubblica utilità e una riduzione dell’assistenza sociale che ha spinto molti in lavori poco remunerati e di scarsa qualità.15 Nonostante gli indicatori di massima, la rigidità del mercato, l’aumento della disuguaglianza salariale e la segmentazione del mercato del lavoro, in particolare per i lavoratori a bassa qualifica, rimangono problemi significativi.15 Le sfide strutturali, comprese le carenze di competenze, si manifestano in una bassa produttività che contrasta con l’aumento dei costi per le imprese.7 In questo contesto, l’apparente forza del mercato del lavoro non riflette pienamente la sua salute complessiva e le sue sfide a lungo termine.

III. Iniziative Strategiche e Relazioni Internazionali: Il Nuovo Modello Economico

3.1. Il “Pivot” verso Oriente: Investimenti Chiave e Commercio Bilaterale

La direzione strategica del governo ungherese di rafforzare la cooperazione Est-Ovest è stata concretizzata da annunci e eventi significativi. Il 8 settembre 2025, si è tenuto a Budapest un incontro di alto livello con una delegazione degli Emirati Arabi Uniti, guidata dal Ministro del Commercio Estero, Dr. Thani bin Ahmed Al Zeyoudi.16 La visita, che ha visto discussioni con il Ministro degli Esteri e del Commercio ungherese Péter Szijjártó e il Sindaco di Budapest Gergely Karácsony, mirava a rafforzare le relazioni commerciali bilaterali.16 La cooperazione tra i due paesi è già in crescita, con un notevole aumento del 29,4% nel commercio estero non petrolifero nella prima metà del 2025.16

Un’altra conferma tangibile di questa strategia è l’annuncio che il produttore cinese di veicoli elettrici BYD inizierà la produzione nel suo nuovo stabilimento in Ungheria entro la fine del 2025.17 Il primo modello a essere prodotto sarà il compatto “Dolphin Surf”.17 Questo investimento riflette il desiderio dell’Ungheria di diventare un hub europeo per gli investimenti asiatici nel settore ad alta tecnologia.3

Questi eventi non sono casuali; si inseriscono nella visione del primo ministro Viktor Orbán di un mondo che sta “smantellando l’economia globale” e sta tornando a una politica di grandi potenze.18 Orbán ha ribadito la necessità per l’Ungheria di navigare in questo nuovo panorama geopolitico, enfatizzando l’importanza della creazione di aree economiche regionali e del rafforzamento dei legami con l’Est.18 Pertanto, l’investimento di BYD e la visita degli EAU rappresentano le fondamenta concrete della politica economica estera ungherese in un mondo in mutamento.

IV. Analisi Conclusiva e Sintesi Prospettica: Un Mosaico Complesso

L’economia ungherese, all’8 settembre 2025, si presenta come un complesso mosaico di elementi contrastanti. Il lieve rimbalzo del PIL nel secondo trimestre e la resilienza del mercato del lavoro e del consumo interno indicano una capacità di adattamento che ha impedito una recessione più profonda. Tuttavia, questa forza apparente è sostenuta da una crescita salariale che alimenta la domanda ma non è accompagnata da un aumento equivalente della produttività industriale, un fattore che alimenta le persistenti pressioni inflazionistiche.

Le politiche del governo ungherese si manifestano in un duplice approccio: interventi mirati a livello interno per sostenere il consumo e il mercato immobiliare (come il prestito “Otthon Start”), e una strategia esterna audace per attrarre investimenti e diversificare i legami commerciali, in particolare con l’Asia e il Medio Oriente. La divergenza delle previsioni economiche da parte di diverse istituzioni internazionali e nazionali evidenzia l’incertezza fondamentale su quale di questi approcci prevarrà. La domanda critica per il futuro è se l’afflusso strategico di investimenti stranieri e la forza del settore dei servizi riusciranno a compensare le sfide strutturali interne e le debolezze industriali, trasformando la resilienza del momento in una crescita sostenibile a lungo termine.

FONTI

  1. Budapest Business Journal: BBJ, accessed September 8, 2025, https://bbj.hu/
  2. Immobiliare Archivi – economia.hu, accessed September 8, 2025, https://economia.hu/tag/immobiliare/
  3. Principali Notizie sull’Economia Ungherese (2 settembre 2025 …, accessed September 8, 2025, https://economia.hu/principali-notizie-sulleconomia-ungherese-2-settembre-2025/
  4. The Budapest Times – Hungarian newspaper in English, accessed September 8, 2025, https://www.budapesttimes.hu/
  5. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed September 8, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  6. Tasso di inflazione mensile in Ungheria | 2009-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed September 8, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/inflation-rate-mom
  7. News del primo settembre 2025 – YouTube, accessed September 8, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=MdFZiqFU95Q
  8. accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/
  9. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 8, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  10. Hungary and the IMF, accessed September 8, 2025, https://www.imf.org/en/Countries/HUN
  11. Hungary Monthly Briefing: Hungarian Economy in a Global Context. Trends in 2025, accessed September 8, 2025, https://china-cee.eu/2025/06/30/hungary-monthly-briefing-hungarian-economy-in-a-global-context-trends-in-2025/
  12. Hungary’s Housing Market Sees Sluggish Start After Record Year, accessed September 8, 2025, https://bbj.hu/business/real-estate/residential/hungarys-housing-market-sees-sluggish-start-after-record-year/
  13. Indice dei prezzi delle case in Ungheria | 2007-2025 Dati – IT | TRADINGECONOMICS.COM, accessed September 8, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/housing-index
  14. New loan scheme supports property purchase in Hungary – Helpers …, accessed September 8, 2025, https://helpersfinance.hu/new-loan-scheme-supports-property-purchase-in-hungary/
  15. The labor market in Hungary, 2000-2025 – IZA World of Labor, accessed September 8, 2025, https://wol.iza.org/articles/the-labor-market-in-hungary
  16. Al Zeyoudi visits Hungary to strengthen bilateral trade, investment …, accessed September 8, 2025, https://www.wam.ae/en/article/bllt18d-zeyoudi-visits-hungary-strengthen-bilateral-trade
  17. BYD inizierà la produzione di veicoli elettrici in Ungheria entro fine …, accessed September 8, 2025, https://it.investing.com/news/stock-market-news/byd-iniziera-la-produzione-di-veicoli-elettrici-in-ungheria-entro-fine-2025-93CH-2988579
  18. Orbán: World Returning to ‘Politics of Great Powers’ – Budapest Business Journal, accessed September 8, 2025, https://bbj.hu/politics/domestic/government/orban-world-returning-to-politics-of-great-powers/

Il panorama economico ungherese: un’analisi del 5 settembre 2025

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Riepilogo esecutivo: un giorno di contrasti

L’analisi del panorama economico ungherese del 5 settembre 2025 rivela un quadro complesso e contraddittorio. Il fulcro della giornata è stato il notevole rafforzamento del Fiorino (HUF) sui mercati finanziari, un movimento innescato principalmente da fattori esterni, ovvero i dati deboli sul mercato del lavoro statunitense. Questo ottimismo finanziario, tuttavia, si scontra con indicatori macroeconomici più cauti. La produzione industriale ungherese continua a registrare un calo su base annua, e i dati dettagliati sul PIL del secondo trimestre confermano una crescita stagnante e strutturalmente sbilanciata, trainata prevalentemente dai consumi e dall’edilizia a scapito degli investimenti e delle esportazioni. Parallelamente, si sono registrati importanti sviluppi microeconomici e geopolitici, tra cui il lancio di nuovi bandi governativi per l’innovazione, l’annuncio di prezzi stabili per i carburanti e significative dinamiche di potere nel settore bancario locale. In sintesi, mentre i mercati finanziari reagiscono a un contesto globale favorevole e a un’accurata comunicazione politica interna, l’economia reale ungherese continua a fronteggiare sfide strutturali che richiedono attenzione strategica per il mantenimento della crescita a lungo termine.

PODCAST IN ITALIANO

Il polso macroeconomico: due indicatori divergenti

Questa sezione analizza i dati macroeconomici principali resi pubblici il 5 settembre 2025, esaminando il loro significato e le loro implicazioni di più ampio respiro.

Produzione industriale: una flebile luce di stabilizzazione

I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (KSH) per il mese di luglio 2025 hanno confermato una contrazione persistente della produzione industriale. L’output è sceso dell’1% su base annua, un dato che, anche dopo l’aggiustamento per i giorni lavorativi, rimane invariato, indicando una reale flessione.1 Per i primi sette mesi dell’anno, il calo complessivo della produzione industriale si attesta al 3,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.1 Sebbene questi dati su base annua indichino una continua debolezza, un’analisi più approfondita delinea un quadro più sfumato. La produzione industriale ha registrato un rimbalzo mensile del 2% rispetto a giugno, dopo l’aggiustamento stagionale e per i giorni lavorativi.1 Questo incremento, seppur modesto, suggerisce un potenziale segnale di stabilizzazione, dopo un avvio d’anno difficile, caratterizzato da un calo della domanda di esportazioni e da costi energetici fluttuanti.1

L’analisi settoriale rivela una divergenza significativa all’interno del comparto manifatturiero. La produzione è diminuita nella maggior parte dei sottosettori, ma ha registrato un’espansione in alcune industrie chiave. Tra queste figurano le attrezzature per il trasporto, i prodotti alimentari, le bevande e il tabacco, e i beni informatici, elettronici e ottici. Al contrario, la produzione di apparecchiature elettriche ha avuto un impatto negativo sul settore.1 Questa dicotomia sottolinea la resilienza di segmenti specifici, forse legata a investimenti diretti esteri mirati, mentre la debolezza in altri settori può riflettere un rallentamento della domanda da parte dei principali partner commerciali. Il rimbalzo mensile, pur non segnalando una ripresa robusta, suggerisce che la produzione industriale potrebbe aver toccato il suo punto più basso, e i dati dettagliati attesi per il 12 settembre forniranno un quadro più completo.

PIL del secondo trimestre: una ripresa fragile, trainata dai consumi

Il rapporto dettagliato dell’Ufficio Centrale di Statistica Ungherese (HCSO) sul Prodotto Interno Lordo (PIL) del secondo trimestre del 2025 non ha presentato significative revisioni. L’economia è cresciuta dello 0,4% su base trimestrale e solo dello 0,2% su base annua, confermando una stagnazione che si protrae dalla metà del 2022.2

Dal lato della produzione, la crescita è stata sostenuta da una performance eccezionalmente forte del settore delle costruzioni, che ha registrato un aumento del 6% su base trimestrale. Questa crescita, pur provenendo da un settore relativamente piccolo, ha impedito all’economia di entrare in un’altra recessione tecnica.2 Tuttavia, altri settori chiave hanno mostrato debolezza. L’industria manifatturiera si è contratta del 4,4% su base annua, mentre la crescita del settore dei servizi è rallentata dall’iniziale 2% a circa l’1%.2 L’agricoltura ha subito un calo a due cifre a causa delle avverse condizioni meteorologiche.2 Secondo gli analisti di ING, la mancanza di un settore capace di sostenere una crescita significativa suggerisce problemi strutturali.2

Dal lato della spesa, l’elemento trainante è stato il considerevole aumento del consumo finale effettivo delle famiglie, alimentato da un significativo incremento dei trasferimenti sociali in natura. Ciò è avvenuto nonostante la contrazione degli investimenti, che si è verificata per l’undicesima volta negli ultimi dodici trimestri.2 Anche le esportazioni nette hanno continuato a dare un contributo negativo alla performance complessiva per il quarto trimestre consecutivo.2 Questo modello di crescita, in cui il consumo è il motore principale e la crescita produttiva si indebolisce, non è considerato sostenibile a lungo termine. La dipendenza dai consumi interni e la scarsità di investimenti mettono in discussione la capacità dell’economia ungherese di mantenere un tasso di crescita superiore al 3% senza generare squilibri significativi, specialmente nel contesto di una crescita del capitale e di una situazione demografica in deterioramento.2

Tabella 1: Indicatori Macroeconomici Chiave (Luglio e Q2 2025)

IndicatorePeriodo di riferimentoTasso di crescita YoY (%)Tasso di crescita MoM/QoQ (%)Commento
Produzione industrialeLuglio 2025-1,0+2,0Segnali di stabilizzazione
PILQ2 2025+0,2+0,4Crescita trainata dai consumi

Mercati finanziari: il momento di forza del Fiorino

Il rally inaspettato del Fiorino: fattori esterni e interni

Il 5 settembre 2025 è stato un giorno di notevole forza per il Fiorino ungherese (HUF) sui mercati delle valute. La valuta ha registrato un significativo apprezzamento, in particolare nei confronti del dollaro statunitense, raggiungendo il livello più forte dal luglio 2023.3 Questo rally è stato il risultato di una combinazione di fattori esterni e di una gestione interna accurata.

Il catalizzatore principale è stato il rilascio di dati “estremamente deboli” sul mercato del lavoro statunitense per il mese di agosto, che ha causato un’immediata svendita del dollaro e ha rafforzato le aspettative di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Federal Reserve.3 I mercati, a seguito di questi dati, stanno quasi interamente prezzando un taglio di 75 punti base entro la fine dell’anno.3 La conseguente debolezza del dollaro ha reindirizzato i capitali verso altre valute, inclusi quelle dei mercati emergenti, con il Fiorino che si è distinto per la sua performance.3

Questa dinamica di mercato esterna è stata amplificata da fattori interni. I commenti dei responsabili della politica economica ungherese hanno fornito un supporto verbale cruciale alla valuta. Il governatore della banca centrale ha espresso il suo sostegno a un tasso di cambio stabile, mentre il ministro dell’Economia ha espresso apprezzamento per la condotta della politica monetaria.3 Questa combinazione di una debolezza globale del dollaro e di una retorica politica interna di supporto ha creato un ambiente favorevole per l’eccezionale performance del Fiorino. Sebbene un Fiorino forte sia un vantaggio nella lotta all’inflazione, questa dipendenza da fattori esterni e la potenziale sfida per gli esportatori ungheresi che operano in un’economia reale già debole mettono in evidenza le complessità della gestione economica.

Tabella 2: Performance del Fiorino Ungherese (HUF) il 5 settembre 2025

Coppia di valuteTasso di cambio (chiusura)Variazione giornaliera (%)Variazione da inizio anno (%)
EUR/HUF392,70-0,1-4,4
USD/HUF334,00 (approssimativo)-0,7-14,9

Nota: Tassi di cambio e variazioni approssimative, basati su dati intraday e trend indicati.

Dettagli settoriali e locali: uno sguardo alla micro-economia

Questa sezione connette i dati macroeconomici di alto livello con gli sviluppi concreti che plasmano il contesto economico e commerciale ungherese.

Politica energetica e prezzi dei carburanti: un equilibrio geopolitico precario

Il 5 settembre ha visto il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó rilasciare una dichiarazione politica significativa riguardo alla strategia energetica del paese. Il Ministro ha affermato che l’Ungheria acquista apertamente petrolio russo perché “non ha altra scelta,” a differenza di altri paesi europei che, a suo dire, lo fanno segretamente per ottenere prezzi più vantaggiosi.5 Questa dichiarazione è avvenuta in un contesto di accresciuti rischi geopolitici, evidenziati da notizie di attacchi ucraini ripetuti contro l’oleodotto Druzhba, una linea vitale per l’approvvigionamento energetico di Ungheria e Slovacchia.6 A livello nazionale, i prezzi all’ingrosso dei carburanti non subiranno variazioni per il 6 settembre. I prezzi medi si sono attestati a 591 Ft/litro per la benzina 95 ottani e a 592 Ft/litro per il diesel.7 Questo fa seguito all’annuncio del Ministro Nagy Márton di una possibile cancellazione dell’aumento dell’accisa, una misura che avrebbe impatto diretto sui costi per i consumatori.7

L’interazione tra questi elementi politici, geopolitici e domestici è fondamentale. La dichiarazione di Szijjártó non è solo un fatto, ma parte di una narrazione calcolata che presenta l’Ungheria come vittima pragmatica delle circostanze geopolitiche, giustificando la sua posizione unica e allo stesso tempo criticando i suoi partner europei. La vulnerabilità reale dell’approvvigionamento energetico, data dai continui attacchi all’oleodotto, rende questa retorica particolarmente potente. Parallelamente, a livello domestico, la decisione del governo di mantenere stabili i prezzi dei carburanti e potenzialmente bloccare l’aumento delle accise dimostra una chiara strategia per gestire l’inflazione e il sentimento pubblico, stabilendo un collegamento diretto tra la gestione della politica estera e quella economica interna.

Tabella 3: Prezzi medi dei carburanti in Ungheria il 5 settembre 2025

Tipo di carburantePrezzo medio (Ft/litro)Variazione per il 6 settembre
Benzina 95 ottani591Nessuna variazione
Diesel592Nessuna variazione

La dinamica del mercato immobiliare: un impulso guidato dalla politica

Il mercato immobiliare ungherese ha mostrato un notevole vigore, con la domanda di acquisto che ha raggiunto un livello record ad agosto.8 Questo slancio è strettamente correlato a recenti cambiamenti normativi implementati dalla Magyar Nemzeti Bank (MNB), la banca centrale ungherese, che ha modificato le regole sul “freno al debito”. Le nuove disposizioni consentono a un pubblico più ampio di accedere a mutui con un acconto minimo del 10%.4 Questa mossa, combinata con il “Programma Home Start” governativo, è un esempio di come le politiche mirate possano stimolare efficacemente un settore specifico. Allentando i requisiti per i mutui, la banca centrale ha reso l’acquisto di una casa più accessibile, alimentando direttamente la domanda di consumo nel settore immobiliare. Questa politica si allinea con la più ampia strategia di affidarsi alla domanda interna per stimolare la crescita economica, una necessità rilevata dall’analisi del PIL del secondo trimestre.2

Sviluppi aziendali: il mondo degli affari sotto esame

Sul fronte aziendale, un evento di spicco è stato il licenziamento dell’intera dirigenza di SAP Ungheria, incluso il CEO, con effetto immediato. La decisione, basata su una revisione globale della società, ha generato ampie speculazioni nel dibattito pubblico e sui social media riguardo alle vere ragioni, con accuse di uso improprio di fondi aziendali e altre presunte cattive condotte.8 Questo evento, sebbene specifico, riflette questioni più ampie di governance aziendale e trasparenza che possono influenzare l’ambiente degli affari nel suo complesso. La discrepanza tra la ragione ufficiale e le voci non confermate evidenzia una mancanza di trasparenza aziendale che potrebbe rappresentare un rischio reputazionale per le multinazionali che operano nel paese. Parallelamente, il governo ha annunciato il lancio di nuovi bandi per il sostegno all’innovazione aziendale, con un finanziamento totale di 182 miliardi di fiorini da fondi UE e governativi.11 Il sottosegretario di stato ha sottolineato l’importanza dell’innovazione per la competitività economica del paese. Questo annuncio mostra un chiaro tentativo del governo di affrontare le carenze strutturali attraverso finanziamenti mirati, a fronte di episodi che sollevano domande sulla cultura aziendale e sulla governance.

Politiche e relazioni esterne: plasmare il paesaggio economico

Questa sezione esamina le decisioni strategiche e le relazioni esterne che delineano il posizionamento economico dell’Ungheria sulla scena globale.

Il ruolo della MNB: oltre la politica monetaria

La Magyar Nemzeti Bank (MNB) ha esteso il suo ruolo ben oltre le funzioni tradizionali di una banca centrale. È stato annunciato che la MNB si posiziona tra le prime cinque banche centrali a livello globale per il suo sostegno alla sostenibilità ambientale.12 Inoltre, ha dichiarato la sua piena disponibilità a collaborare sulle questioni di finanza verde con le banche centrali dell’Organizzazione degli Stati Turchi.12 A partire dal 2025, la MNB amplierà anche il suo rapporto volontario TCFD (Task Force on Climate-related Financial Disclosures) includendo un’analisi dei rischi naturali. Questa enfasi sulla sostenibilità e la cooperazione internazionale, in particolare con le nazioni turche, può essere vista come una forma di “diplomazia verde” che si allinea con la strategia di politica estera di “apertura a Est” dell’Ungheria. Posizionandosi come leader in un ambito economico non tradizionale e costruendo partnership al di fuori della sfera d’influenza dell’Unione Europea, il paese sta attivamente cercando di diversificare le sue relazioni economiche e politiche a lungo termine.

Manovre economiche strategiche: il consolidamento del potere finanziario interno

Un’altra notizia economica locale di rilievo del 5 settembre è stata la conferma che uno degli ungheresi più ricchi ha acquisito il controllo della seconda banca più grande del paese, la MBH Bank. Ciò che rende questa transazione particolarmente significativa è che l’istituzione finanziaria è stata “costruita con fondi pubblici” e l’operazione è stata “in gran parte finanziata dai contribuenti”.6 Questo evento non è solo una transazione aziendale, ma un esempio di un più ampio e continuo consolidamento del potere finanziario nelle mani di individui politicamente collegati, spesso con il supporto esplicito dello stato. Per gli investitori e gli osservatori internazionali, questa tendenza, in cui il confine tra impresa privata, sostegno statale e influenza politica si assottiglia, è un aspetto fondamentale da considerare nel valutare il contesto imprenditoriale ungherese.

Sintesi e prospettive future

Il 5 settembre 2025 ha cristallizzato la principale contraddizione che definisce l’economia ungherese. Da un lato, abbiamo un Fiorino in forte apprezzamento, la cui forza è un riflesso della dinamica globale e della fiducia che gli investitori ripongono nella politica monetaria e finanziaria ungherese. Dall’altro lato, i dati fondamentali sull’economia reale, in particolare la produzione industriale e il PIL, continuano a evidenziare debolezze strutturali e una crescita insufficiente e squilibrata.

La risposta politica a questa contraddizione è evidente: il governo e la banca centrale stanno attivamente cercando di gestire il divario attraverso una combinazione di interventi mirati. Lo stimolo alla domanda interna, veicolato attraverso i programmi di supporto all’acquisto di case e la gestione dei prezzi dei carburanti, è una strategia chiara per mantenere la crescita a breve termine. Allo stesso tempo, i bandi per l’innovazione dimostrano un impegno per affrontare i problemi di competitività a lungo termine.

Il quadro completo che emerge dalla giornata è quello di un paese che sta strategicamente gestendo le sue relazioni economiche e politiche per diversificare la sua influenza e rafforzare la sua posizione. Tuttavia, la sostenibilità a lungo termine di questo modello rimane incerta. Il dibattito economico per la seconda metà del 2025 e il 2026 si concentrerà inevitabilmente sulla capacità della domanda interna di continuare a sostenere la crescita e sull’efficacia delle politiche di innovazione e investimento nel creare un modello economico più equilibrato e sostenibile. Il 5 settembre 2025, in questo senso, non è stato solo un giorno di notizie economiche, ma un microcosmo della più ampia e continua lotta per passare da una ripresa basata su stimoli a breve termine a un percorso di autentica e duratura convergenza economica.

FONTI

  1. Hungary’s Industrial Output Falls 1% Year-on-Year in July, Posts Monthly Gain, accessed September 5, 2025, https://bbj.hu/business/industry/manufacturing/hungarys-industrial-output-falls-1-year-on-year-in-july-posts-monthly-gain/
  2. Economic growth in Hungary hinges on consumer spending …, accessed September 5, 2025, https://think.ing.com/articles/hungarys-economy-will-rely-heavily-on-growth-in-consumer-spending/
  3. Megjött a hét legfontosabb adata – Ütik a dollárt – Portfolio.hu, accessed September 5, 2025, https://www.portfolio.hu/deviza/20250905/megjott-a-het-legfontosabb-adata-utik-a-dollart-784240
  4. Azonnal ütni kezdték a dollárt – Portfolio.hu, accessed September 5, 2025, https://www.portfolio.hu/percrol-percre/784240/azonnal-utni-kezdtek-a-dollart-995866?amp
  5. Szijjártó szerint Magyarország azért vásárol nyíltan orosz kőolajat, mert nincsen más lehetősége – Telex, accessed September 5, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/09/05/szijjarto-peter-orosz-olaj-vasarlas-usa-trump
  6. Hungary Newswire – EIN Presswire, accessed September 5, 2025, https://world.einnews.com/country/hungary
  7. Itt a bejelentés: így alakul holnaptól a benzin ára – Portfolio.hu, accessed September 5, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250905/itt-a-bejelentes-igy-alakul-holnaptol-a-benzin-ara-784296
  8. Daily News Hungary, accessed September 5, 2025, https://dailynewshungary.com/
  9. SAP Hungary CEO resigns with immediate effect – Trademagazin, accessed September 5, 2025, https://trademagazin.hu/en/azonnali-hatallyal-tavozik-az-sap-hungary-ugyvezeto-igazgatoja/
  10. Why isn’t the recently fired CEO of SAP Hungary criticized, along with their alleged unethical behavior that led to their firing? Why don’t we talk about these situations, workplaces, and the big bosses who think they can do anything and that it will never come out? : r/tanulommagam – Reddit, accessed September 5, 2025, https://www.reddit.com/r/tanulommagam/comments/1n24ui6/mi%C3%A9rt_nem_illetik_kritik%C3%A1val_a_leg%C3%BAt%C3%B3bb_kir%C3%BAgott/?tl=en
  11. Gov’t Calls New Application Rounds for Corporate Innovation Support – Budapest Business Journal, accessed September 5, 2025, https://bbj.hu/politics/domestic/government/govt-calls-new-application-rounds-for-corporate-innovation-support/
  12. A Magyar Nemzeti Bank nyitott a fenntarthatósági együttműködésre …, accessed September 5, 2025, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/a-magyar-nemzeti-bank-nyitott-a-fenntarthatosagi-egyuttmukodesre-a-turk-allamok-jegybankjaival

Rapporto sull’Economia Ungherese: Panoramica del 4 Settembre 2025

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Sintesi Esecutiva e Punti Salienti della Giornata

La giornata del 4 settembre 2025 ha evidenziato in modo netto le complesse dinamiche e le tensioni che caratterizzano l’attuale panorama economico ungherese. Le notizie emerse oggi non si limitano a singoli dati o annunci, ma si inseriscono in una narrativa più ampia, definita da una dicotomia tra la politica espansiva del governo e la cautela strutturale raccomandata da analisti e istituzioni finanziarie.

I punti salienti della giornata sono stati dominati dalle dichiarazioni del Ministro dell’Economia Nazionale Márton Nagy, il quale ha annunciato un approccio aggressivo per stimolare la crescita, accettando un deficit di bilancio più elevato del previsto per il 2025.1 Contestualmente, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha ribadito la sua ferma posizione restrittiva, sottolineando la necessità di mantenere la stabilità monetaria.3 I dati pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH) hanno mostrato un quadro contrastante del consumo interno, con una crescita su base annua che però nasconde un rallentamento su base mensile.5 A ciò si aggiunge l’ulteriore elemento di rischio geopolitico, rappresentato dalla causa intentata dal governo ungherese contro l’Unione Europea per la gestione dei proventi derivanti dagli asset russi congelati.7

Nel complesso, il quadro economico ungherese naviga in un equilibrio delicato: da un lato, le misure governative cercano di generare una spinta di crescita trainata dalla domanda interna e dagli investimenti; dall’altro, sussistono preoccupazioni sulla sostenibilità fiscale a lungo termine, sui rischi inflazionistici e sulla crescente incertezza esterna.

PODCAST IN ITALIANO

1. Il Quadro Macroecomico: Una “Navigazione Cautelosa” in Acque Agitate

L’economia ungherese si trova in una fase di stagnazione prolungata, con la produzione che non ha registrato una crescita significativa negli ultimi tre anni.8 Le valutazioni e le previsioni rilasciate oggi da diverse istituzioni finanziarie internazionali e pan-europee convergono su un quadro di modesta crescita per il 2025 e mettono in guardia da rischi significativi.

La previsione di crescita del PIL per l’Ungheria nel 2025 si attesta tra lo 0,7% e lo 0,8%, secondo le analisi dell’Fondo Monetario Internazionale (FMI), di ING e della Commissione Europea.8 Sebbene questa crescita sia prevista in accelerazione al 2% o 2,5% nel 2026, l’attuale slancio è descritto come fragile e non sostenuto da tutti i settori dell’economia.8 Il motore principale di questa ripresa è identificato nel consumo interno, alimentato da dinamiche salariali favorevoli e da misure governative come le esenzioni fiscali e gli aiuti diretti.8

Parallelamente, le analisi esterne concordano sulla presenza di sfide strutturali profonde. L’FMI e la Commissione Europea notano che l’inflazione rimane ben al di sopra dell’obiettivo del 3% della Banca Centrale, e che il debito pubblico è elevato a causa degli alti costi di finanziamento.8 L’FMI ha esplicitamente criticato le misure regolatorie, come i limiti a prezzi e tassi di interesse, che hanno distorto i segnali di mercato e aggiunto incertezza all’ambiente economico.8 L’investimento privato e pubblico ha subito un calo notevole negli anni precedenti, in controtendenza rispetto alla maggior parte degli altri Paesi dell’UE.9 Tale convergenza di analisi tra istituzioni di calibro internazionale aggiunge un peso considerevole alla prospettiva di cautela sull’economia ungherese. Questo quadro di consenso contrasta nettamente con la narrativa più ottimistica e la strategia di spesa aggressiva che il governo ungherese ha delineato oggi, creando un disallineamento significativo tra le aspettative interne e le valutazioni esterne.

Di seguito, un confronto tra le previsioni economiche delle principali istituzioni.

Tabella 1: Previsioni Economiche a Confronto (2025-2027)

Indicatore2025 (FMI)2025 (Commissione Europea)2025 (ING)2026 (FMI)2026 (Commissione Europea)2026 (ING)2027 (FMI)2027 (ING)
Crescita PIL (var. % a/a)0.7%0.8%0.7%2.0%2.5%2.5%(Non disponibile)2.8%
Inflazione (media annua)(Non disponibile)4.1%(Non disponibile)(Non disponibile)3.3%(Non disponibile)3.0% (target)(Non disponibile)
Deficit/PIL≈4.5%4.6%(Non disponibile)(Non disponibile)4.7%(Non disponibile)(Non disponibile)(Non disponibile)
Debito/PIL(Non disponibile)74.1%(Non disponibile)(Non disponibile)(Non disponibile)(Non disponibile)79% (2030)(Non disponibile)

Nota: I dati dell’FMI si riferiscono alle proiezioni per la fine dell’anno o per il medio termine. Le previsioni di ING e della Commissione Europea sono espresse su base annua.

2. Le Leve di Politica Economica del Governo: L’Agenda di Márton Nagy

Il Ministro dell’Economia Nazionale Márton Nagy ha tracciato una rotta chiara durante il suo discorso al 63° Convegno degli Economisti a Veszprém.12 Il suo intervento ha delineato una strategia apertamente espansiva, ponendosi in una posizione di contrasto rispetto alle raccomandazioni di prudenza fiscale espresse da enti esterni.8

La notizia più significativa è stata l’ammissione che il deficit di bilancio per il 2025 potrebbe salire fino al 4,5% del PIL, superando l’obiettivo ufficiale del 4,1%.1 Nagy ha giustificato questa revisione con la debole crescita economica a livello europeo e con le spese governative in vista delle prossime elezioni.1 Il ministro ha poi presentato quattro “pilastri” su cui si baserà la politica economica del governo nel prossimo periodo: il sostegno all’edilizia abitativa (

Otthon Start), la riduzione delle tasse (szja-mentesség), il Piano di Costruzione Nazionale (Országépítési Terv) e il Piano di Protezione dell’Industria e dell’Occupazione (Ipar- és Munkahelyvédelmi Akcióterv).12

Nel suo discorso, Nagy ha fornito dettagli specifici su varie misure di stimolo. Ha annunciato la continuazione del programma 1+1 Beruházásösztönző con un budget aggiuntivo di 30-50 miliardi di fiorini.12 Inoltre, ha preannunciato una significativa riduzione del tasso di interesse per il programma

Széchenyi Kártya dal 4,5% all’3%, una mossa chiaramente volta a stimolare gli investimenti delle piccole e medie imprese.12 Il

Piano di Costruzione Nazionale è un’iniziativa ambiziosa, con un budget di 47 mila miliardi di fiorini da spendere entro il 2035, destinato principalmente a infrastrutture stradali e ferroviarie.12 Le misure di sostegno all’edilizia abitativa, come il programma

Otthon Start, sono state definite come programmi di ampio respiro, con una spesa annuale prevista di 50-100 miliardi di fiorini per il bilancio statale.12

L’approccio del governo ungherese sembra essere una scommessa sulla “spesa per la crescita” per uscire dalla stagnazione. Tuttavia, questa strategia comporta rischi significativi. Le dichiarazioni di Nagy, che ammettono un deficit più alto, si pongono in diretto contrasto con le raccomandazioni dell’FMI sulla necessità di ricostruire “buffer fiscali” e di garantire la sostenibilità del debito.8 Gli alti costi di finanziamento per il debito ungherese rendono questa politica particolarmente rischiosa.8 Inoltre, i programmi di stimolo settoriale come

Otthon Start, che prevedono prestiti agevolati, sono già indicati da analisti e banchieri come catalizzatori di un “incredibile boom” e di un continuo aumento a due cifre dei prezzi delle case, suggerendo il potenziale per una bolla immobiliare.14 Questo approccio, sebbene possa generare una crescita a breve termine, rischia di esacerbare le pressioni inflazionistiche e di creare squilibri di mercato insostenibili nel lungo periodo.

3. La Posizione della Banca Centrale (MNB) e il Mercato Finanziario

In netto contrasto con le politiche espansive del governo, la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto una linea di estrema prudenza monetaria. Il ruolo della banca come “ancora di stabilità” in un contesto economico globale incerto è stato ribadito con forza dal governatore Mihály Varga, nel suo discorso al 63° Convegno degli Economisti a Veszprém.3

Sebbene la decisione di mantenere il tasso di interesse di base al 6,5% risalga al 26 agosto, la sua conferma verbale da parte del governatore Varga oggi è stata un evento chiave.4 La banca ha mantenuto anche i tassi sui depositi overnight al 5,5% e sui prestiti garantiti overnight al 7,5%, segnalando che la politica monetaria rimarrà restrittiva per un tempo indefinito.4 Questo approccio è ritenuto necessario per garantire tassi di interesse reali positivi, consolidare la stabilità dei mercati finanziari e ancorare le aspettative di inflazione in modo sostenibile.4 Varga ha sottolineato che, nonostante la stabilità del fiorino, è essenziale adottare un approccio “attento e paziente” a causa dei rischi geopolitici e delle tensioni commerciali.4

I dati sull’inflazione supportano la cautela dell’MNB. A luglio 2025, l’inflazione (CPI) su base annua è scesa al 4,3%, un valore inferiore al 4,6% di giugno ma ancora superiore alle aspettative di mercato del 4,1%.17 L’inflazione core (che esclude alimentari ed energia) è scesa al 4,0%.17 Le analisi indicano che le pressioni sui prezzi persistono, alimentate in particolare dal rialzo dei prezzi degli alimentari (+5,9% su base annua a luglio) e dal dinamismo del settore dei servizi.17 Le previsioni dell’Equilibrium Institute (Equilibrium Institute) stimano che l’inflazione media annua nel 2025 si attesterà al 4,1%, un valore che supera l’obiettivo governativo.18

L’attuale situazione economica rivela un disallineamento fondamentale tra le due istituzioni economiche chiave dell’Ungheria: il governo che spinge sull’acceleratore della spesa pubblica, e la banca centrale che tiene il piede sul freno con una politica monetaria restrittiva. L’MNB si trova nella posizione di dover contrastare le potenziali pressioni inflazionistiche generate dalle decisioni fiscali del governo per adempiere al suo mandato primario di stabilità dei prezzi. Questo conflitto di obiettivi aggiunge un ulteriore strato di incertezza per gli investitori e per l’economia nel suo complesso, poiché la coerenza della strategia economica nazionale viene messa in discussione. La MNB agisce come una sorta di contrappeso, cercando di mitigare i rischi creati dalla politica fiscale espansiva.

4. Indicatori di Microeconomia e Notizie Locali Settoriali

Al di là delle grandi discussioni di macroeconomia e politica, le notizie di oggi offrono anche uno sguardo granulare sulle dinamiche economiche a livello settoriale e locale, fornendo una visione più completa della situazione.

I dati sul commercio al dettaglio di luglio 2025, pubblicati dall’Ufficio Centrale di Statistica (KSH), presentano un quadro misto.5 A prima vista, il dato su base annua è positivo: il volume delle vendite al dettaglio è aumentato dell’1,7% rispetto a luglio 2024, supportando la tesi di una crescita trainata dai consumi.5 Tuttavia, un’analisi più approfondita del dato mensile rivela un calo dello 0,5% rispetto al mese di giugno.5 Questo dato mensile, spesso considerato un indicatore più tempestivo del momentum economico, suggerisce che la ripresa dei consumi potrebbe mostrare segni di rallentamento. È un avvertimento che la spinta iniziale potrebbe non essere sostenibile nel tempo, soprattutto in un contesto di inflazione persistente che erode il potere d’acquisto.

Tabella 2: Dati Chiave sul Commercio al Dettaglio (Luglio 2025)

SettoreVariazione % su base annuaVariazione % su base mensile
Totale Commercio al Dettaglio+1.7%-0.5%
Alimentari+2.4%(Non disponibile)
Non-Alimentari+2.9%(Non disponibile)
Carburante-2.4%(Non disponibile)
Commercio Online+6.8%(Non disponibile)

Fonte: KSH, luglio 2025.5

A livello settoriale, si segnalano altre notizie degne di nota:

  • Agricoltura: Il Ministero dell’Agricoltura ha lanciato una sovvenzione non rimborsabile di 22 miliardi di fiorini per promuovere il ricambio generazionale nel settore, una misura volta ad affrontare un problema strutturale di lungo termine.19
  • Tecnologia e PMI: Una collaborazione tra il KSH, la Camera di Commercio e Industria Ungherese (MKIK) e diversi ministeri è stata avviata per sviluppare una piattaforma di gestione aziendale basata sull’intelligenza artificiale per le piccole e medie imprese. Questo riflette un chiaro focus governativo sulla digitalizzazione e sul rafforzamento del ruolo delle PMI, considerate un motore chiave per la crescita sostenibile.21
  • Corporate: Il gruppo energetico Alteo ha riportato un aumento del 10% del fatturato nella prima metà del 2025, nonostante un calo dell’EBITDA.19 Nel settore aereo, Wizz Air ha annunciato nuovi voli da Budapest, anche se l’azienda sta affrontando sfide dovute a problemi ai motori.23

5. La Politica Estera e le Sue Ricadute Economiche

Le relazioni politiche dell’Ungheria con l’Unione Europea continuano ad avere un impatto diretto e significativo sull’economia nazionale, aggiungendo un elemento di rischio geopolitico al quadro complessivo. L’evento più rilevante di oggi è la notizia della causa intentata dal governo ungherese presso la Corte di Giustizia dell’UE.7

La causa si concentra sulla decisione dell’UE di destinare i proventi annuali, stimati tra i 3 e i 5 miliardi di dollari, derivanti dagli oltre 200 miliardi di dollari di riserve della Banca Centrale Russa congelate nei depositi europei, al Fondo europeo per la pace (European Peace Facility) per assistere l’Ucraina.7 L’Ungheria sostiene di essere stata illegalmente privata del suo diritto di voto sulla decisione, poiché non aveva contribuito finanziariamente a quella specifica tranche di fondi.7 La posizione di Budapest è che il diritto di voto dovrebbe essere garantito indipendentemente dal contributo finanziario, sostenendo una violazione dei meccanismi decisionali di sicurezza dell’Unione.7

L’azione legale, sebbene formalmente incentrata su una decisione specifica del 26 febbraio 2025, ha il potenziale di minare l’intera architettura finanziaria dell’UE per l’assistenza all’Ucraina.7 Più importante dal punto di vista economico, questo contenzioso accresce le tensioni già esistenti tra Budapest e Bruxelles e rende più tangibile il rischio, esplicitamente menzionato dall’FMI, che una mancata risoluzione possa portare alla sospensione o alla cancellazione dei fondi UE destinati all’Ungheria.8 Tali fondi sono vitali per sostenere gli investimenti e lo sviluppo del Paese, e la loro interruzione costituirebbe un serio rischio di ribasso per l’economia ungherese. Questo esempio dimostra come la frizione politica e legale tra l’Ungheria e l’Unione Europea non sia un problema separato, ma una componente intrinseca e concreta del profilo di rischio economico del Paese.

Conclusioni e Prospettive a Breve Termine

Il 4 settembre 2025 ha consolidato un quadro economico ungherese che si muove tra forze contrastanti e scelte politiche audaci. Il governo, guidato dal Ministro Márton Nagy, ha chiaramente scelto la via dello stimolo fiscale, scommettendo che l’aumento della spesa pubblica e gli incentivi possano superare la stagnazione economica. L’innalzamento del deficit di bilancio, la continuazione dei programmi di investimento e la riduzione dei tassi sui prestiti alle imprese sono tutte mosse volte a iniettare liquidità e a spingere la crescita.

Tuttavia, queste decisioni non sono prive di rischi. Il loro impatto potenziale sull’inflazione e sulla sostenibilità del debito pubblico, in un contesto in cui i costi di finanziamento rimangono elevati, è un punto di preoccupazione condiviso da autorevoli istituzioni internazionali come l’FMI e la Commissione Europea. I dati sul commercio al dettaglio, che mostrano un rallentamento del momentum mensile, suggeriscono che la ripresa trainata dai consumi potrebbe essere meno robusta del previsto.

Il ruolo della Banca Nazionale Ungherese (MNB) emerge come un elemento critico di equilibrio. Mantenendo una politica monetaria rigorosa e restrittiva, la banca centrale si posiziona come un contrappeso alle politiche fiscali espansive del governo. Questo disallineamento strategico crea incertezza e mette in evidenza la complessa relazione tra le due istituzioni. Infine, l’azione legale contro l’Unione Europea sui proventi degli asset russi accentua le tensioni politiche e rende più concreto il rischio, già individuato, di una perdita di fondi UE, cruciali per la crescita.

Le prossime settimane saranno determinanti per comprendere se la strategia del governo riuscirà a generare una crescita sostenibile o se le preoccupazioni di debito, inflazione e tensioni esterne prevarranno, mettendo a dura prova la resilienza dell’economia ungherese.

FONTI

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  2. Ennyit a repülőrajtról: már Nagy Márton is minimális gazdasági növekedésről beszél, accessed September 4, 2025, https://www.penzcentrum.hu/gazdasag/20250904/ennyit-a-repulorajtrol-mar-nagy-marton-is-minimalis-gazdasagi-novekedesrol-beszel-1184863
  3. A jegybank a bizonytalan világgazdasági környezetben is őrzi a stabilitást | MNB.hu, accessed September 4, 2025, https://www.mnb.hu/sajtoszoba/sajtokozlemenyek/2025-evi-sajtokozlemenyek/a-jegybank-a-bizonytalan-vilaggazdasagi-kornyezetben-is-orzi-a-stabilitast
  4. MNB Policymakers Leave Base Rate on Hold at 6.5% Once Again – Budapest Business Journal, accessed September 4, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/mnb/mnb-policymakers-leave-base-rate-on-hold-at-6-5-once-again/
  5. Kevesebbet vásároltak júliusban a magyarok, visszaesett a kiskereskedelmi forgalom – Telex, accessed September 4, 2025, https://telex.hu/gazdasag/2025/09/04/kiskereskedelmi-forgalom-julius-2025-fogyasztas-gdp
  6. Hungary’s Retail Sales Edge Up 1.7% in July, Slip 0.5% From June – Budapest Business Journal, accessed September 4, 2025, https://bbj.hu/business/industry/retail/hungarys-retail-sales-edge-up-1-7-in-july-slip-0-5-from-june/
  7. What lies behind Orbán’s lawsuit defending frozen Russian assets …, accessed September 4, 2025, https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2025/09/4/7219440/
  8. IMF Executive Board Concludes 2025 Article IV Consultation with Hungary, accessed September 4, 2025, https://www.imf.org/en/News/Articles/2025/08/29/pr-25286-hungary-imf-executive-board-concludes-2025-article-iv-consultation
  9. Economic growth in Hungary hinges on consumer spending | articles – ING Think, accessed September 4, 2025, https://think.ing.com/articles/hungarys-economy-will-rely-heavily-on-growth-in-consumer-spending/
  10. EUROPEAN COMMISSION Brussels, 4.6.2025 SWD(2025) 217 final COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT 2025 Country Report – Hungary Acco – Economy and Finance, accessed September 4, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/2cbf7c79-d190-466f-818a-35e6c4da42b1_en?filename=HU_CR_SWD_2025_217_1_EN_autre_document_travail_service_part1_v3.pdf
  11. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 4, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  12. Hatalmas kamatcsökkentést lengetett be Nagy Márton a vállalatoknak – Portfolio.hu, accessed September 4, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250904/hatalmas-kamatcsokkentest-lengetett-be-nagy-marton-a-vallalatoknak-783996
  13. Közgazdász-vándorgyűlés – Nagy Márton: az otthonteremtésre, az adócsökkentésre, az országépítési tervre, valamint az ipar- és munkahelyvédelmi akciótervre kell fókuszálni – MTI, accessed September 4, 2025, https://mti.hu/hirek/2025/09/04/kozgazdasz-vandorgyules-nagy-marton-az-otthonteremtesre-az-adocsokkentesre-az
  14. Elképesztő robbanást hozhat az Otthon Start, jövőre is marad a két számjegyű lakásár-emelkedés – Portfolio.hu, accessed September 4, 2025, https://www.portfolio.hu/bank/20250904/elkepeszto-robbanast-hozhat-az-otthon-start-jovore-is-marad-a-ket-szamjegyu-lakasar-emelkedes-784094
  15. News | MNB.hu, accessed September 4, 2025, https://www.mnb.hu/en/news
  16. Press release on the Monetary Council meeting of 26 August 2025 | MNB.hu, accessed September 4, 2025, https://www.mnb.hu/en/monetary-policy/the-monetary-council/press-releases/2025/press-release-on-the-monetary-council-meeting-of-26-august-2025
  17. Tasso di inflazione in Ungheria | 1992-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed September 4, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  18. UNGHERIA: CRESCITA MODERATA E INFLAZIONE PIU’ ALTA NEL 2025 – Agenzia ICE, accessed September 4, 2025, https://www.ice.it/it/news/notizie-dal-mondo/279610
  19. Economy – Budapest Business Journal, accessed September 4, 2025, https://bbj.hu/economy/
  20. AgMin Launches HUF 22 bln Grant to Support Farm Succession – Budapest Business Journal, accessed September 4, 2025, https://bbj.hu/economy/agriculture/agmin-launches-huf-22-bln-grant-to-support-farm-succession/
  21. A kis- és középvállalkozások fejlesztése közös ügy, 2025.09.04. – KSH, accessed September 4, 2025, https://www.ksh.hu/hir_250904
  22. Management commentary of 2025 H1 report of ALTEO – 2025.09.01. – ALTEO Investors, accessed September 4, 2025, https://investors.alteo.hu/en/other-announcements/management-commentary-of-2025-h1-report-of-alteo-2025-09-01/
  23. Stay Updated with the Latest Hungary News Daily, accessed September 4, 2025, https://dailynewshungary.com/

Rapporto Economico: Ungheria – 3 Settembre 2025

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Sommario Esecutivo

Il 3 settembre 2025, l’economia ungherese si presenta come un panorama complesso e in evoluzione, caratterizzato da una significativa divergenza di prospettive tra le istituzioni nazionali e internazionali. Mentre la Banca Nazionale Ungherese (MNB) mantiene una visione relativamente ottimistica della crescita trainata dalla domanda interna, le proiezioni della Commissione Europea (CE) e della Banca Europea per la Ricostruzione e lo Sviluppo (EBRD) sono più caute, citando rischi esterni legati a potenziali guerre tariffarie e all’integrazione nelle catene di valore globali. Parallelamente, le fragilità fiscali rimangono un’area di preoccupazione, con un deficit di bilancio e un debito pubblico elevati che limitano la flessibilità politica a medio termine.

Sul fronte microeconomico e aziendale, la giornata è segnata da sviluppi di rilievo. La decisione di Bosch di delocalizzare parte della sua produzione dalla Germania all’Ungheria segnala la crescente attrattiva del Paese come hub industriale. Nel settore agricolo, una significativa acquisizione da parte di Louis Dreyfus Co. sottolinea l’importanza strategica dell’Ungheria nella filiera europea di cereali e semi oleosi. Al contempo, le aziende ungheresi si trovano di fronte a nuove sfide normative, in particolare l’implementazione della direttiva NIS2 dell’UE, che impone severi standard di cybersecurity con elevate responsabilità e sanzioni.

Il governo continua a perseguire una strategia economica a due velocità: da un lato, implementa politiche per alleviare i costi per i consumatori, come l’abolizione delle commissioni per le vignette autostradali; dall’altro, investe in progetti infrastrutturali su larga scala, come l’ampliamento dell’autostrada M1, per consolidare la posizione dell’Ungheria come nodo logistico. In politica estera, il Paese rafforza i suoi legami economici con la Cina, che si conferma il principale investitore nel primo semestre del 2025, un’azione che, pur apportando capitali significativi, espone l’Ungheria a rischi geopolitici in un contesto di tensioni globali.

PODCAST IN ITALIANO

1. Ambiente Macroeconomico e Fiscale

1.1 Un Conflitto di Proiezioni: Le Prospettive Economiche per il 2025

Le previsioni sull’economia ungherese per il 2025 presentano un notevole divario tra le principali istituzioni finanziarie, riflettendo visioni contrastanti dei motori della crescita e dei rischi sottostanti. La Banca Nazionale Ungherese (MNB) offre la prospettiva più ottimistica, prevedendo una crescita del prodotto interno lordo (PIL) tra l’1,9% e il 2,9% per l’anno in corso.1 Questa proiezione si basa sulla robustezza della domanda interna, sostenuta dalla crescita del salario reale e da recenti agevolazioni fiscali, nonché sull’atteso completamento di importanti investimenti industriali entro la fine dell’anno.1

Al contrario, le istituzioni internazionali presentano un quadro più cauto. La Commissione Europea (CE) proietta una crescita del PIL notevolmente inferiore, pari allo 0,8%, con un’inflazione prevista al 4,1%.2 L’EBRD si posiziona in una via di mezzo, stimando una crescita del PIL dell’1,5%, pur avendo recentemente rivisto al ribasso la sua previsione di 0,5 punti percentuali.4 Il divario di previsioni, che si estende per oltre due punti percentuali sulla crescita del PIL, non è un semplice scostamento statistico, ma riflette differenze fondamentali nelle analisi. Mentre la MNB si concentra sul potenziale di espansione interna, la CE e l’EBRD pongono maggiore enfasi sui rischi esterni. Le loro proiezioni più caute sono legate al potenziale impatto delle tariffe commerciali e delle incertezze geopolitiche sulle catene di valore globali, che hanno un’influenza sproporzionata sull’economia ungherese, fortemente orientata all’export, specialmente verso la Germania.3

Le previsioni sull’inflazione mostrano anch’esse una discrepanza. L’MNB prevede un intervallo più alto, tra il 4,5% e il 5,1%, sottolineando le pressioni persistenti sui prezzi, in particolare nel settore dei servizi.1 La CE, pur riconoscendo che la domanda interna e l’aumento dei prezzi alimentari manterranno l’inflazione a un livello elevato nel 2025, prevede una cifra leggermente inferiore al 4,1%.2 Questo panorama di proiezioni contrastanti evidenzia la complessità dell’ambiente economico ungherese e suggerisce che la traiettoria del Paese dipenderà in gran parte dall’interazione tra i successi della politica interna e l’esposizione a fattori macroeconomici esterni.

1.2 Posizione Fiscale Sovrana e Sostenibilità del Debito

La posizione fiscale dell’Ungheria rimane un’area di notevole attenzione, con rischi che si accumulano a medio termine. La Commissione Europea prevede che il deficit di bilancio si ridurrà leggermente al 4,6% del PIL nel 2025, dopo il 4,9% del 2024.2 Tuttavia, questa contrazione si scontra con una crescita prevista della spesa pubblica del 6,1% nel 2025, un tasso che supera il limite massimo raccomandato dal Consiglio dell’UE.3 Questo aumento è guidato in particolare dalla rapida crescita della spesa per i salari pubblici e per le spese di funzionamento.3

Il rapporto debito-PIL dovrebbe continuare a salire, raggiungendo il 74,5% nel 2025, prima di un leggero calo nel 2026.2 L’aumento del debito è accompagnato da rendimenti elevati sui titoli di stato. I rendimenti sui titoli decennali ungheresi si attestano al 7%, un livello che riflette le preoccupazioni degli investitori per l’inflazione persistente e la sostenibilità fiscale.3 Conseguentemente, i costi per il servizio del debito pubblico ungherese sono tra i più alti dell’UE, con un tasso di interesse implicito sul debito governativo vicino al 6% nel 2025.3 Questa combinazione di debito in aumento e costi di servizio elevati riduce la flessibilità del governo e potrebbe richiedere future misure di consolidamento fiscale. Tale situazione di rischio non è passata inosservata: già nell’aprile del 2025, S&P aveva rivisto l’outlook economico dell’Ungheria a negativo, citando i rischi fiscali ed esterni.5 La decisione del governo di rivedere al rialzo l’obiettivo di deficit per il 2026 dal 2,9% al 3,7% del PIL conferma inoltre le persistenti pressioni fiscali.3

2. Dinamiche Aziendali, degli Investimenti e del Settore

2.1 Investimenti Diretti Esteri (IDE) e Delocalizzazione Industriale Strategica

Una delle notizie aziendali più significative del 3 settembre riguarda la decisione del gigante tedesco dell’ingegneria e dell’elettronica Bosch di delocalizzare parte della sua produzione dalla Germania ai suoi stabilimenti in Ungheria, in particolare a Miskolc e Hatvan.6 Questo spostamento di attività manifatturiere include la produzione di alternatori per auto di lusso e di utensili elettrici a batteria.7 Il trasferimento richiederà l’assunzione di 400 nuovi dipendenti per il solo stabilimento di Miskolc.7 Questa mossa è strategica per Bosch, poiché l’azienda mira a ottimizzare il layout di produzione per ridurre la complessità e i costi, consentendo al contempo un’ulteriore crescita.8

Questo sviluppo si inserisce in un contesto più ampio di crescente attrattiva dell’Ungheria per gli investimenti esteri. Secondo il Ministro degli Esteri Péter Szijjártó, l’Ungheria sta attraversando un “periodo record di cooperazione” con la Cina.9 Le aziende cinesi sono state i maggiori investitori in Ungheria nella prima metà del 2025, e l’anno precedente il Paese ha attirato il 31% di tutti gli investimenti cinesi in Europa.9 La combinazione di un’azienda tedesca che delocalizza la produzione e di un afflusso record di investimenti cinesi indica che l’Ungheria si sta posizionando con successo come un hub strategico nel riallineamento delle catene di approvvigionamento globali. Il Paese attrae capitali sia dai tradizionali partner europei, che cercano efficienza e riduzione dei costi, sia dai nuovi partner orientali, che lo vedono come un “gateway economico” verso l’Europa.9

2.2 Fusioni e Acquisizioni (M&A) Strategiche in Settori Chiave

Sul fronte delle fusioni e acquisizioni, una transazione di rilievo ha avuto un impatto sul settore agricolo ungherese. La Louis Dreyfus Co. (LDC), una delle maggiori aziende di agribusiness al mondo, ha annunciato il completamento della sua acquisizione delle ex attività di cereali e semi oleosi di Viterra in Ungheria e Polonia da Bunge Global SA.11

L’operazione in Ungheria comprende l’acquisizione di un impianto di frantumazione e raffinazione multi-seme all’avanguardia a Foktő, che è uno dei più grandi impianti di frantumazione di semi di girasole in Europa.11 LDC ha anche acquisito tre siti di stoccaggio e logistica di cereali e semi oleosi a Debrecen, Gyomaendrőd e Berettyóújfalu, con una capacità di stoccaggio combinata di circa 150.000 tonnellate, oltre a un team commerciale e di approvvigionamento a Budapest.11 L’acquisizione è una mossa strategica per LDC, mirata a rafforzare la sua presenza nell’Unione Europea, a espandere le sue attività nel mercato globale in crescita dei semi di girasole e a sviluppare l’approvvigionamento di cereali lungo il Danubio.11 La transazione consolida la posizione dell’Ungheria come un attore chiave nella filiera agricola europea, sottolineando l’importanza delle sue infrastrutture logistiche e della sua produzione agricola per gli operatori globali.

2.3 Conformità Normativa e l’Evoluzione del Paesaggio Aziendale

Il panorama aziendale ungherese è in profonda trasformazione a causa della piena implementazione della direttiva NIS2 dell’UE, recepita nel diritto nazionale con l’Atto XXIII del 2023.12 Questa direttiva introduce standard più severi per la sicurezza informatica e la gestione dei rischi per un’ampia gamma di aziende nei settori ad “alta criticità” (come energia, trasporti e sanità) e in “altri settori critici” (come la produzione e i servizi digitali).12

Le aziende rientranti nell’ambito di applicazione della norma sono tenute a rispettare una serie di obblighi rigorosi. In primo luogo, devono auto-valutare la loro posizione e registrarsi presso l’Autorità di Vigilanza per le Attività Regolamentate (SZTFH).12 Successivamente, devono condurre una valutazione del rischio basata sulla sicurezza delle informazioni, implementare misure di gestione del rischio e sviluppare piani dettagliati di gestione degli incidenti.12 La conformità deve essere dimostrata tramite una certificazione, con audit obbligatori almeno ogni due anni.14 La direttiva introduce poteri di esecuzione più rigorosi, comprese sanzioni amministrative significative. Le aziende in settori ad alta criticità possono incorrere in multe fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato annuo globale, a seconda di quale cifra sia più alta.12 Un cambiamento cruciale è la responsabilità personale per i membri dei consigli di amministrazione.13

La NIS2 non riguarda solo le grandi imprese direttamente interessate. Il suo impatto si sta già propagando alle piccole e medie imprese (PMI) che operano nelle loro catene di fornitura.14 Le grandi aziende, infatti, richiedono sempre più spesso che i loro partner rispettino gli standard di sicurezza informatica come prerequisito contrattuale. Ciò significa che la conformità alla NIS2 sta diventando un requisito non ufficiale ma essenziale per molte aziende ungheresi che aspirano a mantenere il loro posto in filiere economiche chiave.

CategoriaRequisiti ChiaveSanzioni e Responsabilità
Entità EssenzialiValutazione del rischio, gestione degli incidenti, continuità aziendale, sicurezza della catena di approvvigionamento, audit regolari.12Multe fino a 10 milioni di euro o 2% del fatturato globale (se superiore).12 Responsabilità personale per i dirigenti.13
Entità ImportantiObblighi simili alle entità essenziali, con un regime di sanzioni diverso.12Multe fino a 7 milioni di euro o 1,4% del fatturato globale (se superiore).12
PMI Indirettamente InteressateNon direttamente soggette, ma i partner delle grandi aziende richiedono la conformità agli standard di sicurezza informatica.14Rischio di esclusione dalle catene di fornitura e di perdita di opportunità commerciali.14

2.4 Imprese Locali e Cambiamenti di Mercato

In un contesto di cambiamenti più ampi, le imprese locali e le dinamiche di mercato mostrano sviluppi interessanti. SAP Ungheria ha annunciato la nomina di Péter Hidvégi a nuovo Amministratore Delegato, a partire dal 1° ottobre 2025, con l’obiettivo di rafforzare la presenza dell’azienda sul mercato locale.15 Hidvégi porta con sé oltre 20 anni di esperienza nel settore tecnologico e della consulenza, avendo ricoperto ruoli di leadership e lavorato con importanti clienti ungheresi.15

A livello di comportamenti dei consumatori, un titolo di Portfolio.hu del 3 settembre ha segnalato una “spiacevole sorpresa durante l’alta stagione turistica”.6 Il giornale ha notato che un numero inferiore di ungheresi ha trascorso le proprie vacanze nel Paese.6 Sebbene i dettagli non siano disponibili, questa tendenza potrebbe indicare un cambiamento nelle preferenze di spesa o una maggiore cautela economica tra i consumatori. Altre notizie di rilievo includono l’individuazione di un giro internazionale di fatture false, con sequestri per circa 40 milioni di euro, un’operazione che ha coinvolto anche l’Ungheria.17 Altri titoli importanti ma con articoli non accessibili includono un’analisi del Fondo Monetario Internazionale (FMI) sui rischi per il deficit e il debito ungherese e una discussione su come le imprese locali possano competere con il gigante cinese dell’e-commerce Temu.14

3. Infrastrutture e Iniziative di Politica Pubblica

3.1 Sviluppo di Infrastrutture Strategiche

L’Ungheria ha avviato il suo più grande progetto di espansione autostradale, un’iniziativa che riflette il suo impegno a rafforzare la sua posizione di hub logistico in Europa. Il 1° settembre è iniziata l’espansione dell’autostrada M1, un corridoio chiave che collega Budapest al confine austriaco.21 Il progetto prevede l’ampliamento di un tratto di 78 km a tre corsie, con l’aggiunta di una corsia “smart” per alleviare la congestione.21 I lavori, gestiti dalla Hungarian Concession Infrastructure Development Company (MKIF), dovrebbero essere completati in più fasi, con il tratto iniziale previsto per la fine di agosto 2028 e il resto un anno dopo.21 Questo progetto è fondamentale per facilitare il commercio, in particolare con la Germania, principale partner commerciale dell’Ungheria, e per attrarre ulteriori investimenti nel settore manifatturiero e delle batterie, settori in crescita nel Paese.4

3.2 Riforme Politiche Orientate al Consumatore

Il governo ungherese ha introdotto una riforma che tocca direttamente i consumatori, abolendo le commissioni per l’acquisto di vignette autostradali. A partire dal 1° settembre 2025, non possono più essere applicati costi aggiuntivi, né dai rivenditori fisici né da quelli online.23 La decisione, basata sull’Atto LVI del 2025, garantisce un prezzo uniforme e regolamentato dal governo per tutti i conducenti.24 La politica mira a rendere il processo di acquisto più conveniente ed economico, e si prevede che incoraggerà un maggior numero di persone a utilizzare le autostrade e a passare agli acquisti online. Questo cambiamento è un chiaro esempio della strategia del governo di attuare misure mirate per alleviare il costo della vita, promuovendo al contempo un’agenda di digitalizzazione più ampia per i servizi pubblici.24

4. Relazioni Geopolitiche e Commerciali

4.1 Rafforzamento dei Legami: La Cooperazione Economica Ungherese-Cinese

Le relazioni economiche tra Ungheria e Cina sono in un “periodo record di cooperazione”, secondo le dichiarazioni del Ministro degli Esteri Péter Szijjártó.9 I dati confermano questa affermazione: le aziende cinesi sono state i maggiori investitori in Ungheria nella prima metà del 2025. Il commercio bilaterale è cresciuto del 5%, e i lavori per la costruzione della ferrovia Budapest-Belgrado dovrebbero essere completati entro la fine dell’anno.9 Questa politica, che l’Ungheria definisce come un “incontro tra est e ovest” 9, si pone in contrasto con le crescenti tensioni geopolitiche globali, evidenziate anche dalle preoccupazioni espresse da personalità statunitensi sulla dipendenza economica dalla Cina.6

L’Ungheria, pur beneficiando di un notevole afflusso di capitali, espone la sua economia a rischi significativi. Se una guerra commerciale, o un conflitto tariffario tra gli Stati Uniti e la Cina, dovesse intensificarsi, l’alta integrazione dell’Ungheria nelle catene di valore globali la renderebbe vulnerabile a un “effetto paralizzante” sulle decisioni di investimento, come sottolineato dall’EBRD.3 Questo crea una contraddizione strategica: la ricerca di indipendenza attraverso la diversificazione dei partner commerciali potrebbe, in realtà, accrescere la vulnerabilità economica di fronte a un conflitto geopolitico maggiore.

4.2 Posizioni Diplomatiche e Politiche sulle Sanzioni dell’UE

L’Ungheria continua a esercitare la sua influenza all’interno dell’Unione Europea, in particolare in relazione alla politica delle sanzioni. Il 3 settembre, l’Ungheria e la Slovacchia hanno rinnovato la loro richiesta di revocare il congelamento dei beni e i divieti di visto imposti a sei uomini d’affari russi.25 Poiché l’estensione delle sanzioni richiede l’unanimità tra gli stati membri, la posizione di Ungheria e Slovacchia rappresenta un punto di attrito diplomatico e un’indicazione della loro volontà di discostarsi dalla linea politica comune dell’UE quando lo ritengono opportuno.25

5. Analisi Conclusiva e Prospettive

5.1 Sintesi delle Osservazioni Chiave

L’analisi dei dati disponibili per il 3 settembre 2025 rivela che l’economia ungherese si trova a un bivio. Sul piano interno, mostra una resilienza incoraggiante, alimentata da una solida domanda dei consumatori e da politiche governative proattive che incentivano gli investimenti e la digitalizzazione. La capacità di attrarre investimenti stranieri significativi, sia dalla Germania che dalla Cina, suggerisce che l’Ungheria si sta affermando come un partner strategico in un mondo in cui le catene di approvvigionamento si stanno ridefinendo.

Tuttavia, queste dinamiche positive sono controbilanciate da notevoli vulnerabilità esterne e fiscali. La divergenza di proiezioni tra le istituzioni finanziarie segnala una profonda incertezza sulle prospettive economiche, in particolare a causa dell’esposizione a potenziali tariffe commerciali globali. La traiettoria del debito pubblico e gli elevati costi per il suo servizio rappresentano una significativa limitazione a medio termine alla flessibilità fiscale del governo. L’implementazione della direttiva NIS2, pur essenziale per la sicurezza, aggiunge anche una complessità normativa e un rischio di non conformità per le imprese. L’approccio diplomatico unico dell’Ungheria, pur garantendo investimenti, la espone a potenziali shock derivanti da tensioni geopolitiche internazionali.

5.2 Rischi e Opportunità Chiave

Rischi:

  • Instabilità Fiscale: Il continuo aumento del debito pubblico e gli alti costi di finanziamento mettono a rischio la stabilità fiscale a lungo termine e potrebbero limitare la capacità del governo di attuare politiche economiche di sostegno.
  • Esposizione Geopolitica: La profonda integrazione dell’Ungheria nelle catene di valore globali e la sua crescente dipendenza dagli investimenti cinesi la rendono particolarmente vulnerabile a un’escalation di guerre tariffarie o a un conflitto geopolitico tra le principali potenze economiche.
  • Pressioni Inflazionistiche Persistenti: Nonostante la riduzione complessiva dell’inflazione, le pressioni sui prezzi sottostanti, specialmente nel settore dei servizi, rimangono un fattore di rischio che potrebbe erodere il potere d’acquisto e rallentare la crescita dei consumi.

Opportunità:

  • Hub di IDE: La capacità dell’Ungheria di attrarre investimenti strategici sia da Est che da Ovest la posiziona come un potenziale beneficiario della delocalizzazione e della diversificazione delle catene di approvvigionamento globali.
  • Vantaggio Infrastrutturale: Gli investimenti in progetti infrastrutturali su larga scala, come l’ampliamento dell’autostrada M1, migliorano la connettività del Paese e rafforzano la sua posizione come hub logistico regionale.
  • Politiche Flessibili: Le politiche governative mirate, che combinano riforme orientate al consumatore con il sostegno agli investimenti a lungo termine, offrono un quadro stabile per navigare le attuali sfide economiche.

5.3 Raccomandazioni

  • Per le Imprese: Le aziende che operano in Ungheria, in particolare quelle nei settori ad alta criticità, dovrebbero dare priorità assoluta alla conformità alla direttiva NIS2, investendo nella gestione del rischio informatico e nei protocolli di sicurezza. Le imprese che fanno parte delle catene di approvvigionamento di grandi aziende dovrebbero anticipare la necessità di conformarsi agli standard di sicurezza informatica richiesti dai loro partner. Si raccomanda inoltre di effettuare una pianificazione degli scenari per valutare la vulnerabilità a potenziali tariffe commerciali e a shock geopolitici.
  • Per gli Investitori: Dato il divario nelle previsioni, si raccomanda agli investitori di adottare una visione sfumata, monitorando sia i dati sulla domanda interna che quelli sul commercio estero. Il rendimento elevato dei titoli di stato ungheresi può rappresentare un’opportunità, ma deve essere ponderato rispetto ai rischi fiscali a medio termine del Paese e alle potenziali implicazioni del debito.

FONTI

  1. Central Bank Raises Hungarian Inflation Forecast for 2025 – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/banking/central-bank-raises-hungarian-inflation-forecast-for-2025/
  2. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed September 3, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  3. EUROPEAN COMMISSION Brussels, 4.6.2025 SWD(2025) 217 final COMMISSION STAFF WORKING DOCUMENT 2025 Country Report – Hungary Acco – Economy and Finance, accessed September 3, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/2cbf7c79-d190-466f-818a-35e6c4da42b1_en?filename=HU_CR_SWD_2025_217_1_EN_autre_document_travail_service_part1_v3.pdf
  4. EBRD forecasts Hungary’s GDP will grow by 1.5% in 2025 and 2.7% in 2026, accessed September 3, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/ebrd-forecasts-hungary-s-gdp-will-grow-by-1-5-in-2025-and-2-7-in-2026
  5. Outlook economico dell’Ungheria rivisto al negativo da S&P per rischi fiscali ed esterni, accessed September 3, 2025, https://it.investing.com/news/world-news/outlook-economico-dellungheria-rivisto-al-negativo-da-sp-per-rischi-fiscali-ed-esterni-93CH-2777502
  6. Donald Trump Jr: We want to do a lot of good business with our friendly allies – Portfolio.hu, accessed September 3, 2025, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250425/donald-trump-jr-we-want-to-do-a-lot-of-good-business-with-our-friendly-allies-757309
  7. German engineering Bosch to relocate production to Hungary in August. – bne IntelliNews, accessed September 3, 2025, https://www.intellinews.com/german-engineering-bosch-to-relocate-production-to-hungary-in-august-271138097/?archive=intellinews
  8. Bosch expands Miskolc plant – Emerging Europe, accessed September 3, 2025, https://emerging-europe.com/business/bosch-expands-miskolc-plant/
  9. FM Szijjártó: Hungary and China are living through a record period of cooperation, accessed September 3, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/fm-szijjarto-hungary-and-china-are-living-through-a-record-period-of-cooperation
  10. Economy – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/economy/
  11. LDC acquires operations in Hungary, Poland from Bunge, accessed September 3, 2025, https://ukragroconsult.com/en/news/ldc-acquires-operations-in-hungary-poland-from-bunge-2/
  12. Impact of the EU’s NIS 2 Directive on businesses and institutions – PwC, accessed September 3, 2025, https://www.pwc.com/hu/en/szolgaltatasok/risk-assurance/cybersecurity-services/nis2.html
  13. EU NIS 2 Directive: Expanded Cybersecurity Obligations for Key Sectors | Insights, accessed September 3, 2025, https://www.gtlaw.com/en/insights/2025/8/eu-nis-2-directive-expanded-cybersecurity-obligations-for-key-sectors
  14. EU’s new directive also affects Hungarian companies: how to prepare for NIS2 – Portfolio, accessed September 3, 2025, https://www.portfolio.hu/en/business/20250903/eus-new-directive-also-affects-hungarian-companies-how-to-prepare-for-nis2-783514
  15. New Managing Director Appointed at SAP Hungary – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/business/people/appointments/new-managing-director-appointed-at-sap-hungary/
  16. Tag “Hidvégi Péter” – Trade magazin, accessed September 3, 2025, https://trademagazin.hu/en/tag/hidvegi-peter/
  17. Scoperto un giro internazionale di fatture false, Gdf sequestra 40 mln – Investire Magazine, accessed September 3, 2025, https://www.investiremag.it/investire/2025/09/03/news/scoperto-un-giro-internazionale-di-fatture-false-gdf-sequestra-40-mln/
  18. GdiF RAVENNA: OPERAZIONE “GHOST CREDITS”. SCOPERTO GIRO INTERNAZIONALE DI FATTURE FALSE DI OLTRE 2 MILIARDI DI EURO PER FRODARE L’IVA. SEQUESTRI PER CIRCA 40 MILIONI DI EURO – Agenparl.eu, accessed September 3, 2025, https://agenparl.eu/2025/09/03/gdif-ravenna-operazione-ghost-credits-scoperto-giro-internazionale-di-fatture-false-di-oltre-2-miliardi-di-euro-per-frodare-liva-sequestri-per-circa-40-milioni-di-euro/
  19. accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/en/business/20250903/chinese-giant-in-hungarian-e-commerce-how-can-local-businesses-compete-with-temu-783490
  20. accessed January 1, 1970, https://www.portfolio.hu/en/economy/20250903/imf-analysis-identifies-risks-to-hungarys-deficit-and-debt-trajectory-783489
  21. M1 Expansion Starts – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/business/industry/transport/m1-expansion-starts/
  22. Expansion of Hungary’s M1 motorway to start on September 1, accessed September 3, 2025, https://abouthungary.hu/news-in-brief/expansion-of-hungary-s-m1-motorway-to-start-on-september-1
  23. Hungary Scraps Convenience Fees for Motorway Vignettes – Budapest Business Journal, accessed September 3, 2025, https://bbj.hu/business/industry/transport/hungary-scraps-convenience-fees-for-motorway-vignettes/
  24. There will be no convenience fee for purchasing Hungarian highway vignettes, accessed September 3, 2025, https://www.hungary-vignette.eu/en/news/there-will-be-no-convenience-fee-for-purchasing-hungarian-highway-vignettes
  25. Ungheria e Slovacchia chiedono la rimozione di alcuni oligarchi russi dalla lista delle sanzioni dell’UE – Gazeta Express, accessed September 3, 2025, https://www.gazetaexpress.com/it/Ungheria-e-Slovacchia-chiedono-la-rimozione-di-diversi-oligarchi-russi-dalla-lista-delle-sanzioni-dell%27UE/

Principali Notizie sull’Economia Ungherese (2 settembre 2025)

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PODCAST IN ITALIANO

Macroeconomia e Analisi degli Esperti

L’economia ungherese ha mostrato una lieve crescita nel secondo trimestre 2025. Il PIL è aumentato solo dello 0,2% su base annua (0,4% rispetto al trimestre precedente)[1]. A trainare l’espansione sono stati i servizi, in particolare il settore IT, le attività artistiche, ricreative e la ristorazione, mentre industria e agricoltura hanno frenato la performance complessiva[2]. Il comparto delle costruzioni ha dato un contributo positivo, segnando una crescita intorno al 4,3% nel trimestre[3]. Grazie a questo trimestre in lieve ripresa, l’Ungheria ha evitato una recessione tecnica dopo la contrazione di inizio anno[4].

Le prospettive macroeconomiche restano moderate. La Commissione Europea prevede che il PIL ungherese crescerà di appena 0,8% nel 2025, per poi accelerare al 2,5% nel 2026, sostenuto da consumi interni e graduale ripresa di investimenti ed esportazioni[5]. Sul fronte inflazione, dopo il picco del 2022-2023, il tasso dovrebbe scendere ma mantenersi elevato: le stime indicano un’inflazione al 4,1% nel 2025, in calo al 3,3% nel 2026[6]. Il governo ungherese stesso si è mostrato prudente, rivedendo al ribasso la previsione di crescita 2025 all’1% (dal 2,5% iniziale) a causa delle persistenti debolezze economiche[7].

Gli analisti locali evidenziano criticità nelle politiche economiche. Bod Péter Ákos, ex governatore della banca centrale e professore, avverte che le frequenti interferenze del governo nei prezzi stanno avendo effetti negativi. Ad esempio, il controllo sui margini del commercio al dettaglio e le richieste “volontarie” alle banche di ridurre commissioni e tassi – pur se mosse da buone intenzioni – spesso distorcono il mercato, posticipano gli aggiustamenti dei prezzi e indeboliscono la concorrenza[8]. Secondo Bod, queste distorsioni finiscono per alimentare l’inflazione e frenare la crescita, producendo esiti controproducenti nel medio termine. Gli economisti sottolineano quindi la necessità di tornare a politiche di mercato più prevedibili per contenere l’inflazione ostinata e rilanciare in modo sano l’economia.

Cooperazione Internazionale e Investimenti Esteri

L’Ungheria continua a rafforzare i legami economici con l’Asia, in particolare con la Cina. Il primo ministro Viktor Orbán ha recentemente ribadito che “il futuro appartiene alla cooperazione Est-Ovest” e spinge per intensificare la collaborazione bilaterale con Pechino, da cui Budapest trae significativi benefici economici[9]. In questa direzione, è stata annunciata l’apertura di una nuova Casa del Commercio ungherese a Pechino per favorire l’export e gli affari bilaterali. Secondo il ministro degli Esteri Péter Szijjártó, la creazione della trade house è già concordata tra partner ungheresi e cinesi ed è in via di finalizzazione formale[10]. Inoltre, durante una visita a Pechino, Szijjártó ha sottolineato che l’Ungheria vuole restare la destinazione europea numero uno per gli investimenti cinesi, dati i benefici che questi apportano alla trasformazione e performance dell’economia[11]. Proprio Szijjártó, prima di partire per la Cina, ha dichiarato che Budapest è interessata a una cooperazione “civilizzata” tra Est e Ovest, rifiutando nuove divisioni in blocchi contrapposti[12].

Questa settimana l’intensificazione dei rapporti con la Cina è stata sotto i riflettori. Una delegazione ungherese ha firmato a Pechino una serie di nuovi accordi commerciali e di investimento con partner cinesi, spaziando da infrastrutture a tecnologie. In parallelo, a Pechino si sono tenute celebrazioni per l’anniversario della vittoria nella Seconda guerra mondiale: Szijjártó ha partecipato alla parata commemorativa accanto ad altri leader come il presidente cinese Xi Jinping, il presidente russo Putin e il premier slovacco Fico[13]. La presenza ungherese a questo evento simboleggia la volontà di Budapest di mantenere relazioni aperte sia con Oriente che con Occidente, perseguendo una diplomazia economica multilaterale.

Anche la cooperazione regionale è in sviluppo, soprattutto nel settore energetico. Ungheria e Serbia hanno accelerato un progetto congiunto per un nuovo oleodotto tra i due paesi, destinato a ridurre la dipendenza dalle rotte ucraine. Szijjártó ha annunciato che il tratto ungherese (circa 190 km) del nuovo oleodotto sarà completato entro la fine del 2027[14]. L’infrastruttura sarà realizzata dal gruppo MOL e permetterà di fornire alla Serbia greggio russo Urals, rafforzando la sicurezza energetica regionale[14]. La collaborazione energetica con Belgrado include anche il gas: da inizio anno oltre 5 miliardi di m³ di gas naturale russo sono arrivati in Ungheria attraverso il gasdotto TurkStream via Serbia, volumi record che dovrebbero coprire ampiamente il fabbisogno annuale[15]. Queste mosse indicano la strategia ungherese di diversificare rotte e partner per garantire forniture stabili di energia, anche mantenendo rapporti con Russia e paesi vicini, nonostante la linea dura UE sul taglio delle importazioni energetiche russe[16].

Sviluppi Settoriali e Investimenti Locali

Nonostante la debolezza macro generale, l’economia ungherese vede fermento a livello microeconomico con nuove aperture e acquisizioni. Nel settore della ristorazione arriva un nome internazionale: Popeyes, famosa catena di pollo fritto di New Orleans, sbarcherà a Budapest in autunno aprendo il suo primo ristorante in Ungheria[17]. L’ingresso di Popeyes avviene tramite un accordo esclusivo con il gruppo locale Fusion, secondo Forbes, e fa parte di un trend che vede i grandi brand della ristorazione veloce interessarsi al mercato ungherese in espansione[18]. Sul fronte retail, la danese JYSK (arredamento e prodotti per la casa) ha inaugurato il suo 101° punto vendita in Ungheria, a Körmend, proprio in occasione del ventennale della presenza nel paese[19]. Il nuovo negozio, esteso su 1.000 m², si aggiunge a una recente serie di aperture (come quelle di Debrecen e Ózd) e conferma la strategia di espansione continua di JYSK nel mercato ungherese[20].

Anche nel comparto agricolo-alimentare si registrano importanti operazioni. La multinazionale del trading agricolo Louis Dreyfus Company (LDC) ha annunciato il completamento dell’acquisizione delle attività di cereali e semi oleosi di Viterra in Ungheria e Polonia[21]. L’operazione – frutto di un accordo con Bunge finalizzato il 1º settembre – rientra nei piani strategici di LDC per rafforzare la propria presenza nella regione[22]. Ciò significa che importanti silos, impianti di stoccaggio e network di commercio di grano e semi oleosi in Ungheria passeranno sotto il controllo di LDC, segnalando fiducia nel potenziale agricolo ungherese e garantendo probabilmente nuovi investimenti nel settore agroalimentare locale.

Nel campo dell’industria energetica e logistica si assiste a investimenti infrastrutturali significativi. Oltre al citato oleodotto con la Serbia, il paese sta potenziando le proprie autostrade: è ufficialmente partito l’ampliamento della M1, l’autostrada Budapest–Vienna. Dal 1º settembre sono iniziati i lavori per aggiungere una terza corsia lungo un tratto di 78 km della M1[23], precisamente tra Budapest e Győr, con l’implementazione di una “smart lane” per fluidificare il traffico. Il Ministero delle Costruzioni e Trasporti e la società concessionaria MKIF hanno confermato che l’opera migliorerà la capacità di una delle arterie più trafficate del paese[23]. Contestualmente, a Budapest si sono conclusi i lavori estivi di ammodernamento urbano: numerose strade, ponti e linee tramviarie sono stati rinnovati, e sono entrati in servizio nuovi autobus e tram[24]. Il sindaco Gergely Karácsony ha spiegato che queste ristrutturazioni, pianificate per i mesi estivi, mirano a migliorare la qualità del trasporto pubblico e della viabilità cittadina in modo duraturo[24].

Turismo e Settore Immobiliare

Il settore del turismo in Ungheria ha ricevuto un impulso straordinario grazie ad eventi internazionali. MotoGP è tornato in Ungheria per la prima volta in 33 anni, con il Gran Premio motociclistico disputato il 24 agosto sul nuovo circuito di Balaton Park (Lago Balaton). La presenza della MotoGP ha attirato una folla di appassionati da tutta Europa, generando un boom di visitatori stranieri nella regione. Secondo l’ente Visit Hungary, durante il weekend di gara l’area del Balaton ha registrato un aumento del 17% dei turisti stranieri rispetto al periodo festivo precedente[13]. Tra il 21 e il 24 agosto sono stati contati 269.000 ospiti nella zona, un +5% rispetto allo stesso weekend dell’anno scorso[25]. I tifosi provenivano principalmente da Germania, Polonia, Slovacchia, Cechia e Romania, con picchi di crescita dai paesi latini (gli arrivi dalla Spagna sono quadruplicati e quelli dall’Italia più che raddoppiati)[26]. L’impatto economico è stato notevole: gli hotel e le strutture ricettive attorno al Balaton hanno fatturato circa 5,8 miliardi di fiorini nel periodo, in aumento del 21% su base annua[27]. Località come Tihany, Balatonalmádi e Siófok hanno visto impennate nelle presenze, e parallelamente anche altri eventi (ad es. il festival musicale di Zamárdi) hanno contribuito al boom turistico[28][29]. Questo successo conferma il potenziale del turismo sportivo in Ungheria e il ritorno di grandi eventi internazionali dopo anni difficili.

Nel mercato immobiliare si osservano segnali di ripresa dell’attività. Ad agosto le compravendite di case sono aumentate di oltre il 20% rispetto all’anno precedente. In base alle stime della società Duna House, si sono concluse 11.369 transazioni immobiliari nel mese, pari a un +21,9% su base annua[30]. Agosto tipicamente è un mese forte per le vendite di abitazioni, ma il dato suggerisce che la domanda sta rimbalzando rispetto alla contrazione registrata nei mesi scorsi. Gli operatori collegano questa ripresa sia al miglioramento dell’outlook economico sia ai nuovi incentivi governativi nel settore dei mutui.

Proprio il governo ungherese ha lanciato il 1º settembre un’importante iniziativa per facilitare l’accesso alla casa: il programma “Home Start” per la prima casa. Esso offre mutui agevolati con tasso fisso al 3% annuo e anticipo ridotto al 10%[31]. L’offerta ha scatenato un’immediata corsa alle domande – migliaia di giovani acquirenti si sono presentati in banca nel primo giorno utile[31][32]. Possono beneficiare del programma i cittadini maggiorenni che non possiedono (o non hanno posseduto recentemente) immobili di valore significativo, con l’obiettivo di indirizzare i giovani a pagare un mutuo sulla propria casa invece che un affitto[33]. La forte domanda ha spinto le banche a competere attivamente: molte hanno esteso gli orari di apertura, aumentato il personale dedicato e persino introdotto ulteriori sconti e offerte per i nuovi mutuatari, nel tentativo di accaparrarsi clienti grazie al prestito al 3%[34]. Secondo il governo, l’enorme interesse conferma la necessità di tali strumenti e potrebbe infrangere record sia nel mercato del credito sia in quello immobiliare. In effetti, si parla già di banche pronte a proporre mutui a tassi inferiori al 3% anche fuori dal programma statale[35], segno di un contesto finanziario più favorevole per i consumatori. Con oltre il 91% delle famiglie ungheresi proprietarie della propria abitazione – uno dei tassi di home ownership più alti dell’UE – queste misure puntano a mantenere alta la tradizione di casa di proprietà, sostenendo al contempo il settore edile e la mobilità sociale dei più giovani[36].

Innovazione, Tecnologia e Sostenibilità

L’Ungheria continua a guardare avanti in termini di innovazione tecnologica e pratiche sostenibili. Budapest si prepara a ospitare il 12 settembre un simposio internazionale dedicato all’impatto culturale dell’Intelligenza Artificiale, organizzato dall’Università MOME e sostenuto dal Fondo Internazionale di Visegrád[37]. All’evento, che coinvolgerà esperti dei paesi V4, si discuterà come l’AI influenzi la società e la cultura, indicando l’impegno della regione ad approfondire le sfide tecnologiche emergenti.

Sul fronte della salute e tecnologia, una curiosità: si sperimentano soluzioni high-tech per migliorare l’igiene ospedaliera, con possibili ricadute anche in Europa centrale. Un ospedale di Taiwan ha adottato un sistema intelligente per monitorare in tempo reale il lavaggio delle mani dello staff medico, usando sensori Bluetooth e braccialetti RFID invece di telecamere[38][39]. Questa tecnologia rileva automaticamente quando e come avviene l’igienizzazione (durata, uso di sapone o disinfettante), garantendo privacy poiché priva di video-sorveglianza. I risultati iniziali mostrano un tasso di accuratezza intorno al 72% e gli sviluppatori puntano a integrarla con alert che ricordino agli operatori di lavarsi per almeno 40 secondi[40]. Tale sistema potrebbe fungere da modello innovativo per gli ospedali ungheresi e dell’Europa centrale, dove rafforzare il controllo delle infezioni è prioritario. Un monitoraggio automatico e discreto dell’igiene, infatti, alleggerirebbe il carico sul personale e ridurrebbe le infezioni ospedaliere, il tutto rispettando la privacy degli operatori[39].

Infine, la sostenibilità aziendale rimane un tema centrale anche in Ungheria, in linea con le tendenze globali. Un nuovo rapporto PwC – State of Decarbonization 2025 evidenzia che a livello mondiale cresce l’impegno “verde” del settore privato, e ciò si riflette anche nel tessuto imprenditoriale ungherese. Nel 2024 oltre 4.000 imprese hanno fissato obiettivi di riduzione delle emissioni tramite il Carbon Disclosure Project, nove volte più di cinque anni fa[41]. Ben 83% delle aziende riferisce di investire in ricerca e sviluppo per prodotti e servizi a basse emissioni, riconoscendo che le soluzioni sostenibili possono far crescere i ricavi del 6-25% rispetto a quelle tradizionali[42][43]. Molte PMI si stanno aggiungendo allo sforzo, e le imprese prevedono che entro il 2030 oltre un terzo del loro fatturato deriverà proprio dalla transizione climatica[43]. In pratica, le aziende parlano meno di “impegni climatici” in astratto e più di come integrare la sostenibilità nel proprio core business – che sia per soddisfare la domanda energetica con fonti pulite, proteggere asset esposti al clima o rispondere alle preferenze dei clienti[44]. Anche senza dichiarazioni altisonanti, la trasformazione sostenibile avanza: in Ungheria si moltiplicano i progetti di energia solare e green economy, e sia il settore pubblico sia quello privato stanno incrementando investimenti operativi e in capitale per la decarbonizzazione. Questa evoluzione “silenziosa” conferma che la sostenibilità non sta affatto scomparendo dall’agenda – al contrario, si sta trasformando in concrete strategie di business orientate alla resilienza di lungo periodo[45].

Fonti: Le informazioni provengono da comunicati e testate locali e internazionali del 2 settembre 2025, tra cui Budapest Business Journal, XpatLoop, About Hungary, Reuters, Hungarian Conservative, Portfolio.hu, Diplomacy & Trade e altre[1][13][8], opportunamente citate nel testo. Questo riassunto offre una panoramica delle notizie economiche ungheresi del giorno, spaziando dai dati macro alle iniziative settoriali locali, con commenti di esperti ed esempi di come l’economia ungherese si muove in ambito internazionale e verso il futuro.

[1] [2] [4] Hungary GDP Grows by 0.4 Per Cent in Q2 2025 – Hungarian Conservative
https://www.hungarianconservative.com/articles/current/hungary-gdp-grows-0-4-per-cent-q2-2025/
[3] [12] Latest News | Hungarian Political Journal
https://www.hungarianpoliticaljournal.com/latest-news
[5] [6] Economic forecast for Hungary – Economy and Finance
https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
[7] Hungary’s government slashes 2025 growth forecast to 1% – Reuters
https://www.reuters.com/markets/europe/hungarys-government-slashes-2025-growth-forecast-1-2025-07-29/
[8] Bod Péter Ákos: a piactorzítás növeli az inflációt és rontja a növekedést
https://hirnavigator.hu/hir/9130863-bod-peter-akos-a-piactorzitas-noveli-az-inflaciot-es-rontja-a-novekedest
[9] Minister Szijjártó: Hungary seeks to deepen economic cooperation …
https://abouthungary.hu/news-in-brief/minister-szijjarto-hungary-seeks-to-deepen-economic-cooperation-with-china
[10] New Trade House for Beijing, agreements with China
https://bbj.hu/politics/foreign-affairs/intl-relations/new-trade-house-for-beijing-agreements-with-china/
[11] Diplomacy Archives – The Budapest Times
https://www.budapesttimes.hu/category/diplomacy/
[13] [25] [26] [27] [28] [29] MotoGP Fuels Tourism and Record Hotel Revenues around Lake Balaton – Hungarian Conservative
https://www.hungarianconservative.com/articles/culture_society/motogp-tourism-balaton-hungary/
[14] [15] [16] Hungarian section of new oil pipeline to Serbia to be finished by end-2027, minister says | Reuters
https://www.reuters.com/business/energy/hungarian-section-new-oil-pipeline-serbia-be-finished-by-end-2027-minister-says-2025-09-01/
[17] Gastronomy – Budapest Business Journal
https://bbj.hu/category/budapest/gastronomy/
[18] [19] [20] [21] [22] [23] [24] Latest News | Hungarian Industry Monitor
https://www.hungarianindustrymonitor.com/latest-news
[30] [35] [37] XpatLoop.com – Hungary’s Leading Expat Media
https://xpatloop.com/
[31] [32] [33] [34] [36] Hungary’s 3-Per-Cent Mortgage Scheme Popular with Locals – Hungarian Conservative
https://www.hungarianconservative.com/articles/current/hungary-home-start-3-per-cent-mortgage-scheme/
[38] [39] [40] High-Tech Push for Cleaner Hands in Hospitals – Newsroom
https://fmnewsroom.com/fm-news/high-tech-push-for-cleaner-hands-in-hospitals/
[41] [42] [43] [44] [45] Sustainability Not Disappearing, Simply Transformed | Diplomacy & Trade
https://dteurope.com/sustainability/sustainability-not-disappearing-simply-transformed/

Economia Ungherese: Riepilogo del 1º Settembre 2025

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Macroeconomia e Politiche Monetarie

L’economia ungherese mostra segnali di marcato rallentamento nel 2025. La Commissione Europea prevede una crescita del PIL di appena +0,8% per quest’anno (con un rimbalzo al 2,5% nel 2026)[1], indicando di fatto un’economia quasi stagnante. Di conseguenza, il governo ha varato misure di stimolo mirate (come sgravi fiscali e incentivi abitativi) e ha rivisto al ribasso le proprie stime di crescita attorno all’1%. Nel frattempo l’inflazione, pur in forte decelerazione rispetto ai picchi dello scorso anno, rimane sopra il target: a luglio i prezzi al consumo sono saliti del 4,3% annuo[2]. Per questo la Banca Nazionale Ungherese (MNB) ha mantenuto invariato il tasso base al 6,50%, il più alto dell’UE, rinviando qualsiasi allentamento monetario finché l’inflazione non rientrerà stabilmente nel target[2]. La domanda interna sta timidamente riprendendosi, ma il contesto esterno rimane debole – in particolare la Germania, principale partner commerciale, è in difficoltà, condizionando negativamente l’outlook dell’industria ungherese[3]. Nonostante ciò, i conti con l’estero mostrano segnali positivi: l’Ungheria ha registrato un surplus di partite correnti e bilancia commerciale in miglioramento nella prima metà dell’anno[4], aiutando a mantenere il fiorino relativamente stabile (intorno a 400 HUF per 1 EUR). L’adesione all’euro resta per ora esclusa dall’agenda politica – il governo Orbán ribadisce che il passaggio alla moneta unica avverrà solo quando l’economia ungherese sarà abbastanza forte da sostenere il cambio, privilegiando nel frattempo la sovranità monetaria del fiorino.

Mercato del Lavoro

Il mercato del lavoro in Ungheria si conferma molto teso, con livelli occupazionali storicamente elevati. Nel periodo estivo il tasso di disoccupazione si è mantenuto intorno al 4,3%[5], tra i più bassi in Europa e vicino ai minimi dagli anni ’90. A luglio risultavano occupate in media 4,71 milioni di persone, mentre i disoccupati erano appena 211 mila[5]. Il numero di persone in cerca di lavoro registrate è sceso ai livelli più bassi dalla transizione post-comunista, segnale che il paese ha virtualmente raggiunto la piena occupazione[6]. Rispetto al 2010 vi sono circa 1 milione di occupati in più, arrivando a sfiorare i 4,7 milioni di lavoratori totali[7]. Questa espansione dell’occupazione è accompagnata da una robusta crescita salariale: a giugno la retribuzione lorda media ha toccato i 704.400 fiorini mensili (circa 1.800€), in aumento del +9,7% rispetto all’anno precedente (salario netto +9,6% a 484.200 HUF)[8]. Pur considerando l’inflazione, i salari reali sono cresciuti di quasi il 5% su base annua[8], rafforzando il potere d’acquisto delle famiglie. Il governo attribuisce questi risultati anche alle sue politiche attive del lavoro e ai programmi di incentivi all’assunzione, sottolineando come la priorità resti sostenere l’occupazione nazionale. Non mancano tuttavia segnali di rallentamento: alcune analisi indicano un aumento dei licenziamenti in determinati settori e una lieve riduzione degli occupati rispetto all’anno precedente in alcune fasce d’età[9]. In sintesi, il mercato del lavoro ungherese resta in una fase di quasi piena occupazione, con alta domanda di manodopera e salari in crescita, anche se la dinamica potrebbe moderarsi in linea con il generale raffreddamento dell’economia.

Industria e Settore Manifatturiero

L’industria ungherese sta sperimentando un rallentamento, riflesso dai più recenti indicatori congiunturali. Ad agosto l’indice PMI manifatturiero è sceso a 48,9 punti[10] (da 50,5 di luglio), tornando sotto la soglia di 50 che separa crescita da contrazione. Si tratta del secondo mese estivo consecutivo di flessione dell’attività manifatturiera, con la maggior parte delle sotto-componenti in calo. In particolare si registra un netto arretramento dei nuovi ordini e una diminuzione delle scorte di acquisto, mentre l’indice dell’occupazione nel settore è scivolato in territorio negativo[11]. Questo quadro conferma le difficoltà di un settore esposto al rallentamento della domanda europea (specie tedesca) e all’erosione della competitività causata dai costi elevati. Dal lato dei prezzi industriali si osserva comunque un allentamento delle pressioni: i prezzi alla produzione (PPI) di luglio sono aumentati del +4,5% su base annua[12] – il valore più basso dall’autunno 2024 – segnando un netto raffreddamento rispetto ai tassi a due cifre visti l’anno scorso. Su base mensile, i listini industriali sono rimasti praticamente invariati a luglio, con un leggero +0,4% sul mercato interno compensato da un -0,1% sul mercato estero[13]. Questo rallentamento dell’inflazione alla produzione suggerisce minori costi a monte per le imprese, fattore che potrebbe tradursi in una graduale discesa dei prezzi al consumo nei mesi successivi. Segnali misti arrivano dal commercio di beni: a luglio l’export merceologico ungherese è cresciuto del +3,5% annuo, a fronte di import in lieve aumento (+1%), generando un surplus commerciale mensile di 578 milioni di euro[14]. Ciò indica che, pur in un contesto industriale fiacco, le vendite all’estero tengono, grazie anche alla competitività di alcuni segmenti (es. automotive e agroalimentare) e al cambio favorevole. Resta tuttavia da vedere se il settore manifatturiero riuscirà a invertire rapidamente la rotta: molto dipenderà dalla ripresa della domanda europea e dall’arrivo dei fondi del Recovery Plan UE, ancora bloccati dal braccio di ferro tra Budapest e Bruxelles.

Politiche Governative e Riforme Economiche

Il 1º settembre 2025 è stato caratterizzato dall’entrata in vigore di una serie di nuove misure economiche e sociali in Ungheria, volte sia a sostenere la crescita che ad alleviare il costo della vita per determinate categorie. In primo piano le politiche abitative: è stato lanciato ufficialmente il nuovo Programma “Home Start”, che offre mutui agevolati al 3% fisso ai giovani acquirenti alla prima casa[15]. Grazie a questo schema, chi compra la prima abitazione può ottenere finanziamenti fino a 50 milioni di fiorini (circa 135.000 €) con rate trentennali al 3%, un tasso nettamente inferiore a quello di mercato (7-9%). L’impatto sul bilancio statale per il 2025 è limitato, ma a regime il costo annuo del programma potrebbe oscillare tra 50 e 150 miliardi di HUF (0,3-0,8% del PIL) a seconda delle adesioni. Si stima che una famiglia che accende un mutuo di 30 milioni HUF possa risparmiare quasi 90 mila fiorini al mese di rata grazie al tasso agevolato[16]. Il prestito non richiede requisiti familiari specifici (non serve essere sposati né avere figli), ma richiede residenza e lavoro in Ungheria e almeno due anni di contributi versati. Inoltre, il Home Start è cumulabile con altri incentivi esistenti (come il CSOK Plus per le famiglie o il Babaváró), permettendo ai beneficiari di sommare più agevolazioni. Parallelamente, altri provvedimenti sono scattati ad inizio mese: tutte le aziende convenzionate dovranno ora accettare la versione digitale della SZÉP Card (il sistema di buoni welfare per lavoratori) e vengono introdotte penali per chi non spende in tempo i crediti accumulati. In particolare, se il saldo caricato sulla card non viene utilizzato entro un anno (entro il 20 marzo o il 20 settembre dell’anno successivo all’accredito), verrà applicata una commissione del 15% sull’importo residuo[17]. Questa mossa mira a stimolare la spesa dei consumatori e ad evitare che i fondi restino inutilizzati, oltre a promuovere la digitalizzazione dei pagamenti. Sul fronte dei trasporti, una piccola ma apprezzata novità riguarda i pedaggi autostradali: da settembre sono state eliminate le commissioni di convenienza per l’acquisto online delle vignette autostradali[18]. Finora acquistare il tagliando digitale tramite alcuni portali comportava costi extra (fino a diverse centinaia di fiorini); d’ora in poi, invece, tutti pagheranno lo stesso prezzo standard indipendentemente dal canale utilizzato, garantendo maggiore trasparenza e risparmio per gli automobilisti. Un ulteriore intervento con impatto sociale è la distribuzione di buoni alimentari ai pensionati: proprio dal 1º settembre Poste Ungheresi ha iniziato a recapitare a 2,6 milioni di pensionati (o persone con trattamenti assistenziali similari) dei voucher dal valore di 30.000 fiorini cadauno, utilizzabili fino a fine anno per l’acquisto di generi alimentari freddi[19]. L’operazione, dal costo complessivo di 82,7 miliardi di fiorini coperti dal bilancio statale[20], punta a sostenere il potere d’acquisto degli anziani di fronte all’aumento dei prezzi dei beni di prima necessità. Tra le altre misure minori entrate in vigore segnaliamo l’aggiornamento delle tariffe notarili (con riduzioni per chi accende mutui agevolati come l’Home Start o prestiti “verdi” per l’efficienza energetica) e l’avvio a Budapest del nuovo sistema di catasto immobiliare elettronico, che digitalizza le pratiche e sospende temporaneamente alcuni servizi in presenza fino al 5 settembre per consentire la transizione. Complessivamente, il pacchetto di riforme del 1º settembre riflette la strategia del governo Orbán di combinare iniziative pro-crescita (incentivi all’edilizia, sostegno ai consumi) con misure di welfare mirato, nell’intento sia di stimolare l’economia in rallentamento sia di consolidare il consenso in vista delle elezioni del 2026.

Commercio Estero e Infrastrutture

Sul versante estero, i dati più recenti delineano una bilancia commerciale dei servizi in forte attivo e la prosecuzione di importanti progetti infrastrutturali energetici. Nel secondo trimestre 2025 il commercio con l’estero di servizi ha generato per l’Ungheria un surplus di 3,1 miliardi di euro, in aumento di 423 milioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente[21]. Questo risultato è stato ottenuto grazie a una crescita delle esportazioni di servizi del +2,4% annuo a fronte di un calo delle importazioni del -3,4%[22]. Tra i settori trainanti spiccano il turismo (servizi di viaggio) e i servizi alle imprese: insieme, queste voci hanno contribuito per oltre 1,6 miliardi di euro all’avanzo trimestrale[23]. Circa due terzi dell’export di servizi ungherese è diretto verso paesi UE – in primis Germania (20% del totale) – mentre tra i mercati extra-UE spiccano gli Stati Uniti e il Regno Unito, che hanno registrato incrementi significativi negli scambi di servizi[24][25]. Anche il commercio estero di beni, come accennato, resta in attivo, sebbene su valori più contenuti. Guardando alle infrastrutture energetiche, proprio il 1º settembre il governo ha annunciato progressi su un progetto strategico: il nuovo oleodotto che collegherà l’Ungheria alla Serbia. Entro il 2027 sarà completata la tratta ungherese di circa 190 km di questo pipeline, realizzato in collaborazione con il gruppo petrolifero MOL, che permetterà di fornire alla Serbia greggio russo Urals attraverso il territorio ungherese[26][27]. L’iniziativa rientra negli sforzi di Budapest per rafforzare la sicurezza energetica nazionale e regionale, anche in risposta alle turbolenze causate dalla guerra in Ucraina. A tal proposito, il ministro degli Esteri Péter Szijjártó ha reso noto che nei primi otto mesi dell’anno l’Ungheria ha già importato 5 miliardi di m³ di gas tramite il gasdotto TurkStream (che transita in Serbia), volume che potrebbe portare le importazioni annue via TurkStream a un record storico nel 2025[28]. Ciò evidenzia come, nonostante gli obiettivi dell’UE di affrancarsi dai combustibili fossili russi entro il 2027, Budapest continui a puntare su accordi bilaterali per garantire forniture energetiche a prezzi competitivi. In parallelo, l’Ungheria sta esplorando investimenti in energie rinnovabili e diversificazione delle rotte di approvvigionamento (come l’interconnettore gas con la Polonia e i progetti solari), ma nel breve termine il ruolo della Russia come partner energetico rimane cruciale. In definitiva, sul fronte esterno l’economia ungherese beneficia di un forte export di servizi e di una relativa tenuta dell’export manifatturiero, mentre sul piano energetico il governo procede con una strategia pragmatica di assicurarsi risorse tradizionali a dispetto delle tensioni geopolitiche, cercando al contempo di conciliare tale scelta con gli impegni europei di lungo periodo.

Fonti

  1. Panoramica Economica Ungherese: Notizie Principali del 25 Luglio 2025 – Economia.hu. (Previsioni UE su crescita e inflazione; tassi di interesse MNB invariati)https://economia.hu/panoramica-economica-ungherese-notizie-principali-del-25-luglio-2025/
  2. Governor of the National Bank of Hungary’s Major Economic AnnouncementsHungarian Conservative, 29 agosto 2025. (Dichiarazioni di Varga su inflazione, tassi e programma Home Start)https://www.hungarianconservative.com/articles/current/national-bank-of-hungary-major-economic-announcements/
  3. Hungarian manufacturing PMI drops to 48.9 in AugustReuters, 1 settembre 2025. (Indice PMI manifatturiero di agosto in contrazione)https://www.reuters.com/markets/europe/hungarian-manufacturing-pmi-drops-489-august-2025-09-01/
  4. Industrial producer prices up by 4.5 percent (July 2025)The Budapest Times, 2 settembre 2025. (Dati prezzi alla produzione di luglio 2025)https://www.budapesttimes.hu/economy/industrial-producer-prices-up-by-4-5-percent/
  5. Average gross earnings up by nearly 10 percent (June 2025)The Budapest Times, 1 settembre 2025. (Statistiche su salari medi e crescita retributiva a giugno)https://www.budapesttimes.hu/economy/average-gross-earnings-up-by-nearly-10-percent/
  6. Unemployment rate at 4.3% (luglio 2025)The Budapest Times, 1 settembre 2025. (Dati occupazione e disoccupazione di luglio 2025)https://www.budapesttimes.hu/corporate/unemployment-rate-at-4-3/
  7. 1 September brings major changes in Hungary: Housing support, motorway tolls, public transport and moreDaily News Hungary, 1 settembre 2025. (Elenco dei provvedimenti in vigore dal 1º settembre: mutui al 3%, SZÉP card digitale, pedaggi, voucher pensionati ecc.)https://dailynewshungary.com/1-september-changes-hungary-housing-motorway/
  8. Q2 Surplus in External Trade in Services: EUR 3.1 billionDiplomacy & Trade (D&T Europe), 29 agosto 2025. (Dati commercio estero di servizi nel 2º trimestre 2025)https://dteurope.com/economy/q2-external-trade-in-services-eur-3-1-billion/
  9. Hungarian section of new oil pipeline to Serbia to be finished by end-2027, minister saysReuters, 1 settembre 2025. (Annuncio sul nuovo oleodotto Ungheria-Serbia e dati import gas TurkStream)https://www.reuters.com/business/energy/hungarian-section-new-oil-pipeline-serbia-be-finished-by-end-2027-minister-says-2025-09-01/

L’Economia Ungherese: Una Panoramica Dettagliata al 29 Agosto 2025

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1. Sintesi Esecutiva: Quadro d’insieme

Il 29 agosto 2025, il panorama economico ungherese si presenta come un intricato mosaico di forze contrastanti. L’analisi approfondita rivela un’economia gravata da persistenti venti contrari a livello macroeconomico, ma contemporaneamente caratterizzata da sacche di notevole resilienza e da dinamici investimenti settoriali mirati. Le stime di crescita del Prodotto Interno Lordo (PIL) sono state riviste al ribasso, e le grandi imprese esprimono un sentimento di incertezza diffusa. Ciononostante, settori specifici come l’automotive e il farmaceutico stanno attirando capitali significativi, sia nazionali che esteri, fungendo da motori di crescita in un contesto altrimenti cauto. Le politiche governative si concentrano sul doppio binario del sostegno sociale e dell’attrazione di investimenti diretti, in un ambiente segnato da un acceso conflitto tra una politica monetaria rigorosa e una politica fiscale espansiva. Le profonde interconnessioni con le dinamiche geopolitiche, in particolare con l’Unione Europea, gli Stati Uniti e la Russia, aggiungono ulteriori strati di complessità e rischio all’equazione economica.

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2. Analisi Macroeconomica: Indicatori Chiave e Contraddizioni Strutturali

2.1 Crescita e Prospettive del PIL: La Narrativa del “Riallineamento”

Il percorso di crescita economica ungherese si trova in una fase di transizione, caratterizzata da una dicotomia tra la narrazione ufficiale di una ripresa robusta e una revisione più cauta allineata alle previsioni di istituzioni indipendenti.1 I dati recenti mostrano un quadro eterogeneo. Dopo una contrazione inaspettata del PIL dello 0,2% su base trimestrale nel primo trimestre del 2025, un risultato attribuito alle crescenti tensioni commerciali a livello globale 2, le stime preliminari per il secondo trimestre hanno segnalato una modesta ripresa. La crescita trimestrale è stata dello 0,4%, ma il dato su base annua ha raggiunto solo un debole +0,1%.3

Questo modesto rialzo, sebbene tecnicamente indichi la fine della contrazione, non si è tradotto nella robusta ripresa che era stata auspicata. La crescita annua rimane essenzialmente stagnante e i dati confermano che le sfide strutturali, come il rallentamento della produzione industriale 1, persistono e rendono l’economia vulnerabile a fattori esterni, tra cui il rallentamento globale. La narrazione di una ripresa forte sembra aver ceduto il passo a una realtà più circospetta, suggerendo che le politiche di stimolo del governo, pur essendo aggressive, non hanno ancora prodotto un impatto sufficientemente forte per superare i persistenti venti contrari.

2.2 Politica Monetaria vs. Fiscale: Il Conflitto Interno

Una delle principali contraddizioni che definiscono l’economia ungherese è l’evidente conflitto tra la politica monetaria e quella fiscale. Il 26 agosto 2025, la Banca Nazionale d’Ungheria (MNB) ha mantenuto il suo tasso di interesse di riferimento stabile al 6,5% per l’undicesimo mese consecutivo.4 Questa decisione, in linea con le aspettative del mercato, riflette l’approccio “cauto e paziente” della banca centrale, ritenuto necessario a causa dei persistenti rischi per l’inflazione, delle tensioni geopolitiche e della volatilità dei prezzi delle materie prime.4 L’istituto monetario ha ribadito che la stabilità dei prezzi può essere raggiunta in modo sostenibile solo garantendo condizioni monetarie restrittive, un chiaro segnale di vigilanza di fronte alle pressioni inflazionistiche.

In netto contrasto, il governo sta perseguendo una strategia fiscale aggressiva ed espansiva per stimolare la crescita e il consenso pre-elettorale.1 Questa include massicci piani di spesa, programmi come “Otthon Start” per il mercato immobiliare e significative riforme fiscali, come l’esenzione dall’imposta sul reddito per le madri con tre figli a partire da ottobre.6 Queste misure, pur potenzialmente efficaci nel generare crescita a breve termine e migliorare il sentiment economico, creano una tensione significativa con gli obiettivi di consolidamento fiscale e rischiano di allargare il deficit di bilancio dal prossimo anno.1 La dicotomia tra la politica espansiva del governo e la rigorosa prudenza della MNB è un conflitto che solleva dubbi sulla sostenibilità del modello economico ungherese a medio termine. Gli analisti esterni esprimono scetticismo sulla possibilità che le politiche attuali siano sufficienti a raggiungere gli obiettivi di bilancio senza un significativo aggiustamento fiscale.1

2.3 Inflazione Persistente: I Dettagli di Luglio 2025

Nonostante gli sforzi della banca centrale, le pressioni inflazionistiche continuano a definire il contesto economico. I dati di luglio 2025 indicano che il tasso di inflazione annuale è sceso al 4,3% dal 4,6% di giugno.7 Tuttavia, questo valore si mantiene al di sopra delle aspettative del mercato (4,1%) e supera l’intervallo di tolleranza della MNB (obiettivo del 3% ± 1 punto percentuale), che la banca centrale prevede di non raggiungere fino all’inizio del 2027.4 L’inflazione è alimentata in particolare dai prezzi dei beni essenziali: gli alimentari sono aumentati del 5,9%, i servizi del 5,3% e l’elettricità, il gas e altri combustibili hanno registrato un incremento del 10,9%.7 Nonostante l’inflazione core, che esclude gli elementi volatili, sia scesa al 4,0% 7, l’aumento dei costi energetici e dei servizi rappresenta un segnale d’allarme che grava direttamente sulle finanze delle famiglie e delle piccole imprese. Questo specifico spostamento delle fonti di inflazione giustifica la forte resistenza della MNB a tagliare i tassi, in quanto la stabilità dei prezzi in settori cruciali è ancora lontana dall’essere raggiunta.

2.4 Mercato del Lavoro: Un’Ancora di Stabilità

In un contesto di incertezza macroeconomica, il mercato del lavoro ungherese si distingue come un’ancora di stabilità. Secondo i dati di luglio 2025, il numero medio di persone occupate tra i 15 e i 74 anni ha raggiunto 4,71 milioni, con il tasso di disoccupazione che si è attestato al 4,3%, rimanendo invariato rispetto all’anno precedente.8 Nonostante una leggera flessione di 30.000 occupati su base annua nel periodo maggio-luglio, i dati complessivi indicano una notevole resilienza.8 La durata media della ricerca di un impiego è di 11,5 mesi, ma il 42,5% dei disoccupati ha trovato lavoro in meno di tre mesi, suggerendo una fluidità di fondo nel mercato.8 Questa stabilità occupazionale fornisce un’importante base di supporto all’economia in un periodo di crescita lenta.

2.5 Sentiment Economico: Un Segnale di Cauto Ottimismo

Un segnale incoraggiante emerge dal sondaggio dell’istituto di ricerca economica GKI, che ha rilevato un miglioramento del sentiment di imprese e consumatori ad agosto. L’indicatore combinato è salito a -17 punti, rispetto ai -19,2 del mese precedente.9 Questo miglioramento, sebbene modesto e da un livello ancora negativo, è un segnale che le misure di stimolo del governo potrebbero avere un impatto positivo sul sentimento a breve termine. L’ottimismo è aumentato in quasi tutti i settori, con i servizi alle imprese che hanno espresso la visione più favorevole, mentre l’industria delle costruzioni rimane la meno fiduciosa.9 Inoltre, la prevedibilità dell’ambiente imprenditoriale ha raggiunto un massimo di cinque mesi ad agosto, e l’indicatore dell’occupazione ha smesso di deteriorarsi.9 Questo allineamento tra il miglioramento del sentiment e la stabilità dei dati occupazionali suggerisce un cauto ottimismo nel breve termine.

3. Sviluppi Microeconomici e Settoriali: Punti di Forza e Criticità

3.1 Investimenti Diretti Esteri (IDE) e Industria: I Motori della Crescita

In un quadro macroeconomico complesso, gli investimenti diretti esteri (IDE) rappresentano una chiara forza motrice dell’economia ungherese. Settori strategici come l’automotive e il farmaceutico stanno attirando capitali significativi, fungendo da “sacche di resilienza” e aree di crescita strategica.10 Le notizie da fine 2024 avevano già confermato che il 2025 avrebbe visto l’apertura di due nuove fabbriche di auto, una di BYD e una di BMW, a testimonianza di questo trend.1 Questa focalizzazione del governo sull’attrazione di IDE, in particolare dagli Stati Uniti 10, è una strategia chiara per bilanciare la stagnazione della produzione industriale e la vulnerabilità a catene di approvvigionamento globali fragili. Questi investimenti mirati stanno creando una dualità nell’economia ungherese, dove il settore manifatturiero ad alto valore aggiunto opera come un motore di crescita robusto, a differenza di settori più tradizionali che faticano.

3.2 Mercato Immobiliare di Budapest: La Crisi dei Prezzi e la Risposta del Governo

Il mercato immobiliare, in particolare a Budapest, illustra in modo lampante le sfide microeconomiche del paese. All’inizio del 2025, i prezzi degli immobili di nuova costruzione nella capitale hanno registrato un’impennata senza precedenti, raggiungendo una media di 1,5 milioni di fiorini per metro quadrato.6 L’offerta di nuove costruzioni fatica a tenere il passo con la crescente domanda, creando uno squilibrio strutturale.6 Le disparità nei tassi ipotecari tra il mercato del nuovo e quello dell’usato aggravano ulteriormente la crisi abitativa.

Le recenti misure governative, come il programma di prestiti “Otthon Start”, sono state introdotte per stimolare il mercato nell’ultimo trimestre dell’anno.12 Parallelamente, le riforme fiscali che concedono esenzioni dall’imposta sul reddito alle madri con più figli 6 hanno l’obiettivo di sostenere le famiglie. Tuttavia, queste misure, pur avendo un impatto sociale positivo, rischiano di intensificare ulteriormente la domanda in un mercato già surriscaldato, alimentando potenzialmente l’inflazione immobiliare e aumentando la disconnessione tra i prezzi delle case e il reddito medio dei cittadini.

3.3 Sicurezza Energetica: La Dipendenza e i Rischi Geopolitici

Un elemento fondamentale della stabilità economica ungherese è la sua dipendenza dal petrolio russo.13 Le forniture di petrolio russo tramite l’oleodotto Druzhba, che erano state interrotte a seguito di un attacco in Ucraina, sono riprese il 28 agosto.14 Nonostante le riserve commerciali fossero sufficienti a coprire la breve interruzione 14, una dipendenza così forte rende l’economia vulnerabile a qualsiasi escalation del conflitto in Ucraina. Questo evento dimostra in modo tangibile come la politica estera e la sicurezza energetica ungherese siano strettamente interconnesse. La posizione di Budapest, che privilegia il dialogo con la Russia e blocca gli aiuti all’Ucraina, non è solo una posizione politica, ma è profondamente radicata nelle necessità economiche del paese. La vulnerabilità del paese a un’interruzione prolungata delle forniture è un fattore di rischio sistemico che motiva l’atteggiamento pragmatico del governo.

4. Contesto Geopolitico e Relazioni Internazionali

4.1 Le Tensioni con l’Unione Europea: Il Blocco degli Aiuti all’Ucraina

Al 29 agosto 2025, le tensioni tra Ungheria e Unione Europea rimangono elevate, in particolare per quanto riguarda il sostegno a Kiev. L’Ungheria ha bloccato una dichiarazione congiunta dei 27 stati membri dell’UE in seguito agli attacchi missilistici a Kiev, sollevando obiezioni a frasi chiave e bloccando oltre 6 miliardi di euro destinati all’Ucraina tramite l’European Peace Facility.16 Questo blocco si inserisce in un modello di lunga data, risalente a un veto posto a dicembre 2023 su un pacchetto di aiuti da 50 miliardi di euro.18 Questa strategia può essere interpretata come un tentativo di utilizzare il veto come leva finanziaria per fare pressione su Bruxelles al fine di sbloccare i fondi UE congelati per il paese.19 Tale approccio, pur potendo portare a guadagni a breve termine, rischia di danneggiare la reputazione e la stabilità finanziaria a lungo termine dell’Ungheria all’interno del blocco.

4.2 Rapporti con gli Stati Uniti e la Russia: L’Equilibrio Strategico

Il ruolo dell’Ungheria nel contesto geopolitico è complesso e pragmatico. Il 29 agosto, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha chiamato il premier ungherese Viktor Orbán per discutere del blocco dell’adesione dell’Ucraina all’UE, un contatto di alto livello che sottolinea l’importanza strategica dell’Ungheria come potenziale intermediario.20 La proposta dell’Ungheria di ospitare futuri colloqui di pace tra i leader di Russia e Ucraina rafforza la sua posizione di attore diplomatico chiave, che cerca di operare al di là delle posizioni dominanti dell’UE.20

5. Valutazione dei Rischi e delle Opportunità

L’analisi dei dati al 29 agosto 2025 evidenzia un quadro complesso per investitori e stakeholder che operano o intendono operare in Ungheria.

I rischi principali derivano principalmente dalla dicotomia tra le politiche interne e le sfide esterne. L’incoerenza tra la politica monetaria restrittiva della MNB e la politica fiscale espansiva del governo crea un’incertezza fondamentale e potrebbe minare la stabilità a lungo termine.1 L’inflazione, pur in calo, rimane superiore all’obiettivo e persistente in settori chiave, richiedendo una vigilanza continua.4 La vulnerabilità geopolitica del paese, evidenziata dalla dipendenza energetica dalla Russia e dalle tensioni con l’UE e l’Ucraina, rappresenta un rischio significativo per la stabilità economica. Inoltre, l’economia ungherese rimane esposta a shock esterni, come dimostrato dalla contrazione del PIL nel primo trimestre legata alle tensioni commerciali globali.2

Nonostante questi rischi, esistono significative opportunità di investimento. I settori dell’automotive e del farmaceutico continuano ad attrarre consistenti IDE, offrendo opportunità di crescita e resilienza strategica.1 La stabilità del mercato del lavoro, con un basso tasso di disoccupazione e un’occupazione in larga parte stabile 8, offre un ambiente favorevole per le imprese che cercano di espandere la loro forza lavoro. Infine, il miglioramento del sentiment economico di imprese e consumatori ad agosto 9 potrebbe segnalare una ripresa della spesa e della domanda nel prossimo futuro.

6. Conclusioni e Raccomandazioni Strategiche

In sintesi, l’economia ungherese al 29 agosto 2025 si trova a un bivio, definita da una dualità fondamentale. Non è in crisi, ma è gravata da profonde contraddizioni. Il governo sta scommettendo su una strategia di crescita basata su stimoli fiscali e sull’attrazione di investimenti diretti strategici, mentre la banca centrale si concentra sulla stabilità dei prezzi. Per un investitore o un analista, la comprensione di questa dicotomia è fondamentale per il successo. La capacità di navigare in un contesto geopolitico volatile, in particolare le complesse relazioni con l’UE e la Russia, è altrettanto cruciale. La sostenibilità a lungo termine del modello economico ungherese dipenderà dalla sua capacità di risolvere il conflitto tra la necessità di stimolare la crescita e il dovere di garantire la stabilità fiscale e monetaria.

FONTI

  1. News del 25 agosto 2025 – YouTube, accessed August 29, 2025, https://www.youtube.com/shorts/IB3mODT2YoA
  2. Anche Orban paga le politiche dell’amico Trump. Pil ungherese in calo dello 0,2% nel primo trimestre – Il Fatto Quotidiano, accessed August 29, 2025, https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/04/30/anche-orban-paga-le-politiche-dellamico-trump-pil-ungherese-in-calo-dello-02-nel-primo-trimestre/7970212/
  3. Tasso di crescita annuale del PIL in Ungheria | 1996-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed August 29, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/gdp-growth-annual
  4. Hungary holds base rate at 6.5% as inflation pressures persist By Reuters – Investing.com, accessed August 29, 2025, https://www.investing.com/news/economy-news/hungary-holds-base-rate-at-65-as-inflation-pressures-persist-4211103
  5. Tasso di base dell’Ungheria | 1987-2025 Dati – IT | TRADINGECONOMICS.COM, accessed August 29, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/interest-rate
  6. News del 26 febbraio 2025 – YouTube, accessed August 29, 2025, https://m.youtube.com/watch?v=Beif4Iz6Nrs
  7. Tasso di inflazione in Ungheria | 1992-2025 Dati | 2026-2027 Previsione, accessed August 29, 2025, https://it.tradingeconomics.com/hungary/inflation-cpi
  8. Hungary’s Employment Holds Steady in July, Unemployment Rate at 4.3% – Budapest Business Journal, accessed August 29, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/figures/hungarys-employment-holds-steady-in-july-unemployment-rate-at-4-3/
  9. Business Sentiment, Consumer Confidence Improves in August – GKI, accessed August 29, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/business-sentiment-consumer-confidence-improves-in-august-gki/
  10. News del 29 luglio 2025 – YouTube, accessed August 29, 2025, https://www.youtube.com/watch?v=ZULQ9FNFLPs
  11. BYD è già pronta, produrrà auto in Ungheria dal 2025 – Motor1.com, accessed August 29, 2025, https://it.motor1.com/news/741158/byd-bmw-ungheria-produzione-auto/
  12. L’economia ungherese: un’analisi dettagliata degli sviluppi chiave al …, accessed August 29, 2025, https://economia.hu/leconomia-ungherese-unanalisi-dettagliata-degli-sviluppi-chiave-al-26-agosto-2025/
  13. TRT Global – Ungheria afferma che non sarà trascinata in guerra dopo l’attacco al gasdotto che trasporta petrolio russo, accessed August 29, 2025, https://trt.global/italiano/article/56261d79d760
  14. Russian oil supplies to Hungary via Druzhba pipeline have resumed …, accessed August 29, 2025, https://www.eurointegration.com.ua/eng/news/2025/08/28/7218935/
  15. Ungheria: ministro Esteri Szijjarto, forniture petrolio russo da oleodotto Druzhba riprenderanno da domani – Agenzia Nova, accessed August 29, 2025, https://www.agenzianova.com/news/ungheria-ministro-esteri-szijjarto-forniture-petrolio-russo-da-oleodotto-druzhba-riprenderanno-da-domani/
  16. Difesa, l’Ucraina rimane la priorità. Ma l’Ungheria blocca gli aiuti, accessed August 29, 2025, https://www.eunews.it/2025/08/29/difesa-lucraina-rimane-la-priorita-per-lue-ma-lungheria-blocca-gli-aiuti/
  17. Zelensky: la Russia accetti un bilaterale entro lunedì, o ci sia una reazione internazionale, accessed August 29, 2025, https://www.rainews.it/maratona/2025/08/ucraina-guerra-bombe-russe-su-kiev-19-morti-4-bambini-colpiti-uffici-ue-gb-proteste-3be085fe-f56e-4a02-9918-e0fcadb3651b.html
  18. I leader dell’UE si preparano alla resa dei conti con l’Ungheria sugli aiuti all’Ucraina, accessed August 29, 2025, https://euractiv.it/section/politica/news/i-leader-dellue-si-preparano-alla-resa-dei-conti-con-lungheria-sugli-aiuti-allucraina/
  19. Il primo ministro ungherese Viktor Orbán mette il veto agli aiuti all’Ucraina – Internazionale, accessed August 29, 2025, https://www.internazionale.it/ultime-notizie/2023/12/15/ue-ucraina-ungheria-veto-aiuti
  20. Trump called Hungarian premier Orban to question his blocking Ukraine’s EU membership: Report – Anadolu Ajansı, accessed August 29, 2025, https://www.aa.com.tr/en/americas/trump-called-hungarian-premier-orban-to-question-his-blocking-ukraines-eu-membership-report/3663991

Rapporto sull’Economia Ungherese: Barometro della Fiducia e Tensioni Geopolitiche (28 Agosto 2025)

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Sintesi Esecutiva: Tendenze e Tensioni in Contrasto

La giornata del 28 agosto 2025 ha evidenziato una dinamica di fondo contraddittoria per l’economia ungherese. Da un lato, i dati relativi alla fiducia economica e al mercato del lavoro hanno offerto segnali di una cauta ma tangibile ripresa interna. I sondaggi tra consumatori e imprese hanno rivelato un notevole miglioramento del sentiment, con le aspettative che si muovono verso un territorio più ottimista dopo un periodo di stagnazione. Dall’altro lato, una serie di eventi microeconomici e geopolitici ha sottolineato le persistenti vulnerabilità e le profonde sfide strutturali del Paese. Le relazioni internazionali complesse si sono tradotte in rischi economici concreti, come dimostrato da una nuova causa legale contro l’Unione Europea e dalla minaccia diretta alla sicurezza energetica derivante dagli attacchi all’oleodotto Druzhba. L’analisi che segue esplora in dettaglio questa dicotomia, esaminando gli indicatori chiave, i rapporti settoriali e le controversie che hanno dominato il dibattito pubblico.

1. Panorama Macroeconomico: Barometro della Fiducia e del Mercato del Lavoro

1.1 I Segnali “Sorprendentemente Buoni” dalla Fiducia Economica

Il mese di agosto 2025 ha segnato un’inversione di tendenza nel sentiment economico sia tra i consumatori che tra le imprese, secondo le indagini condotte dai principali istituti di ricerca. L’indice di congiuntura di GKI Gazdaságkutató Zrt. è aumentato di oltre 2 punti, raggiungendo un picco di quattro mesi rispetto a luglio.1 Analogamente, il sondaggio di Századvég Konjunktúrakutató Zrt. ha mostrato un significativo miglioramento, con l’indice di fiducia dei consumatori che è salito a

−15,2 punti e quello delle imprese che ha raggiunto −15,1 punti.3 A livello settoriale, l’industria e i servizi hanno espresso il maggiore ottimismo, mentre il settore delle costruzioni ha registrato un leggero calo nel sentiment.1

L’analisi di questi indicatori “soft”, che misurano le aspettative future, rivela un ottimismo che, sebbene ancora in territorio negativo, suggerisce che gli attori economici percepiscono un miglioramento delle condizioni attuali e prospettiche. Il progresso è diffuso, con miglioramenti in tutti i sub-indici della fiducia dei consumatori, inclusi la percezione dell’ambiente economico, della situazione finanziaria e dell’inflazione.3 La diminuzione della paura della disoccupazione contribuisce a un quadro più favorevole.2 L’ottimismo, tuttavia, appare fragile. Il persistere di un sentiment complessivamente negativo è significativo e viene attribuito da Századvég alla “guerra russo-ucraina protratta” e all'”incertezza economica” generale.3 Questo suggerisce che la ripresa del sentiment non è guidata da una risoluzione delle sfide strutturali o geopolitiche, ma piuttosto da un adattamento psicologico del mercato o da segnali specifici locali. Sebbene incoraggiante, la ripresa potrebbe rallentare se le cause sottostanti dell’incertezza non verranno affrontate. Il fatto che l’Ungheria si trovi in un periodo di transizione, bilanciando il mantenimento della stabilità con un ambizioso, ma rischioso, riposizionamento strategico sulla scena globale, aggiunge un ulteriore strato di complessità al quadro.6

1.2 Il Mercato del Lavoro: Stabilità e Potenziale di Crescita

Parallelamente al miglioramento del sentiment, i dati del mercato del lavoro continuano a mostrare stabilità e segnali positivi. Secondo le cifre più recenti del luglio 2025, il tasso di disoccupazione è rimasto stabile al 4,3%.7 Gli analisti di MBH Bank hanno notato un’ulteriore accelerazione dell’occupazione, che ha superato il suo minimo pluriennale.7 Questo è un dato cruciale, poiché gli indicatori del mercato del lavoro tendono a essere ritardati rispetto alle dinamiche economiche più ampie. La loro stabilità o il loro miglioramento indicano che le aziende stanno iniziando a percepire gli effetti di una ripresa, o che si aspettano che essa si verifichi a breve.

Un’ulteriore prova di questo ottimismo è la rilevazione da parte di GKI di un “chiaro rafforzamento della disponibilità delle aziende ad assumere”.1 La combinazione di una disoccupazione stabile 8 e salari reali in crescita (la crescita dei salari reali a giugno 2025 è stata del 4,8% rispetto a un aumento dei prezzi al consumo del 4,6% 9), crea le condizioni per un ciclo economico virtuoso. I salari reali più alti sostengono i consumi, che sono il principale motore della ripresa (si veda la proiezione del PIL a

0,8 percento per il 2025 della Commissione Europea 10). La crescente volontà di assumere suggerisce un’aspettativa da parte delle imprese di una domanda futura sufficiente a giustificare un’espansione della forza lavoro. Questo circolo vizioso, tuttavia, può essere compromesso dalle aspettative inflazionistiche delle famiglie, che rimangono elevate.2


Tavola 1: Riepilogo degli Indici di Fiducia Economica e del Mercato del Lavoro

** (Agosto 2025 e dati correlati) **

IndicatoreValorePeriodo di RiferimentoFonteOsservazioni
Indice di congiuntura GKIAumento di oltre 2 puntiAgosto 2025GKI (via Portfolio.hu, Piac&Profit) 1Raggiunto il picco di quattro mesi.
Indice di fiducia consumatori Századvég−15,2 puntiAgosto 2025Századvég (via BBJ, HungaryToday) 3Miglioramento significativo rispetto a luglio.
Indice di fiducia imprese Századvég−15,1 puntiAgosto 2025Századvég (via BBJ, HungaryToday) 3Miglioramento rispetto a luglio.
Tasso di disoccupazione4,3%Luglio 2025Ufficio Centrale di Statistica (KSH) 7Dato stabile.
Crescita salari medi lordi9,7% (su base annua)Giugno 2025Ufficio Centrale di Statistica (KSH) 9I salari reali sono cresciuti del 4,8% su base annua.

2. Rapporti Microeconomici e Sviluppi Settoriali

2.1 Il Settore Bancario: Tra Tassazione Straordinaria e Crescita Sostenuta

Il 28 agosto è stato pubblicato il rapporto sugli utili del primo semestre 2025 di MBH Bank, il secondo istituto di credito commerciale dell’Ungheria.13 La notizia di spicco è stata il calo del 51% dell’utile al netto delle imposte su base annua, che si è attestato a 53,5 miliardi di fiorini (HUF).13 Un calo di questa portata indicherebbe, in circostanze normali, una profonda debolezza o problemi strutturali. Tuttavia, un’analisi più approfondita rivela che gran parte di questa diminuzione non deriva da fattori operativi, ma da un onere fiscale straordinario. Il rapporto specifica che, al netto della tassa bancaria da HUF 19,8 miliardi e della tassa sugli extraprofitti da HUF 19,6 miliardi, l’utile al netto delle imposte è sceso “solo” del 33%.13

Gli indicatori operativi di base, inoltre, raccontano una storia di crescita sostenuta. Il patrimonio totale della banca è aumentato del 6% rispetto a dodici mesi prima, raggiungendo i HUF 12,452 trilioni. Parallelamente, il portafoglio prestiti lordi è cresciuto del 7% a HUF 6,205 trilioni e i depositi dei clienti sono aumentati del 4%.13 Questi dati operativi solidi suggeriscono che l’attività di base della banca è sana e in crescita, con una continua espansione dei prestiti e dei depositi. La conclusione è che i profitti delle banche ungheresi sono più un riflesso diretto delle decisioni di politica fiscale del governo che delle dinamiche del mercato. La tassa sugli extraprofitti, sebbene possa contribuire a finanziare il bilancio dello stato, agisce come un disincentivo alla redditività del settore, potenzialmente riducendo la sua capacità di investire e sostenere l’economia a lungo termine. Questo scenario rafforza il tema dell’intervento governativo nell’economia, già emerso in altre analisi.6

2.2 Sviluppi Settoriali Locali: Il Caso CATL a Debrecen

Nel contesto dei grandi investimenti esteri, il caso dello stabilimento di CATL a Debrecen continua a generare interesse. Il 28 agosto, è emersa la notizia che CATL ha presentato una richiesta di modifica del suo permesso ambientale.2 Questo sviluppo si inserisce in un più ampio dibattito che ha visto la dirigenza dell’azienda rispondere pubblicamente a una serie di controversie, incluse quelle su presunti licenziamenti, l’uso di manodopera straniera e l’impatto ambientale.16

In un’intervista con il portale Index, il direttore generale Shen Feng ha confermato che la costruzione sta procedendo regolarmente e che la produzione inizierà presto.16 L’azienda ha respinto le voci di licenziamenti di massa e ha riaffermato l’impegno a collaborare a lungo termine con la comunità locale, pur riconoscendo l’assunzione di esperti cinesi per il trasferimento di conoscenze e alcuni congedi di dipendenti in prova per esigenze organizzative.16 In risposta alle preoccupazioni ambientali, CATL ha dichiarato di voler raggiungere la neutralità carbonica nel primo anno di attività e di installare nuove torri di raffreddamento e tecnologie per ridurre il consumo idrico.16 La società ha inoltre ribadito la sua cooperazione con le autorità per affrontare le questioni relative ai permessi ambientali.16

La strategia economica ungherese basata sull’attrazione di investimenti diretti esteri (FDI) porta con sé una serie di rischi e sfide. La performance economica non può essere valutata isolatamente dalla sua accettazione sociale e dai suoi impatti ambientali. La richiesta di modifica del permesso ambientale e la risposta pubblica del CEO indicano che le pressioni sono significative e non possono essere ignorate. Il caso CATL a Debrecen funge da microcosmo per le tensioni a cui il governo ungherese deve far fronte: attrarre capitali e posizionarsi come hub della produzione di veicoli elettrici 10, pur mantenendo un equilibrio con le preoccupazioni della popolazione e i requisiti normativi.

3. Il Contesto Geopolitico come Fattore Economico di Rischio

3.1 La Controversia Legale con l’Unione Europea

Le tensioni tra Budapest e Bruxelles si sono intensificate con la notizia che il governo ungherese ha intentato una causa legale contro il Consiglio dell’Unione Europea e il Fondo europeo per la pace.17 La causa, presentata a luglio e accettata per la revisione il 25 agosto, contesta la decisione di utilizzare gli interessi sui beni russi congelati per finanziare gli aiuti militari all’Ucraina.17 La base dell’accusa è che la decisione, adottata nel maggio 2024, sia stata presa senza il consenso di Budapest, violando le procedure di approvazione dell’UE e il diritto di veto ungherese.17

Questo contenzioso non è una semplice questione di procedura, ma una sfida diretta a un meccanismo di finanziamento che genera miliardi di euro all’anno per l’Ucraina.19 L’azione legale ungherese, pur potendo richiedere anni per una risoluzione, ha un intento immediato: utilizzare gli strumenti giuridici dell’UE per contestare una politica che l’Ungheria non è riuscita a bloccare politicamente. La mossa sottolinea la strategia del governo di posizionarsi come un attore anomalo all’interno del blocco, un “ponte economico” tra l’Europa e l’Asia 6, spesso in contrasto con la politica comune degli stati membri. Questa azione legale ha un duplice impatto. A livello politico, intensifica le tensioni con Bruxelles e gli altri stati membri, potenzialmente compromettendo la fiducia e la cooperazione in altri ambiti, inclusi i fondi UE. A livello economico, pur non avendo un impatto finanziario diretto sull’Ungheria, contribuisce a un clima di incertezza e conflitto che può influenzare le decisioni degli investitori che cercano stabilità e prevedibilità all’interno dell’Unione.

3.2 L’Oleodotto Druzhba: Una Minaccia Diretta alla Sicurezza Energetica

Nel panorama delle relazioni internazionali complesse, un evento ha rappresentato una minaccia tangibile e immediata all’economia ungherese: gli attacchi all’oleodotto Druzhba. In risposta a quelli che ha definito “attacchi ripetuti”, il governo ungherese ha imposto un divieto di ingresso triennale a un comandante militare ucraino, Robert Brovdy.20 Il ministro degli Esteri ungherese, Péter Szijjártó, ha descritto l’ultimo attacco come “un assalto alla sovranità dell’Ungheria” e un “tentativo di trascinarci in guerra”.20

La rottura dell’oleodotto ha interrotto le forniture, costringendo il paese a valutare l’uso delle sue riserve strategiche.20 L’Ungheria, insieme alla Slovacchia, è uno degli ultimi membri dell’UE a dipendere quasi interamente dal petrolio russo tramite l’oleodotto Druzhba, che ha ottenuto un’esenzione dalle sanzioni dell’UE.21 Questi attacchi, che secondo alcuni analisti l’Ucraina potrebbe usare come leva diplomatica 21, minacciano direttamente la sicurezza energetica ungherese e dimostrano la sua profonda vulnerabilità a eventi esterni al di fuori del suo controllo. Il divieto di ingresso a un funzionario ucraino è un’azione diplomatica aggressiva, che riflette la gravità percepita della minaccia e la determinazione dell’Ungheria a proteggere i propri interessi energetici, indipendentemente dalle conseguenze politiche. Gli attacchi all’oleodotto sono una minaccia fisica e tangibile che ha un impatto diretto sull’economia reale, mettendo in discussione la sostenibilità della strategia energetica ungherese a lungo termine.


Tavola 2: Riepilogo degli Eventi Geopolitici Chiave e delle Loro Implicazioni Economiche

** (28 Agosto 2025) **

EventoAttori CoinvoltiBase Giuridica/MotivazioneImplicazione Economica
Causa all’UE su beni russiUngheria vs. Consiglio UE, Fondo Europeo per la Pace 17Accusa di violazione del diritto di voto ungherese e delle procedure dell’UE 18Aumento delle tensioni politiche con Bruxelles, contributo a un clima di incertezza per gli investitori.
Divieto di ingresso per comandante ucrainoUngheria vs. Robert Brovdy, Ucraina 20Accuse di “attacchi ripetuti” all’oleodotto Druzhba, rischio per la sicurezza nazionale 20Minaccia diretta e fisica alla sicurezza energetica ungherese, che espone la dipendenza del Paese dalle forniture energetiche russe.20

4. Conclusioni e Prospettive Strategiche

Il 28 agosto 2025 si è rivelato un giorno di profondi contrasti per l’economia ungherese. I dati sulla fiducia economica (GKI, Századvég) e sul mercato del lavoro suggeriscono che l’economia domestica sta mostrando segni di ripresa, con una crescente propensione a spendere e a un miglioramento delle aspettative di assunzione. Questa dinamica interna è in netto contrasto con le sfide sistemiche e strutturali che rimangono irrisolte. La crescita del settore bancario è frenata dalla tassazione governativa straordinaria, e i grandi investimenti esteri devono affrontare crescenti preoccupazioni locali su questioni ambientali e sociali.

Sul fronte esterno, la politica estera ungherese, che cerca di bilanciare le relazioni con l’UE e la Russia, si traduce in tangibili rischi economici e per la sicurezza. La causa contro Bruxelles e la controversia sull’oleodotto Druzhba illustrano la vulnerabilità del Paese a eventi geopolitici che esulano dal suo diretto controllo. La resilienza dell’economia ungherese dipenderà dalla capacità del governo di gestire queste dinamiche contraddittorie. Un futuro sostenibile richiederà non solo il mantenimento del sentiment positivo, ma anche la risoluzione delle tensioni geopolitiche e l’implementazione di riforme strutturali che garantiscano una crescita più equilibrata, meno dipendente dai consumi e più supportata dagli investimenti e da un clima di stabilità e certezza. Il bilanciamento tra l’ambizione di un riposizionamento strategico globale e la necessità di affrontare le vulnerabilità interne ed esterne rimane la sfida principale per l’economia ungherese nel prossimo futuro.


Tavola 3: Riepilogo dei Dati Economici Chiave

** (al 28 Agosto 2025) **

MetricaDatoOsservazioniFonte
Tasso di Disoccupazione4,3%Dato di luglio, stabileUfficio Centrale di Statistica (KSH) 8
Crescita dei Salari Reali+4,8%Dato di giugno, superiore all’inflazioneUfficio Centrale di Statistica (KSH) 9
Utile Netto MBH Bank (H1 2025)HUF 53,5 miliardiCalo del 51% su base annuaBBJ 13
Tasse Straordinarie su MBH Bank (H1 2025)HUF 39,4 miliardiImposte sulla banca e sugli extraprofittiBBJ 13
Indice di fiducia (GKI)Aumento di >2 puntiRaggiunto picco di quattro mesiGKI 1
Proiezione di Crescita del PIL 20250,8%Previsione della Commissione EuropeaCommissione Europea 10
Proiezione di Deficit di Bilancio 20254,6% del PILPrevisione della Commissione Europea, superiore all’obiettivo del governo (3,7%)Commissione Europea 11

FONTI

  1. Reményt keltő hírek jöttek a magyar cégektől – Piac&Profit, accessed August 28, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/remenyt-kelto-hirek-jottek-a-magyar-cegektol-.html
  2. Meglepően jó hír érkezett a magyar gazdaságról – Portfolio.hu, accessed August 28, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250828/meglepoen-jo-hir-erkezett-a-magyar-gazdasagrol-782527
  3. Augusztusban jelentősen javult a lakosság gazdasági közérzete – Századvég, accessed August 28, 2025, https://szazadveg.hu/cikkek/augusztusban-jelentosen-javult-a-lakossag-gazdasagi-kozerzete/
  4. Economic Sentiment Improves in August – Hungary Today, accessed August 28, 2025, https://hungarytoday.hu/economic-sentiment-improves-in-august-amid-ongoing-economic-challenges/
  5. Századvég Consumer Confidence Index Rises in August – Budapest Business Journal, accessed August 28, 2025, https://bbj.hu/economy/statistics/analysis/szazadveg-consumer-confidence-index-rises-in-august/
  6. News del 26 agosto 2025 – YouTube, accessed August 28, 2025, https://www.youtube.com/shorts/ulbxfhdSspE
  7. A gazdaság éledezésére vár a magyar munkaerőpiac – Piac&Profit, accessed August 28, 2025, https://piacesprofit.hu/cikkek/gazdasag/a-gazdasag-eledezesere-var-a-magyar-munkaeropiac-.html
  8. Hungarian Central Statistical Office, accessed August 28, 2025, https://www.ksh.hu/?lang=en
  9. KSH: the gross average salary was 704,400 forints in June, 9.7 percent higher than a year earlier – Trademagazin, accessed August 28, 2025, https://trademagazin.hu/en/ksh-a-brutto-atlagkereset-704-400-forint-volt-juniusban-97-szazalekkal-meghaladta-az-egy-evvel-korabbit/
  10. Economic forecast for Hungary – European Commission – Economy and Finance, accessed August 28, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/economic-surveillance-eu-economies/hungary/economic-forecast-hungary_en
  11. 2025 In-Depth Review Hungary – Economy and Finance, accessed August 28, 2025, https://economy-finance.ec.europa.eu/document/download/ea70dad1-da8b-410c-a683-0789e405068c_en?filename=ip312_en.pdf&prefLang=hu
  12. The Budapest Times – Hungarian newspaper in English, accessed August 28, 2025, https://www.budapesttimes.hu/
  13. MBH Bank Earnings Fall in H1 2025 – Budapest Business Journal, accessed August 28, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/banking/mbh-bank-earnings-fall-in-h1-2025/
  14. bbj.hu, accessed August 28, 2025, https://bbj.hu/economy/finance/banking/mbh-bank-earnings-fall-in-h1-2025/#:~:text=First%2Dhalf%20after%2Dtax%20profit,earnings%20report%20published%20Thursday%20shows.
  15. Megvan az első gazdasági nagyhatalom, ahol a vámháború ellenére javulnak a kilátások, accessed August 28, 2025, https://www.portfolio.hu/gazdasag/20250828/megvan-az-elso-gazdasagi-nagyhatalom-ahol-a-vamhaboru-ellenere-javulnak-a-kilatasok-782547
  16. CATL responds to allegations concerning its plant in Debrecen – Autopro.hu, accessed August 28, 2025, https://autopro.hu/en/news/catl-responds-to-allegations-concerning-its-plant-in-debrecen/1443121
  17. Hungary sues E.U. over decision to use frozen Russian assets to aid …, accessed August 28, 2025, https://meduza.io/en/news/2025/08/28/hungary-sues-e-u-over-decision-to-use-frozen-russian-assets-to-aid-ukraine
  18. Hungary sues the EU Council over frozen Russian assets allocated to Ukraine, accessed August 28, 2025, https://babel.ua/en/news/120936-hungary-sues-the-eu-council-over-frozen-russian-assets-allocated-to-ukraine
  19. Hungary takes EU to court over Ukraine aid funded by frozen Russian assets – TVP World, accessed August 28, 2025, https://tvpworld.com/88571829/hungary-takes-eu-to-court-over-ukraine-aid-funded-by-frozen-russian-assets
  20. Hungary bans Ukrainian commander over repeated pipeline attacks …, accessed August 28, 2025, https://english.news.cn/europe/20250828/8c9eccb50c5749858df2017c75ddee5a/c.html
  21. Pipeline dispute shows Central Europe’s struggle to cut ties with Russian oil, accessed August 28, 2025, https://ca.news.yahoo.com/pipeline-dispute-shows-central-europe-160041281.html
  22. Ukraine attacks pipeline that sends Russian oil to Hungary and Slovakia – The Guardian, accessed August 28, 2025, https://www.theguardian.com/world/2025/aug/22/ukraine-attacks-pipeline-that-sends-russian-oil-to-hungary-and-slovakia